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RAMALLAH ore 19.30 - Una testimonianza di Luca Casarini :"La nostra è una
scelta precisa, fin dall'inizio della guerra il governo israeliano e i
governi internazionali ci invitavano a lasciare la città. Noi non lo
facciamo non per essere eroi, ma perché siamo persone che decidono di
disobbedire alla guerra, violando i check point, e facendo tutto il
possibile per proteggere la popolazione civile. Siamo testimoni di un
genocidio. Vengono violati sistematicamente i diritti umani. Siamo gli unici
osservatori internazionali qui. Vogliamo essere il granello di sabbia che
siamo, vogliamo essere un problema per il governo criminale di Sharon.
Chiediamo che ci sia protezione per la società civile palestinese, vogliamo
denunciare con forza la violazione di ogni diritto fondamentale, e ci
opponiamo a questa logica di annientamento. Vogliamo anche pressioni vere
sul governo Sharon da parte dei parlamentari di tutti i governi.
L'unica concessione del governo israeliano è stata un'ora per seppellire 29
cadaveri. Chiediamo una presa di posizione forte perché stiamo assistendo ad
un genocidio! Ci sono 32 attivisti internazionali con Arafat. Al Ramallah
Hospital, dove ci troviamo, siamo più di 50, ci sono decine e decine di
persone di altri paesi che non conosciamo e ci sono 35 italiani nel Campo di
Deishe: questo significa che si può disobbedire a questo assassinio di
massa. "


BETLEMME ore 18.30 - Siamo riusciti a metterci in contatto con Deishe Camp.
Una corrisponddenza di Meri Righi di Radio Onda Rossa. [ascolta]
"L'operazione militare si sta svolgendo a Betlemme. Un gruppo di
internazionali è entrata nella Chiesa della Natività per fare da scudo
umano. All'interno del campo non ci sono morti, i carri armati sono sulla
collina sopra il campo. L'operazione militare è concentrata nel centro di
Betlemme. Israele spara a tutto ciò che si muove, vogliono arrivare alla
soluzione finale ed eliminare tutti i palestinesi, non gli interessa chi
finisce nel mirino. Cercheremo di rimanere nei campi il più possibile, è una
rappresaglia, è una situazione allucinante. Non c'è più nessun diritto e
nessuna regola, il governo israeliano non ascolta nessuno."

GERUSALEMME ore18.30 - Una testimonianza di Renato Di Caccamo, medico,
dell'Ass.ne Ya Basta che oggi è ritornato a Gerusalemme dopo essere stato
per qualche giorno con il gruppo che si trovava nell'ospedale di Ramallah.
"Abbiamo passato tre ceck point, ci sono 40 compagni che sono rimasti lì e
la situazione è drammatica. Tutti i morti di questa carneficina sono stati
portati alle fosse comuni. Sono stati uccisi anche un portatore di handicap
ed un uomo anziano, la situazione sanitaria è grave. Centinaia di civili
palestinesi hanno rischiato la vita per partecipare ai funerali, vengono
violati i diritti umani. Chi viene riconosciuto membro dell' A.N.P. viene
giustiziato, ormai è una guerra dove si spara contro gente che non ha più la
possibilità di difendersi. Mancano i medicinali, acqua e cibo sono
razionati, manca il sangue, la corrente c'è perché c'è un generatore. Chi è
rimasto agli ospedali non lo ha fatto per essere eroi, ma per un sentimento
di fratellanza, tutti abbia!
mo girato con le ambulanze, e abbiamo cercato e cerchiamo di fare tutto il
possibile. [ascolta]

BETLEMME ore 18 - Nei campi profughi appena fuori Betlemmeè tutto bloccato.
Nessuno può entrare o uscire. Ci sono moltissimi feriti, ma le ambulanze non
vengono fatte passare.
ore 17 - E' vivo e sta bene il salesiano italiano che alcuni lanci di
agenzia e la televisione palestinese avevano dato per morto questa mattina.

