Trovato sul sito:
http://www.7x7.rai.it/media_magazine/mag16022002/tv_donne.htm
di Francesco Lener
Novanta-sessanta-novanta. E' ancora questa l'unit=E0 di misura che=
sintetizza=20
la rappresentazione della condizione femminile nella nostra televisione. Lo=
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dice a chiare lettere una ricerca condotta dall'Osservatorio di Pavia e=20
commissionata dal Cnel, che ha analizzato approfonditamente un vasto=20
campione di programmi di fiction e di intrattenimento con buoni indici di=20
ascolto. =ABIl corpo femminile - sentenzia senza appello il testo - =E8=20
sistematicamente esibito e ostentato, sottoposto a uno sguardo continuo e=20
insistente, in maniera ossessiva, spesso senza alcuna giustificazione,=20
ridotto a puro accessorio=BB.
Qualche distinguo, in realt=E0, la ricerca lo fa. =ABLa fiction - ha=
spiegato=20
Gianni Losito, ordinario dell'Universit=E0 La Sapienza, che ha approfondito=
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il tema - non rappresenta in modo esplicitamente 'sessista' la condizione=20
della donna. Ne esce un'immagine non pi=F9 riconducibile soltanto ai=20
fotoromanzi o ai rotocalchi di pettegolezzi, anche se resta prevalente la=20
centralit=E0 della figura maschile, soprattutto nella sfera del lavoro=BB.=
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Delle donne rappresentate nelle fiction, la met=E0 =E8 nubile e nel 67% dei=
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casi lavora (contro il 79% degli uomini). Pi=F9 o meno il 20% dei personaggi=
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femminili svolge lavori manuali e meno di un decimo vanta attivit=E0 di=20
prestigio e remunerative, come dirigente o imprenditore. In compenso, anche=
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nella fiction l'occhio chiede la sua parte e nel 72% dei casi le attrici=20
mostrano un aspetto esteriore quanto meno gradevole, e decisamente=20
superiore alla realt=E0.
Dall'analisi, inoltre, emerge una certa distinzione tra il modo di operare=
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della Rai e di Mediaset. Tra gli stereotipi discriminanti pi=F9 frequenti =
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ancora ben visibile una scarsa capacit=E0 decisionale da parte delle donne,=
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che solo la televisione pubblica cerca in qualche modo di mitigare. I=20
personaggi femminili, peraltro, sono rappresentati nelle tv del biscione in=
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un contesto familiare e raramente in ambiente lavorativo, come invece=20
avviene di frequente per quelli maschili.
Per tutti, per=F2, c'=E8 la tendenza a far apparire simpatica e serena la=
donna=20
che non lavora, ed egoista, cinica e antipatica quella che deve far=20
coesistere gli impegni familiari con quelli professionali. Una dinamica=20
decisamente anacronistica e opposta a quella registrata per i personaggi=20
maschili. Tra l'altro, =E8 stato calcolato che circa il 65% dei programmi=20
esaminati =E8 di importazione americana, contro uno smunto 23% realizzato in=
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Italia: un dato preoccupante, visto che la ricerca ha dimostrato che solo=20
dalla fiction italiana emerge uno sforzo a valorizzare le capacit=E0=20
decisionali femminili.
Fuori dall'oasi felice dei programmi di informazione, in cui la dignit=E0 e=
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la professionalit=E0 dei volti femminili si sono imposti da tempo, il resto=
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della programmazione televisiva offre un panorama sconsolante.=20
Nell'intrattenimento, infatti, la donna torna ad essere molto corpo e poca=
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anima. Il rapporto dell'Osservatorio di Pavia ha delineato una serie=20
inquietante di casi: dal corpo come elemento decorativo, =ABicona=20
cristallizzata di una femminilit=E0 inoffensiva, intesa come docilit=E0 e=20
passivit=E0=BB, al corpo sponsor delle Veline, fino al corpo sottoposto alle=
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famigerate misure e a quello "domestico" della moglie e della madre, capace=
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contemporaneamente di scatenare l'erotismo e accudire la prole.=20