R: [Forumlucca] 3 articoli.

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Szerző: Alessio Ciacci
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Tárgy: R: [Forumlucca] 3 articoli.
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a questo punto,
dato che Paicentini ha inviato al forum la mia prima risposta che avevo =
scritto a lui=20
metto sotto nache la seconda risposta (sperando di non scaturire altre =
polemiche)

pi=F9 che in accordo, Massimiliano, con quanto scrivi,
la storia =E8 importantissima,
credo anche che non la si dovrebbe vedere come un ostacolo ma come un =
modo per dire che ci sono state politiche errate, e che per il futuro si =
cerchi di rimadiare nell'attuazione di una politica coerente con le =
scelte fatte adesso,
loro hanno fatto moltissimi sbagli, come ne fanno tuttora (e credo ne =
faranno in fututro, come noi, credo, ne abbiamo fatti),
quello che io auspico =E8 un maggior confronto e un controllo serio =
sulle politiche locali, che parte dalla realt=E0 per approfondirla (con =
studi, ricerche..), che possano portare la nostra posizione in un ottica =
pi=F9 vicina alla gente e basata non su slogan ma su un contrasto, =
laddove ce n'=E8 bisogno, serio e fondato,
magari non mi sono spiegato al meglio ma non mi =E8 molto facile farlo =
davanti ad un pc,
a presto,
alessio. =20

----- Original Message -----=20
From: PIACENTINI=20
To: forumlucca@???=20
Sent: Friday, February 08, 2002 10:52 PM
Subject: I: [Forumlucca] 3 articoli.


E per quello che hanno fatto quando governavano?Che =
diciamo?"Scordiamoci =F9 passato"??"Quel che =E8 stato =E8 stato"??
Anch'io spero di conoscerti presto,e ci tengo a sottolineare che a me =
interessa non polemizzare con te o con altri,ma sollevare dei =
dubbi,aprire una discussione.Sarebbe bene che nessuno di noi "perdesse =
la memoria" riguardo ad atti che sono stati adottati,a fatti che sono =
avvenuti in un recentissimo passato.
Ciao!
massimiliano
----- Original Message -----=20
From: Alessio Ciacci=20
To: PIACENTINI=20
Sent: Friday, February 08, 2002 10:30 PM
Subject: R: [Forumlucca] 3 articoli.


bene=20
sono un p=F2 critico su come alcuni esponenti politici abbiano =
partecipato al forum,
ma sono anche contento che ci siano andati ed abbiano firmato quanto =
sotto
perch=E8 sar=E0 sicuramente un'arma molto potente in caso non =
dovessero, in futuro, attenersi alla loro coerenza politica,
ti saluto, spero di conoscerti presto,
alessio.

    ----- Original Message -----=20
    From: PIACENTINI=20
    To: Alessio Ciacci=20
    Sent: Friday, February 08, 2002 3:02 PM
    Subject: R: [Forumlucca] 3 articoli.



    Da "CARTA"
    Lo sanno i Sindaci italiani cosa hanno firmato?


    Grandi sindaci al forum delle autorit=E0 locali,da quello di Parigi =
al romano Veltroni.Alla fine,un documento contro la guerra e la =
privatizzazione dei servizi pubblici
    di Paolo Cacciari


    Tarso Genro pu=F2 ritenersi soddisfatto.La sua Porto Alegre =E8 =
diventata la capitale mondiale della globalizzazione dal basso,quella =
delle politiche di inclusione sociale promosse dalle autonomie =
locali.Molto meno convincenti,invece,le =
improvvise(improvvisate?)professioni di fede antiliberiste di alcuni =
Sindaci e politici europei accorsi in gran numero al secondo "Forum de =
autoridades locais pela inclusao social",che si =E8 chiuso il giorno =
prima che si aprisse il Forum sociale momdiale.Solo per ricordare i =
pi=F9 famosi:Bertrand Delanoe di Parigi,Marta Suplicy di Sao Paulo,Gabor =
Demszky di Budapest,Joan Clos di Barcellona,Manuel Tornare di =
Ginevra,Mariano Arana di Montevideo,Walter Veltroni e Giuseppe Pericu =
dall'Italia.
    Nato lo scorso anno per iniziativa del municipio di Porto Alegre,il =
Forum delle citt=E0 quest'anno ha moltiplicato la sua capacit# di =
attrazione,riuscendo perfino a rubare per qualche giorno la scena al =
movimento dei forum sociali.Per tre giorni un migliaio di sindaci e =
amministratori locali(specialmente europe,ad eccezione degli inglesi,e =
sudamericani,quasi assenti Asia e Africa)hanno esposto le loro tesi e le =
loro esperienze sulle politiche municipali in varie "oficinas"sul =
decentramento e il federalismo,sull'ambiente,sulla finanza,sulle =
politiche urbane,sull'educazione e la multiculturalit=E0sull'ordine =
pubblico e il crimine,sulla cooperazione internazionale.
    Le propulsioni generali,di apertura e di chiusura,erano state =
affidate a Mario Soares e a Jean-Pier Chev=E8nement,a riprova che una =
cultura libertaria,socialista e ancora fortemente nazionalista piace al =
Pt brasiliano,oggi impegnato in una durissima campagna elettorale.
    La "Carta" finale,approvata per acclamazione(documenti e testo =
integrale li potete trovare su www.portoalegre.rs.gov.br),non senza =
vivaci discussioni nel comitato di redazione(presenti gli italiani =
Folena,Burlando e Martini per i diessini,Forgione per =
Rifondazione,Nunzio D'Erme dell'area dei centri sociali romani e =
delegato del sindaco per il Bilancio partecipativo),espone ottimi =
principi e buone intenzioni;primo fra tutti la lotta alla =
privatizzazione degli spazi e dei servizi pubblici locali,a favore della =
democrazia partecipativa,delle politiche di solidariet=E0,della =
negazione della competitivit=E0 tra aree geografiche a favore della =
cooperazione contro "la logica bellicistica" propria della =
globalizzazione neoliberista.
    Un testo che meriterebbe di essere portato a conoscenza dei consigli =
comunali e provinciali retti dalle coalizioni di centro sinistra per =
pretendere politiche coerenti.
      ----- Original Message -----=20
      From: Alessio Ciacci=20
      To: ForumLucca=20
      Sent: Thursday, February 07, 2002 11:13 PM
      Subject: [Forumlucca] 3 articoli



            1 articolo su Lazzarini
            1 sul G8
            1 sull'industria bellica
            =20
            =20
            gioved=EC 7 febbraio 2002  =20
            La lezione di Porto Alegre
            utile anche per i programmi


            Giulio Lazzarini (candidato a sindaco dell'Ulivo)


            LUCCA. La decisione di partecipare al Forum di Porto Alegre =
si sta dimostrando una scelta positiva.
            Qui sono riuniti pi=F9 di centomila giovani provenienti da =
ogni parte del mondo per confrontarsi sulle grandi tematiche del nostro =
tempo. Si avverte chiaramente in loro una grande voglia di partecipare =
alle numerose conferenze e ai seminari che si tengono giornalmente nelle =
varie parti della citt=E0.
            Il centro principale del Forum si trova nel moderno =
complesso della Pontif=EDcia Universit=E0 Cattolica.
            Nelle immense sale contenenti ciascuna pi=F9 di tremila =
persone, si riuniscono i partecipanti per seguire i temi che vi si =
dibattono. Al di l=E0 delle differenti posizioni politiche, noto in =
tutti un comune denominatore: approfondire i temi che vengono proposti, =
numerosissimi: l'esame della condizione dei popoli poveri; la =
concentrazione delle risorse nell'occidente dove le grandi =
=ABcorporations=BB dominano il commercio mondiale; i grandi squilibri =
che questa situazione determina; la comunicazione e la manipolazione =
delle informazioni; l'ecologia e il trattato di Kioto.
            Si parla infine della pace e dei valori che devono essere =
alla base della democrazia partecipativa e tutto nel quadro degli =
incombenti problemi posti dalla globalizzazione.
            Personalmente ho partecipato, nei giorni scorsi, ad un =
interessante seminario sul bilancio partecipativo dal quale ho tratto =
preziosi spunti utili anche ai fini dell'amministrazione del nostro =
territorio. Davvero sorprendenti, talvolta, le analogie nelle esperienze =
di gestione anche in paesi e territori tanto lontani e tanto diversi tra =
loro.
            Anche i programmi locali devono essere inquadrati in queste =
problematiche, se non si vuole che la nostra citt=E0, depositaria di =
importanti tradizioni storiche, resti chiusa e ripiegata solo sulle =
esigenze di ordinaria amministrazione.
            L'attuazione di stanziamenti ordinari di bilancio ha la sua =
indubbia importanza, ma non =E8 sufficiente a dare risposte alle nuove =
generazioni le quali vogliono affrontare i grandi temi posti da questo =
inizio di terzo millennio. Cultura e amministrazione devono andare di =
pari passo.


--------------------------------------------------------------------

            G8, la maggioranza dice no all'inchiesta
            Al Senato primo stop per la commissione che dovrebbe far =
luce sui pestaggi di Genova. La destra: sono fatti troppo recenti=20
            A. FAB.=20





            Dimenticare Genova. E' l'intenzione dichiarata della =
maggioranza di centrodestra. Che ieri ha bocciato al Senato la proposta =
dell'Ulivo di istituire una commissione d'inchiesta sulle violenze del =
luglio scorso.
            Sei voti a cinque il margine risicato con cui il disegno di =
legge presentato dal centrosinistra =E8 stato respinto in commissione =
affari costituzionali. Ancor pi=F9 misera la motivazione offerta dal =
relatore, il forzista Gabriele Boscetto: "Non vogliamo interferire con =
l'autorit=E0 giudiziaria. Si tratta di fatti troppo recenti e una =
commissione d'inchiesta parlamentare non riuscirebbe ad avere nessun =
nuovo elemento rispetto a quelli gi=E0 in mano ai magistrati che stanno =
indagando".
            La parola passa all'aula del Senato, cui la commissione =
guidata da Andrea Pastore di Forza Italia girer=E0 il parere negativo. =
"Si =E8 gi=E0 svolta un'approfondita indagine del parlamento", ha detto =
Pastore. Il riferimento =E8 al lavoro della commissione Bruno, che ha =
ascoltato tutti i protagonisti delle giornate genovesi, riscontrando =
numerose incongruenze nelle testimonianze dei responsabili delle forze =
dell'ordine, per poi concludere - anche in quel caso a maggioranza - con =
una sostanziale assoluzione.
            Fu proprio a causa dei limiti nelle conclusioni di quella =
commissione che l'Ulivo decise di presentare una sua relazione di =
minoranza, e altrettanto fece Rifondazione. Poi la richiesta di =
istituire una vera commissione d'inchiesta (che ha gli stessi poteri =
dell'autorit=E0 giudiziaria) dei senatori ds e della margherita. =
Richiesta bocciata ieri.
            "La maggioranza ha evidentemente paura della verit=E0 - =E8 =
stato il commento di Franco Bassanini, ds -, incurante della domanda di =
far luce su episodi gravissimi rivolta al parlamento da vasti settori =
dell'opinione pubblica italiana e internazionale". "Ci batteremo in aula =
perch=E9 la commissione si faccia - ha detto Gigi Malabarba di =
Rifondazione -, troppe omert=E0, troppe coperture politiche premono =
sulla magistratura perch=E9 venga insabbiata l'intera vicenda". Ma la =
destra non ha intenzione di concedere nulla. Le uniche commissioni =
d'inchiesta che le interessano riguardano il caso Telekom Serbia e =
l'affare Mitrokhin. Di Genova meno si parla meglio =E8.
            Intanto =E8 salito a tre il numero degli indagati per =
"tentato omicidio" nei confronti dei carabinieri di piazza Alimonda. Si =
=E8 appreso ieri che alle due persone che si erano spontaneamente =
presentate in procura perch=E9 riconosciutesi nelle immagini riprese dai =
fotografi quel 20 luglio pochi attimi prima che Carlo Giuliani fosse =
ucciso, si =E8 aggiunto un terzo uomo. Ma le maggiori novit=E0 =
dovrebbero venire dall'inchiesta per l'omicidio di Giuliani, a proposito =
della quale oltre alle due perizie balistiche discordanti (una delle due =
sostiene che non avrebbe sparato l'arma del carabiniere Placanica) c'=E8 =
ora un testimone che racconta di aver visto un quarto uomo nella =
camionetta in piazza Alimonda.=20



--------------------------------------------------------------------

            Lo sceriffo a cavallo dell'industria militare=20
            SERGIO FINARDI=20






            Intervenendo il 2 febbraio alla annuale conferenza di Monaco =
sulla Sicurezza, il vicesegretario alla Difesa statunitense, Paul =
Wolfovitz, ha ribadito nel pi=F9 arrogante dei modi che gli Stati Uniti =
andranno avanti per la loro strada nella "risposta" all'attacco =
terroristico dell'11 settembre. Non hanno bisogno di alcun mandato Onu =
per perseguirla, ammoniscono tutti gli Stati ad andare loro dietro con =
le salmerie senza discutere, qualsiasi sia il nuovo target della loro =
azione, l'Iran, l'Iraq o la Somalia o quant'altri. Le prevedibili (e =
successivamente espresse) reazioni seccate di europei, russi e cinesi =
per questo modo di concepire la novella "alleanza mondiale contro il =
terrorismo", e per il doppio standard usato dagli Stati Uniti nel =
giudicare chi =E8 o non =E8 "terrorista", non hanno smosso l'uomo di =
Bush jr., che ha invece ripreso punto per punto le minacce e =
l'impostazione del discorso sull'Unione (il Manifesto del 31 gennaio) =
fatto dal suo boss. Ora, ognuno capisce che tale atteggiamento mira non =
tanto a proseguire il "lavoro" iniziato in Afghanistan, ma a costringere =
ogni Stato dentro l'agenda politica statunitense, a dividere l'Europa e =
mettere qualche nuovo bastone tra le ruote alla sua agenda =
politico-economica, a riportare al palo del confronto aspro le relazioni =
con l'Iran, la Russia e la Cina.
            Credo che l'accento della nostra analisi debba cadere =
innanzitutto su due elementi, certo di per s=E9 non sufficienti a =
spiegare l'attuale deriva, ma che - se tenuti insieme - possono fornire =
una base di elementi significativi per comprenderla. Tali elementi sono: =
le basi oggettive di un problema - le spese per la Difesa e per la =
"sicurezza interna" - che =E8 stato al centro del discorso di Bush sullo =
stato dell'Unione, e certe analisi strategiche prodotte in passato da =
alcuni protagonisti dell'attuale amministrazione.=20


