I: [Forumlucca] 3 articoli.

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Author: PIACENTINI
Date:  
Subject: I: [Forumlucca] 3 articoli.
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E per quello che hanno fatto quando governavano?Che diciamo?"Scordiamoci =
=F9 passato"??"Quel che =E8 stato =E8 stato"??
Anch'io spero di conoscerti presto,e ci tengo a sottolineare che a me =
interessa non polemizzare con te o con altri,ma sollevare dei =
dubbi,aprire una discussione.Sarebbe bene che nessuno di noi "perdesse =
la memoria" riguardo ad atti che sono stati adottati,a fatti che sono =
avvenuti in un recentissimo passato.
Ciao!
massimiliano
----- Original Message -----=20
From: Alessio Ciacci=20
To: PIACENTINI=20
Sent: Friday, February 08, 2002 10:30 PM
Subject: R: [Forumlucca] 3 articoli.


bene=20
sono un p=F2 critico su come alcuni esponenti politici abbiano =
partecipato al forum,
ma sono anche contento che ci siano andati ed abbiano firmato quanto =
sotto
perch=E8 sar=E0 sicuramente un'arma molto potente in caso non dovessero, =
in futuro, attenersi alla loro coerenza politica,
ti saluto, spero di conoscerti presto,
alessio.

----- Original Message -----=20
From: PIACENTINI=20
To: Alessio Ciacci=20
Sent: Friday, February 08, 2002 3:02 PM
Subject: R: [Forumlucca] 3 articoli.


Da "CARTA"
Lo sanno i Sindaci italiani cosa hanno firmato?

Grandi sindaci al forum delle autorit=E0 locali,da quello di Parigi al =
romano Veltroni.Alla fine,un documento contro la guerra e la =
privatizzazione dei servizi pubblici
di Paolo Cacciari

  Tarso Genro pu=F2 ritenersi soddisfatto.La sua Porto Alegre =E8 =
diventata la capitale mondiale della globalizzazione dal basso,quella =
delle politiche di inclusione sociale promosse dalle autonomie =
locali.Molto meno convincenti,invece,le =
improvvise(improvvisate?)professioni di fede antiliberiste di alcuni =
Sindaci e politici europei accorsi in gran numero al secondo "Forum de =
autoridades locais pela inclusao social",che si =E8 chiuso il giorno =
prima che si aprisse il Forum sociale momdiale.Solo per ricordare i =
pi=F9 famosi:Bertrand Delanoe di Parigi,Marta Suplicy di Sao Paulo,Gabor =
Demszky di Budapest,Joan Clos di Barcellona,Manuel Tornare di =
Ginevra,Mariano Arana di Montevideo,Walter Veltroni e Giuseppe Pericu =
dall'Italia.
  Nato lo scorso anno per iniziativa del municipio di Porto Alegre,il =
Forum delle citt=E0 quest'anno ha moltiplicato la sua capacit# di =
attrazione,riuscendo perfino a rubare per qualche giorno la scena al =
movimento dei forum sociali.Per tre giorni un migliaio di sindaci e =
amministratori locali(specialmente europe,ad eccezione degli inglesi,e =
sudamericani,quasi assenti Asia e Africa)hanno esposto le loro tesi e le =
loro esperienze sulle politiche municipali in varie "oficinas"sul =
decentramento e il federalismo,sull'ambiente,sulla finanza,sulle =
politiche urbane,sull'educazione e la multiculturalit=E0sull'ordine =
pubblico e il crimine,sulla cooperazione internazionale.
  Le propulsioni generali,di apertura e di chiusura,erano state affidate =
a Mario Soares e a Jean-Pier Chev=E8nement,a riprova che una cultura =
libertaria,socialista e ancora fortemente nazionalista piace al Pt =
brasiliano,oggi impegnato in una durissima campagna elettorale.
  La "Carta" finale,approvata per acclamazione(documenti e testo =
integrale li potete trovare su www.portoalegre.rs.gov.br),non senza =
vivaci discussioni nel comitato di redazione(presenti gli italiani =
Folena,Burlando e Martini per i diessini,Forgione per =
Rifondazione,Nunzio D'Erme dell'area dei centri sociali romani e =
delegato del sindaco per il Bilancio partecipativo),espone ottimi =
principi e buone intenzioni;primo fra tutti la lotta alla =
privatizzazione degli spazi e dei servizi pubblici locali,a favore della =
democrazia partecipativa,delle politiche di solidariet=E0,della =
negazione della competitivit=E0 tra aree geografiche a favore della =
cooperazione contro "la logica bellicistica" propria della =
globalizzazione neoliberista.
  Un testo che meriterebbe di essere portato a conoscenza dei consigli =
comunali e provinciali retti dalle coalizioni di centro sinistra per =
pretendere politiche coerenti.
    ----- Original Message -----=20
    From: Alessio Ciacci=20
    To: ForumLucca=20
    Sent: Thursday, February 07, 2002 11:13 PM
    Subject: [Forumlucca] 3 articoli



          1 articolo su Lazzarini
          1 sul G8
          1 sull'industria bellica
          =20
          =20
          gioved=EC 7 febbraio 2002  =20
          La lezione di Porto Alegre
          utile anche per i programmi


          Giulio Lazzarini (candidato a sindaco dell'Ulivo)


