[Forumlucca] Il nuovo patto di lavoro del Movimento

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Autore: Daniele Lombardi
Data:  
Oggetto: [Forumlucca] Il nuovo patto di lavoro del Movimento
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2-3 Marzo 2002
Bologna
Assemblea Nazionale del Movimento





Bozza del Patto di Lavoro

Questa =E8 l'ultima versione. E' stata redatta dopo aver ricevuto =
emendamenti e osservazioni di Piero Bernocchi, Raffaella Bolini, =
Maurizio Gubbiotti, Alessandra Mecozzi, Donato Di Santo, Luciano =
Muhlbauer, Sara Nocentini, Alfredo Tradardi, Renato Bologna, Giuseppe =
(del forum ponente genovese), Salvatore Annunziata, Fiorella Bom=E8. =
Credo, e spero, di aver tenuto conto di tutto quanto mi =E8 stato =
sottoposto. Ne viene fuori un testo molto ricco, fortemente espressione =
dello spirito di Porto Alegre, ancorato alla nostra storia e alla nostra =
"costituzione materiale". Un testo che potremmo definire la "carta delle =
identit=E0", molteplici plurali, eppure accordabili fra loro. =
Soprattutto un documento che cerca di porsi il problema dell'iniziativa =
politica, oltre che della definizione dei valori di riferimento, con =
l'obiettivo di coinvolgere sempre pi=F9 nuove forze. A questo proposito, =
quanto sta capitando in questi giorni nella societ=E0 italiana non ci =
pu=F2 lasciare indifferenti. Lo sciopero della Cgil, e la manifestazione =
nazionale indetta per il 23 marzo, le manifestazioni di massa contro le =
illegalit=E0 del governo Berlusconi, descrivono una nuova situazione =
politica con cui il movimento di cui facciamo parte, deve fare i conti. =
Per questo propongo di riscrivere il testo sul governo Berlusconi. =
Essendo l'estensore del testo mi trovo nella situazione anomala di =
volerlo emendare su un punto che non abbiamo mai discusso. Per questo =
indico le modifiche in forma separata (cio=E8 qui di seguito) lasciando =
invece nel testo allegato la stesura originale, la stessa che avete =
gi=E0 letto nelle ultime settimane.

"n) Anche in Italia, il governo Berlusconi si presenta come baluardo =
di un sistema neoliberista che favorisce in ogni modo il profitto e la =
rendita finanziaria, oltre che gli affari personali del presidente del =
Consiglio. La portata reazionaria delle politiche del governo Berlusconi =
=E8 evidente nell'attacco alla scuola pubblica, ai migranti tramite il =
progetto Bossi-Fini, nell'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei =
lavoratori, nella "riforma" delle pensioni con il conseguente attacco al =
welfare, nella politica di distruzione del territorio e nella =
conseguente valorizzazione dell'economia criminale prodotta dalle grandi =
opere. Il livello di "impunit=E0" e di aggiramento sistematico della =
legalit=E0 di cui questo governo si fa portatore, =E8 espressione =
diretta e funzionale alla sua aggressivit=E0 sociale. La legge sul =
conflitto di interessi, l'uso del proprio potere per sottrarsi =
sistematicamente alla magistratura, la connivenza con poteri illeciti e =
oscuri fanno il paio con la violazione della Costituzione durante le =
giornate di Genova, con la violenza esercitata contro i migranti, con =
l'aggressione alle garanzie sostanziali dei lavoratori e delle =
lavoratrici. Per questo vanno giudicate positivamente le iniziative di =
mobilitazione, a cominciare da quella sindacale, che intendono battersi =
contro gli attacchi ai diritti del lavoro e ai diritti democratici. =
Nella costruzione e nella lotta per un altro "possibile mondo" ci =
proponiamo di stimolare ed ampliare l'opposizione sociale al governo =
liberista e liberticida di Berlusconi."

Al di l=E0 delle scelte che faremo, credo comunque che il patto debba =
proporsi come uno strumento di proposta e di iniziativa.
Un caro saluto a tutti e tutte

Salvatore Cannavo
salvatore.cannavo@???







Contro la guerra e il liberismo, per una nuova civilt=E0 solidale


  1.. Il nostro patto ha origine a Porto Alegre, spazio aperto e plurale =
di incontri e riflessioni, di formulazione di proposte e scambio di =
esperienze, per permettere ai movimenti sociali che si oppongono al =
neoliberismo e alla dominazione del mondo da parte del capitale, di =
costruire un'altra idea di mondo possibile, fondata innanzitutto sul =
protagonismo diretto degli uomini e delle donne. Ci riconosciamo nella =
dichiarazione dei movimenti sociali che insieme abbiamo sottoscritto a =
Porto Alegre a conclusione del secondo Forum sociale mondiale, in =
particolare nelle due discriminanti fondamentali l=E0 fissate: contro il =
liberismo e contro la guerra.=20
  2.. Ci rivolgiamo a quelli e quelle di Genova, uomini e donne convinte =
dell'illegittimit=E0 di un governo oligarchico del mondo, le cui =
politiche neoliberiste generano povert=E0, disoccupazione, devastazione =
ambientale. Siamo uomini e donne, sindacati e Ong, associazioni e =
movimenti sociali, lavoratori e disoccupati, contadini e studenti, =
intellettuali e ambientalisti, cittadini e cittadine, impegnati a =
costruire una grande alleanza per creare una societ=E0 nuova, contraria =
alla logica selvaggia del mercato e del denaro, fondata sul valore della =
vita umana, centrata sul primato della persona, dei bisogni e del =
benessere collettivo.=20
  3.. Veniamo da Assisi e poi di Roma, oppositori irriducibili, senza =
"se" e senza "ma", della guerra economica, sociale e militare, strumento =
privilegiato delle politiche dei potenti della Terra con l'obiettivo di =
asservire il pianeta ai propri interessi politici, economici e =
culturali. Un dominio oppressivo che semina odio, xenofobia, violenza =
sulle donne e sui pi=F9 deboli in generale e che costringe interi popoli =
a vivere nella miseria e nella disperazione. I fatti dell'11 settembre =
hanno segnato una nuova svolta drammatica. Dopo gli attacchi =
terroristici, che abbiamo condannato assolutamente, cos=EC come =
condanniamo tutti gli attacchi contro i civili in altre parti del mondo, =
il governo degli Stati Uniti e i suoi alleati hanno lanciato una =
massiccia operazione militare. In nome della "guerra al terrorismo" =
vengono attaccati in tutto il mondo i diritti civili e politici. La =
guerra contro l'Afghanistan, nella quale sono stati usati metodi =
terroristici, si sta espandendo ad altri fronti e non rappresenta che =
l'inizio di una guerra globale permanente per consolidare il dominio del =
governo degli Usa e dei suoi alleati. Questa guerra rivela la faccia =
brutale e inaccettabile del liberismo, la nostra opposizione ad essa =E8 =
un elemento costitutivo della nostra azione.=20
  4.. Perseguiamo un mondo che bandisca la violenza come strumento di =
lotta politica. Le nostre sole discriminanti sono il ripudio della =
guerra, il rifiuto del razzismo, del fascismo e del sessismo. Non =
riconosciamo discriminazioni religiose, n=E9 culturali, cos=EC come =
siamo avversi e avverse a ogni forma di totalitarismo. Al nostro interno =
convivono riferimenti e pratiche differenti: la non violenza, la =
disobbedienza civile e sociale, il pacifismo, lo sciopero, le =
manifestazioni di piazza, sono per noi forme di lotta assolutamente =
compatibili tra loro.=20
  5.. Siamo avversari irriducibili di qualsiasi forma di terrorismo, sia =
che provenga da Stati che da gruppi politici. Siamo altres=EC =
consapevoli che in nome della lotta al terrorismo si limitano i diritti =
civili e le libert=E0 democratiche, si criminalizzano intere lotte =
popolari, come quella dei curdi, dei palestinesi o dei colombiani, =
legittimate invece dallo stato di oppressione, di violenza e di =
sterminio cui sono sottoposte, si approntano strumenti repressivi e =
autoritari per sgretolare le lotte sociali. Mentre il terrorismo =E8 =
rivolto contro di noi, contro il nostro desiderio e la nostra =
possiblit=E0 di costruire un mondo migliore, la lotta contro di esso, =
attraverso l'estensione della guerra, in realt=E0 lo alimenta e si =
rivela come il suo migliore alleato.=20
  6.. Ci battiamo per politiche e per societ=E0 in cui non domini il =
potere delle multinazionali, l'asservimento dei bisogni sociali agli =
imperativi del profitto e la sovranit=E0 degli stati e dei popoli ai =
comandamenti delle grandi istituzioni sovranazionali (Fmi, Omc, Banca =
mondiale). La globalizzazione capitalistica di cui queste istituzioni =
risultano attori e promotori si pone in netto contrasto con i valori da =
noi accettati. Questa globalizzazione non ci appartiene e per questo la =
rifiutiamo. Al contrario, ci battiamo per una globalizzazione solidale, =
dal basso, rispettosa dei diritti e delle culture degli uomini e delle =
donne, dei cittadini e dei lavoratori, dei popoli e dell'ambiente.=20
  7.. Siamo contro la globalizzazione che nega all'infanzia i diritti =
del gioco, dell'istruzione, della salute, della gioia, obbligando =
milioni di minori a lavorare, a fare la guerra, a morire sulle mine, a =
morire di inedia e malattie, a prostituirsi. Bambini considerati come =
merce, usati come mera risorsa economica e non rispettati quale =
componente essenziale per la costruzione di un mondo migliore che =E8 =
gi=E0 da ora pi=F9 loro che nostro.=20
  8.. La globalizzazione rafforza un sistema sessista e patriarcale che =
favorisce l'esclusione politica e sociale delle donne, negando loro =
un'identit=E0 culturale, rendendole sempre pi=F9 povere, alimentando la =
violenza contro di loro. Promuovendo la privatizzazione della salute, =
dell'educazione e dei servizi sociali, carica sulla famiglia, e =
soprattutto sulle donne, lavoro invisibile che dovrebbe ovunque essere =
assunto dagli Stati. Questo fenomeno fa che si limiti per loro l'accesso =
all'educazione, agli strumenti, ai tempi e agli spazi per rappresentarsi =
e per partecipare alla vita sociale e politica. Il rispetto dei diritti, =
dei bisogni e della libert=E0 delle donne costituisce una dimensione =
centrale del nostro agire: senza di questo, un altro mondo non sar=E0 =
mai possibile.=20
  9.. Non siamo e non vogliamo essere un partito politico. Il nostro =
fine, al contrario, =E8 quello di salvaguardare le nostre differenti =
identit=E0 e i nostri specifici obiettivi. Allo stesso tempo pensiamo di =
poter costruire un percorso comune, fatto di riflessioni e di analisi, =
di lotte e di iniziative rivolte al mondo esterno a noi. Non intendiamo =
essere autoreferenziali: crediamo invece che fuori dalle nostre =
associazioni, dai nostri forum, dagli ambiti politici e sociali in cui =
ci riconosciamo, esistano innumerevoli altre esperienze o =
individualit=E0 che possono essere coinvolte nel progetto di una =
globalizzazione solidale. E' questo lo scopo principale della nostra =
impresa collettiva.=20
  10.. Affermiamo il principio della democrazia partecipata, secondo il =
quale le decisioni non sono prese da pochi tecnocrati, ma richiedono =
invece il coinvolgimento attivo dei cittadini, dei lavoratori, dei =
popoli alle grandi decisioni collettive. Ci riferiamo ai principi della =
democrazia diretta e vogliamo approfondire ed estendere l'esperienza di =
Porto Alegre. Per queste ragioni la democrazia costituisce il fondamento =
del nostro lavoro collettivo: ci basiamo sul metodo del consenso per =
valorizzare quello che ci unisce e relativizzare quel che ci divide; =
crediamo nella pari dignit=E0 tra organismi a carattere nazionale e/o =
verticale e strutture orizzontali, che si formano dal "basso"; in questo =
senso il ruolo e il peso delle associazioni nazionali, dei social forum, =
delle soggettivit=E0 organizzate hanno per noi pari valore. Rifiutiamo =
la personalizzazione della politica e crediamo in un metodo di =
decisionalit=E0 collettivo e partecipato.=20
  11.. Abbiamo principi comuni, ma anche obiettivi comuni.=20
    1.. Il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale, =
l'Organizzazione mondiale del commercio, la Nato, mirano a costituire la =
struttura di un potere transnazionale che sovrasta i diritti delle =
persone, dei popoli, delle nazioni. Noi non ne riconosciamo la =
legittimit=E0. Ci battiamo invece per l'istituzione di organismi =
internazionali democratici, la cui legittimit=E0 risieda non solo sui =
governi, ma anche sulla partecipazione attiva della societ=E0.=20
    2.. Riteniamo illegittimo il debito pubblico internazionale dei =
paesi del Sud, che, funzionando da strumento di dominio, priva i popoli =
dei loro diritti fondamentali, alimenta l'usura internazionale, impone a =
paesi del Sud piani di aggiustamento strutturale che li costringe a =
produrre per l'export, a tagliare le spese sociali, ridurre =
l'occupazione, aumentando la povert=E0. Ne esigiamo l'annullamento =
incondizionato unitamente alla riparazione dei debiti storici, sociali =
ed ecologici maturati dai paesi ricchi verso quelli poveri.=20
    3.. Avversiamo la speculazione finanziaria e lo strapotere dei =
mercati finanziari. Per questo chiediamo la soppressione dei paradisi =
fiscali, la tassazione delle transazioni finanziarie e l'assoggettamento =
delle multinazionali alle leggi dei singoli stati. L'introduzione della =
Tobin tax rappresenterebbe un utile passo avanti in questa direzione.=20
    4.. Ci opponiamo a ogni forma di privatizzazione delle risorse =
naturali e dei beni pubblici. L'energia, l'acqua, le foreste, la salute, =
i trasporti, l'istruzione, la comunicazione, la cultura, il sapere sono =
beni inalienabili che non possono essere ridotti a merce. Crediamo in =
uno spazio pubblico completamente rinnovato in cui, attraverso la =
democrazia diretta e partecipativa, siano i diretti interessati a =
decidere sulle grandi questioni. Lottiamo per l'ampliamento dei servizi =
sociali e per l'estensione dei diritti sociali globali (istruzine e =
sanit=E0 gratuiti, acqua, casa, ecc.) di servizi pubblici universali =
anche a paesi e popoli che non hanno mai beneficiato di alcun "stato =
sociale".=20
    5.. Ci battiamo per un consumo critico e responsabile, equo e =
solidale, che favorisca la produzione rispettosa dell'ambiente e dei =
diritti delle persone. Consideriamo il consumismo un disvalore =
psicologico, etico e ambientale. Ci impegniamo, inoltre, nel =
boicottaggio di quelle imprese che non garantiscono il rispetto dei =
diritti sindacali e civili dei lavoratori, il rispetto dell'ecosistema e =
delle differenti culture. Crediamo che il Prodotto interno lordo =
costituisca uno strumento assolutamente inadeguato a misurare il livello =
di sviluppo di un paese e proponiamo di sostituirlo a tale scopo con un =
indice apposito che, introducendo specifici rivelatori ambientali, =
sociali e culturali determinerebbe un impegno virtuoso per il =
miglioramento del benessere collettivo.=20
    6.. La terra =E8 un bene collettivo indisponibile e inaleniabile. Il =
suo sfruttamento in nome del profitto, provocando la concentrazione =
della produzione nelle mani delle multinazionali e asservendo intere =
produzioni nazionali al dominio oligarchico del mercato mondiale, =
costituisce un "crimine contro l'umanit=E0". Chiediamo una equa =
redistribuzione delle risorse della terra: le sementi e il materiale =
genetico sono di propriet=E0 dell'umanit=E0. Ci battiamo per la =
sovranit=E0 alimentare dei popoli nei confronti degli interessi del =
commercio internazionale. Esigiamo l'abolizione dei prodotti transgenici =
e della concessione dei brevetti sulla vita. Il rispetto dell'ambiente, =
della salute, del lavoro, costituiscono un imperativo di qualsiasi =
scelta politica ed economica.=20
    7.. Le condizioni di assoluta miseria, la mancanza di acqua potabile =
e di cibo, in cui vivono miliardi di uomini e donne, dipendono anche da =
quei fenomeni climatici che vanno sotto il nome di "effetto serra"=97 =
crescita della temperatura, innalzamento del livello dei mari, =
progressivo scioglimento dei ghiacciai, avanzata dei deserti e delle =
zone aride =97 che, provocati dal mondo industrializzato, nel giro di un =
secolo potrebbero rendere letteralmente invivibili molte regioni della =
Terra. Esiste un crudele legame a doppio filo che vincola i mutamenti =
climatici al sottosviluppo: gli effetti dell=92aumento dell=92effetto =
serra rendono infatti i poveri sempre pi=F9 poveri e, al tempo stesso, =
il sottosviluppo amplifica ed aggrava molti problemi ambientali, =
compresi quelli che influiscono sul clima, anche perch=E8 spesso le =
lavorazioni pi=F9 pericolose e dannose vengono trasferite nei paesi =
pi=F9 poveri. Non ci sono problemi ambientali che possano essere =
affrontati e risolti senza il coinvolgimento e la partecipazione =
democratica, senza sviluppare nuove forme di cittadinanza attiva.=20
    8.. La globalizzazione liberista produce miseria, odio, morte. Per =
imporsi a popolazioni intere ha bisogno della spada costituita dalla =
corsa agli armamenti, dall'aumento delle spese militari, dal =
rafforzamento e dal rinnovamento delle alleanze militari, dal =
potenziamento degli apparati polizieschi. Noi chiediamo lo scioglimento =
di queste strutture e di questi apparati perch=E9 rifiutiamo totalmente =
la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti ed esigiamo la fine =
della repressione e della criminalizzazione della protesta sociale. Ma =
la guerra non si fa solo con le bombe. Il ricorso all'arma della fame, =
sotto forma di embargo, =E8 sempre pi=F9 frequente e causa milioni di =
vittime, specialmente tra donne e bambini. Non esistono fini politici =
che giustifichino l'uso del cibo e delle medicine come armi; non =
riconosciamo quindi come legittimi gli embarghi che violano i diritti =
umani a intere popolazioni.=20
    9.. Riconosciamo ai lavoratori e alle lavoratrici gli stessi diritti =
sindacali, civili e politici in qualsiasi parte del pianeta e a =
prescindere dal colore della pelle. Mentre i beni e i capitali possono =
valicare senza limiti qualsiasi frontiera, le persone sono costrette a =
controlli umilianti, condizioni inaccettabili, repressione e =
schiavit=F9. Ci battiamo per migliorare le condizioni di vita e di =
lavoro, contro lo sfruttamento del lavoro minorile, per la libera =
circolazione delle persone, contro qualsiasi limitazione ai diritti dei =
migranti, per un salario dignitoso in qualsiasi parte del mondo. Ci =
opponiamo con fermezza a qualsiasi legislazione razzista e =
discriminatoria.=20
    10.. Licenziamenti e disoccupazione si accompagnano spesso a =
un'impennata degli utili aziendali e delle quotazioni di borsa. =
Chiediamo invece che sia ovunque impedito per legge il ricorso al =
licenziamento o a forme di sussidio pubblico in presenza di utili =
aziendali ed esigiamo, anche qui nel cuore dell'occidente arricchito, il =
pieno rispetto delle garanzie fondamentali dei lavoratori, contro =
qualsiasi ipotesi normativa (come ad esempio la soppressione =
dell'articolo 18) che tenda a limitarli. Allo stesso tempo ci battiamo =
per l'istituzione di misure, come il reddito sociale e la riduzione =
dell'orario di lavoro, per combattere la precariet=E0 dilagante che =
l'attuale sistema economico genera in tutto il mondo, compresi i paesi =
occidentali, determinando l'aumento dell'insicurezza sociale, =
soprattutto per le giovani generazioni cui viene di fatto impedito ogni =
progetto di vita.=20
    11.. La crisi dell'Argentina ha dimostrato in maniera inequivocabile =
il fallimento del liberismo. Quello che era additato come uno dei =
migliori allievi del Fondo monetario internazionale =E8 sprofondato in =
una crisi durissima che =E8 costata e costa disperazione sociale, =
disoccupazione e povert=E0. Per frenare la rivolta popolare il governo =
argentino non ha esitato a sparare contro le manifestazioni di protesta =
provocando decine di morti; qualcosa di analogo e di ben pi=F9 grave di =
quanto accaduto nel luglio di Genova. L'Argentina mostra quindi come i =
governi nazionali, nella loro funzione di meri esecutori delle politiche =
neoliberiste, finiscano poi per dover presiedere al controllo poliziesco =
e alla repressione. Ma mostra anche come una mobilitazione popolare, =
pacifica e di massa, provocando la crisi di quegli stessi governi, metta =
in crisi anche quelle stesse politiche internazionali, incrinando =
profondamente la loro legittimit=E0=20
    12.. Anche in Italia, il governo Berlusconi si presenta come =
baluardo di un sistema neoliberista che favorisce in ogni modo il =
profitto e la rendita finanziaria, oltre che gli affari personali del =
presidente del Consiglio. La portata reazionaria delle politiche del =
governo Berlusconi =E8 evidente nell'attacco alla scuola pubblica, ai =
migranti tramite il progetto Bossi-Fini, nell'abolizione dell'articolo =
18 dello Statuto dei lavoratori, nella "riforma" delle pensioni con il =
conseguente attacco al welfare, nella politica di distruzione del =
territorio e nella conseguente valorizzazione dell'economia criminale =
prodotta dalle grandi opere. Per questo vanno giudicate positivamente le =
iniziative di mobilitazione sindacale che intendono coerentemente =
battersi contro queste politiche. Il ruolo del movimento italiano, lungi =
dal sostituirsi all'azione delle forze sindacali, pu=F2 essere quello di =
stimolare ed ampliare l'opposizione sociale al governo liberista e =
liberticida di Berlusconi.=20
    13.. Le spinte perch=E8 l'Unione Europea si costruisca come fortezza =
liberista e antidemocratica sono fortissime e pericolose. Esse sono ben =
visibili nel metodo e nei contenuti della Carta dei Diritti e nel =
processo costituente aperto dalla Convenzione Europea. L'Europa per cui =
ci battiamo deve essere invece costruita dai cittadini e dalle =
cittadine, con un processo di partecipazione dal basso, un'Europa =
sociale schierata contro la guerra, garante dei diritti di tutti e tutte =
coloro che l'attraversano. Un'Europa realmente democratica, solidale, =
multiculturale, pacifica, impegnata nel rispetto dell'ambiente. E' con =
questa ambizione e sulla base dello spirito di Porto Alegre che ci =
impegniamo nella preparazione del primo Forum sociale europeo.=20


