[Forumlucca] XIV Congresso Cgil: sintesi del documento concl…

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Author: Daniele Lombardi
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Subject: [Forumlucca] XIV Congresso Cgil: sintesi del documento conclusivo
9 febbraio 2002- Il XIV congresso nazionale della Cgil si è concluso con
l’approvazione di un documento unitario, con il quale si è superata
l’iniziale divisione nelle due mozioni che avevano segnato le assemblee
congressuali. Pace, guerra, terrorismo, ruolo dell’Europa e globalizzazione;
denuncia dei pericoli derivanti dalle politiche del governo di
centro-destra; politiche contrattuali; democrazia e iniziative di
mobilitazione: sono questi i temi principali del documento di cui diamo una
sintesi.



Situazione internazionale

“Il terrorismo è il nemico da abbattere, la guerra la tragedia da evitare” è
lo slogan con cui la Cgil ha partecipato alla marcia per la pace di Assisi,
che sintetizza le posizioni ribadite nel documento.
”La Cgil si è opposta e si oppone – si legge nel documento- al permanere e
all’estendersi di ogni conflitto e dunque alla partecipazione italiana ad
azioni di guerra”. Il Congresso della Cgil chiede un più deciso intervento
dell’Onu e della Ue verso l’Afghanistan “perché cessi ogni azione militare e
si costituisca un governo votato democraticamente e rispettoso dei diritti
umani, dei diritti delle donne, dei diritti sindacali”.

Riguardo alla drammatica questione palestinese “è urgente la costruzione
delle condizioni per un negoziato di pace, con un ruolo attivo ed autonomo
dell’Europa”. Si ritiene inoltre necessario l’intervento di una forza di
interposizione che accompagni il processo di pace per giungere alla
costituzione di “due stati per due popoli”.



Globalizzazione e Europa
Il documento “conferma l’impegno per la globalizzazione dei diritti, della
solidarietà e delle opportunità”, mettendo in discussione una pratica “che
ha portato all’affermazione di organismi ristretti di governi
transnazionali come il G8, il WTO o l’Ocse e il Fondo monetario
internazionale”. Per la Cgil i cosiddetti movimenti no-global rappresentano
una grande ricchezza politica “perché coinvolgono tante persone e tanti
giovani finalmente tornati ad un impegno politico visibile, coinvolgente,
partecipato”. Con questi movimenti la Cgil intende dialogare e impegnarsi su
proposte e obiettivi (clausola sociale e ambientale, diritti dei lavoratori,
Tobin tax, cancellazione del debito dei paesi poveri. In questo quadro è
fondamentale il ruolo dell’Europa che ”deve essere in grado di passare
dall’unità monetaria a quella politica, dandosi finalmente una Costituzione
nella quale l’universalità dei diritti di cittadinanza e la coesione sociale
trovino riconoscimento assumendo come propria base la Carta dei diritti di
Nizza”. Alla base deve esserci l’affermazione del “modello sociale europeo”
in vista dell’allargamento dell’Unione.



Situazione italiana
Nel documento è forte la denuncia della “pericolosa offensiva del governo e
di tante associazioni datoriali, a partire da Confindustria” che mira a
ridurre i diritti del lavoro e di cittadinanza e a “controriformare” lo
stato sociale. Sono scelte che “non solo minano in profondità il modello di
protezione sociale, la pratica della solidarietà e della coesione, ma sono
anche dannose per lo sviluppo economico del Paese, tenuto a misurarsi in un
quadro di riferimento europeo, con una sfida alta di competitività”. L’idea
di sviluppo della Cgil è invece fondata sulla qualità e valorizzazione del
lavoro, sull’innovazione, rispetto dell’ambiente, formazione per tutto
l’arco della vita, qualificazione della spesa sociale. Il Mezzogiorno “deve
assumere una forte centralità nelle politiche nazionali del governo” come
indica chiaramente la piattaforma Cgil,Cisl,Uil sostenuta con la grande
manifestazione di Palermo.

Il Congresso ribadisce “l’impegno della Cgil per una buona scuola pubblica,
laica e di qualità per tutti”, mentre la legge finanziaria “interviene
pesantemente sul diritto allo studio, sostiene l’istruzione privata
sostitutiva di quella pubblica, mette in discussione la validità del titolo
di studio”. La Cgil si pone l’obiettivo del “ritiro della delega e di un
radicale cambiamento del disegno di legge” con iniziative che instaurino un
positivo rapporto con il movimento degli studenti.

Drastico il giudizio sul “Libro bianco” presentato dal ministro del Welfare:
la Cgil ribadisce la propria contrarietà all’intera impostazione. Nel
documento del governo infatti il “diritto del lavoro viene smantellato e
ricostruito intorno al contratto individuale”, la rappresentatività
sindacale e la contrattazione collettiva sono definiti “vincoli e rigidità”,
mentre si esalta una “improbabile libertà dei singoli nello stabilire le
condizioni del contratto individuale”. Per la Cgil, lo strumento prioritario
di accesso al lavoro, in linea con gli orientamenti europei, è il contratto
a tempo indeterminato, mentre vanno respinte “le politiche di flessibilità
sinonimo di precarietà, escludendo le pratiche negoziali dei doppi regimi”.
Inoltre, per la Cgil, lo Statuto dei lavoratori va esteso e modulato verso
i nuovi lavori e quelle aree oggi prive di adeguate tutele.

Il documento analizza poi le recenti proposte avanzate dal governo
riconfermando il ‘no’ a modifiche dell’articolo 18, alla decontribuzione per
i neo-assunti, all’aumento della contribuzione per i collaboratori
coordinati e continuativi, ’no’ alle politiche fiscali “coerenti con il
progressivo smantellamento dello stato

sociale” , alla politica dei “bonus”.

Il congresso respinge inoltre l’attacco alla autodeterminazione delle donne
attraverso la messa in discussione della legge 194.



Politiche contrattuali, democrazia sindacale, iniziative di mobilitazione
Insieme alla netta difesa del contratto nazionale di lavoro, la Cgil ritiene
essenziale una politica rivendicativa per l’aumento del potere di acquisto
delle retribuzioni e conferma il modello contrattuale su due livelli. Di
fronte all’attacco di governo e padronato alla contrattazione, la Cgil
considera “ancora più importante la partecipazione attiva dei lavoratori e
delle lavoratrici nella discussione, nel ricorso al voto su piattaforme e
ipotesi di accordo”. Il documento sottolinea che “la battaglia che vede
impegnata la Fiom nella rivendicazione del diritto dei lavoratori ad
esprimersi sugli accordi sottoscritti, valutandone così la coerenza rispetto
alle piattaforme presentate, è e sarà battaglia di tutta la Cgil. La
validazione certificata è elemento costitutivo dell’identità democratica
dell’organizzazione”.

Si esprime poi un giudizio positivo sul protocollo d’intesa tra governo e
sindacati per il rinnovo contrattuale dei lavoratori pubblici e della scuola
che rappresenta “ un vistoso passo indietro del governo rispetto a quanto
contenuto nella finanziaria”. Fortemente negativa invece la valutazione sul
disegno di legge Bossi-Fini sull’immigrazione “improntato sulla
discriminazione, l’esclusione e la precarizzazione”. Su questi temi
l’organizzazione è impegnata in una forte mobilitazione per l’iniziativa
indetta da Cgil,Cisl,Uil il 9 marzo.

Il Congresso “ribadisce l’esigenza di un progetto di unità sindacale e di
regole condivise”, impegnando la Cgil a proporre a Cisl e Uil “la
definizione comune di tali regole per farne materia da offrire al
legislatore”.
Riguardo alla mobilitazione contro i provvedimenti del governo in materia di
lavoro, fisco e pensioni, la Cgil propone a Cisl e Uil “di realizzare un
programma di iniziative e lotte sindacali fino alla proclamazione dello
sciopero generale per conquistare quegli obiettivi di fondo sui quali
milioni di lavoratrici e lavoratori italiani si sono mobilitati in queste
settimane”.

m.g/n.v


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