Proposta di patto di lavoro
Viviamo in un mondo dominato dall'interesse, dal
denaro e dal profitto, dove l'economia globale trova
alimento nello sfruttamento delle persone e nello
scambio ineguale tra i popoli, condannando la
maggioranza dell'umanità alla fame, alla povertà, alla
sofferenza. Come persone, gruppi e associazioni ci
impegniamo nel Milano Social Forum per ricercare
un'alternativa democratica alla globalizzazione
liberista.
Non possiamo abituarci all'ingiustizia: per questo ci
sentiamo impegnati nella costruzione di nuovi rapporti
sociali fondati sull'uguaglianza tra le persone, sulle
pari opportunità, su forme di controllo, autogestione
e cooperazione che rendano possibile un governo equo e
solidale delle risorse naturali, economiche,
scientifiche e tecnologiche. Questo non può essere
garantito da sedi e organismi internazionali che si
sottraggono al controllo democratico e rappresentano
gli interessi del grande potere economico e militare,
come G8, Fondo Monetario Internazionale, Banca
Mondiale e WTO.
Sogniamo un mondo solidale che garantisca a tutti gli
esseri umani i diritti fondamentali: alimenti
sufficienti e sicuri per la salute, acqua potabile, un
lavoro tutelato, assistenza sanitaria, istruzione e
libero accesso ai saperi, libertà di espressione e di
organizzazione, un ambiente non inquinato, il diritto
per tutti gli uomini e le donne ad esprimere la
propria personalità e a condurre una vita piena e
soddisfacente.
Non riteniamo accettabile una realtà nella quale le
persone vengano ridotte a semplici merci e ci battiamo
per l'abolizione delle moderne servitù di mercato che
rendono sempre più incerta e precaria la condizione
dei lavoratori e delle lavoratrici. Non riteniamo
accettabile che il mondo della scuola e della
formazione venga regolato da logiche aziendalistiche e
funzionali ai processi di produzione e di mercato, e
ci battiamo contro la mercificazione e luso privato
dei saperi.
Siamo impegnati a preservare l'integrità ambientale
come atto di responsabilità verso il nostro futuro e
quello delle nuove generazioni. Riteniamo che
l'accesso ed il consumo delle risorse naturali non
possa essere regolato dal profitto, dalla forza
militare e dalla superiorità tecnologica, ma debba
fondarsi sul ripristino di un rapporto più equilibrato
tra civiltà umana ed ecosistema terrestre. Questo è
possibile attraverso la difesa della biodiversità e
delle risorse naturali, il risparmio energetico e dei
materiali, la generale riduzione dell'impatto
ambientale.
Ci riconosciamo nella convivenza tra diversi e
consideriamo la società multietnica e multiculturale
un modello di civiltà migliore. Ci battiamo per la
libertà di circolazione delle persone senza
limitazioni e confini, ci opponiamo ad ogni forma di
discriminazione e di persecuzione razziale,
rivendicando le libertà ed i diritti civili, politici
e sociali dei migranti.
Respingiamo qualsiasi forma di discriminazione fondata
sull'appartenenza di genere e sull'orientamento
sessuale delle persone, ci battiamo contro le violenze
e le molestie sessuali, il diffondersi delle
sottoculture misogine e sessiste, la mercificazione e
lo sfruttamento dei corpi e dei desideri.
Ripudiamo la guerra come strumento di risoluzione dei
conflitti internazionali e siamo impegnati per una
politica di pace incentrata sul dialogo, sulla
rimozione delle ingiustizie e sul diritto
all'autodeterminazione dei popoli. Siamo contrari a
qualsiasi forma di coinvolgimento bellico del nostro
paese e denunciamo il ruolo della nuova Nato come
braccio armato della globalizzazione liberista.
In una prospettiva di pace e di giustizia,
solidarizziamo con le lotte di liberazione dei popoli
oppressi da regimi dittatoriali o da occupazioni
straniere. Rifiutiamo ogni forma di terrorismo e siamo
contrari ad ideologie e culture di violenza e di
morte. Denunciamo l'uso della repressione da parte
degli apparati di stato come risposta alle istanze di
trasformazione sociale.
Crediamo nell'iniziativa pacifica e di massa, per
promuovere un nuovo impegno civile e sociale,
attraverso la ricerca di modelli di democrazia
partecipativa, di pratiche e lotte nonviolente.