RAMALLAH ore 17 - Il cessate il fuoco non è durato due ore, pochi minuti fa
si è concluso il funerale collettivo dei palestinesi uccisi in questi
giorni. Molti palestinesi sono arrivati qui per i funerali ma quando si è
sciolto il tutto i cecchini hanno cominciato a sparare. Un uomo e un bambino
sono rimasti bloccati dal fuoco incrociato, ma per fortuna non c'è stato
nessun ferito. Questa è l'ennesima presa in giro da parte del governo
criminale di Sharon. [ascolta]

RAMALLAH ore 17.00 - Mentre l'ambasciatore israeliano a Roma, a colloquio
con Silvio Berlusconi, comunica l'intenzione di evacuare ed accompagnare
all'aeroporto i cittadini italiani presenti a Ramallah, i Disobbedienti
dichiarano di non avere alcuna intenzione di lasciare la città e la sua
popolazione indifesi. Questo deve essere solo l'inizio di una carovana di
protezione a garanzia degli abitanti della città, che è partita dal basso ma
che deve coinvolgere i rappresentanti istituzionali di ogni paese che si
ritenga democratico.
A Ramallah intanto, non è stato rispettata l'interruzione del coprifuoco che
era stata garantita dall'esercito, che ha sparato anche mentre i palestinesi
seppellivano i corpi delle vittime, protetti da un cordone di
internazionali.

GERUSALEMME ore 16.45 - Abbiamo raggiunto telefonicamente Marino Bisso,
giornalista di Repubblica. [ascolta] "Betlemme è in fiamme. Non riusciamo ad
avere contatti con i nostri colleghi rinchiusi nella Chiesa della Natività.
Ci sono persone che la guerra non vogliono farla e parlo dei riservisti che
hanno disertato. Oggi davanti al carcere di Haifa, dove sono detenuti alcuni
riservisti che non vogliono imbracciare le armi ero con 300 israeliani che
gridavano slogan contro l'occupazione. Sono giovani che chiedono la pace,
che sono contro una guerra ignorata dagli organismi internazionali, che
rischiano la vita per fermare i carri armati. Oggi questi giovani hanno
compiuto un atto importante, hanno portato dei fiori sul luogo dove è morto
il fotografo Raffaele Ciriello. Centinaia di palestinesi vengono arrestati
solo perchè ricoprivano cariche pubbliche. Domani ci sarà una manifestazione
di una parte, purtroppo minoritaria, della società civile israeliana,
davanti al checkpoin!
t di Ramallah. Il ruolo degli attivisti internazionali è quello di
proteggere la società civile palestinese, ma non possono rimanere soli. In
questo momento la loro presenza è molto importante , forse una follia, ma
una follia utile."

RAMALLAH ore 16.10 - "Sharon ha dichiarato il cessate il fuoco per due ore,
ma giunge voce che nella provincia di Ramallah si spara ancora. Sono state
scavate due fosse comuni per i corpi dei palestinesi rimasti uccisi in
questi due giorni. Le fosse sono state scavate nel parcheggio dell'Ospedale
visto che è impossibile muoversi da Ramallah. Siamo tutti negli ospedali
perchè il peggio accade di notte e gli ospedali vanno tutelati soprattutto
in queste ore fino al mattino. Sicuramente alla fine del cessate il fuoco
riprenderanno i rastrellamenti. Gli ospedali non hanno rifornimenti, mancano
i medicinali e il cibo. L'altra parte di delegazione è a Gerusalemme. Oggi
non si contano moltissimi feriti, ma tantissimi sono i morti. Vengono presi
di mira i civili e questo determina un cambiamento della linea del
conflitto." Silvia Foffano dall'Ospedale di Ramallah [ascolta]
ore 16.00 - I militari israeliani hanno concesso 1 ora di tregua ai
palestinesi per poter seppellire i loro morti, visto che negli ospedali è
finito il gas per le celle frigorifere.
30 disobbedienti con le pettorine bianche stanno facendo da scudo umano per
poter garantire la sepoltura in una fossa comune, scavata davanti al
Ramallah Dat Hospital. da Altremappe


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E' ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il possibile
Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva
loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo