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Szerző: Roberto Viani
Dátum:  
Tárgy: [Forumlucca] I: [edscuola] Earth Policy News - World's Rangelands Deteriorating
-----Messaggio Originale-----
Da: Paola Capozzi <paola.capozzi@???>
A: <edscuola@???>; <famiglie-edscuola@???>;
<comitati-genitori-interistituti@???>
Data invio: lunedì 11 febbraio 2002 15.38
Oggetto: [edscuola] Earth Policy News - World's Rangelands Deteriorating


> Ricevo, traduco e giro in rete:
>
> ----- Original Message -----
> From: Reah Janise Kauffman <rjkauffman@???>
> To: <public@???>
> Sent: Wednesday, February 06, 2002 2:49 PM
> Subject: Earth Policy News - World's Rangelands Deteriorating
>
>
> > NEWS FROM EARTH POLICY INSTITUTE.
> >
> > Eco-Economy Update 2001-6
> > For Immediate Release
> > February 6, 2002
> > Copyright Earth Policy Institute 2002
> >
> > WORLD'S RANGELANDS DETERIORATING UNDER MOUNTING PRESSURE
> > http://www.earth-policy.org/Updates/Update6.htm
> >
> > Lester R. Brown
> >
> > Alla fine di gennaio, una tempesta di polvere originatasi nella Cina

Nord
> Occidentale a Lhasa, la capitale del Tibet, ha costretto alla chiusura per
> tre
> giorni dell'aereoporto, colpendo gravemente il turismo. Tali tempeste di
> polvere non sono affatto rare. Esse originano nell'Asia Centrale, si
> uniscono a quelle provenienti dall'Africa sahariana e oggi raggiungono
> frequentemente i Caraibi a ricordarci che la desertificazione delle
> praterie erbose mondiali sta continuando.
> >
> > Anche se il danno dovuto al superpascolo si sta diffondendo, la
> popolazione mondiale di bestiame continua a crescere trainata dalla

crescita
> della popolazione mondiale. Poichè la popolazione mondiale, tra il 1950 e

il
> 2001, è aumentata da 2,5 a 6,1 miliardi, i bovini sono aumentati da 720
> milioni a 1,53 miliardi e il numero di pecore e capre è passato da 1,04 a
> 1,75 miliardi .
> >
> > Con 180 milioni di pastori al mondo che stanno cercando di sostentarsi
> grazie a 3,3 miliardi di mucche, pecore e capre, le praterie erbose sono
> sotto
> una pesante pressione. Di conseguenza, esse si stanno deteriorando
> nella maggior parte dell'Africa, del Medio Oriente, dell'Asia Centrale,
> della parte settentrionale del subcontinente indiano, in Mongolia e nella
> Cina settentrionale. Il superpascolo delle praterie erbose riduce
> inizialmente la
> loro produttività ma poi finisce col distruggerle lasciando al loro posto

il
> deserto. Le praterie erbose degradate, a livello mondiale, ammontano a 680
> milioni di ettari: una superficie pari a cinque volte l'area coltivata

degli
> USA.
> >
> > Le praterie erbose, che consistono quasi interamente di territori troppo
> aridi o
> troppo impervi per supportare la produzione agricola, assommano a 1/5

della
> superficie delle terre emerse, una superficie pari a più del doppio
> dell'area coltivata.
> Lo sfruttamento di questa vasta area dipende dai bovini ruminanti, dalle
> pecore e dalle capre,
> animali i cui complessi sisteni digerenti sono in grado si convertire del
> materiale grezzo
> in cibo, inclusa carne e latte, e in prodotti industriali come cuoio e

lana.
> >
> > Circa i 4/5 della produzione bovina e ovina mondiale, qualcosa come 52
> milioni di tonnellate,
> derivano da animali che pascolano sulle praterie erbose. In Africa, dove

le
> granaglie sono scarse,
> 230 milioni di bovini, 246 milioni di pecore e 175 milioni di capre sono
> sostenute quasi
> interamente dal pascolo su questi territori. Il numero di capi di

bestiame,
> che rappresentano
> un pilastro dei molte economie africane, eccede spesso della metà e più la
> capacità portante
> dei pascoli.
> Uno studio che valuta l'aumento della pressione sui pascoli di nove paesi
> dell'Africa
> Meridionale, ha riscontrato che la capacità del territorio di sostenere il
> bestiame al pascolo sta diminuendo.
> >
> > Le necessità mangimistiche del bestiame in quasi tutti i paesi in via di
> sviluppo
> sta eccedendo la produzione sostenibile delle praterie erbose e di altre
> risorse di foraggio.
> In India, il paese con il maggior numero di bovini, la domanda di mangimi
> nel 2000 risultava
> di 700 milioni di tonnellate a fronte di una produttività sostenibile pari
> ad appena 540
> milioni di tonnellate. Un rapporto di New Delhi indica che negli stati che
> presentano
> i più gravi segni di degrado del territorio, come il Rajasthane il
> Karnataka, la fornitura
> di mangimi soddisfa appena il 50-80% dei bisogni lasciando un gran numero
> di bovini in uno stato smagrito e improduttivo.
>
> > La Cina fa fronte a difficoltà analoghe. La Cina Nord Occidentale, in

cui
> non
> ci sono terreni con diritto di proprietà e tasse, è diventata un vasto
> pascolo comune.
> A Partire dalle riforme economiche del 1978, ci sono stati pochi incentivi
> per le famiglie
> singole, al fine di limitare la dimensione dei propri branchi di animali

e,
> di conseguenza,
> il numero di capi di bestiame è aumentato. Gli USA, che hanno una capacità
> di pascolo
> comparabile, hanno 98 milioni di capi mentre la Cina guida la graduatoria
> con
> 130 milioni. La grande differenza è nel numero di pecore e capre: 9

milioni
> negli USA e 290 milioni in Cina.
> >
> > Nel Gonge County, per esempio, nella Provincia Orientale dello Qinghai,

il
> pascolo
> locale può sostenere un numero stimato di 3.7 milioni di pecore. Ma, alla
> fine del
> 1998, la regione ne sosteneva 5.5 milioni, molto al di sopra della propria
> capacità
> portante. Il risultato è un rapido deterioramento del pascolo e la
> formazione di un nuovo
> deserto pieno di dune sabbiose.
> >
> > L'incremento della pressione sui pascoli del Medio Oriente è

esemplificato
> dall'Iran,
> un paese di 71 milioni di abitanti. Gli 8 milioni di bovini e gli 81

milioni
> di pecore e
> capre che pascolano sul suo territorio forniscono non solo latte e carne,

ma
> anche lana
> che alimenta un'importante industria locale. In una terra in cui il numero
> di capre e pecore
> è superiore a quello delle persone e in cui i pascoli vengono spinti ai
> limiti, l'attuale
> popolazione di bestiame potrebbe non essere sostenibile
> >
> > Il degrado del territorio soggetto a superpascolo sta comportanto un
> pesante costo
> economico in termini di perdita di produttività dell'allevamento del
> bestiame.
> Nel primo stadio del superpascolo, i costi aumentano con la diminuzione
> della
> produttività del territorio. Ma, se il processo continua, esso determina

la
> distruzione
> della vegetazione, l'erosione del suolo e l'eventuale formazione di terre
> desolate
> e improduttive. Una valutazione del'ONU sulle regioni aride della terra,
> fatta nel
> 1991, stimava che le perdite nella produzione di bestiame causate
> dalla degradazione del pascolo erano superiori a 23 miliardi di dollari.
> >
> > In Africa, la perdita annua stimata della produttività dei pascoli