          LUCCA. La decisione di partecipare al Forum di Porto Alegre si =
sta dimostrando una scelta positiva.
          Qui sono riuniti pi=F9 di centomila giovani provenienti da =
ogni parte del mondo per confrontarsi sulle grandi tematiche del nostro =
tempo. Si avverte chiaramente in loro una grande voglia di partecipare =
alle numerose conferenze e ai seminari che si tengono giornalmente nelle =
varie parti della citt=E0.
          Il centro principale del Forum si trova nel moderno complesso =
della Pontif=EDcia Universit=E0 Cattolica.
          Nelle immense sale contenenti ciascuna pi=F9 di tremila =
persone, si riuniscono i partecipanti per seguire i temi che vi si =
dibattono. Al di l=E0 delle differenti posizioni politiche, noto in =
tutti un comune denominatore: approfondire i temi che vengono proposti, =
numerosissimi: l'esame della condizione dei popoli poveri; la =
concentrazione delle risorse nell'occidente dove le grandi =
=ABcorporations=BB dominano il commercio mondiale; i grandi squilibri =
che questa situazione determina; la comunicazione e la manipolazione =
delle informazioni; l'ecologia e il trattato di Kioto.
          Si parla infine della pace e dei valori che devono essere alla =
base della democrazia partecipativa e tutto nel quadro degli incombenti =
problemi posti dalla globalizzazione.
          Personalmente ho partecipato, nei giorni scorsi, ad un =
interessante seminario sul bilancio partecipativo dal quale ho tratto =
preziosi spunti utili anche ai fini dell'amministrazione del nostro =
territorio. Davvero sorprendenti, talvolta, le analogie nelle esperienze =
di gestione anche in paesi e territori tanto lontani e tanto diversi tra =
loro.
          Anche i programmi locali devono essere inquadrati in queste =
problematiche, se non si vuole che la nostra citt=E0, depositaria di =
importanti tradizioni storiche, resti chiusa e ripiegata solo sulle =
esigenze di ordinaria amministrazione.
          L'attuazione di stanziamenti ordinari di bilancio ha la sua =
indubbia importanza, ma non =E8 sufficiente a dare risposte alle nuove =
generazioni le quali vogliono affrontare i grandi temi posti da questo =
inizio di terzo millennio. Cultura e amministrazione devono andare di =
pari passo.


----------------------------------------------------------------------

          G8, la maggioranza dice no all'inchiesta
          Al Senato primo stop per la commissione che dovrebbe far luce =
sui pestaggi di Genova. La destra: sono fatti troppo recenti=20
          A. FAB.=20





          Dimenticare Genova. E' l'intenzione dichiarata della =
maggioranza di centrodestra. Che ieri ha bocciato al Senato la proposta =
dell'Ulivo di istituire una commissione d'inchiesta sulle violenze del =
luglio scorso.
          Sei voti a cinque il margine risicato con cui il disegno di =
legge presentato dal centrosinistra =E8 stato respinto in commissione =
affari costituzionali. Ancor pi=F9 misera la motivazione offerta dal =
relatore, il forzista Gabriele Boscetto: "Non vogliamo interferire con =
l'autorit=E0 giudiziaria. Si tratta di fatti troppo recenti e una =
commissione d'inchiesta parlamentare non riuscirebbe ad avere nessun =
nuovo elemento rispetto a quelli gi=E0 in mano ai magistrati che stanno =
indagando".
          La parola passa all'aula del Senato, cui la commissione =
guidata da Andrea Pastore di Forza Italia girer=E0 il parere negativo. =
"Si =E8 gi=E0 svolta un'approfondita indagine del parlamento", ha detto =
Pastore. Il riferimento =E8 al lavoro della commissione Bruno, che ha =
ascoltato tutti i protagonisti delle giornate genovesi, riscontrando =
numerose incongruenze nelle testimonianze dei responsabili delle forze =
dell'ordine, per poi concludere - anche in quel caso a maggioranza - con =
una sostanziale assoluzione.
          Fu proprio a causa dei limiti nelle conclusioni di quella =
commissione che l'Ulivo decise di presentare una sua relazione di =
minoranza, e altrettanto fece Rifondazione. Poi la richiesta di =
istituire una vera commissione d'inchiesta (che ha gli stessi poteri =
dell'autorit=E0 giudiziaria) dei senatori ds e della margherita. =
Richiesta bocciata ieri.
          "La maggioranza ha evidentemente paura della verit=E0 - =E8 =
stato il commento di Franco Bassanini, ds -, incurante della domanda di =
far luce su episodi gravissimi rivolta al parlamento da vasti settori =
dell'opinione pubblica italiana e internazionale". "Ci batteremo in aula =
perch=E9 la commissione si faccia - ha detto Gigi Malabarba di =
Rifondazione -, troppe omert=E0, troppe coperture politiche premono =
sulla magistratura perch=E9 venga insabbiata l'intera vicenda". Ma la =
destra non ha intenzione di concedere nulla. Le uniche commissioni =
d'inchiesta che le interessano riguardano il caso Telekom Serbia e =
l'affare Mitrokhin. Di Genova meno si parla meglio =E8.
          Intanto =E8 salito a tre il numero degli indagati per "tentato =
omicidio" nei confronti dei carabinieri di piazza Alimonda. Si =E8 =
appreso ieri che alle due persone che si erano spontaneamente presentate =
in procura perch=E9 riconosciutesi nelle immagini riprese dai fotografi =
quel 20 luglio pochi attimi prima che Carlo Giuliani fosse ucciso, si =
=E8 aggiunto un terzo uomo. Ma le maggiori novit=E0 dovrebbero venire =
dall'inchiesta per l'omicidio di Giuliani, a proposito della quale oltre =
alle due perizie balistiche discordanti (una delle due sostiene che non =
avrebbe sparato l'arma del carabiniere Placanica) c'=E8 ora un testimone =
che racconta di aver visto un quarto uomo nella camionetta in piazza =
Alimonda.=20



----------------------------------------------------------------------

          Lo sceriffo a cavallo dell'industria militare=20
          SERGIO FINARDI=20






          Intervenendo il 2 febbraio alla annuale conferenza di Monaco =
sulla Sicurezza, il vicesegretario alla Difesa statunitense, Paul =
Wolfovitz, ha ribadito nel pi=F9 arrogante dei modi che gli Stati Uniti =
andranno avanti per la loro strada nella "risposta" all'attacco =
terroristico dell'11 settembre. Non hanno bisogno di alcun mandato Onu =
per perseguirla, ammoniscono tutti gli Stati ad andare loro dietro con =
le salmerie senza discutere, qualsiasi sia il nuovo target della loro =
azione, l'Iran, l'Iraq o la Somalia o quant'altri. Le prevedibili (e =
successivamente espresse) reazioni seccate di europei, russi e cinesi =
per questo modo di concepire la novella "alleanza mondiale contro il =
terrorismo", e per il doppio standard usato dagli Stati Uniti nel =
giudicare chi =E8 o non =E8 "terrorista", non hanno smosso l'uomo di =
Bush jr., che ha invece ripreso punto per punto le minacce e =
l'impostazione del discorso sull'Unione (il Manifesto del 31 gennaio) =
fatto dal suo boss. Ora, ognuno capisce che tale atteggiamento mira non =
tanto a proseguire il "lavoro" iniziato in Afghanistan, ma a costringere =
ogni Stato dentro l'agenda politica statunitense, a dividere l'Europa e =
mettere qualche nuovo bastone tra le ruote alla sua agenda =
politico-economica, a riportare al palo del confronto aspro le relazioni =
con l'Iran, la Russia e la Cina.
          Credo che l'accento della nostra analisi debba cadere =
innanzitutto su due elementi, certo di per s=E9 non sufficienti a =
spiegare l'attuale deriva, ma che - se tenuti insieme - possono fornire =
una base di elementi significativi per comprenderla. Tali elementi sono: =
le basi oggettive di un problema - le spese per la Difesa e per la =
"sicurezza interna" - che =E8 stato al centro del discorso di Bush sullo =
stato dell'Unione, e certe analisi strategiche prodotte in passato da =
alcuni protagonisti dell'attuale amministrazione.=20


          La base del triangolo di ferro
          La base di quello che si usa chiamare triangolo di ferro =
(apparato decisionale politico, apparato decisionale militare, settori =
economici collegati alla spesa militare) =E8 formata da circa 85.000 =
compagnie, di varissimo genere, direttamente collegate alla spesa =
militare tramite una piramide di contratti e sub-contratti che coinvolge =
milioni di lavoratori. Su questa enorme base del triangolo, stanno =
sedute pi=F9 di un centinaio di grandi compagnie-madre, ciascuna con =
numerose sussidiarie. Nell'anno fiscale 2000, le prime cento di tali =
compagnie assorbivano contratti militari per 82,5 miliardi di dollari =
(l'equivalente del Pil di Egitto o Venezuela), di cui 50,6 assorbiti da =
sole 10 societ=E0 (Lockheed Martin Corp.; Boeing Co.; Raytheon Corp.; =
General Dynamics Corp.; Northrop Grumman Corp.; Litton Industries; =
United Technologies Corp.; TRW; General Electric Corp.; Science =
Applications International Corp.). Nel 1999, l'insieme dell'apparato =
militare-industriale esportava armamenti e altro materiale militare per =
33 miliardi di dollari (Gran Bretagna e Russia, nello stesso anno, =
superavano a malapena i 5 e i 3 miliardi di dollari). Non solo. Se =
mettiamo insieme tutti gli anni "forti" ('93-'99) dell'amministrazione =
del "pacifista" Clinton, otteniamo esportazioni per la bellezza di 194 =
miliardi di dollari in termini costanti (dollari del `99) o 185 miliardi =
in termini correnti (valore in dollari di ciascun anno); e i conti =
comprendono 6 miliardi di dollari di esportazioni "ufficialmente =
coperte", ovvero di destinazione ignota (i Balcani?). Considerando poi =
che le regioni che oggi vengono definite fucina di terrorismo - Medio =
Oriente e Asia meridionale (Afghanistan, Pakistan, India, Bangladesh e =
Sri Lanka) - hanno assorbito in totale il 40% di quelle esportazioni (45 =
miliardi di dollari), si pu=F2 comprendere quanto siano importanti per =
le industrie militari statunitensi, alcune delle quali dirette, negli =
anni passati, dai massimi esponenti dell'attuale amministrazione.
          Tale "base" pesa grandemente sulle sorti di centinaia di =
collegi elettorali e attrae (specie in tempi come questi) centinaia di =
migliaia di investitori comuni e molti fondi-pensione, inducendo poi una =
consistente e continua attivit=E0 di pressione (non esclusa quella =
sindacale) sui centri decisionali. A fronte di decisioni che favoriscono =
determinati assetti strategici piuttosto che altri, una parte di questa =
base potrebbe semplicemente scomparire domani, tanto ne dipende, =
un'altra rafforzarsi enormemente (nel 2000, il 40% degli "acquisti" del =
Pentagono era costituito da componenti elettroniche e di comunicazione). =
E' evidente che il decisore politico sar=E0 portato a cercare un =
ampliamento della spesa militare, piuttosto che una sua selezione, =
giusto e solo per non apparire responsabile della chiusura di qualche =
migliaio di aziende. Le emergenze offrono occasioni d'oro al proposito. =
Tra le prime decisioni di Wolfovitz (Defence Daily, 6 settembre) c'=E8 =
stata quella di operare alcuni cambiamenti nella struttura di controllo =
(licenze) delle esportazioni tecnologiche e militari del Paese, cos=EC =
da renderle pi=F9 spedite e "liberali".=20


          Le analisi di Wolfovitz e Haas
          Un primo testo da tener presente per comprendere le visioni =
strategiche degli uomini di Bush junior ci porta al 1992, quando il New =
York Times anticipa i contenuti della nuova Defense Planning Guide, =
scritta sotto la direzione proprio di Wolfovitz, allora vicesegretario =
alla Difesa sotto Cheney, l'attuale vicepresidente. Di quel testo (che =
suscit=F2 l'aspra reazione di molti Paesi e l'imbarazzo di Cheney, che =
ne fece rivedere alcuni elementi) =E8 interessante vedere quali pericoli =
prospettava per l'egemonia statunitense negli anni post-guerra fredda =
(l'elenco =E8 testuale): una Difesa Comune Europea autonoma dal =
ruolo-guida della Nato; il possibile tentativo di Giappone e Corea =
unificata di acquisire un ruolo autonomo nucleare nell'area asiatica; 3) =
il risorgere di un blocco nucleare centrato su Federazione Russa, =
Kazakhstan,Ukraina e Bielorussia; un nuovo tentativo egemonico in Medio =
Oriente. Pi=F9 in particolare, vi si diceva che il Paese doveva essere =
preparato contro "atti irrazionali da parte di Cuba e Corea del Nord che =
sono ritenute entrare in periodi di intensa crisi nella sfera economica =
e politica"; a valutare se intraprendere "i passi militari necessari per =
prevenire lo sviluppo o l'uso di armi di distruzione di massa" da parte =
di "Iraq, Corea del Nord, Pakistan e India"; a brandire "le armi =
nucleari verso quelle strutture e capacit=E0 considerate oggi o in =
futuro di grande importanza dai leader russi o altri avversari =
nucleari"; ad assicurare in Europa "la permanenza della alleanza della =
Nato ed estendere la difesa europea ai Paesi della parte orientale"; =
dulcis in fundo (e si ricorder=E0 il ruolo di Wall Street =
nell'accelerazione della crisi asiatica del 1997-98), il Paese doveva =
"rimanere all'erta rispetto agli effetti potenzialmente destabilizzanti =
che in Asia orientale potrebbero avere i tentativi di alleati americani, =
come il Giappone ma anche la Corea, di assumere un pi=F9 grande ruolo =
come potenze regionali". Ulteriore considerazioni erano dedicate alla =
necessit=E0 di espellere gli interessi petroliferi russi dall'Asia =
Centrale e di una forte politica anti-serba in funzione anti-russa =
(siamo nel 1992). Nessuno di questi punti venne cancellato dalla =
versione emendata (1993).
          Un secondo testo illuminate =E8 un libro uscito nel 1997, per =
la firma di Richard N. Haass, oggi consigliere di Powell per la =
pianificazione politica (strategie) e che in passato era stato =
funzionario della Difesa sotto Carter, sottosegretario agli Esteri per =
gli affari europei sotto Reagan, assistente di Bush senior per Medio =
Oriente e Asia meridionale nel Consiglio di Sicurezza (NSC), ed era =
divenuto poi vicepresidente e direttore degli Studi di politica estera =
della Brookings Institution. "The Reluctant Sheriff. The United States =
after the Cold War", si inserir=E0 subito nel dibattito strategico =
statunitense, sostenuto da due guru dell'establishment come Henry =
Kissinger e Paul S. Nye Jr.
          Il testo aveva l'ambizione di ridefinire i caposaldi della =
politica estera statunitense, passando dall'imperativo del contenimento =
(dell'Unione Sovietica) a quello della regolazione e proponendo il =
modello dello "sceriffo" come ruolo guida della politica estera del =
Paese. Nel sistema statunitense, lo sceriffo non =E8 un poliziotto, ma =
una persona "proba", eletta dalla comunit=E0 di una contea per =
mantenervi la pace, amministrarvi alcune funzioni giudiziarie e, =
all'occasione, dirigerne quelle di polizia per far rispettare leggi e =
disposizioni. In tali funzioni, lo sceriffo pu=F2 convocare un "posse =
comitatus", ovvero un gruppo o una coalizione di cittadini formato ad =
hoc, perch=E8 lo aiuti nella funzione di ristabilire l'ordine =
eventualmente perduto. Trasferito sul piano della politica estera, tale =
ruolo implica tre precondizioni: l'esistenza di una "legge" =
internazionale, un sistema di valori riconosciuto del cui rispetto gli =
Stati Uniti siano in qualche modo depositari; un mondo divenuto =
multipolare e attraversato da intense crisi in vari teatri regionali; la =
preferibilit=E0 della convocazione di "posse comitatus", rispetto ad =
azioni unilaterali, per aiutare lo sceriffo a ristabilire l'ordine. Il =
Paese, infine, dovr=E0 evitare di definire troppo strettamente le sue =
alleanze, dovr=E0 cio=E8 essere libero di formare le coalizioni che =
ritiene pi=F9 opportune senza essere limitato da partnership cogenti. Lo =
scopo ultimo della regolazione sarebbe quello di fornire gli Usa di una =
dottrina capace di guidarli verso il mantenimento di una egemonia =
"consensuale", a fronte della contesa con gli altri soggetti della scena =
internazionale. Non sfuggir=E0 come questi due testi definiscano gli =
estremi del pendolo della politica estera dell'amministrazione attuale.
          In mezzo, la "brillante" consigliera alla Sicurezza nazionale, =
Condoleeza Rice, che al suo esordio (1984) come autrice (L'Unione =
Sovietica e le forze armate cecoslovacche 1948-1983, dalla sua =
dissertazione di dottorato) veniva severamente redarguita da un =
importante recensore con queste parole: "Frequentemente non vengono =
distinti i fatti dalla propaganda e le solide informazioni dalla =
disinformazione o dalla voluta distorsione della realt=E0 [..la Rice] =
veicola giudizi ed esprime opinioni senza una adeguata conoscenza dei =
fatti". Sar=E0 stata forse l'influenza del suo primo mentore alla =
University of Denver, quell'impeccabile falco che era Joseph Kolber, =
padre della ex-segretaria di Stato, Albright.=20







         =20



    =20


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sottolineare che a me interessa non polemizzare con te o con altri,ma =
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dei dubbi,aprire una discussione.Sarebbe bene che nessuno di noi =
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<DIV style=3D"BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A=20
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Ciacci</A>=20
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<DIV><B>To:</B> <A href=3D"mailto:massimiliano.piacentini@tin.it"=20
title=3Dmassimiliano.piacentini@???>PIACENTINI</A> </DIV>
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<DIV><FONT face=3DArial size=3D2>Nato lo scorso anno per iniziativa =
del municipio=20
di Porto Alegre,il Forum delle citt=E0 quest'anno ha moltiplicato la =
sua=20
capacit# di attrazione,riuscendo perfino a rubare per qualche giorno =
la scena=20
al movimento dei forum sociali.Per tre giorni un migliaio di sindaci e =

amministratori locali(specialmente europe,ad eccezione degli inglesi,e =

  sudamericani,quasi assenti Asia e Africa)hanno esposto le loro tesi e =
le loro=20
  esperienze sulle politiche municipali in varie "oficinas"sul =
decentramento e=20
  il federalismo,sull'ambiente,sulla finanza,sulle politiche=20
  urbane,sull'educazione e la multiculturalit=E0sull'ordine pubblico e =
il=20
  crimine,sulla cooperazione internazionale.</FONT></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>Le propulsioni generali,di apertura e =
di=20
  chiusura,erano state affidate a Mario Soares e a Jean-Pier =
Chev=E8nement,a=20
  riprova che una cultura libertaria,socialista e ancora fortemente =
nazionalista=20
  piace al Pt brasiliano,oggi impegnato in una durissima campagna=20
  elettorale.</FONT></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2><STRONG>La "Carta" =
finale</STRONG>,approvata per=20
  acclamazione(documenti e testo integrale li potete trovare su <A=20
  =
href=3D"http://www.portoalegre.rs.gov.br">www.portoalegre.rs.gov.br</A>),=
non=20
  senza vivaci discussioni nel comitato di redazione(presenti gli =
italiani=20
  Folena,Burlando e Martini per i diessini,Forgione per =
Rifondazione,Nunzio=20
  D'Erme dell'area dei centri sociali romani e delegato del sindaco per =
il=20
  Bilancio partecipativo),<STRONG>espone ottimi principi e buone=20
  intenzioni;primo fra tutti la lotta alla privatizzazione degli spazi e =
dei=20
  servizi pubblici locali,a favore della democrazia partecipativa,delle=20
  politiche di solidariet=E0,della negazione della competitivit=E0 tra =
aree=20
  geografiche a favore della cooperazione contro "la logica =
bellicistica"=20
  propria della globalizzazione neoliberista</STRONG>.</FONT></DIV>
  <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>Un testo che meriterebbe di essere =
portato a=20
  conoscenza dei consigli comunali e provinciali retti dalle coalizioni =
di=20
  centro sinistra per pretendere politiche coerenti.</FONT></DIV>
  <BLOCKQUOTE=20
  style=3D"BORDER-LEFT: #000000 2px solid; MARGIN-LEFT: 5px; =
MARGIN-RIGHT: 0px; PADDING-LEFT: 5px; PADDING-RIGHT: 0px">
    <DIV style=3D"FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
    <DIV=20
    style=3D"BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: =
black"><B>From:</B>=20
    <A href=3D"mailto:a.ciacci@libero.it" =
title=3Da.ciacci@???>Alessio=20
    Ciacci</A> </DIV>
    <DIV style=3D"FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A=20
    href=3D"mailto:forumlucca@inventati.org"=20
    title=3Dforumlucca@???>ForumLucca</A> </DIV>
    <DIV style=3D"FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Thursday, February 07, =
2002 11:13=20
    PM</DIV>
    <DIV style=3D"FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> [Forumlucca] 3 =
articoli</DIV>
    <DIV><BR></DIV><FONT face=3DArial size=3D2>
    <TABLE border=3D0>
      <TBODY>
      <TR>
        <TD width=3D393>
          <DIV><FONT face=3DArial size=3D2>1 articolo su =
Lazzarini</FONT></DIV>
          <DIV><FONT size=3D2>1 sul G8</FONT></DIV>
          <DIV><FONT size=3D2>1 sull'industria bellica</FONT></DIV>
          <DIV><FONT face=3DArial size=3D1></FONT>&nbsp;</DIV>
          <DIV><FONT face=3DArial size=3D1></FONT>&nbsp;</DIV>
          <DIV><FONT face=3DArial size=3D1>gioved=EC 7 febbraio =
2002</FONT></DIV></TD>
        <TD width=3D164>&nbsp;</TD></TR>
      <TR>
        <TD vAlign=3Dtop width=3D393><!-- INIZIO ll509a  --><FONT =
color=3D#000000=20
          face=3DArial size=3D2><STRONG></STRONG></FONT><FONT =
color=3D#000000=20
          face=3DArial size=3D5><STRONG>La lezione di Porto =
Alegre<BR>utile anche=20
          per i programmi<BR></STRONG></FONT><FONT color=3D#000000 =
face=3DArial=20
          size=3D2><STRONG></STRONG></FONT><FONT color=3D#000000 =
face=3DArial=20
          size=3D2><STRONG></STRONG></FONT><FONT color=3D#000000 =
face=3DArial=20
          size=3D1><BR>Giulio Lazzarini (candidato a sindaco=20
          dell'Ulivo)<BR></FONT><FONT color=3D#000000 face=3DArial =
size=3D2><BR>LUCCA.=20
          La decisione di partecipare al Forum di Porto Alegre si sta=20
          dimostrando una scelta positiva.<BR>Qui sono riuniti pi=F9 di =
centomila=20
          giovani provenienti da ogni parte del mondo per confrontarsi =
sulle=20
          grandi tematiche del nostro tempo. Si avverte chiaramente in =
loro una=20
          grande voglia di partecipare alle numerose conferenze e ai =
seminari=20
          che si tengono giornalmente nelle varie parti della =
citt=E0.<BR>Il=20
          centro principale del Forum si trova nel moderno complesso =
della=20
          Pontif=EDcia Universit=E0 Cattolica.<BR>Nelle immense sale =
contenenti=20
          ciascuna pi=F9 di tremila persone, si riuniscono i =
partecipanti per=20
          seguire i temi che vi si dibattono. Al di l=E0 delle =
differenti=20
          posizioni politiche, noto in tutti un comune denominatore:=20
          approfondire i temi che vengono proposti, numerosissimi: =
l'esame della=20
          condizione dei popoli poveri; la concentrazione delle risorse=20
          nell'occidente dove le grandi =ABcorporations=BB dominano il =
commercio=20
          mondiale; i grandi squilibri che questa situazione determina; =
la=20
          comunicazione e la manipolazione delle informazioni; =
l'ecologia e il=20
          trattato di Kioto.<BR>Si parla infine della pace e dei valori =
che=20
          devono essere alla base della democrazia partecipativa e tutto =
nel=20
          quadro degli incombenti problemi posti dalla=20
          globalizzazione.<BR>Personalmente ho partecipato, nei giorni =
scorsi,=20
          ad un interessante seminario sul bilancio partecipativo dal =
quale ho=20
          tratto preziosi spunti utili anche ai fini =
dell'amministrazione del=20
          nostro territorio. Davvero sorprendenti, talvolta, le analogie =
nelle=20
          esperienze di gestione anche in paesi e territori tanto =
lontani e=20
          tanto diversi tra loro.<BR>Anche i programmi locali devono =
essere=20
          inquadrati in queste problematiche, se non si vuole che la =
nostra=20
          citt=E0, depositaria di importanti tradizioni storiche, resti =
chiusa e=20
          ripiegata solo sulle esigenze di ordinaria=20
          amministrazione.<BR>L'attuazione di stanziamenti ordinari di =
bilancio=20
          ha la sua indubbia importanza, ma non =E8 sufficiente a dare =
risposte=20
          alle nuove generazioni le quali vogliono affrontare i grandi =
temi=20
          posti da questo inizio di terzo millennio. Cultura e =
amministrazione=20
          devono andare di pari passo.<BR></FONT>
          <HR>
          <BR><!-- FINE --><FONT size=3D2><SPAN class=3Dtitolo3><FONT =
size=3D5>G8, la=20
          maggioranza dice no all'inchiesta</FONT></SPAN><BR><SPAN=20
          class=3Dsommario><FONT size=3D2>Al Senato primo stop per la =
commissione=20
          che dovrebbe far luce sui pestaggi di Genova. La destra: sono =
fatti=20
          troppo recenti </FONT></SPAN><BR><SPAN class=3Dfirma><FONT=20
          size=3D2></TXF>A. FAB. </FONT></SPAN><BR></TXT><SPAN =
class=3Dtesto1>
          <P><FONT size=3D2></FONT></SPAN><BR></TXT><SPAN =
class=3Dtesto1>
          <P><FONT size=3D2>Dimenticare Genova. E' l'intenzione =
dichiarata della=20
          maggioranza di centrodestra. Che ieri ha bocciato al Senato la =


          proposta dell'Ulivo di istituire una commissione d'inchiesta =
sulle=20
          violenze del luglio scorso.<BR>Sei voti a cinque il margine =
risicato=20
          con cui il disegno di legge presentato dal centrosinistra =E8 =
stato=20
          respinto in commissione affari costituzionali. Ancor pi=F9 =
misera la=20
          motivazione offerta dal relatore, il forzista Gabriele =
Boscetto: "Non=20
          vogliamo interferire con l'autorit=E0 giudiziaria. Si tratta =
di fatti=20
          troppo recenti e una commissione d'inchiesta parlamentare non=20
          riuscirebbe ad avere nessun nuovo elemento rispetto a quelli =
gi=E0 in=20
          mano ai magistrati che stanno indagando".<BR>La parola passa =
all'aula=20
          del Senato, cui la commissione guidata da Andrea Pastore di =
Forza=20
          Italia girer=E0 il parere negativo. "Si =E8 gi=E0 svolta =
un'approfondita=20
          indagine del parlamento", ha detto Pastore. Il riferimento =E8 =
al lavoro=20
          della commissione Bruno, che ha ascoltato tutti i protagonisti =
delle=20
          giornate genovesi, riscontrando numerose incongruenze nelle=20
          testimonianze dei responsabili delle forze dell'ordine, per =
poi=20
          concludere - anche in quel caso a maggioranza - con una =
sostanziale=20
          assoluzione.<BR>Fu proprio a causa dei limiti nelle =
conclusioni di=20
          quella commissione che l'Ulivo decise di presentare una sua =
relazione=20
          di minoranza, e altrettanto fece Rifondazione. Poi la =
richiesta di=20
          istituire una vera commissione d'inchiesta (che ha gli stessi =
poteri=20
          dell'autorit=E0 giudiziaria) dei senatori ds e della =
margherita.=20
          Richiesta bocciata ieri.<BR>"La maggioranza ha evidentemente =
paura=20
          della verit=E0 - =E8 stato il commento di Franco Bassanini, ds =
-,=20
          incurante della domanda di far luce su episodi gravissimi =
rivolta al=20
          parlamento da vasti settori dell'opinione pubblica italiana e=20
          internazionale". "Ci batteremo in aula perch=E9 la commissione =
si faccia=20
          - ha detto Gigi Malabarba di Rifondazione -, troppe omert=E0, =
troppe=20
          coperture politiche premono sulla magistratura perch=E9 venga =
insabbiata=20
          l'intera vicenda". Ma la destra non ha intenzione di concedere =
nulla.=20
          Le uniche commissioni d'inchiesta che le interessano =
riguardano il=20
          caso Telekom Serbia e l'affare Mitrokhin. Di Genova meno si =
parla=20
          meglio =E8.<BR>Intanto =E8 salito a tre il numero degli =
indagati per=20
          "tentato omicidio" nei confronti dei carabinieri di piazza =
Alimonda.=20
          Si =E8 appreso ieri che alle due persone che si erano =
spontaneamente=20
          presentate in procura perch=E9 riconosciutesi nelle immagini =
riprese dai=20
          fotografi quel 20 luglio pochi attimi prima che Carlo Giuliani =
fosse=20
          ucciso, si =E8 aggiunto un terzo uomo. Ma le maggiori novit=E0 =
dovrebbero=20
          venire dall'inchiesta per l'omicidio di Giuliani, a proposito =
della=20
          quale oltre alle due perizie balistiche discordanti (una delle =
due=20
          sostiene che non avrebbe sparato l'arma del carabiniere =
Placanica) c'=E8=20
          ora un testimone che racconta di aver visto un quarto uomo =
nella=20
          camionetta in piazza Alimonda.=20
          <HR>
          </FONT>
          <P><FONT size=3D2><SPAN class=3Dtitolo3><FONT size=3D5>Lo =
sceriffo a cavallo=20
          dell'industria militare </FONT></SPAN><BR><SPAN =
class=3Dfirma><FONT=20
          size=3D2></TXF>SERGIO FINARDI </FONT></SPAN><BR></TXT><SPAN=20
class=3Dtesto1>
          <P><FONT size=3D2></FONT></SPAN><BR></TXT><SPAN =
class=3Dtesto1>
          <P><FONT size=3D2>Intervenendo il 2 febbraio alla annuale =
conferenza di=20
          Monaco sulla Sicurezza, il vicesegretario alla Difesa =
statunitense,=20
          Paul Wolfovitz, ha ribadito nel pi=F9 arrogante dei modi che =
gli Stati=20
          Uniti andranno avanti per la loro strada nella "risposta" =
all'attacco=20
          terroristico dell'11 settembre. Non hanno bisogno di alcun =
mandato Onu=20
          per perseguirla, ammoniscono tutti gli Stati ad andare loro =
dietro con=20
          le salmerie senza discutere, qualsiasi sia il nuovo target =
della loro=20
          azione, l'Iran, l'Iraq o la Somalia o quant'altri. Le =
prevedibili (e=20
          successivamente espresse) reazioni seccate di europei, russi e =
cinesi=20
          per questo modo di concepire la novella "alleanza mondiale =
contro il=20
          terrorismo", e per il doppio standard usato dagli Stati Uniti =
nel=20
          giudicare chi =E8 o non =E8 "terrorista", non hanno smosso =
l'uomo di Bush=20
          jr., che ha invece ripreso punto per punto le minacce e =
l'impostazione=20
          del discorso sull'Unione (<I>il Manifesto</I> del 31 gennaio) =
fatto=20
          dal suo boss. Ora, ognuno capisce che tale atteggiamento mira =
non=20
          tanto a proseguire il "lavoro" iniziato in Afghanistan, ma a=20
          costringere ogni Stato dentro l'agenda politica statunitense, =
a=20
          dividere l'Europa e mettere qualche nuovo bastone tra le ruote =
alla=20
          sua agenda politico-economica, a riportare al palo del =
confronto aspro=20
          le relazioni con l'Iran, la Russia e la Cina.<BR>Credo che =
l'accento=20
          della nostra analisi debba cadere innanzitutto su due =
elementi, certo=20
          di per s=E9 non sufficienti a spiegare l'attuale deriva, ma =
che - se=20
          tenuti insieme - possono fornire una base di elementi =
significativi=20
          per comprenderla. Tali elementi sono: le basi oggettive di un =
problema=20
          - le spese per la Difesa e per la "sicurezza interna" - che =
=E8 stato al=20
          centro del discorso di Bush sullo stato dell'Unione, e certe =
analisi=20
          strategiche prodotte in passato da alcuni protagonisti =
dell'attuale=20
          amministrazione.</ST>=20
          <H5>La base del triangolo di ferro</H5>
          <P>La base di quello che si usa chiamare <I>triangolo di =
ferro</I>=20
          (apparato decisionale politico, apparato decisionale militare, =
settori=20
          economici collegati alla spesa militare) =E8 formata da circa =
85.000=20
          compagnie, di varissimo genere, direttamente collegate alla =
spesa=20
          militare tramite una piramide di contratti e sub-contratti che =


          coinvolge milioni di lavoratori. Su questa enorme base del =
triangolo,=20
          stanno sedute pi=F9 di un centinaio di grandi compagnie-madre, =
ciascuna=20
          con numerose sussidiarie. Nell'anno fiscale 2000, le prime =
cento di=20
          tali compagnie assorbivano contratti militari per 82,5 =
miliardi di=20
          dollari (l'equivalente del Pil di Egitto o Venezuela), di cui =
50,6=20
          assorbiti da sole 10 societ=E0 (Lockheed Martin Corp.; Boeing =
Co.;=20
          Raytheon Corp.; General Dynamics Corp.; Northrop Grumman =
Corp.; Litton=20
          Industries; United Technologies Corp.; TRW; General Electric =
Corp.;=20
          Science Applications International Corp.). Nel 1999, l'insieme =


          dell'apparato militare-industriale esportava armamenti e altro =


          materiale militare per 33 miliardi di dollari (Gran Bretagna e =
Russia,=20
          nello stesso anno, superavano a malapena i 5 e i 3 miliardi di =


          dollari). Non solo. Se mettiamo insieme tutti gli anni "forti" =


          ('93-'99) dell'amministrazione del "pacifista" Clinton, =
otteniamo=20
          esportazioni per la bellezza di 194 miliardi di dollari in =
termini=20
          costanti (dollari del `99) o 185 miliardi in termini correnti =
(valore=20
          in dollari di ciascun anno); e i conti comprendono 6 miliardi =
di=20
          dollari di esportazioni "ufficialmente coperte", ovvero di=20
          destinazione ignota (i Balcani?). Considerando poi che le =
regioni che=20
          oggi vengono definite fucina di terrorismo - Medio Oriente e =
Asia=20
          meridionale (Afghanistan, Pakistan, India, Bangladesh e Sri =
Lanka) -=20
          hanno assorbito in totale il 40% di quelle esportazioni (45 =
miliardi=20
          di dollari), si pu=F2 comprendere quanto siano importanti per =
le=20
          industrie militari statunitensi, alcune delle quali dirette, =
negli=20
          anni passati, dai massimi esponenti dell'attuale=20
          amministrazione.<BR>Tale "base" pesa grandemente sulle sorti =
di=20
          centinaia di collegi elettorali e attrae (specie in tempi come =
questi)=20
          centinaia di migliaia di investitori comuni e molti =
fondi-pensione,=20
          inducendo poi una consistente e continua attivit=E0 di =
pressione (non=20
          esclusa quella sindacale) sui centri decisionali. A fronte di=20
          decisioni che favoriscono determinati assetti strategici =
piuttosto che=20
          altri, una parte di questa base potrebbe semplicemente =
scomparire=20
          domani, tanto ne dipende, un'altra rafforzarsi enormemente =
(nel 2000,=20
          il 40% degli "acquisti" del Pentagono era costituito da =
componenti=20
          elettroniche e di comunicazione). E' evidente che il decisore =
politico=20
          sar=E0 portato a cercare un ampliamento della spesa militare, =
piuttosto=20
          che una sua selezione, giusto e solo per non apparire =
responsabile=20
          della chiusura di qualche migliaio di aziende. Le emergenze =
offrono=20
          occasioni d'oro al proposito. Tra le prime decisioni di =
Wolfovitz=20
          (<I>Defence Daily</I>, 6 settembre) c'=E8 stata quella di =
operare alcuni=20
          cambiamenti nella struttura di controllo (licenze) delle =
esportazioni=20
          tecnologiche e militari del Paese, cos=EC da renderle pi=F9 =
spedite e=20
          "liberali".</ST>=20
          <H5>Le analisi di Wolfovitz e Haas</H5>
          <P>Un primo testo da tener presente per comprendere le visioni =