Patto di lavoro
· Il SOCIAL FORUM è un luogo di incontro, di ascolto e
di confronto, di discussione, di elaborazione e di
iniziativa, che dà voce ad esperienze della società
civile, alle associazioni e alle singole persone che
partendo dalla convinzione che "Un altro mondo è
possibile" intendono impegnarsi per costruirlo.
· E uno spazio in cui si incontrano realtà diverse
accomunate dal rifiuto della guerra e da un "sentire
comune" sui grandi temi dei diritti, della difesa
dellambiente, di uno sviluppo equo e solidale, di una
partecipazione attiva e responsabile dei cittadini
nella costruzione del loro futuro nel quadro di un
opposizione radicale alla globalizzazione
neoliberista.
· E un luogo di condivisione di esperienze di
cooperazione, di promozione di modelli economici etici
e solidali, di sviluppo di forme di convivenza
multietniche, di sperimentazione di percorsi di
democrazia partecipata. E un luogo di ricerca di
nuovi stili di vita coerenti con uneconomia di
giustizia, in grado di contrastare i modelli culturali
dominanti e di introdurre trasformazioni strutturali
del vivere sociale.
· Il SOCIAL FORUM vuole essere uno luogo "aperto" in
cui anche i singoli, oltre alle forze organizzate,
possano incontrarsi e lavorare insieme; uno spazio in
cui sono accettate e valorizzate le diversità al
proprio interno e non uno strumento che alcuni possono
utilizzare per acquistare maggior visibilità e imporre
contenuti e metodi di lavoro; un luogo in cui non
devono trovare spazio volontà egemoniche, e la ricerca
di un sufficiente grado di maturazione e consenso deve
guidare ogni iniziativa.
· Non vuole essere la semplice somma delle realtà che
vi aderiscono, non pretende di rappresentarle né vuole
sostituirsi o sovrapporsi ad esse; non è un semplice
coordinamento ma un ambito in cui approfondire gli
aspetti che uniscono nel reciproco rispetto delle
diverse specificità e del diritto di promuovere
iniziative autonome.
· Il SOCIAL FORUM non si propone di elaborare una
propria politica generale, ma vuole essere realmente
un "Forum" che vive grazie alla capacità delle singole
realtà che vi aderiscono di proporre iniziative su cui
far convergere linteresse di tutti. Vuole
rappresentare unopportunità di crescita sulla base di
una condivisione di esperienze e collaborazione tra i
suoi aderenti.
· Il SOCIAL FORUM opera principalmente sul livello
locale, partendo dai bisogni presenti nel territorio e
dalle esperienze maturate dalle forze che lo
compongono, attraverso una contaminazione reciproca e
una ricerca di allargamento verso altre associazioni,
gruppi e singole persone che, pur non riconoscendosi
nelle sue pratiche politiche o nei suoi strumenti di
lavoro, sono interessate ad un percorso comune.
· Il SOCIAL FORUM si propone di saldare la capacità di
denuncia e di sensibilizzazione sui guasti prodotti
dalle politiche neoliberiste a livello globale con
iniziative locali in grado di cogliere ed affrontare
gli effetti del pensiero unico dominante sulla vita di
tutti i giorni nei quartieri, nella città e nel
territorio circostante.
· Il SOCIAL FORUM si considera parte del vasto
movimento mondiale contro la globalizzazione
neoliberista e s'impegna a stabilire forme reticolari
di cooperazione con analoghe esperienze ai diversi
livelli: tematici, locali, nazionale ed
internazionale.
· Il SOCIAL FORUM individua le priorità su cui
esprimere di volta in volta il maggior impegno, e su
queste cerca di accrescere la propria capacità
progettuale: la scelta di non operare "a tutto campo"
e di circoscrivere lambito di intervento non
rappresenta una rinuncia ma è coerente con la natura
stessa di un forum sociale locale, e gli impegni nelle
mobilitazioni per i grandi appuntamenti fissati a
livello nazionale e internazionale non devono
soffocare le altre iniziative.
· Il SOCIAL FORUM promuove seminari, assemblee e
momenti di formazione allo scopo di consolidare un
rapporto con il mondo della cultura in grado di creare
nuove occasioni di incontro tra cittadini e politica.
· Il SOCIAL FORUM utilizza in tutte le sue iniziative
forme pacifiche e non violente e, attribuendo
importanza decisiva ai momenti di mobilitazione,
concorda al suo interno le diverse forme di
espressione e di manifestazione con lobiettivo di
accrescere non soltanto lincisività ma anche il
consenso sulle ragioni della protesta. Chi aderisce al
SOCIAL FORUM si impegna formalmente a rispettare
durante le mobilitazioni le modalità concordate. Il
SOCIAL FORUM approfondirà il tema delle pratiche
nonviolente come modalità di azione sia
nell'iniziativa esterna sia al proprio interno.
· I gruppi di lavoro tavoli rappresentano un
importante strumento per circoscrivere e approfondire
alcuni temi; devono costituire una sorta di sistema di
vasi comunicanti in grado di coinvolgere tutto il
SOCIAL FORUM per giungere ad un momento di sintesi
realmente condivisa; vengono costituiti sulla base di
temi o appuntamenti specifici.
· I gruppi di lavoro istruiscono e promuovono campagne
su temi specifici proponendole al SOCIAL FORUM che le
fa proprie precisandone gli obiettivi, gli orizzonti
temporali, le modalità di gestione e coordinandole per
garantirne limpatto.
La dimensione locale e globale
In questa fase politica il SOCIAL FORUM assume come
obiettivo prioritario quello di arginare e, laddove
possibile, bloccare con tutti i mezzi non violenti
disponibili e con la costruzione di alternative
concrete, i processi neoliberisti che si sviluppano a
Milano (e da Milano) ed il suo hinterland, nella
consapevolezza che tale obiettivo non è raggiungibile
attraverso una concertazione tutta illusoria e
virtuale e sicuramente perdente e che le azioni di
supplenza nel sostegno ai più deboli e perseguitati
nessuna incidenza hanno su tali processi.
Sul piano generale limpegno del SOCIAL FORUM è per
tutte le iniziative e manifestazioni che si pongano
nella traccia indicata dal Forum di Porto Alegre.
Su questi temi il Social Forum costituisce e promuove
un movimento di opinione che utilizza la comunicazione
nelle piazze, nei seminari, nelle conferenze, negli
eventi multimediali come strumento per la crescita
della consapevolezza di massa.
Daltra parte il Social Forum è consapevole che le
esperienze vincenti delle lotte nazionali ed
internazionali dimostrano come risultati concreti si
ottengano quando dal piano delle opinioni si passa sul
terreno delle concrete campagne di boicottaggio, della
disubbidienza civile, della costruzione di alternative
concrete ai processi neoliberisti.
Costruire campagne di boicottaggio usando gli
strumenti della disubbidienza civile significa operare
a tre livelli:
- darsi gli strumenti conoscitivi e di analisi per
individuare correttamente obiettivi significativi e
strumenti di comunicazione di massa capaci di
coinvolgere sempre più persone nelle iniziative e nel
lavoro del SOCIAL FORUM.
- Condurre azioni non violente capaci di scalfire,
deviare, bloccare concretamente il mostruoso percorso
della globalizzazione neoliberista.
- Costruire elementi concreti di alternativa, capaci
di sperimentare modi diversi equi e solidali di
vivere, produrre, commerciare, costruire, muoversi,
comunicare.
I compiti di azione nei quali esercitare il
boicottaggio e la pratica di disobbedienza civile sul
nostro territorio sono definiti dallavanzare e
dallaffermarsi dei processi connessi con la
globalizzazione:
- Guerra continua: ideologia, propaganda ed economia
di guerra;
- Attacco al welfare e privatizzazione dei servizi;
- Precarizzazione del lavoro e restringimento dei
diritti;
- Sfruttamento e persecuzione dei migranti;
- Induzione ai consumi ed allo spreco ed omologazione
del mercato;
- Distruzione dellambiente e della salute.
I tavoli di lavoro del SOCIAL FORUM (in cui o con cui
si impegnano e collaborano singoli, gruppi, movimenti,
associazioni, centri sociali che aderiscono al SOCIAL
FORUM) dentro questi campi di azione, ognuno secondo
le proprie specificità, definiscono e propongono al
movimento campagne di iniziativa e di boicottaggio.
