>From: Giovanni Pesce <giovanni_pesce@???>
> > una CM tutti nudi...
>questa mi sembra una buona idea
e l'hanno fatto a saragozza! quella che era una città baciapile e
prurigionosamente provinciale, famosa per il vescovo reazionario e per le
prigioni in cui tenevano gli anarchici, l'ostacolo che la colonna durruti
non riuscì mai a prendere.
e ora se la sono presa.
correndo nudi in bici!!
più che il mitra potè il sellino
>Metanopoli, che mi è sempre piaciuto molto come nome.
vuoi dire che ESISTE un posto così???
e io che pensavo che marghera fosse il massimo della perversione.
>- Corsera riguardo all'articolo ci tengo a dire che io non ho fatto nessun
> >pushing
hahaha! a me il verbo push fa venire in mente tutta una serie di raccordi
neuronali...
certo che sei un bel mattacchione! guarda che non devi mica discolparti!
mica si può impedire a nessuno di scrivere 4 cazzate.
semmai ora a milano ci sarà il "problema" di una critical mass piena di
fighettini...di tendenza. vabbé un giro in bici potrebbe far loro solo del
bene. mentale.
>ha chiamato uno della redazione del Costanzo Show presente Formigoni.
>Giuro.
.......!
qui siamo veramente oltre la società dello spettacolo e ben dentro
qualcos'altro che non dico perché sono un gentiluomo.
ma il/la prima/o che si presenta dal piduista a "spiegare" CM gli/le annodo
il manubrio a mo' di cravatta e la/o spedisco sulla metro senza
regolamentare biglietto da 1 euro per colli a mano.
>Poi mi ha chiamto una di Airone. Le ho detto di venire giovedì e poi che
>scriva quello che vuole.
ok! mi sembra che questo sia il comportamento migliore da tenere.
anche col bicig8 s'era presentato il problema. la strategia è stata la
stessa. in un caso abbiamo avuto per un giorno un giornalista del corsera a
seguito che avrei volentieri buttato nei navigli, nell'altro il mitico
alberto di clarence che si è fatto tutta la 4 giorni su due ruote e ha
scritto cose buone. eccezione è stata l'intervista collettiva con la
radiorai di katerpillar, dopo però aver avuto assicurazioni che eravamo in
diretta e che potevamo dire quello che volevamo senza nessun limite. così è
stato. e poi il loro uomo era sballinatissimo.
come direbbe Mr. U. qui si tratta di coltivare la biodiversità del
movimento. La monocultura è più produttiva sul breve termine ma insterilisce
il suolo e rischia il tracollo totale per cambiamenti imprevisti. La
biodiversità è multiforme, adattabile, fragile ma ricca, permette a tutti di
inserirsi purché nessuno voglia prevalere.
l'uomo sta alla foresta pluviale come l'auto alla città.
baci_e_bici
toni_i
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