Veniamo da storie diverse e da percorsi differenti. Ma crediamo =
fortemente nella modalit=E0 reticolare che abbiamo conferito al nostro =
lavoro comune. La nostra unit=E0 ha arricchito le nostre differenze; le =
nostre differenze sono la garanzia dell'efficacia della nostra unit=E0. =
Crediamo in questo principio e lo proponiamo a tutti quelli e quelle che =
in questi mesi si sono uniti al nostro percorso, convinti e convinte di =
poter compiere ancora molta strada assieme. La costruzione di un mondo =
diverso =E8 esercizio faticoso e paziente. Noi abbiamo appena =
cominciato.


Bologna, 2 marzo 2002








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l'ultima versione. E' stata redatta dopo aver ricevuto emendamenti e=20
osservazioni di Piero Bernocchi, Raffaella Bolini, Maurizio Gubbiotti,=20
Alessandra Mecozzi, Donato Di Santo, Luciano Muhlbauer, Sara Nocentini, =
Alfredo=20
Tradardi, Renato Bologna, Giuseppe (del forum ponente genovese), =
Salvatore=20
Annunziata, Fiorella Bom=E8. Credo, e spero, di aver tenuto conto di =
tutto quanto=20
mi =E8 stato sottoposto. Ne viene fuori un testo molto ricco, fortemente =

espressione dello spirito di Porto Alegre, ancorato alla nostra storia e =
alla=20
nostra "costituzione materiale". Un testo che potremmo definire la =
"carta delle=20
identit=E0", molteplici plurali, eppure accordabili fra loro. =
Soprattutto un=20
documento che cerca di porsi il problema dell'iniziativa politica, oltre =
che=20
della definizione dei valori di riferimento, con l'obiettivo di =
coinvolgere=20
sempre pi=F9 nuove forze. A questo proposito, quanto sta capitando in =
questi=20
giorni nella societ=E0 italiana non ci pu=F2 lasciare indifferenti. Lo =
sciopero=20
della Cgil, e la manifestazione nazionale indetta per il 23 marzo, le=20
manifestazioni di massa contro le illegalit=E0 del governo Berlusconi, =
descrivono=20
una nuova situazione politica con cui il movimento di cui facciamo =
parte, deve=20
fare i conti. Per questo propongo di riscrivere il testo sul governo =
Berlusconi.=20
Essendo l'estensore del testo mi trovo nella situazione anomala di =
volerlo=20
emendare su un punto che non abbiamo mai discusso. Per questo indico le=20
modifiche in forma separata (cio=E8 qui di seguito) lasciando invece nel =
testo=20
allegato la stesura originale, la stessa che avete gi=E0 letto nelle =
ultime=20
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Italia, il governo Berlusconi si presenta come baluardo di un sistema=20
neoliberista che favorisce in ogni modo il profitto e la rendita =
finanziaria,=20
oltre che gli affari personali del presidente del Consiglio. La =
portata=20
reazionaria delle politiche del governo Berlusconi =E8 evidente =
nell'attacco=20
alla scuola pubblica, ai migranti tramite il progetto Bossi-Fini,=20
nell'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, nella =
"riforma"=20
delle pensioni con il conseguente attacco al welfare, nella politica =
di=20
distruzione del territorio e nella conseguente valorizzazione =
dell'economia=20
criminale prodotta dalle grandi opere. Il livello di "impunit=E0" e di =

aggiramento sistematico della legalit=E0 di cui questo governo si fa =
portatore,=20
=E8 espressione diretta e funzionale alla sua aggressivit=E0 sociale. =
La legge sul=20
conflitto di interessi, l'uso del proprio potere per sottrarsi=20
sistematicamente alla magistratura, la connivenza con poteri illeciti =
e oscuri=20
fanno il paio con la violazione della Costituzione durante le giornate =
di=20
Genova, con la violenza esercitata contro i migranti, con =
l'aggressione alle=20
garanzie sostanziali dei lavoratori e delle lavoratrici. Per questo =
vanno=20
giudicate positivamente le iniziative di mobilitazione, a cominciare =
da quella=20
sindacale, che intendono battersi contro gli attacchi ai diritti del =
lavoro e=20
ai diritti democratici. Nella costruzione e nella lotta per un altro=20
"possibile mondo" ci proponiamo di stimolare ed ampliare l'opposizione =
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Berlusconi."</FONT></P></BLOCKQUOTE>
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patto ha origine a Porto Alegre, spazio aperto e plurale di incontri e =

riflessioni, di formulazione di proposte e scambio di esperienze, per=20
permettere ai movimenti sociali che si oppongono al neoliberismo e =
alla=20
dominazione del mondo da parte del capitale, di costruire un'altra =
idea di=20
mondo possibile, fondata innanzitutto sul protagonismo diretto degli =
uomini e=20
delle donne. Ci riconosciamo nella dichiarazione dei movimenti sociali =
che=20
insieme abbiamo sottoscritto a Porto Alegre a conclusione del secondo =
Forum=20
sociale mondiale, in particolare nelle due discriminanti fondamentali =
l=E0=20
fissate: contro il liberismo e contro la guerra.</FONT>=20
<LI><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>Ci=20
rivolgiamo a quelli e quelle di Genova, uomini e donne convinte=20
dell'illegittimit=E0 di un governo oligarchico del mondo, le cui =
politiche=20
neoliberiste generano povert=E0, disoccupazione, devastazione =
ambientale. Siamo=20
uomini e donne, sindacati e Ong, associazioni e movimenti sociali, =
lavoratori=20
e disoccupati, contadini e studenti, intellettuali e ambientalisti, =
cittadini=20
e cittadine, impegnati a costruire una grande alleanza per creare una =
societ=E0=20
nuova, contraria alla logica selvaggia del mercato e del denaro, =
fondata sul=20
valore della vita umana, centrata sul primato della persona, dei =
bisogni e del=20
benessere collettivo.</FONT>=20
<LI><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>Veniamo da=20
Assisi e poi di Roma, oppositori irriducibili, senza "se" e senza =
"ma", della=20
guerra economica, sociale e militare, strumento privilegiato delle =
politiche=20
dei potenti della Terra con l'obiettivo di asservire il pianeta ai =
propri=20
interessi politici, economici e culturali. Un dominio oppressivo che =
semina=20
odio, xenofobia, violenza sulle donne e sui pi=F9 deboli in generale e =
che=20
costringe interi popoli a vivere nella miseria e nella disperazione. I =
fatti=20
dell'11 settembre hanno segnato una nuova svolta drammatica. Dopo gli =
attacchi=20
terroristici, che abbiamo condannato assolutamente, cos=EC come =
condanniamo=20
tutti gli attacchi contro i civili in altre parti del mondo, il =
governo degli=20
Stati Uniti e i suoi alleati hanno lanciato una massiccia operazione =
militare.=20
In nome della "guerra al terrorismo" vengono attaccati in tutto il =
mondo i=20
diritti civili e politici. La guerra contro l'Afghanistan, nella quale =
sono=20
stati usati metodi terroristici, si sta espandendo ad altri fronti e =
non=20
rappresenta che l'inizio di una guerra globale permanente per =
consolidare il=20
dominio del governo degli Usa e dei suoi alleati. Questa guerra rivela =
la=20
faccia brutale e inaccettabile del liberismo, la nostra opposizione ad =
essa =E8=20
un elemento costitutivo della nostra azione.</FONT>=20
<LI><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>Perseguiamo=20
un mondo che bandisca la violenza come strumento di lotta politica. Le =
nostre=20
sole discriminanti sono il ripudio della guerra, il rifiuto del =
razzismo, del=20
fascismo e del sessismo. Non riconosciamo discriminazioni religiose, =
n=E9=20
culturali, cos=EC come siamo avversi e avverse a ogni forma di =
totalitarismo. Al=20
nostro interno convivono riferimenti e pratiche differenti: la non =
violenza,=20
la disobbedienza civile e sociale, il pacifismo, lo sciopero, le=20
manifestazioni di piazza, sono per noi forme di lotta assolutamente=20
compatibili tra loro.</FONT>=20
<LI><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>Siamo=20
avversari irriducibili di qualsiasi forma di terrorismo, sia che =
provenga da=20
Stati che da gruppi politici. Siamo altres=EC consapevoli che in nome =
della=20
lotta al terrorismo si limitano i diritti civili e le libert=E0 =
democratiche, si=20
criminalizzano intere lotte popolari, come quella dei curdi, dei =
palestinesi o=20
dei colombiani, legittimate invece dallo stato di oppressione, di =
violenza e=20
di sterminio cui sono sottoposte, si approntano strumenti repressivi e =

autoritari per sgretolare le lotte sociali. Mentre il terrorismo =E8 =
rivolto=20
contro di noi, contro il nostro desiderio e la nostra possiblit=E0 di =
costruire=20
un mondo migliore, la lotta contro di esso, attraverso l'estensione =
della=20
guerra, in realt=E0 lo alimenta e si rivela come il suo migliore =
alleato.</FONT>=20

