[Forumlucca] libreria e donne in argentina

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Autore: Marcantonio
Data:  
Oggetto: [Forumlucca] libreria e donne in argentina
America Latina, chiude l'unica libreria per donne
>
> A Buenos Aires la Libreria de las Mujeres era l'unico spazio culturale per
> le abitanti del Sudamerica. Per la crisi argentina rischia ora di cessare
> attività. E dall'Italia parte una colletta per salvarla.
> di Emiliano Guanella
>
> BUENOS AIRES Una libreria pensata, creata e gestita da donne, un caso

unico
> in tutta l'America Latina nel pieno centro di Buenos Aires. Uno spazio di
> cultura e di resistenza umana che rischia ora di chiudere per mancanza di
> fondi, vittima della gravissima crisi economica e sociale che sta colpendo
> l'Argentina. La Libreria de las mujeres è nata sette anni fa, ma trova le
> sue origini nella primavera democratica di Buenos Aires, dopo la fine di

una
> delle dittature più sanguinarie di tutto il continente.
>
> Nel 1987 un gruppo di donne impegnate nella difesa dei diritti umani si
> riunisce per formare Taller Mujer, una ONG di dichiarata fede femminista.

Le
> loro attività riprendono con entusiasmo una tradizione spezzata con
> brutalità dalla repressione dei militari, quella dell'educazione popolare;
> scuole e prevenzione sanitaria in mezzo alle villas miserias, le

baraccopoli
> dell'immensa periferia urbana di Buenos Aires o nelle sperdute provincie
> rurali del nord argentino. Terre di frontiera dove le strutture pubbliche
> non arrivano; spazi abbandonati in cui è diffusa la violenza domestica e
> dove la donna viene picchiata, umiliata, sfruttata. Piera Oria è una delle
> fondatrici dell'associazione. Nata in Italia nel 1942, emigra in Argentina

a
> dieci anni assieme alla famiglia. Durante il regime militare va in esilio

in
> Venezuela e in Messico dove studia scienze sociali e si appassiona per
> quello che ancora oggi chiama il sogno latino-americano.
>
> Sarebbe stato più facile andare in Italia, dove avevo contatti e

famigliari,
> ma ero troppo affascinata dall'idea di conoscere il mio continente, di
> condividere quegli ideali di libertà ed emancipazione che circolavano

allora
> per l'America Latina. Quando i militari sono caduti, però, non ci ho

pensato
> su un attimo e ho fatto ritorno a Buenos Aires. E mi sono messa subito a
> lavorare con le altre donne. Grazie all'aiuto di donazioni italiane e
> tedesche l'organizzazione riesce a lanciare campagne di sensibilizzazioni
> sull'uso degli contraccettivi, sul diritto alla salute, contro qualsiasi
> tipo di violenza e discriminazione. Ma i soldi delle donazioni finiscono e
> dallo Stato non arriva il becco di un quattrino. In Argentina è normale;

se
> non fai parte di un partito non puoi accedere ai fondi pubblici né a

quelli
> privati, sei completamente tagliato fuori. Dopo ripetuti viaggi in Italia

e
> Spagna nasce l'idea di uno spazio culturale autonomo ispirato alla Liberia
> delle donne di Milano. Abbiamo raccolto molti libri in spagnolo su temi
> legati alla donna, in tutte le sue accezioni. Siamo oggi il centro
> specializzato più importante dell'America Latina con seimila volumi e
> moltissime riviste. Qui vengono ricercatrici, giornalisti, moltissimi
> studenti universitari. A causa della crisi, però, il libro è diventato un
> bene troppo caro. La svalutazione del peso è stata il colpo mortale: un
> volume importato è passato in tre mesi da venti a settanta pesos, un

prezzo
> proibitivo per la maggioranza degli argentini.
>
> Una libreria che non riesce più a vendere è costretta a chiudere. Non
> possiamo pagare l'affitto del locale, non possiamo chiedere di più ai

soci,
> è impossibile raccogliere fondi in un periodo così difficile. Dall'Italia

è
> arrivata 'idea di una colletta gestita da un gruppo di amiche vicino alla
> Libreria de las mujeres. Salvare questo spazio significa permettere a
> centinaia di donne di esprimere la propria libertà di pensiero e di
> arricchirsi culturalmente e umanamente. Essere femministe significa

questo.
> La crisi in Argentina sta peggiorando notevolmente le condizioni di vita
> delle donne. La storia è quasi sempre la stessa; i mariti rimangono senza
> lavoro, si deprimono e bevono, finiscono per picchiare e insultare le loro
> mogli. La donna però è diventata anche la protagonista della vita del
> barrio, del quartiere umile. Una sorte di punto di riferimento in mezzo

alla
> crisi. E' vero. Prima vennero le madri, nonne, e mogli di desaparecidos;
> rimaste senza uomini al loro lato impararono da sole a resistere ai gas
> della polizia, a parlare con i media, a farsi conoscere e rispettare. Oggi

è
> diverso; la donne esce di casa per andare a lavorare appropriandosi di una
> dimensione che prima le veniva negata. Rimane l'unica a portare a casa dei
> quattrini. Nei picchetti dei disoccupati, così come nelle manifestazioni

dei
> cacerolazos le donne sono sempre più numerose. E sempre più orgogliose del
> proprio ruolo sociale.
>
> Per aiutare la libreria de las mujeres si può fare una sottoscrizione al
> conto corrente bancario presso il Credit Suisse di Milano, c n. 20305,

Abi:
> 3089, Cab: 1600 intestato a Cristina Gasparoni e Giuditta Lo Russo /

Taller
> Mujer, Buenos Aires
>
> 26 MARZO 2002