著者: Pkrainer 日付: 題目: R: [Cerchio] Fwd: [movimento] Mo.r.x. tua, vita mea
----- Original Message -----
From: fatacarabina <fatacarabina@???>
> ma qualcuno di questi che scrive ha mai provato ad occupare e gestire un > centro sociale?
> ha mai visto gli sbirri in tenuta antisommossa entrare spaccare tutto e > trascinare fuori chi per mesi anni aveva costruito, ridipinto, messo a posto > impianti di riscaldamento...chi si era fatto un culo così per avere uno > spazio in cui esprimersi?
> ha mai pensato di sbattersi a fare sopraluoghi, trovare spazi dismessi, > magari diroccati e fatiscenti, entrare e rimettere a posto con le proprie > mani, energie, SOLDI (eh sì...molto spesso rendere abitabile una vecchia > fabbrica o altro costa anche dei soldi) rischiando che quando hanno finito > venga qualcuno a dire: questo posto è mio, fuori dai coglioni.... >
> credo proprio di no!
>
> ha mai provato a vedere le ronde dei fasci che studiano i momenti in cui è > più facile dare fuoco ai portoni o ai cancelli che loro vorrebebro > abbattere????
>
> ma vaffanculo!
>
> fata
un po' debole come argomentazione, no? non nella sostanza
nei fatti, che sono anche fondati (anche se parrebbe che,
con i cancelli chiusi i celerini non entrerebbero) ma
nell'impianto, per cui solo chi ha esperienza può parlare.
Comunque, insisto:
1) ci sono centri sociali aperti, così così, chiusi e
catacombali - pure le condizioni esterne sono le medesime
per tutti
2) se occupi un posto, che era vuoto e con ciò a
disposizione (astratta) di tutti, e poi lo tieni sbarrato,
qual é il messaggio che proponi? sbarrare un posto implica
dichiararsene proprietari esclusivi; manca solo il cartello
"proprietà privata" ma la sostanza c'é già
3) difatti nessuno pensa ad organizzare qualcosa in un
centro sociale senza essersi accordato con i gerenti: questo
significa che il centro sociale é percepito come un luogo
privato messo a disposizione dai proprietari per attività
sociali e pubbliche di loro gradimento
4) spesso queste attività non sono nemmeno gratuite,nel
senso che chi arriva da fuori da a chi sta dentro una somma,
come tariffa, sottoscrizione, prezzo delle consumazioni
5) spesso chi sta dentro, oltre a gestire collettivamente le
somme destinate al centro, ricava somme supplementari con
cui campare egli stesso, converte cioé l'attività nel centro
in un lavoro autonomo, cooperativo o addirittura salariato
(per solito male)
6) il risultato di tutto questo é che i centri sociali
vengono concepiti come entità privatistiche, tipo famiglie,
clan, tribù, fondate sun un'identità forte ed autocentrata,
estremamente attente a sottolineare quanto le può
distinguere dalla realtà circostante
In poche parole: i centri sociali - che sono poi
diversissimi fra loro, proprio perché riflettono a pieno le
personalità diversisime di chi li gestisce ("si sbatte" nel
gergo militantistico del castoro antagonista) - creano un
sacco di problemi, e soprattutto non risolvono il problema
che dichiarano di esser nati per affrontare, quello della
mancanza di spazi dove le persone siano libere di parlare e
di agire.
Alcuni sono pure simpatici - una minoranza, direi, beninteso
senza aver fatto alcuna inchiesta approfondita - ma é un po'
come andare a trovare una banda d'amici. In casa loro.