  <LI><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>Ci battiamo=20
  per politiche e per societ=E0 in cui non domini il potere delle =
multinazionali,=20
  l'asservimento dei bisogni sociali agli imperativi del profitto e la =
sovranit=E0=20
  degli stati e dei popoli ai comandamenti delle grandi istituzioni=20
  sovranazionali (Fmi, Omc, Banca mondiale). La globalizzazione =
capitalistica di=20
  cui queste istituzioni risultano attori e promotori si pone in netto =
contrasto=20
  con i valori da noi accettati. Questa globalizzazione non ci =
appartiene e per=20
  questo la rifiutiamo. Al contrario, ci battiamo per una =
globalizzazione=20
  solidale, dal basso, rispettosa dei diritti e delle culture degli =
uomini e=20
  delle donne, dei cittadini e dei lavoratori, dei popoli e=20
  dell'ambiente.</FONT>=20
  <LI><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>Siamo=20
  contro la globalizzazione che nega all'infanzia i diritti del gioco,=20
  dell'istruzione, della salute, della gioia, obbligando milioni di =
minori a=20
  lavorare, a fare la guerra, a morire sulle mine, a morire di inedia e=20
  malattie, a prostituirsi. Bambini considerati come merce, usati come =
mera=20
  risorsa economica e non rispettati quale componente essenziale per la=20
  costruzione di un mondo migliore che =E8 gi=E0 da ora pi=F9 loro che =
nostro.</FONT>=20
  <LI><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>La=20
  globalizzazione rafforza un sistema sessista e patriarcale che =
favorisce=20
  l'esclusione politica e sociale delle donne, negando loro =
un'identit=E0=20
  culturale, rendendole sempre pi=F9 povere, alimentando la violenza =
contro di=20
  loro. Promuovendo la privatizzazione della salute, dell'educazione e =
dei=20
  servizi sociali, carica sulla famiglia, e soprattutto sulle donne, =
lavoro=20
  invisibile che dovrebbe ovunque essere assunto dagli Stati. Questo =
fenomeno fa=20
  che si limiti per loro l'accesso all'educazione, agli strumenti, ai =
tempi e=20
  agli spazi per rappresentarsi e per partecipare alla vita sociale e =
politica.=20
  Il rispetto dei diritti, dei bisogni e della libert=E0 delle donne =
costituisce=20
  una dimensione centrale del nostro agire: senza di questo, un altro =
mondo non=20
  sar=E0 mai possibile.</FONT>=20
  <LI><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>Non siamo e=20
  non vogliamo essere un partito politico. Il nostro fine, al contrario, =
=E8=20
  quello di salvaguardare le nostre differenti identit=E0 e i nostri =
specifici=20
  obiettivi. Allo stesso tempo pensiamo di poter costruire un percorso =
comune,=20
  fatto di riflessioni e di analisi, di lotte e di iniziative rivolte al =
mondo=20
  esterno a noi. Non intendiamo essere autoreferenziali: crediamo invece =
che=20
  fuori dalle nostre associazioni, dai nostri forum, dagli ambiti =
politici e=20
  sociali in cui ci riconosciamo, esistano innumerevoli altre esperienze =
o=20
  individualit=E0 che possono essere coinvolte nel progetto di una =
globalizzazione=20
  solidale. E' questo lo scopo principale della nostra impresa=20
  collettiva.</FONT>=20
  <LI><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>Affermiamo=20
  il principio della democrazia partecipata, secondo il quale le =
decisioni non=20
  sono prese da pochi tecnocrati, ma richiedono invece il coinvolgimento =
attivo=20
  dei cittadini, dei lavoratori, dei popoli alle grandi decisioni =
collettive. Ci=20
  riferiamo ai principi della democrazia diretta e vogliamo approfondire =
ed=20
  estendere l'esperienza di Porto Alegre. Per queste ragioni la =
democrazia=20
  costituisce il fondamento del nostro lavoro collettivo: ci basiamo sul =
metodo=20
  del consenso per valorizzare quello che ci unisce e relativizzare quel =
che ci=20
  divide; crediamo nella pari dignit=E0 tra organismi a carattere =
nazionale e/o=20
  verticale e strutture orizzontali, che si formano dal "basso"; in =
questo senso=20
  il ruolo e il peso delle associazioni nazionali, dei social forum, =
delle=20
  soggettivit=E0 organizzate hanno per noi pari valore. Rifiutiamo la=20
  personalizzazione della politica e crediamo in un metodo di =
decisionalit=E0=20
  collettivo e partecipato.</FONT>=20
  <LI><B><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>Abbiamo=20
  principi comuni, ma anche obiettivi comuni.</FONT></B> =
</LI></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL>
  <OL>
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular size=3D3>Il=20
    Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale, l'Organizzazione =
mondiale=20
    del commercio, la Nato, mirano a costituire la struttura di un =
potere=20
    transnazionale che sovrasta i diritti delle persone, dei popoli, =
delle=20
    nazioni. Noi non ne riconosciamo la legittimit=E0. Ci battiamo =
invece per=20
    l'istituzione di organismi internazionali democratici, la cui =
legittimit=E0=20
    risieda non solo sui governi, ma anche sulla partecipazione attiva =
della=20
    societ=E0.</FONT>=20
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular=20
    size=3D3>Riteniamo illegittimo il debito pubblico internazionale dei =
paesi del=20
    Sud, che, funzionando da strumento di dominio, priva i popoli dei =
loro=20
    diritti fondamentali, alimenta l'usura internazionale, impone a =
paesi del=20
    Sud piani di aggiustamento strutturale che li costringe a produrre =
per=20
    l'export, a tagliare le spese sociali, ridurre l'occupazione, =
aumentando la=20
    povert=E0. Ne esigiamo l'annullamento incondizionato unitamente alla =