            La base del triangolo di ferro
            La base di quello che si usa chiamare triangolo di ferro =
(apparato decisionale politico, apparato decisionale militare, settori =
economici collegati alla spesa militare) =E8 formata da circa 85.000 =
compagnie, di varissimo genere, direttamente collegate alla spesa =
militare tramite una piramide di contratti e sub-contratti che coinvolge =
milioni di lavoratori. Su questa enorme base del triangolo, stanno =
sedute pi=F9 di un centinaio di grandi compagnie-madre, ciascuna con =
numerose sussidiarie. Nell'anno fiscale 2000, le prime cento di tali =
compagnie assorbivano contratti militari per 82,5 miliardi di dollari =
(l'equivalente del Pil di Egitto o Venezuela), di cui 50,6 assorbiti da =
sole 10 societ=E0 (Lockheed Martin Corp.; Boeing Co.; Raytheon Corp.; =
General Dynamics Corp.; Northrop Grumman Corp.; Litton Industries; =
United Technologies Corp.; TRW; General Electric Corp.; Science =
Applications International Corp.). Nel 1999, l'insieme dell'apparato =
militare-industriale esportava armamenti e altro materiale militare per =
33 miliardi di dollari (Gran Bretagna e Russia, nello stesso anno, =
superavano a malapena i 5 e i 3 miliardi di dollari). Non solo. Se =
mettiamo insieme tutti gli anni "forti" ('93-'99) dell'amministrazione =
del "pacifista" Clinton, otteniamo esportazioni per la bellezza di 194 =
miliardi di dollari in termini costanti (dollari del `99) o 185 miliardi =
in termini correnti (valore in dollari di ciascun anno); e i conti =
comprendono 6 miliardi di dollari di esportazioni "ufficialmente =
coperte", ovvero di destinazione ignota (i Balcani?). Considerando poi =
che le regioni che oggi vengono definite fucina di terrorismo - Medio =
Oriente e Asia meridionale (Afghanistan, Pakistan, India, Bangladesh e =
Sri Lanka) - hanno assorbito in totale il 40% di quelle esportazioni (45 =
miliardi di dollari), si pu=F2 comprendere quanto siano importanti per =
le industrie militari statunitensi, alcune delle quali dirette, negli =
anni passati, dai massimi esponenti dell'attuale amministrazione.
            Tale "base" pesa grandemente sulle sorti di centinaia di =
collegi elettorali e attrae (specie in tempi come questi) centinaia di =
migliaia di investitori comuni e molti fondi-pensione, inducendo poi una =
consistente e continua attivit=E0 di pressione (non esclusa quella =
sindacale) sui centri decisionali. A fronte di decisioni che favoriscono =
determinati assetti strategici piuttosto che altri, una parte di questa =
base potrebbe semplicemente scomparire domani, tanto ne dipende, =
un'altra rafforzarsi enormemente (nel 2000, il 40% degli "acquisti" del =
Pentagono era costituito da componenti elettroniche e di comunicazione). =
E' evidente che il decisore politico sar=E0 portato a cercare un =
ampliamento della spesa militare, piuttosto che una sua selezione, =
giusto e solo per non apparire responsabile della chiusura di qualche =
migliaio di aziende. Le emergenze offrono occasioni d'oro al proposito. =
Tra le prime decisioni di Wolfovitz (Defence Daily, 6 settembre) c'=E8 =
stata quella di operare alcuni cambiamenti nella struttura di controllo =
(licenze) delle esportazioni tecnologiche e militari del Paese, cos=EC =
da renderle pi=F9 spedite e "liberali".=20


