[Forumlucca] Fw: Giornale di Emergency

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Autor: blanca
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Betreff: [Forumlucca] Fw: Giornale di Emergency
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From: "Webmaster" <webmaster@???>
To: <violun@???>
Sent: Friday, March 15, 2002 12:00 AM
Subject: Giornale di Emergency


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> Giornale di Emergency - http://www.emergency.it
> canale pubblico
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> notizie inviate: 1
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> fonte: maso notarianni - mailto:maso@emergency.it argomento: pace
>
> Appello ad Ariel Sharon
>
> Emergency, dal 1994 presta soccorso alle vittime civili di guerra. I

medici, gli infermieri, i chirurghi che lavorano con noi toccano con mano
ogni giorno gli effetti devastanti che i conflitti producono.
>
> Il compito di Emergency non si limita all'intervento sul campo: secondo lo

statuto della associazione, chi ne fa parte è impegnato a diffondere una
cultura di pace e di solidarietà.
>
> Non possiamo rimanere indifferenti e passivi di fronte a quello che accade

in Israele-Palestina.
> Per questo, Emergency ha deciso di scrivere una lettera aperta ad Ariel

Sharon (che vi alleghiamo). Una lettera che parte dal nostro punto di vista,
che è quello di chi si occupa di assistenza medica.
>
> Parte del testo della lettera è diventato un appello sul quale Emergency

raccoglie le adesioni. Si può aderire dal sito http://www.emergency.it o
mandando l'adesione al fax 0258432136, specificando nome cognome e indirizzo
del mittente.
>
>
> Ecco il testo della lettera di Emergency:
>
> ARIEL SHARON
> Primo Ministro dello Stato di Israele
> c/o Ambasciata in Italia dello Stato di Israele
> Via Michele Mercati 14
> 00197 ROMA
>
> Milano, 14 marzo 2002
>
> Signor Primo Ministro,
> Emergency è un'associazione che presta soccorso alle vittime civili delle

guerre.
> Conosciamo la disumanità che accompagna qualsiasi guerra. Per questa

diretta conoscenza siamo persuasi che le armi non siano idonee a produrre,
in nessun caso, risultati positivi alla sicurezza delle persone e degli
Stati, alla convivenza, alla comprensione e all'amicizia tra loro.
> Nella nostra azione, tuttavia, abbiamo sempre ottenuto dalle parti in

conflitto il rispetto per l'attività di cura dei malati e dei feriti.
> Abbiamo ottenuto che questa condizione fosse accordata e rispettata anche,

ricordando il caso più recente, in Afghanistan: sia prima dei bombardamenti
dell'ottobre 2001, sia nelle fasi più
> accese dei combattimenti successivi.
> Questo disperato, ultimo residuo di umanità è a volte la sola traccia di

speranza, una tenue possibile radice d'intesa e di riconciliazione.
> Ci sconvolgono le notizie, sempre più frequenti, di vite umane distrutte

dalla impossibilità di ricevere soccorso sanitario: un'impossibilità
determinata dal Governo e dall'esercito dello Stato di Israele. Si
trattengono malati e feriti ai posti di blocco, si distruggono ambulanze e
si uccide personale impegnato in attività di cura.
> Un'incredibile disumanità nega l'esistenza anche a una vita al suo

nascere. Si determina la morte di un neonato - il simbolo stesso
dell'innocenza - in nome della sua appartenenza a un popolo.
> Questa violazione del più elementare tra i diritti dell'uomo suscita ancor

più profondo turbamento perché i responsabili sono visti, nella coscienza e
nella memoria del mondo civile, come vittime o eredi delle vittime delle più
gravi violazioni contro i diritti dell'uomo, crimini contro
> l'umanità.
> Nelle azioni del Suo Governo vediamo, Signor Primo Ministro, anche

un'ingiuria alle sofferenze e alla storia del Suo popolo.
>                                             Il Presidente
>                                            (Teresa Sarti)

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