ammonta
> a 7
> miliardi di dollari, una cifra superiore al PIL dell'Etiopia.
> In Asia essa è superiore a 8 miliardi di dollari
> (vd tab http://www.earth-policy.org/Updates/Update5_data.htm) e, inseme,
> l'Africa e l'Asia cumulano i 2/3 delle perdite globali.
> >
> > Arrestare il degrado dei pascoli mondiali è una sfida difficile. Una
> chiave per
> arrestare l'aumento delle popolazioni di bestiame è di arrestare la

crescita
> della
> popolazione umana. L'Iran, riconoscendo circa 15 anni fa il pericolo

legato
> al superpascolo e ad altri stress legati con la crescita della

popolazione,
> ha
> abbassato il proprio tasso di crescita della popolazione dal 4% annuo
> all'attuale
> 1% scarso annuo ad illustrare ciò che può essere fatto quando c'è la

volonta
> politica.
>
> >Un'altra chiave per allentare la pressione sui pascoli è diffondere la
> pratica di nutrire
> il bestiame cone gli scarti agricoli altrimenti destinati ad essere

brucuati
> sia come
> carburanti sia come rifiuti. L'india è stata l'unica ad avere successo
> nell'applicare
> questa strategia, trasformando in latte i rifiuti della produzione

agricola,
> aumentando
> la produzione dalle 20 milioni di tonnellate del 1961 alle 80 milioni di
> tonnellate
> del 2001 senza aumentare il proprio consumo di granaglie mangimistiche.
> (...)
> >
> > Anche la Cina ha un ampio potenziale di utilizzare i resti del mais, del
> grano
> e del riso come mangimi per bovini o pecore. Come primo produttore

mondiale
> di riso e grano e secondo nella produzione di mais, la Cina raccoglie
> ogni anni circa 500 milioni di tonnellate di residui agricoli in grado di
> alimentare grandi quantità di bestiame.
>
> > Nel recupero dei pascoli, dove pochi sono i successi, una tecnica
> promettente
> a basso costo per (..) è quella che si sta sviluppando all'International
> Center for
> Agricultural Research in the Dry
> > Areas (ICARDA) in Syria. Gli scienziati dell'ICARDA hanno
> sviluppato un semplice sistema (...) che permette al suolo di intrappolare
> l'acqua piovana favorendo la ricrescita della vegetazione.
> >
> >Ci vorrà uno sforzo enorme per stabilizzare la popolazione di bestiame a
> un livello sostenibile e per rigenerare i pascoli degradati del mondo.
> Questo costerà molti soldi ma fallire nel fermare la desertificazione dei
> pascoli costerà anche di più, in termini ambientali e di sicurezza
> alimentare per intere regioni della Terra.
>
> >
> > Additional data and information sources at www.earth-policy.org or

contact
> > jlarsen@???
> > For reprint permissions contact rjkauffman@???
> >
> > For more information on rangelands, see Chapter 7 of
> > Eco-Economy: Building an Economy for the Earth.
> > http://www.earth-policy.org/Books/index.htm
> >
> > Given the worldwide interest in ECO-ECONOMY, we have put it online for
> FREE
> > downloading.
> >
> > If you find this "Eco-Economy Update" of interest, please share it with
> your
> > friends and colleagues. Perhaps they would like to subscribe to our
> listserv
> > http://www.earth-policy.org/Subscribe/index.htm
> >
> > Please do NOT sign up to receive Earth Policy information through any
> other
> > mailing list as this can create problems.
> >
> >
> > This email list is maintained by and used solely by Earth Policy
> Institute. Postings to this list include Eco-Economy Updates, Eco-Economy
> Successes and Setbacks, Eco-Economy Key Indicators, and news releases.

The
> Earth Policy Institute, founded by Lester R. Brown, is a nonprofit

research
> organization focused on providing a vision of an environmentally

sustainable
> economy--an eco-economy.
> >
> > To remove yourself from this mailing list, send an email to
> > <imailsrv@???>
> > In the BODY of the message (NOT the subject line), type
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