            Le analisi di Wolfovitz e Haas
            Un primo testo da tener presente per comprendere le visioni =
strategiche degli uomini di Bush junior ci porta al 1992, quando il New =
York Times anticipa i contenuti della nuova Defense Planning Guide, =
scritta sotto la direzione proprio di Wolfovitz, allora vicesegretario =
alla Difesa sotto Cheney, l'attuale vicepresidente. Di quel testo (che =
suscit=F2 l'aspra reazione di molti Paesi e l'imbarazzo di Cheney, che =
ne fece rivedere alcuni elementi) =E8 interessante vedere quali pericoli =
prospettava per l'egemonia statunitense negli anni post-guerra fredda =
(l'elenco =E8 testuale): una Difesa Comune Europea autonoma dal =
ruolo-guida della Nato; il possibile tentativo di Giappone e Corea =
unificata di acquisire un ruolo autonomo nucleare nell'area asiatica; 3) =
il risorgere di un blocco nucleare centrato su Federazione Russa, =
Kazakhstan,Ukraina e Bielorussia; un nuovo tentativo egemonico in Medio =
Oriente. Pi=F9 in particolare, vi si diceva che il Paese doveva essere =
preparato contro "atti irrazionali da parte di Cuba e Corea del Nord che =
sono ritenute entrare in periodi di intensa crisi nella sfera economica =
e politica"; a valutare se intraprendere "i passi militari necessari per =
prevenire lo sviluppo o l'uso di armi di distruzione di massa" da parte =
di "Iraq, Corea del Nord, Pakistan e India"; a brandire "le armi =
nucleari verso quelle strutture e capacit=E0 considerate oggi o in =
futuro di grande importanza dai leader russi o altri avversari =
nucleari"; ad assicurare in Europa "la permanenza della alleanza della =
Nato ed estendere la difesa europea ai Paesi della parte orientale"; =
dulcis in fundo (e si ricorder=E0 il ruolo di Wall Street =
nell'accelerazione della crisi asiatica del 1997-98), il Paese doveva =
"rimanere all'erta rispetto agli effetti potenzialmente destabilizzanti =
che in Asia orientale potrebbero avere i tentativi di alleati americani, =
come il Giappone ma anche la Corea, di assumere un pi=F9 grande ruolo =
come potenze regionali". Ulteriore considerazioni erano dedicate alla =
necessit=E0 di espellere gli interessi petroliferi russi dall'Asia =
Centrale e di una forte politica anti-serba in funzione anti-russa =
(siamo nel 1992). Nessuno di questi punti venne cancellato dalla =
versione emendata (1993).
            Un secondo testo illuminate =E8 un libro uscito nel 1997, =
per la firma di Richard N. Haass, oggi consigliere di Powell per la =
pianificazione politica (strategie) e che in passato era stato =
funzionario della Difesa sotto Carter, sottosegretario agli Esteri per =
gli affari europei sotto Reagan, assistente di Bush senior per Medio =
Oriente e Asia meridionale nel Consiglio di Sicurezza (NSC), ed era =
divenuto poi vicepresidente e direttore degli Studi di politica estera =
della Brookings Institution. "The Reluctant Sheriff. The United States =
after the Cold War", si inserir=E0 subito nel dibattito strategico =
statunitense, sostenuto da due guru dell'establishment come Henry =
Kissinger e Paul S. Nye Jr.
            Il testo aveva l'ambizione di ridefinire i caposaldi della =
politica estera statunitense, passando dall'imperativo del contenimento =
(dell'Unione Sovietica) a quello della regolazione e proponendo il =
modello dello "sceriffo" come ruolo guida della politica estera del =
Paese. Nel sistema statunitense, lo sceriffo non =E8 un poliziotto, ma =
una persona "proba", eletta dalla comunit=E0 di una contea per =
mantenervi la pace, amministrarvi alcune funzioni giudiziarie e, =
all'occasione, dirigerne quelle di polizia per far rispettare leggi e =
disposizioni. In tali funzioni, lo sceriffo pu=F2 convocare un "posse =
comitatus", ovvero un gruppo o una coalizione di cittadini formato ad =
hoc, perch=E8 lo aiuti nella funzione di ristabilire l'ordine =
eventualmente perduto. Trasferito sul piano della politica estera, tale =
ruolo implica tre precondizioni: l'esistenza di una "legge" =
internazionale, un sistema di valori riconosciuto del cui rispetto gli =
Stati Uniti siano in qualche modo depositari; un mondo divenuto =
multipolare e attraversato da intense crisi in vari teatri regionali; la =
preferibilit=E0 della convocazione di "posse comitatus", rispetto ad =
azioni unilaterali, per aiutare lo sceriffo a ristabilire l'ordine. Il =
Paese, infine, dovr=E0 evitare di definire troppo strettamente le sue =
alleanze, dovr=E0 cio=E8 essere libero di formare le coalizioni che =
ritiene pi=F9 opportune senza essere limitato da partnership cogenti. Lo =
scopo ultimo della regolazione sarebbe quello di fornire gli Usa di una =
dottrina capace di guidarli verso il mantenimento di una egemonia =
"consensuale", a fronte della contesa con gli altri soggetti della scena =
internazionale. Non sfuggir=E0 come questi due testi definiscano gli =
estremi del pendolo della politica estera dell'amministrazione attuale.
            In mezzo, la "brillante" consigliera alla Sicurezza =
nazionale, Condoleeza Rice, che al suo esordio (1984) come autrice =
(L'Unione Sovietica e le forze armate cecoslovacche 1948-1983, dalla sua =
dissertazione di dottorato) veniva severamente redarguita da un =
importante recensore con queste parole: "Frequentemente non vengono =
distinti i fatti dalla propaganda e le solide informazioni dalla =
disinformazione o dalla voluta distorsione della realt=E0 [..la Rice] =
veicola giudizi ed esprime opinioni senza una adeguata conoscenza dei =
fatti". Sar=E0 stata forse l'influenza del suo primo mentore alla =
University of Denver, quell'impeccabile falco che era Joseph Kolber, =
padre della ex-segretaria di Stato, Albright.=20







           =20



      =20


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  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>E per quello che hanno fatto quando=20
  governavano?Che diciamo?"Scordiamoci =F9 passato"??"Quel che =E8 stato =
=E8=20
  stato"??</FONT></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>Anch'io spero di conoscerti presto,e =
ci tengo a=20
  sottolineare che a me interessa non polemizzare con te o con altri,ma=20
  sollevare dei dubbi,aprire una discussione.Sarebbe bene che nessuno di =
noi=20
  "perdesse la memoria" riguardo ad atti che sono stati adottati,a fatti =
che=20
  sono avvenuti in un recentissimo passato.</FONT></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>Ciao!</FONT></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>massimiliano</FONT></DIV>
  <DIV style=3D"FONT: 10pt arial">----- Original Message -----=20
  <DIV style=3D"BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A=20
  href=3D"mailto:a.ciacci@libero.it" title=3Da.ciacci@???>Alessio =
Ciacci</A>=20
  </DIV>
  <DIV><B>To:</B> <A href=3D"mailto:massimiliano.piacentini@tin.it"=20
  title=3Dmassimiliano.piacentini@???>PIACENTINI</A> </DIV>
  <DIV><B>Sent:</B> Friday, February 08, 2002 10:30 PM</DIV>
  <DIV><B>Subject:</B> R: [Forumlucca] 3 articoli.</DIV></DIV>
  <DIV><BR></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>bene </FONT></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>sono&nbsp;un p=F2 critico su come =
alcuni esponenti=20
  politici abbiano partecipato al forum,</FONT></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>ma sono anche contento che ci siano =
andati ed=20
  abbiano firmato quanto sotto</FONT></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>perch=E8 sar=E0 sicuramente un'arma =
molto potente in=20
  caso non dovessero, in futuro, attenersi alla loro coerenza=20
  politica,</FONT></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>ti saluto, spero di conoscerti=20
  presto,</FONT></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>alessio.</FONT></DIV>
  <DIV>&nbsp;</DIV>
  <BLOCKQUOTE=20
  style=3D"BORDER-LEFT: #000000 2px solid; MARGIN-LEFT: 5px; =
MARGIN-RIGHT: 0px; PADDING-LEFT: 5px; PADDING-RIGHT: 0px">
    <DIV style=3D"FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
    <DIV=20
    style=3D"BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: =
black"><B>From:</B>=20
    <A href=3D"mailto:massimiliano.piacentini@tin.it"=20
    title=3Dmassimiliano.piacentini@???>PIACENTINI</A> </DIV>
    <DIV style=3D"FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A =
href=3D"mailto:a.ciacci@libero.it"=20
    title=3Da.ciacci@???>Alessio Ciacci</A> </DIV>
    <DIV style=3D"FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Friday, February 08, =
2002 3:02=20
    PM</DIV>
    <DIV style=3D"FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> R: [Forumlucca] 3=20
    articoli.</DIV>
    <DIV><BR></DIV>
    <DIV><FONT face=3DArial size=3D2><STRONG>Da =
"CARTA"</STRONG></FONT></DIV>
    <DIV><FONT face=3DArial size=3D2><STRONG>Lo sanno i Sindaci italiani =
cosa hanno=20
    firmato?</STRONG></FONT></DIV>
    <DIV>&nbsp;</DIV>
    <DIV><FONT face=3DArial size=3D2><STRONG>Grandi sindaci al forum =
delle autorit=E0=20
    locali,da quello di Parigi al romano Veltroni.Alla fine,un documento =
contro=20
    la guerra e la privatizzazione dei servizi =
pubblici</STRONG></FONT></DIV>
    <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>di Paolo Cacciari</FONT></DIV>
    <DIV>&nbsp;</DIV>
    <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>Tarso Genro pu=F2 ritenersi =
soddisfatto.La sua=20
    Porto Alegre =E8 diventata la capitale mondiale della =
globalizzazione dal=20
    basso,quella delle politiche di inclusione sociale promosse dalle =
autonomie=20
    locali.Molto meno convincenti,invece,le =
improvvise(improvvisate?)professioni=20
    di fede antiliberiste di alcuni Sindaci e politici europei accorsi =
in gran=20
    numero al secondo "Forum de autoridades locais pela inclusao =
social",che si=20
    =E8 chiuso il giorno prima che si aprisse il Forum sociale =
momdiale.Solo per=20
    ricordare i pi=F9 famosi:Bertrand Delanoe di Parigi,Marta Suplicy di =
Sao=20
    Paulo,Gabor Demszky di Budapest,Joan Clos di Barcellona,Manuel =
Tornare di=20
    Ginevra,Mariano Arana di Montevideo,Walter Veltroni e Giuseppe =
Pericu=20
    dall'Italia.</FONT></DIV>
    <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>Nato lo scorso anno per iniziativa =
del=20
    municipio di Porto Alegre,il Forum delle citt=E0 quest'anno ha =
moltiplicato la=20
    sua capacit# di attrazione,riuscendo perfino a rubare per qualche =
giorno la=20
    scena al movimento dei forum sociali.Per tre giorni un migliaio di =
sindaci e=20
    amministratori locali(specialmente europe,ad eccezione degli =
inglesi,e=20
    sudamericani,quasi assenti Asia e Africa)hanno esposto le loro tesi =
e le=20
    loro esperienze sulle politiche municipali in varie "oficinas"sul=20
    decentramento e il federalismo,sull'ambiente,sulla finanza,sulle =
politiche=20
    urbane,sull'educazione e la multiculturalit=E0sull'ordine pubblico e =
il=20
    crimine,sulla cooperazione internazionale.</FONT></DIV>
    <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>Le propulsioni generali,di apertura =
e di=20
    chiusura,erano state affidate a Mario Soares e a Jean-Pier =
Chev=E8nement,a=20
    riprova che una cultura libertaria,socialista e ancora fortemente=20
    nazionalista piace al Pt brasiliano,oggi impegnato in una durissima =
campagna=20
    elettorale.</FONT></DIV>
    <DIV><FONT face=3DArial size=3D2><STRONG>La "Carta" =
finale</STRONG>,approvata=20
    per acclamazione(documenti e testo integrale li potete trovare su <A =


