[Forumlucca] oli alimentari usati

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Autore: claorsi@inwind.it
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Oggetto: [Forumlucca] oli alimentari usati
Oli e grassi vegetali per usi domestici rappresentano un grave pericolo per
l'ambiente. Una volta utilizzati per le pratiche di cucina infatti finiscono
quasi sempre negli scarichi dei lavandini delle abitazioni o confusi con i
rifiuti domestici sotto forma di residuo di fritture, carico di sostanze
inquinanti.
L'olio vegetale infatti, portato alle temperature necessarie alla cottura,
modifica la sua struttura polimerica, si ossida ed assorbe le sostanze
inquinanti derivanti dalla carbonizzazione dei residui alimentari. Ne deriva
una sostanza che ha perso tutto della sua originale purezza e genuinità e
che è diventata un grave pericolo per l'ambiente. Notevoli infatti sono i
danni agli impianti di depurazione e alla falda acquifera provocati dal
continuo riversare nel sistema delle acque del rifiuto in questione.
Per questi motivi ALERR srl, l'Agenzia Lucchese Energia Recupero Risorse, ha
promosso, in collaborazione con ASCIT e SISTEMA AMBIENTE, le Aziende
lucchesi di Igiene del Territorio, una iniziativa tesa ad avviare sul
territorio provinciale la raccolta degli oli usati provenienti dalle
abitazioni domestiche e da altre atività.
L'iniziativa rientra nel Programma europeo ALTENER, su cui ALERR srl ha
attivato una richiesta di finanziamento per un investimento di 704 mila
euro, in sinergia con la Regione spagnola di Castilla e Leon, l'Agenzia
energetica di Toledo, Rhone Alp Energie (Francia) e gli austriaci di OOE.
Il progetto e' interamente concentrato sui possibili riutilizzi ecologici
degli oli e dei grassi alimentari rilasciati come rifiuti da abitazioni ed
attività varie.
Già da tempo è consolidata la possibilità di trasformare questi rifiuti in
numerosi prodotti, sopratutto lubrificanti, glicerina e saponi, carburante
diesel per veicoli e caldaie.
ALERR srl, cooperando con ASCIT e SISTEMA AMBIENTE, intende innanzitutto
stimare la quantità di oli e grassi alimentari che in provincia di Lucca e'
rilasciata come rifiuto, e quindi i costi/benefici della loro separazione
dai rifiuti e del loro riutilizzo in provincia, una volta recuperati e
trasformati in prodotti da riutilizzare.
"Nessuno e' in grado di fornire dati sulla quantità degli oli e grassi
vegetali che finiscono nei rifiuti in provincia, ne' sul ritiro che pure da
tempo interessa sopratutto il settore delle attività commerciali" dichiara
Primo Riscossa, direttore di ALERR srl "Occorre tener presente che anche
quando questo materiale raggiunge una discarica, con o senza passaggio per
un depuratore, e' destinato a disperdersi e a finire in acqua".
Secondo le stime compiute dalla stesa ALERR srl su statistiche Istat di
vendite del prodotto vergine, suggeriscono un rilascio provinciale annuale
di almeno 6000 tonnellate di oli e grasi provenienti dalle abitazioni che
finiscono nei rifiuti. E' un quantitativo che, se recuperato e trattato,
assicurerebbe l'intero chilometraggio che i pulmann di Lazzi e Clap
realizzano insieme ogni anno in provincia, e che permetterebbe di non usare
combustibili fossili evitando rilasci in atmosfera di inquinanti critici.
Un quantitativo più che sufficiente per giustificare per l'industria del
settore l'insediamento di una produzione di biodiesel da rifiuti. "A noi
interessa" spiega Claudio Orsi amministratore delegato di ALERR srl
"prevenire la formazione di questa tipologia di rifiuto. Al tempo stesso
lavoriamo per indirizzare il consumo di carburante su energie effettivamente
rinnovabili. Quindi la produzione di biodiesel dagli oli recuperati e
trattati che intendiamo promuovere, poggia su un quantitativo stabile di
materia prima e non si basa su combustibile fossile come è invece il caso
del biodiesel agricolo o del cosiddetto gasolio bianco. La combustione del
biodiesel da rifiuti evita o diminuisce il rilascio di diversi inquinanti
tipici dei combustibili fossili".
www.alerr.it