    riparazione dei debiti storici, sociali ed ecologici maturati dai =
paesi=20
    ricchi verso quelli poveri.</FONT>=20
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular=20
    size=3D3>Avversiamo la speculazione finanziaria e lo strapotere dei =
mercati=20
    finanziari. Per questo chiediamo la soppressione dei paradisi =
fiscali, la=20
    tassazione delle transazioni finanziarie e l'assoggettamento delle=20
    multinazionali alle leggi dei singoli stati. L'introduzione della =
Tobin tax=20
    rappresenterebbe un utile passo avanti in questa direzione.</FONT>=20
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular size=3D3>Ci=20
    opponiamo a ogni forma di privatizzazione delle risorse naturali e =
dei beni=20
    pubblici. L'energia, l'acqua, le foreste, la salute, i trasporti,=20
    l'istruzione, la comunicazione, la cultura, il sapere sono beni =
inalienabili=20
    che non possono essere ridotti a merce. Crediamo in uno spazio =
pubblico=20
    completamente rinnovato in cui, attraverso la democrazia diretta e=20
    partecipativa, siano i diretti interessati a decidere sulle grandi=20
    questioni. Lottiamo per l'ampliamento dei servizi sociali e per =
l'estensione=20
    dei diritti sociali globali (istruzine e sanit=E0 gratuiti, acqua, =
casa, ecc.)=20
    di servizi pubblici universali anche a paesi e popoli che non hanno =
mai=20
    beneficiato di alcun "stato sociale".</FONT>=20
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular size=3D3>Ci=20
    battiamo per un consumo critico e responsabile, equo e solidale, che =


    favorisca la produzione rispettosa dell'ambiente e dei diritti delle =


    persone. Consideriamo il consumismo un disvalore psicologico, etico =
e=20
    ambientale. Ci impegniamo, inoltre, nel boicottaggio di quelle =
imprese che=20
    non garantiscono il rispetto dei diritti sindacali e civili dei =
lavoratori,=20
    il rispetto dell'ecosistema e delle differenti culture. Crediamo che =
il=20
    Prodotto interno lordo costituisca uno strumento assolutamente =
inadeguato a=20
    misurare il livello di sviluppo di un paese e proponiamo di =
sostituirlo a=20
    tale scopo con un indice apposito che, introducendo specifici =
rivelatori=20
    ambientali, sociali e culturali determinerebbe un impegno virtuoso =
per il=20
    miglioramento del benessere collettivo.</FONT>=20
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular size=3D3>La=20
    terra =E8 un bene collettivo indisponibile e inaleniabile. Il suo =
sfruttamento=20
    in nome del profitto, provocando la concentrazione della produzione =
nelle=20
    mani delle multinazionali e asservendo intere produzioni nazionali =
al=20
    dominio oligarchico del mercato mondiale, costituisce un "crimine =
contro=20
    l'umanit=E0". Chiediamo una equa redistribuzione delle risorse della =
terra: le=20
    sementi e il materiale genetico sono di propriet=E0 dell'umanit=E0. =
Ci battiamo=20
    per la sovranit=E0 alimentare dei popoli nei confronti degli =
interessi del=20
    commercio internazionale. Esigiamo l'abolizione dei prodotti =
transgenici e=20
    della concessione dei brevetti sulla vita. Il rispetto =
dell'ambiente, della=20
    salute, del lavoro, costituiscono un imperativo di qualsiasi scelta =
politica=20
    ed economica.</FONT>=20
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular size=3D3>Le=20
    condizioni di assoluta miseria, la mancanza di acqua potabile e di =
cibo, in=20
    cui vivono miliardi di uomini e donne, dipendono anche da quei =
fenomeni=20
    climatici che vanno sotto il nome di "effetto serra"=97 crescita =
della=20
    temperatura, innalzamento del livello dei mari, progressivo =
scioglimento dei=20
    ghiacciai, avanzata dei deserti e delle zone aride =97 che, =
provocati dal=20
    mondo industrializzato, nel giro di un secolo potrebbero rendere=20
    letteralmente invivibili molte regioni della Terra. Esiste un =
crudele legame=20
    a doppio filo che vincola i mutamenti climatici al sottosviluppo: =
gli=20
    effetti dell=92aumento dell=92effetto serra rendono infatti i poveri =
sempre pi=F9=20
    poveri e, al tempo stesso, il sottosviluppo amplifica ed aggrava =
molti=20
    problemi ambientali, compresi quelli che influiscono sul clima, =
anche perch=E8=20
    spesso le lavorazioni pi=F9 pericolose e dannose vengono trasferite =
nei paesi=20
    pi=F9 poveri. Non ci sono problemi ambientali che possano essere =
affrontati e=20
    risolti senza il coinvolgimento e la partecipazione democratica, =
senza=20
    sviluppare nuove forme di cittadinanza attiva.</FONT>=20
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular size=3D3>La=20
    globalizzazione liberista produce miseria, odio, morte. Per imporsi =
a=20
    popolazioni intere ha bisogno della spada costituita dalla corsa =
agli=20
    armamenti, dall'aumento delle spese militari, dal rafforzamento e =
dal=20
    rinnovamento delle alleanze militari, dal potenziamento degli =
apparati=20
    polizieschi. Noi chiediamo lo scioglimento di queste strutture e di =
questi=20
    apparati perch=E9 rifiutiamo totalmente la guerra come mezzo di =
risoluzione=20
    dei conflitti ed esigiamo la fine della repressione e della=20
    criminalizzazione della protesta sociale. Ma la guerra non si fa =
solo con le=20
    bombe. Il ricorso all'arma della fame, sotto forma di embargo, =E8 =
sempre pi=F9=20
    frequente e causa milioni di vittime, specialmente tra donne e =
bambini. Non=20
    esistono fini politici che giustifichino l'uso del cibo e delle =
medicine=20
    come armi; non riconosciamo quindi come legittimi gli embarghi che =
violano i=20
    diritti umani a intere popolazioni.</FONT>=20
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular=20
    size=3D3>Riconosciamo ai lavoratori e alle lavoratrici gli stessi =
diritti=20
    sindacali, civili e politici in qualsiasi parte del pianeta e a =
prescindere=20
    dal colore della pelle. Mentre i beni e i capitali possono valicare =
senza=20
    limiti qualsiasi frontiera, le persone sono costrette a controlli =
umilianti,=20
    condizioni inaccettabili, repressione e schiavit=F9. Ci battiamo per =