    =
href=3D"http://www.portoalegre.rs.gov.br">www.portoalegre.rs.gov.br</A>),=
non=20
    senza vivaci discussioni nel comitato di redazione(presenti gli =
italiani=20
    Folena,Burlando e Martini per i diessini,Forgione per =
Rifondazione,Nunzio=20
    D'Erme dell'area dei centri sociali romani e delegato del sindaco =
per il=20
    Bilancio partecipativo),<STRONG>espone ottimi principi e buone=20
    intenzioni;primo fra tutti la lotta alla privatizzazione degli spazi =
e dei=20
    servizi pubblici locali,a favore della democrazia =
partecipativa,delle=20
    politiche di solidariet=E0,della negazione della competitivit=E0 tra =
aree=20
    geografiche a favore della cooperazione contro "la logica =
bellicistica"=20
    propria della globalizzazione neoliberista</STRONG>.</FONT></DIV>
    <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>Un testo che meriterebbe di essere =
portato a=20
    conoscenza dei consigli comunali e provinciali retti dalle =
coalizioni di=20
    centro sinistra per pretendere politiche coerenti.</FONT></DIV>
    <BLOCKQUOTE=20
    style=3D"BORDER-LEFT: #000000 2px solid; MARGIN-LEFT: 5px; =
MARGIN-RIGHT: 0px; PADDING-LEFT: 5px; PADDING-RIGHT: 0px">
      <DIV style=3D"FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- =
</DIV>
      <DIV=20
      style=3D"BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: =
black"><B>From:</B>=20
      <A href=3D"mailto:a.ciacci@libero.it" =
title=3Da.ciacci@???>Alessio=20
      Ciacci</A> </DIV>
      <DIV style=3D"FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A=20
      href=3D"mailto:forumlucca@inventati.org"=20
      title=3Dforumlucca@???>ForumLucca</A> </DIV>
      <DIV style=3D"FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Thursday, February =
07, 2002=20
      11:13 PM</DIV>
      <DIV style=3D"FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> [Forumlucca] 3=20
articoli</DIV>
      <DIV><BR></DIV><FONT face=3DArial size=3D2>
      <TABLE border=3D0>
        <TBODY>
        <TR>
          <TD width=3D393>
            <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>1 articolo su =
Lazzarini</FONT></DIV>
            <DIV><FONT size=3D2>1 sul G8</FONT></DIV>
            <DIV><FONT size=3D2>1 sull'industria bellica</FONT></DIV>
            <DIV><FONT face=3DArial size=3D1></FONT>&nbsp;</DIV>
            <DIV><FONT face=3DArial size=3D1></FONT>&nbsp;</DIV>
            <DIV><FONT face=3DArial size=3D1>gioved=EC 7 febbraio =
2002</FONT></DIV></TD>
          <TD width=3D164>&nbsp;</TD></TR>
        <TR>
          <TD vAlign=3Dtop width=3D393><!-- INIZIO ll509a  --><FONT =
color=3D#000000=20
            face=3DArial size=3D2><STRONG></STRONG></FONT><FONT =
color=3D#000000=20
            face=3DArial size=3D5><STRONG>La lezione di Porto =
Alegre<BR>utile anche=20
            per i programmi<BR></STRONG></FONT><FONT color=3D#000000 =
face=3DArial=20
            size=3D2><STRONG></STRONG></FONT><FONT color=3D#000000 =
face=3DArial=20
            size=3D2><STRONG></STRONG></FONT><FONT color=3D#000000 =
face=3DArial=20
            size=3D1><BR>Giulio Lazzarini (candidato a sindaco=20
            dell'Ulivo)<BR></FONT><FONT color=3D#000000 face=3DArial=20
            size=3D2><BR>LUCCA. La decisione di partecipare al Forum di =
Porto=20
            Alegre si sta dimostrando una scelta positiva.<BR>Qui sono =
riuniti=20
            pi=F9 di centomila giovani provenienti da ogni parte del =
mondo per=20
            confrontarsi sulle grandi tematiche del nostro tempo. Si =
avverte=20
            chiaramente in loro una grande voglia di partecipare alle =
numerose=20
            conferenze e ai seminari che si tengono giornalmente nelle =
varie=20
            parti della citt=E0.<BR>Il centro principale del Forum si =
trova nel=20
            moderno complesso della Pontif=EDcia Universit=E0 =
Cattolica.<BR>Nelle=20
            immense sale contenenti ciascuna pi=F9 di tremila persone, =
si=20
            riuniscono i partecipanti per seguire i temi che vi si =
dibattono. Al=20
            di l=E0 delle differenti posizioni politiche, noto in tutti =
un comune=20
            denominatore: approfondire i temi che vengono proposti,=20
            numerosissimi: l'esame della condizione dei popoli poveri; =
la=20
            concentrazione delle risorse nell'occidente dove le grandi=20
            =ABcorporations=BB dominano il commercio mondiale; i grandi =
squilibri=20
            che questa situazione determina; la comunicazione e la =
manipolazione=20
            delle informazioni; l'ecologia e il trattato di Kioto.<BR>Si =
parla=20
            infine della pace e dei valori che devono essere alla base =
della=20
            democrazia partecipativa e tutto nel quadro degli incombenti =