A puro titolo esemplificativo: obiezione fiscale alle
spese militari, boicottaggio delle banche e delle
aziende coinvolte nel mercato delle armi, iniziative
per il riversamento dei buoni scuola verso studenti
della scuola pubblica, uso improprio della riforma
sanitaria regionale per iniziative di solidarietà con
i più deboli, denuncia e boicottaggio delle imprese
che fanno del precariato un sistema e violano
sistematicamente i diritti sindacali, smascheramento e
boicottaggio delle varie forme di caporalato,
organizzazione di forme di solidarietà attiva contro
il raket dei posti letto e dei laboratori fantasma
per clandestini, isolamento materiale delle
organizzazioni xenofobe e razziste, boicottaggio delle
aziende simbolo del consumismo globalizzato,
boicottaggio di ogni tipo di pratica e iniziativa che
provochi inquinamento di ogni tipo, difesa e
riappropriazione degli spazi verdi e pubblici della
città conciliando i tempi di vita e di cura in modo da
favorire stili di vita alternativi e sostenibili per
le diverse fasce di età.
I tavoli di lavoro, ciascuno nel proprio ambito,
affiancano e sostengono limpegno per il boicottaggio
con proposte al SOCIAL FORUM di forme di promozione e
di sostegno di alternative concrete che prefigurano
embrioni dellaltro mondo possibile.
A puro titolo esemplificativo: dalla promozione di
forme di finanza etica ad una finalizzazione alla pace
del lavoro degli obiettori di coscienza, dalla
costruzione di forme di solidarietà concreta nelluso
dei servizi (banca del tempo, forme di trasporto
collettivo ecc.) alluso sociale delle strutture
pubbliche (scuole, università, centri civici, ospedali
ecc.) e delle aree dismesse, dalla promozione di forme
realmente cooperative di lavoro, di abitazione e di
vita alla moltiplicazione e coordinamento di strutture
sindacali di base, dalla promozione di Gruppi di
Acquisto Solidale al sostegno al commercio equo e
solidale ed a forme pulite di energia alla
costituzione di una rete di controllo autonomo
dellinquinamento sul territorio, dalla
sperimentazione di bilanci partecipativi.
Proposta di struttura organizzativa
Il SOCIAL FORUM sperimenta, sottoponendolo a verifica
fra sei mesi, un percorso organizzativo e decisionale
che favorisca la partecipazione, la ricerca del
consenso e lassunzione di decisioni largamente
condivise. Questo significa da un lato privilegiare
costantemente il terreno del dialogo e della ricerca
di pratiche comuni, dallaltro evitare irrigidimenti
che si tradurrebbero in un improponibile diritto di
veto.
Il SOCIAL FORUM riconosce nellassemblea plenaria la
principale struttura dindirizzo della propria
attività. Lassemblea riunisce tutti coloro che,
individualmente o a modo associato, aderiscono al
patto di lavoro e contribuiscono alle iniziative
promosse dal SOCIAL FORUM. Si riunisce periodicamente
su iniziativa del Coordinamento e , nel rispetto del
patto di lavoro, determina gli orientamenti, i
programmi di attività, le forme organizzative e di
rappresentanza del SOCIAL FORUM.
Il SOCIAL FORUM si dota di una struttura di
Coordinamento della propria attività. Il Coordinamento
è costituito da almeno due portavoce per ogni gruppo
di lavoro ed è aperto, con pari dignità, a tutti gli
aderenti al SOCIAL FORUM.
Il Coordinamento del SOCIAL FORUM:
- Rappresenta formalmente il SOCIAL FORUM attraverso
un gruppo di persone;
- In coerenza con il patto di lavoro gestisce gli
orientamenti decisi in assemblea;
- Collega lattività dei gruppi di lavoro, coordina e
pubblicizza le campagne, le attività e gli impegni
pubblici del SOCIAL FORUM, si pone come luogo di
informazione e possibile coordinamento fra le diverse
iniziative;
- Convoca le proprie riunioni e lassemblea plenaria
sulla base di un ordine del giorno definito
chiaramente, con largo anticipo e ampiamente
pubblicizzato.
______________________________________________________________________
Dillo con una cartolina!
http://it.greetings.yahoo.com/