[Forumlucca] uranio impoverito/gli avvelenati del G8

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Autore: claorsi@inwind.it
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Oggetto: [Forumlucca] uranio impoverito/gli avvelenati del G8
URANIO IMPOVERITO: LO SCANDALO DELLA BASE MILITARE DI QUIRRA. 10 casi di leucemia su 150 abitanti della frazione ... se non =E8 emergenza questa! - Fonte: http://www.misteriditalia.it
I casi di leucemia sono saliti ormai a 15: 10 casi, su 150 abitanti, tra la popolazione civile (un percentuale altissima), altri cinque casi tra gli addetti alla base militare. L'allarme cresce e il caso Quirra ha ora una veste ufficiale.
A seguito delle denunce del sindaco di Villaputzu (Cagliari), un'indagine su tutto il territorio attorno al poligono interforze del Salto di Quirra verr=E0 promossa dalla Provincia di Cagliari per fare piena luce sui casi di leucemia, alcuni dei quali mortali, registrati, appunto, fra i militari e la popolazione civile.
Il sospetto =E8 che i casi di leucemia siano collegati all'uso di munizioni all'uranio impoverito all'interno della base, utilizzo finora sempre negato dai comandi militari.
Da quasi mezzo secolo la zona di Quirra =E8 considerata una delle aree militari pi=F9 importanti del Paese. In questo territorio si sono sperimentate armi di tutti i tipi. Armi dell'esercito italiano, ma anche armi di nazioni alleate e, qualche volta, perfino di nazioni che - almeno secondo la politica ufficiale dei nostri governi - erano da considerarsi nemiche, come la Libia. E qui l'industria delle armi da decenni testa i suoi giocattoli di morte.
Il Poligono sperimentale di addestramento interforze del salto Quirra sorge nella parte sud orientale della Sardegna. E' suddiviso in due grandi e complessi sottoinsiemi: un poligono a terra, con sede a Perdasdefogu e un poligono a mare, con sede a Capo San Lorenzo.
Il primo occupa una superficie di circa 12 mila ettari e si estende su tutta quella zona del Salto di Quirra che, partendo dai confini sud-orientali dell'abitato di Perdasdefogu, arriva quasi ai margini della baia di Capo San Lorenzo.
Il secondo occupa invece una superficie di 2000 ettari e si estende per quasi 50 chilometri lungo il tratto orientale della costa compreso tra Capo Bella Vista a nord (Arbatax) e Capo San Lorenzo a sud (Villaputzu).
La storia del poligono comincia nella seconda met=E0 degli anni Cinquanta, quando i vertici dell'aeronautica militare italiana decisero la costituzione di un poligono di tiro per la sperimentazione di armi missilistiche. Lo stato maggiore dell'Aeronautica, con la disposizione emanata sul foglio d'ordini numero 24, del 20 agosto 1956, costitu=EC il Poligono di armamento aeronautico del Salto di Quirra, che veniva posto alle dipendenze della direzione generale delle armi e munizioni e del comando aeronautica della Sardegna.
Il 25 ottobre del 1956 cominci=F2 l'attivit=E0 con una serie di lanci di missili "Contraves".
Con dispaccio del 28 agosto 1962, lo stato maggiore aeronautico istitu=EC, dopo aver incorporato la baia esistente tra Capo San Lorenzo e Torre Murtas, il distaccamento del poligono del Salto di Quirra con sede a Capo San Lorenzo. Dopo lo scioglimento del consiglio tecnico scientifico della difesa, fine giugno 1980, il poligono pass=F2 alle dirette dipendenze dello stato maggiore dell'Aeronautica.

GLI AVVELENATI DEL G8 - Una professoressa universitaria racconta il suo calvario sanitario, causato dai lacrimogeni altamente tossici utilizzati a Genova nel luglio 2001
Fonte: Promiseland http://www.promiseland.it mailto:info@promiseland.it Fonte primaria: http://www.ilmanifesto.it Ripreso da: http://www.informationguerrilla.org
Il bruciore agli occhi, la gola in fiamme, i conati di vomito che ti impediscono di correre per sfuggire alle squadre di picchiatori in divisa. L'effetto dei gas usati a Genova dalle forze di polizia, candelotti lacrimogeni o spray che fossero, se lo ricordano tutti. E la denuncia del senatore dei Verdi Francesco Martone, pubblicata da Carta, =E8 stata sventolata a palazzo Madama durante l'ultima rissa sui fatti di Genova. Quei maledetti gas, ha scritto Martone, sono vietati persino dalle convenzioni internazionali di guerra. Per la polizia di stato sono "irritanti ma non urticanti": cos=EC disse Valerio Donnini, il capo dei capi della celere, alla commissione parlamentare sul G8. Sar=E0. Una letteratura scientifica sterminata dimostra, invece, che l'agente chimico impiegato, il Cs (ortoclorobenzalmalonitrile), =E8 altamente nocivo. I sintomi pi=F9 comuni sono difficolt=E0 respiratorie e ritardi nelle mestruazioni, ma secondo uno studio pubblicato nell'89 dal Journal of the american