            problemi posti dalla globalizzazione.<BR>Personalmente ho=20
            partecipato, nei giorni scorsi, ad un interessante seminario =
sul=20
            bilancio partecipativo dal quale ho tratto preziosi spunti =
utili=20
            anche ai fini dell'amministrazione del nostro territorio. =
Davvero=20
            sorprendenti, talvolta, le analogie nelle esperienze di =
gestione=20
            anche in paesi e territori tanto lontani e tanto diversi tra =


            loro.<BR>Anche i programmi locali devono essere inquadrati =
in queste=20
            problematiche, se non si vuole che la nostra citt=E0, =
depositaria di=20
            importanti tradizioni storiche, resti chiusa e ripiegata =
solo sulle=20
            esigenze di ordinaria amministrazione.<BR>L'attuazione di=20
            stanziamenti ordinari di bilancio ha la sua indubbia =
importanza, ma=20
            non =E8 sufficiente a dare risposte alle nuove generazioni =
le quali=20
            vogliono affrontare i grandi temi posti da questo inizio di =
terzo=20
            millennio. Cultura e amministrazione devono andare di pari=20
            passo.<BR></FONT>
            <HR>
            <BR><!-- FINE --><FONT size=3D2><SPAN class=3Dtitolo3><FONT =
size=3D5>G8,=20
            la maggioranza dice no all'inchiesta</FONT></SPAN><BR><SPAN=20
            class=3Dsommario><FONT size=3D2>Al Senato primo stop per la =
commissione=20
            che dovrebbe far luce sui pestaggi di Genova. La destra: =
sono fatti=20
            troppo recenti </FONT></SPAN><BR><SPAN class=3Dfirma><FONT=20
            size=3D2></TXF>A. FAB. </FONT></SPAN><BR></TXT><SPAN =
class=3Dtesto1>
            <P><FONT size=3D2></FONT></SPAN><BR></TXT><SPAN =
class=3Dtesto1>
            <P><FONT size=3D2>Dimenticare Genova. E' l'intenzione =
dichiarata della=20
            maggioranza di centrodestra. Che ieri ha bocciato al Senato =
la=20
            proposta dell'Ulivo di istituire una commissione d'inchiesta =
sulle=20
            violenze del luglio scorso.<BR>Sei voti a cinque il margine =
risicato=20
            con cui il disegno di legge presentato dal centrosinistra =
=E8 stato=20
            respinto in commissione affari costituzionali. Ancor pi=F9 =
misera la=20
            motivazione offerta dal relatore, il forzista Gabriele =
Boscetto:=20
            "Non vogliamo interferire con l'autorit=E0 giudiziaria. Si =
tratta di=20
            fatti troppo recenti e una commissione d'inchiesta =
parlamentare non=20
            riuscirebbe ad avere nessun nuovo elemento rispetto a quelli =
gi=E0 in=20
            mano ai magistrati che stanno indagando".<BR>La parola passa =


            all'aula del Senato, cui la commissione guidata da Andrea =
Pastore di=20
            Forza Italia girer=E0 il parere negativo. "Si =E8 gi=E0 =
svolta=20
            un'approfondita indagine del parlamento", ha detto Pastore. =
Il=20
            riferimento =E8 al lavoro della commissione Bruno, che ha =
ascoltato=20
            tutti i protagonisti delle giornate genovesi, riscontrando =
numerose=20
            incongruenze nelle testimonianze dei responsabili delle =
forze=20
            dell'ordine, per poi concludere - anche in quel caso a =
maggioranza -=20
            con una sostanziale assoluzione.<BR>Fu proprio a causa dei =
limiti=20
            nelle conclusioni di quella commissione che l'Ulivo decise =
di=20
            presentare una sua relazione di minoranza, e altrettanto =
fece=20
            Rifondazione. Poi la richiesta di istituire una vera =
commissione=20
            d'inchiesta (che ha gli stessi poteri dell'autorit=E0 =
giudiziaria) dei=20
            senatori ds e della margherita. Richiesta bocciata =
ieri.<BR>"La=20
            maggioranza ha evidentemente paura della verit=E0 - =E8 =
stato il=20
            commento di Franco Bassanini, ds -, incurante della domanda =
di far=20
            luce su episodi gravissimi rivolta al parlamento da vasti =
settori=20
            dell'opinione pubblica italiana e internazionale". "Ci =
batteremo in=20
            aula perch=E9 la commissione si faccia - ha detto Gigi =
Malabarba di=20
            Rifondazione -, troppe omert=E0, troppe coperture politiche =
premono=20
            sulla magistratura perch=E9 venga insabbiata l'intera =
vicenda". Ma la=20
            destra non ha intenzione di concedere nulla. Le uniche =
commissioni=20
            d'inchiesta che le interessano riguardano il caso Telekom =
Serbia e=20
            l'affare Mitrokhin. Di Genova meno si parla meglio =
=E8.<BR>Intanto =E8=20
            salito a tre il numero degli indagati per "tentato omicidio" =
nei=20
            confronti dei carabinieri di piazza Alimonda. Si =E8 appreso =
ieri che=20
            alle due persone che si erano spontaneamente presentate in =
procura=20
            perch=E9 riconosciutesi nelle immagini riprese dai fotografi =
quel 20=20
            luglio pochi attimi prima che Carlo Giuliani fosse ucciso, =
si =E8=20
            aggiunto un terzo uomo. Ma le maggiori novit=E0 dovrebbero =
venire=20
            dall'inchiesta per l'omicidio di Giuliani, a proposito della =
quale=20
            oltre alle due perizie balistiche discordanti (una delle due =


            sostiene che non avrebbe sparato l'arma del carabiniere =
Placanica)=20
            c'=E8 ora un testimone che racconta di aver visto un quarto =
uomo nella=20
            camionetta in piazza Alimonda.=20
            <HR>
            </FONT>
            <P><FONT size=3D2><SPAN class=3Dtitolo3><FONT size=3D5>Lo =
sceriffo a=20
            cavallo dell'industria militare </FONT></SPAN><BR><SPAN=20
            class=3Dfirma><FONT size=3D2></TXF>SERGIO FINARDI=20
            </FONT></SPAN><BR></TXT><SPAN class=3Dtesto1>
            <P><FONT size=3D2></FONT></SPAN><BR></TXT><SPAN =
class=3Dtesto1>
            <P><FONT size=3D2>Intervenendo il 2 febbraio alla annuale =
conferenza=20
            di Monaco sulla Sicurezza, il vicesegretario alla Difesa=20
            statunitense, Paul Wolfovitz, ha ribadito nel pi=F9 =
arrogante dei modi=20
            che gli Stati Uniti andranno avanti per la loro strada nella =


