Autore: schizOperator Data: Oggetto: [Cm-crew] x una semiotica degli ambienti ciclici
burp!
ecco qua...
i rischi a cui si va incontro con la testa voltata indietro
x vedere le fazze incredule della gggente.
ho sempre posto come problema la frettolosita'
con la quale si affrontava una prevedibile
incapacita' a gestire la situAzione.
succubi di una deficienza nel manipolare la capacita' manipolativa.
tre elementi sui quali si e' deciso di lavorare:
- cm
- comunicazia (sito, volantini, spamming)
- laboratorio ciclico
x me e' sempre stato di importanza predominante l'ultimo,
come "momento" di elaborazione critica delle azioni
& della costruzione della realta'
(comunicAzione (con creazione di concetti & affetti relativa)).
abbiamo voluto correre con la prima...
ed ora pedaliamo cari ciclisti milanesi del giovedi sera.
ripeto...
la realta' non esiste e' costruita (manipolata)
e in questo la repressione e il controllo hanno esperienza da vendere...
e', x me, di fondamentale importanza creare le condizioni
x una riflessione critica
(che non e' una serie infinita di pippe riunite
bensi la creazione di strumenti (concettuali & pratici))
x non farsi invischiare, impantanare (imbambolati)
nella solita costruzione della realta' controllata dal senso comune.
sempre dal mio punto di vista,
la massa critica e' una delle possibili azioni che vengono scatenate
(virate nell'urbe)...
alla sua base
ci sta' una serie di stronzi che non vogliono venire a patti con la realta',
ma la vogliono sdefinire mantenendo cara la loro fuggevolezza/(in)visibilita'.
ecco, questi stronzi devono crearsi un humus per diventare tali...
e questo e' cio' che manca pur essendo gia' alla frutta
(proprio durante il viaggio verso roma x la indymanifesta
dicevo con menthos che avevo come l'impressione che stavamo andando
dritti dritti (eppure c'abbiam le bici)
al maurizio costanzo show entro l'estate).
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