me


ciation il rischio pi=F9 serio =E8 quello di danni cromosomici.
Conseguenze gravi, dopo Seattle e Qu=E9bec, ci sono state anche a Genova. Decine di manifestanti intossicati al G8, che nei primi giorni avevano avuto tosse, nausea, mal di testa e disturbi gastrointestinali, pi=F9 tardi hanno avuto bronchiti, dermatiti e infiammazioni varie. Moltissime donne hanno lamentato alterazioni del ciclo mestruale, in almeno un paio di casi persone affette da asma si sono aggravate. Senz'altro si sono avvelenati anche poliziotti e carabinieri: i loro medici, per=F2, mantengono il segreto. Ora, per la prima volta, Laura Corradi, docente di sociologia all'universit=E0 Ca' Foscari di Venezia, racconta sei mesi di sofferenze. Per due volte, dopo il G8, =E8 stata ricoverata in ospedale per curare una tosse che non si fermava pi=F9, che le impedive di dormire e ha provocato vere e proprie crisi respiratorie. Si =E8 rivolta a un avvocato, Nicola Canestrini di Rovereto, che sta studiando la documentazione medica da far valere in sede giudiziaria. I pneumologi che ha

nn


a professoressa Corradi sostengono che la prolungata esposizione ai gas di Genova potrebbe essere all'origine dell'asma diagnosticata. Prima del G8 quell'asma non c'era, o per lo meno non si era mai manifestata.
A Genova, venerd=EC 20 luglio, Laura Corradi gironzolava tra una manifestazione e l'altra. Era stata in piazza Manin con le Donne in nero e i pacifisti di Lilliput, poi era andata verso Brignole a vedere il corteo delle Tute bianche. "Quando piazza Brignole si =E8 trasformata in zona rossa ero in un bar, stavo prendendo un caff=E9 con un'amica e il locale si =E8 riempito di poliziotti". E' uscita dal bar e nelle strade intorno infuriava la battaglia, polizia e carabinieri avevano scatenato la caccia all'uomo e i lacrimogeni avevano appestato l'aria. "A piazza Manin avevo gi=E0 respirato quel veleno, poi mi hanno gassata altre quattro volte nei pressi di piazza Alimonda", tra Corso Torino e via Tolemaide. La sua testimonianza non =E8 diversa da quella di decine di migliaia di persone. Quello che =E8 successo dopo, per=F2, =E8 un'altra cosa.
"Per tre giorni sono rimasta a Genova bloccata a letto - ricorda ancora la professoressa - Avevo un mal di gola fortissimo, mal di testa, stanchezza. Non riuscivo a muovermi. Il mal di gola aumentava nonostante i farmaci, poi a un certo punto si =E8 localizzato pi=F9 in basso, alla trachea". Laura Corradi =E8 tornata a casa e la tosse aumentava: "Non mi faceva dormire, avevo dolori al petto e allo sterno e i calmanti non facevano effetto. Poi ho avuto la febbre". A quel punto, in pieno agosto, l'hanno ricoverata d'urgenza. E' rimasta in ospedale per dieci giorni, una radiografia ha evidenziato una forte infiammazione. "Forse i gas - hanno detto i medici - l'hanno indebolita ed esposta a virus e batteri". Ma il virus non c'era: gli antibiotici non hanno dato risultati. Allora le hanno somministrato antinfiammatori: niente da fare.
Il 15 settembre il secondo ricovero: la tosse =E8 diminuita soltanto con le flebo al cortisone. "Finalmente potevo dormire". Gli esami spirometrici hanno individuato una bronco-costrizione: la capacit=E0 polmonare, che dovrebbe essere superiore ai quattro litri, era ridotta a 1,9. Un'asma, insomma. Laura Corradi si =E8 vista consegnare una bomboletta spray, un broncodilatatore destinato a diventare il suo compagno inseparabile. Alla fine, ha preferito la medicina alternativa. "Ho smesso di tossire e sto recuperando le forze. Spero solo di ritrovare la voce e di poter ricominciare presto a nuotare e a correre", racconta adesso, senza nascondere la paura di altri guai. Forse in Italia e altrove ci sono anche casi pi=F9 gravi del suo: vale la pena di segnalarli al manifesto (e-mail: lettere@???, fax 06-6892600). Articolo di Alessandro Mantovani