            "risposta" all'attacco terroristico dell'11 settembre. Non =
hanno=20
            bisogno di alcun mandato Onu per perseguirla, ammoniscono =
tutti gli=20
            Stati ad andare loro dietro con le salmerie senza discutere, =


            qualsiasi sia il nuovo target della loro azione, l'Iran, =
l'Iraq o la=20
            Somalia o quant'altri. Le prevedibili (e successivamente =
espresse)=20
            reazioni seccate di europei, russi e cinesi per questo modo =
di=20
            concepire la novella "alleanza mondiale contro il =
terrorismo", e per=20
            il doppio standard usato dagli Stati Uniti nel giudicare chi =
=E8 o non=20
            =E8 "terrorista", non hanno smosso l'uomo di Bush jr., che =
ha invece=20
            ripreso punto per punto le minacce e l'impostazione del =
discorso=20
            sull'Unione (<I>il Manifesto</I> del 31 gennaio) fatto dal =
suo boss.=20
            Ora, ognuno capisce che tale atteggiamento mira non tanto a=20
            proseguire il "lavoro" iniziato in Afghanistan, ma a =
costringere=20
            ogni Stato dentro l'agenda politica statunitense, a dividere =


            l'Europa e mettere qualche nuovo bastone tra le ruote alla =
sua=20
            agenda politico-economica, a riportare al palo del confronto =
aspro=20
            le relazioni con l'Iran, la Russia e la Cina.<BR>Credo che =
l'accento=20
            della nostra analisi debba cadere innanzitutto su due =
elementi,=20
            certo di per s=E9 non sufficienti a spiegare l'attuale =
deriva, ma che=20
            - se tenuti insieme - possono fornire una base di elementi=20
            significativi per comprenderla. Tali elementi sono: le basi=20
            oggettive di un problema - le spese per la Difesa e per la=20
            "sicurezza interna" - che =E8 stato al centro del discorso =
di Bush=20
            sullo stato dell'Unione, e certe analisi strategiche =
prodotte in=20
            passato da alcuni protagonisti dell'attuale =
amministrazione.</ST>=20
            <H5>La base del triangolo di ferro</H5>
            <P>La base di quello che si usa chiamare <I>triangolo di =
ferro</I>=20
            (apparato decisionale politico, apparato decisionale =
militare,=20
            settori economici collegati alla spesa militare) =E8 formata =
da circa=20
            85.000 compagnie, di varissimo genere, direttamente =
collegate alla=20
            spesa militare tramite una piramide di contratti e =
sub-contratti che=20
            coinvolge milioni di lavoratori. Su questa enorme base del=20
            triangolo, stanno sedute pi=F9 di un centinaio di grandi=20
            compagnie-madre, ciascuna con numerose sussidiarie. =
Nell'anno=20
            fiscale 2000, le prime cento di tali compagnie assorbivano =
contratti=20
            militari per 82,5 miliardi di dollari (l'equivalente del Pil =
di=20
            Egitto o Venezuela), di cui 50,6 assorbiti da sole 10 =
societ=E0=20
            (Lockheed Martin Corp.; Boeing Co.; Raytheon Corp.; General =
Dynamics=20
            Corp.; Northrop Grumman Corp.; Litton Industries; United=20
            Technologies Corp.; TRW; General Electric Corp.; Science=20
            Applications International Corp.). Nel 1999, l'insieme =
dell'apparato=20
            militare-industriale esportava armamenti e altro materiale =
militare=20
            per 33 miliardi di dollari (Gran Bretagna e Russia, nello =
stesso=20
            anno, superavano a malapena i 5 e i 3 miliardi di dollari). =
Non=20
            solo. Se mettiamo insieme tutti gli anni "forti" ('93-'99)=20
            dell'amministrazione del "pacifista" Clinton, otteniamo =
esportazioni=20
            per la bellezza di 194 miliardi di dollari in termini =
costanti=20
            (dollari del `99) o 185 miliardi in termini correnti (valore =
in=20
            dollari di ciascun anno); e i conti comprendono 6 miliardi =
di=20
            dollari di esportazioni "ufficialmente coperte", ovvero di=20
            destinazione ignota (i Balcani?). Considerando poi che le =
regioni=20
            che oggi vengono definite fucina di terrorismo - Medio =
Oriente e=20
            Asia meridionale (Afghanistan, Pakistan, India, Bangladesh e =
Sri=20
            Lanka) - hanno assorbito in totale il 40% di quelle =
esportazioni (45=20
            miliardi di dollari), si pu=F2 comprendere quanto siano =
importanti per=20
            le industrie militari statunitensi, alcune delle quali =
dirette,=20
            negli anni passati, dai massimi esponenti dell'attuale=20
            amministrazione.<BR>Tale "base" pesa grandemente sulle sorti =
di=20
            centinaia di collegi elettorali e attrae (specie in tempi =
come=20
            questi) centinaia di migliaia di investitori comuni e molti=20
            fondi-pensione, inducendo poi una consistente e continua =
attivit=E0 di=20
            pressione (non esclusa quella sindacale) sui centri =
decisionali. A=20
            fronte di decisioni che favoriscono determinati assetti =
strategici=20
            piuttosto che altri, una parte di questa base potrebbe =
semplicemente=20
            scomparire domani, tanto ne dipende, un'altra rafforzarsi=20
            enormemente (nel 2000, il 40% degli "acquisti" del Pentagono =
era=20
            costituito da componenti elettroniche e di comunicazione). =
E'=20
            evidente che il decisore politico sar=E0 portato a cercare =
un=20
            ampliamento della spesa militare, piuttosto che una sua =
selezione,=20
            giusto e solo per non apparire responsabile della chiusura =
di=20
            qualche migliaio di aziende. Le emergenze offrono occasioni =
d'oro al=20
            proposito. Tra le prime decisioni di Wolfovitz (<I>Defence=20
            Daily</I>, 6 settembre) c'=E8 stata quella di operare alcuni =