    migliorare le condizioni di vita e di lavoro, contro lo sfruttamento =
del=20
    lavoro minorile, per la libera circolazione delle persone, contro =
qualsiasi=20
    limitazione ai diritti dei migranti, per un salario dignitoso in =
qualsiasi=20
    parte del mondo. Ci opponiamo con fermezza a qualsiasi legislazione =
razzista=20
    e discriminatoria.</FONT>=20
    <LI type=3Da value=3D12><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular=20
    size=3D3>Licenziamenti e disoccupazione si accompagnano spesso a =
un'impennata=20
    degli utili aziendali e delle quotazioni di borsa. Chiediamo invece =
che sia=20
    ovunque impedito per legge il ricorso al licenziamento o a forme di =
sussidio=20
    pubblico in presenza di utili aziendali ed esigiamo, anche qui nel =
cuore=20
    dell'occidente arricchito, il pieno rispetto delle garanzie =
fondamentali dei=20
    lavoratori, contro qualsiasi ipotesi normativa (come ad esempio la=20
    soppressione dell'articolo 18) che tenda a limitarli. Allo stesso =
tempo ci=20
    battiamo per l'istituzione di misure, come il reddito sociale e la =
riduzione=20
    dell'orario di lavoro, per combattere la precariet=E0 dilagante che =
l'attuale=20
    sistema economico genera in tutto il mondo, compresi i paesi =
occidentali,=20
    determinando l'aumento dell'insicurezza sociale, soprattutto per le =
giovani=20
    generazioni cui viene di fatto impedito ogni progetto di =
vita.</FONT>=20
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular size=3D3>La=20
    crisi dell'Argentina ha dimostrato in maniera inequivocabile il =
fallimento=20
    del liberismo. Quello che era additato come uno dei migliori allievi =
del=20
    Fondo monetario internazionale =E8 sprofondato in una crisi =
durissima che =E8=20
    costata e costa disperazione sociale, disoccupazione e povert=E0. =
Per frenare=20
    la rivolta popolare il governo argentino non ha esitato a sparare =
contro le=20
    manifestazioni di protesta provocando decine di morti; qualcosa di =
analogo e=20
    di ben pi=F9 grave di quanto accaduto nel luglio di Genova. =
L'Argentina mostra=20
    quindi come i governi nazionali, nella loro funzione di meri =
esecutori delle=20
    politiche neoliberiste, finiscano poi per dover presiedere al =
controllo=20
    poliziesco e alla repressione. Ma mostra anche come una =
mobilitazione=20
    popolare, pacifica e di massa, provocando la crisi di quegli stessi =
governi,=20
    metta in crisi anche quelle stesse politiche internazionali, =
incrinando=20
    profondamente la loro legittimit=E0</FONT>=20
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular=20
    size=3D3>Anche in Italia, il governo Berlusconi si presenta come =
baluardo di=20
    un sistema neoliberista che favorisce in ogni modo il profitto e la =
rendita=20
    finanziaria, oltre che gli affari personali del presidente del =
Consiglio. La=20
    portata reazionaria delle politiche del governo Berlusconi =E8 =
evidente=20
    nell'attacco alla scuola pubblica, ai migranti tramite il progetto=20
    Bossi-Fini, nell'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei =
lavoratori,=20
    nella "riforma" delle pensioni con il conseguente attacco al =
welfare, nella=20
    politica di distruzione del territorio e nella conseguente =
valorizzazione=20
    dell'economia criminale prodotta dalle grandi opere. Per questo =
vanno=20
    giudicate positivamente le iniziative di mobilitazione sindacale che =


    intendono coerentemente battersi contro queste politiche. Il ruolo =
del=20
    movimento italiano, lungi dal sostituirsi all'azione delle forze =
sindacali,=20
    pu=F2 essere quello di stimolare ed ampliare l'opposizione sociale =
al governo=20
    liberista e liberticida di Berlusconi.</FONT>=20
    <LI type=3Da><FONT =
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular size=3D3>Le=20
    spinte perch=E8 l'Unione Europea si costruisca come fortezza =
liberista e=20
    antidemocratica sono fortissime e pericolose. Esse sono ben visibili =
nel=20
    metodo e nei contenuti della Carta dei Diritti e nel processo =
costituente=20
    aperto dalla Convenzione Europea. L'Europa per cui ci battiamo deve =
essere=20
    invece costruita dai cittadini e dalle cittadine, con un processo di =


    partecipazione dal basso, un'Europa sociale schierata contro la =
guerra,=20
    garante dei diritti di tutti e tutte coloro che l'attraversano. =
Un'Europa=20
    realmente democratica, solidale, multiculturale, pacifica, impegnata =
nel=20
    rispetto dell'ambiente. E' con questa ambizione e sulla base dello =
spirito=20
    di Porto Alegre che ci impegniamo nella preparazione del primo Forum =
sociale=20
    europeo.</FONT> </LI></OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL>
  <OL></OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL>
  <OL></OL></OL></DIV>
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  <OL></OL></OL></DIV>
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  <OL></OL></OL></DIV>
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<OL>
  <OL></OL></OL></DIV>
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  <OL></OL></OL></DIV>
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<OL>
  <OL></OL></OL></DIV>
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  <OL></OL></OL></DIV>
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<OL>
  <OL></OL></OL></DIV>
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<OL>
  <OL></OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<OL>
  <OL></OL></OL></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<P></P></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<P><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>Veniamo da=20
storie diverse e da percorsi differenti. Ma crediamo fortemente nella =
modalit=E0=20
reticolare che abbiamo conferito al nostro lavoro comune. La nostra =
unit=E0 ha=20
arricchito le nostre differenze; le nostre differenze sono la garanzia=20
dell'efficacia della nostra unit=E0. Crediamo in questo principio e lo =
proponiamo=20
a tutti quelli e quelle che in questi mesi si sono uniti al nostro =
percorso,=20
convinti e convinte di poter compiere ancora molta strada assieme. La=20
costruzione di un mondo diverso =E8 esercizio faticoso e paziente. Noi =
abbiamo=20
appena cominciato.</FONT></P></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<P></P></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<P><FONT face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular =
size=3D3>Bologna, 2=20
marzo 2002</FONT></P></DIV>
<DIV align=3Dleft>
<P></P></DIV>
<P><FONT=20
face=3DArial,Helvetica,Geneva,Swiss,SunSans-Regular><BR><BR><BR></FONT></=
P></DIV></FONT></DIV></BODY></HTML>


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