            cambiamenti nella struttura di controllo (licenze) delle=20
            esportazioni tecnologiche e militari del Paese, cos=EC da =
renderle pi=F9=20
            spedite e "liberali".</ST>=20
            <H5>Le analisi di Wolfovitz e Haas</H5>
            <P>Un primo testo da tener presente per comprendere le =
visioni=20
            strategiche degli uomini di Bush junior ci porta al 1992, =
quando il=20
            <I>New York Times</I> anticipa i contenuti della nuova =
<I>Defense=20
            Planning Guide</I>, scritta sotto la direzione proprio di =
Wolfovitz,=20
            allora vicesegretario alla Difesa sotto Cheney, l'attuale=20
            vicepresidente. Di quel testo (che suscit=F2 l'aspra =
reazione di molti=20
            Paesi e l'imbarazzo di Cheney, che ne fece rivedere alcuni =
elementi)=20
            =E8 interessante vedere quali pericoli prospettava per =
l'egemonia=20
            statunitense negli anni post-guerra fredda (l'elenco =E8 =
testuale):=20
            <I>una Difesa Comune Europea</I> autonoma dal ruolo-guida =
della=20
            Nato; il possibile tentativo di <I>Giappone e Corea =
unificata</I> di=20
            acquisire un ruolo autonomo nucleare nell'area asiatica; 3) =
il=20
            risorgere di un blocco nucleare centrato su <I>Federazione =
Russa,=20
            Kazakhstan,Ukraina e Bielorussia</I>; un nuovo tentativo =
egemonico=20
            in<I> Medio Oriente. </I>Pi=F9 in particolare, vi si diceva =
che il=20
            Paese doveva essere preparato contro "<I>atti irrazionali da =
parte=20
            di Cuba e Corea del Nord che sono ritenute entrare in =
periodi di=20
            intensa crisi nella sfera economica e politica</I>"; a =
valutare se=20
            intraprendere "<I>i passi militari necessari per prevenire =
lo=20
            sviluppo o l'uso di armi di distruzione di massa</I>" da =
parte di=20
            "<I>Iraq, Corea del Nord, Pakistan e India"; </I>a =
brandire<I>=20
            </I>"<I>le armi nucleari verso quelle strutture e capacit=E0 =


            considerate oggi o in futuro di grande importanza dai leader =
russi o=20
            altri avversari nucleari</I>"; ad assicurare in Europa =
"<I>la=20
            permanenza della alleanza della Nato ed estendere la difesa =
europea=20
            ai Paesi della parte orientale</I>"; dulcis in fundo (e si =
ricorder=E0=20
            il ruolo di Wall Street nell'accelerazione della crisi =
asiatica del=20
            1997-98), il Paese doveva "<I>rimanere all'erta rispetto =
agli=20
            effetti potenzialmente destabilizzanti che in Asia orientale =


            potrebbero avere i tentativi di alleati americani, come il =
Giappone=20
            ma anche la Corea, di assumere un pi=F9 grande ruolo come =
potenze=20
            regionali</I>". Ulteriore considerazioni erano dedicate alla =


            necessit=E0 di espellere gli interessi petroliferi russi =
dall'Asia=20
            Centrale e di una forte politica anti-serba in funzione =
anti-russa=20
            (siamo nel 1992). Nessuno di questi punti venne cancellato =
dalla=20
            versione emendata (1993).<BR>Un secondo testo illuminate =E8 =
un libro=20
            uscito nel 1997, per la firma di Richard N. Haass, oggi =
consigliere=20
            di Powell per la pianificazione politica (strategie) e che =
in=20
            passato era stato funzionario della Difesa sotto Carter,=20
            sottosegretario agli Esteri per gli affari europei sotto =
Reagan,=20
            assistente di Bush senior per Medio Oriente e Asia =
meridionale nel=20
            Consiglio di Sicurezza (NSC), ed era divenuto poi =
vicepresidente e=20
            direttore degli Studi di politica estera della Brookings=20
            Institution. "<I>The Reluctant Sheriff. The United States =
after the=20
            Cold War</I>", si inserir=E0 subito nel dibattito strategico =


            statunitense, sostenuto da due guru dell'establishment come =
Henry=20
            Kissinger e Paul S. Nye Jr.<BR>Il testo aveva l'ambizione di =


            ridefinire i caposaldi della politica estera statunitense, =
passando=20
            dall'imperativo del <I>contenimento </I>(dell'Unione =
Sovietica) a=20
            quello della <I>regolazione</I> e proponendo il modello =
dello=20
            "sceriffo" come ruolo guida della politica estera del Paese. =
Nel=20
            sistema statunitense, lo sceriffo non =E8 un poliziotto, ma =
una=20
            persona "proba", eletta dalla comunit=E0 di una contea per =
mantenervi=20
            la pace, amministrarvi alcune funzioni giudiziarie e, =
all'occasione,=20
            dirigerne quelle di polizia per far rispettare leggi e =
disposizioni.=20
            In tali funzioni, lo sceriffo <I>pu=F2 convocare un "posse =
comitatus",=20
            ovvero un gruppo o una coalizione di cittadini formato ad =
hoc</I>,=20
            perch=E8 lo aiuti nella funzione di ristabilire l'ordine =
eventualmente=20
            perduto. Trasferito sul piano della politica estera, tale =
ruolo=20
            implica tre precondizioni: l'esistenza di una "legge"=20
            internazionale, un sistema di valori riconosciuto del cui =
rispetto=20
            gli Stati Uniti siano in qualche modo depositari; un mondo =
divenuto=20
            multipolare e attraversato da intense crisi in vari teatri=20
            regionali; la preferibilit=E0 della convocazione di "posse =
comitatus",=20
            rispetto ad azioni unilaterali, per aiutare lo sceriffo a=20
            ristabilire l'ordine. Il Paese, infine, dovr=E0 evitare di =
definire=20
            troppo strettamente le sue alleanze, dovr=E0 cio=E8 essere =
<I>libero di=20
            formare le coalizioni che ritiene pi=F9 opportune senza =
essere=20
            limitato da partnership cogenti</I>. Lo scopo ultimo della=20
            <I>regolazione</I> sarebbe quello di fornire gli Usa di una =
dottrina=20
            capace di guidarli verso il mantenimento di una egemonia=20
            "consensuale", a fronte della contesa con gli altri soggetti =
della=20
            scena internazionale. Non sfuggir=E0 come questi due testi =
definiscano=20
            gli estremi del pendolo della politica estera =
dell'amministrazione=20
            attuale.<BR>In mezzo, la "brillante" consigliera alla =
Sicurezza=20
            nazionale, Condoleeza Rice, che al suo esordio (1984) come =
autrice=20
            (<I>L'Unione Sovietica e le forze armate cecoslovacche=20
            1948-1983</I>, dalla sua dissertazione di dottorato) veniva=20
            severamente redarguita da un importante recensore con queste =
parole:=20
            "<I>Frequentemente non vengono distinti i fatti dalla =
propaganda e=20
            le solide informazioni dalla disinformazione o dalla voluta=20
            distorsione della realt=E0</I> [..la Rice] <I>veicola =
giudizi ed=20
            esprime opinioni senza una adeguata conoscenza dei =
fatti"</I>. Sar=E0=20
            stata forse l'influenza del suo primo mentore alla =
University of=20
            Denver, quell'impeccabile falco che era Joseph Kolber, padre =
della=20
            ex-segretaria di Stato, Albright.=20
            <P></FONT></SPAN><BR></P>
            <P></FONT></SPAN><BR></P></FONT></TD>
          <TD align=3Dmiddle vAlign=3Dtop></TD></TR></TBODY></TABLE>
      <DIV>&nbsp;</DIV>
      =
<DIV></FONT>&nbsp;</DIV></BLOCKQUOTE></BLOCKQUOTE></BLOCKQUOTE></BODY></H=
TML>


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