          strategiche degli uomini di Bush junior ci porta al 1992, =
quando il=20
          <I>New York Times</I> anticipa i contenuti della nuova =
<I>Defense=20
          Planning Guide</I>, scritta sotto la direzione proprio di =
Wolfovitz,=20
          allora vicesegretario alla Difesa sotto Cheney, l'attuale=20
          vicepresidente. Di quel testo (che suscit=F2 l'aspra reazione =
di molti=20
          Paesi e l'imbarazzo di Cheney, che ne fece rivedere alcuni =
elementi) =E8=20
          interessante vedere quali pericoli prospettava per l'egemonia=20
          statunitense negli anni post-guerra fredda (l'elenco =E8 =
testuale):=20
          <I>una Difesa Comune Europea</I> autonoma dal ruolo-guida =
della Nato;=20
          il possibile tentativo di <I>Giappone e Corea unificata</I> di =


          acquisire un ruolo autonomo nucleare nell'area asiatica; 3) il =


          risorgere di un blocco nucleare centrato su <I>Federazione =
Russa,=20
          Kazakhstan,Ukraina e Bielorussia</I>; un nuovo tentativo =
egemonico=20
          in<I> Medio Oriente. </I>Pi=F9 in particolare, vi si diceva =
che il Paese=20
          doveva essere preparato contro "<I>atti irrazionali da parte =
di Cuba e=20
          Corea del Nord che sono ritenute entrare in periodi di intensa =
crisi=20
          nella sfera economica e politica</I>"; a valutare se =
intraprendere=20
          "<I>i passi militari necessari per prevenire lo sviluppo o =
l'uso di=20
          armi di distruzione di massa</I>" da parte di "<I>Iraq, Corea =
del=20
          Nord, Pakistan e India"; </I>a brandire<I> </I>"<I>le armi =
nucleari=20
          verso quelle strutture e capacit=E0 considerate oggi o in =
futuro di=20
          grande importanza dai leader russi o altri avversari =
nucleari</I>"; ad=20
          assicurare in Europa "<I>la permanenza della alleanza della =
Nato ed=20
          estendere la difesa europea ai Paesi della parte =
orientale</I>";=20
          dulcis in fundo (e si ricorder=E0 il ruolo di Wall Street=20
          nell'accelerazione della crisi asiatica del 1997-98), il Paese =
doveva=20
          "<I>rimanere all'erta rispetto agli effetti potenzialmente=20
          destabilizzanti che in Asia orientale potrebbero avere i =
tentativi di=20
          alleati americani, come il Giappone ma anche la Corea, di =
assumere un=20
          pi=F9 grande ruolo come potenze regionali</I>". Ulteriore =
considerazioni=20
          erano dedicate alla necessit=E0 di espellere gli interessi =
petroliferi=20
          russi dall'Asia Centrale e di una forte politica anti-serba in =


          funzione anti-russa (siamo nel 1992). Nessuno di questi punti =
venne=20
          cancellato dalla versione emendata (1993).<BR>Un secondo testo =


          illuminate =E8 un libro uscito nel 1997, per la firma di =
Richard N.=20
          Haass, oggi consigliere di Powell per la pianificazione =
politica=20
          (strategie) e che in passato era stato funzionario della =
Difesa sotto=20
          Carter, sottosegretario agli Esteri per gli affari europei =
sotto=20
          Reagan, assistente di Bush senior per Medio Oriente e Asia =
meridionale=20
          nel Consiglio di Sicurezza (NSC), ed era divenuto poi =
vicepresidente e=20
          direttore degli Studi di politica estera della Brookings =
Institution.=20
          "<I>The Reluctant Sheriff. The United States after the Cold =
War</I>",=20
          si inserir=E0 subito nel dibattito strategico statunitense, =
sostenuto da=20
          due guru dell'establishment come Henry Kissinger e Paul S. Nye =


          Jr.<BR>Il testo aveva l'ambizione di ridefinire i caposaldi =
della=20
          politica estera statunitense, passando dall'imperativo del=20
          <I>contenimento </I>(dell'Unione Sovietica) a quello della=20
          <I>regolazione</I> e proponendo il modello dello "sceriffo" =
come ruolo=20
          guida della politica estera del Paese. Nel sistema =
statunitense, lo=20
          sceriffo non =E8 un poliziotto, ma una persona "proba", eletta =
dalla=20
          comunit=E0 di una contea per mantenervi la pace, amministrarvi =
alcune=20
          funzioni giudiziarie e, all'occasione, dirigerne quelle di =
polizia per=20
          far rispettare leggi e disposizioni. In tali funzioni, lo =
sceriffo=20
          <I>pu=F2 convocare un "posse comitatus", ovvero un gruppo o =
una=20
          coalizione di cittadini formato ad hoc</I>, perch=E8 lo aiuti =
nella=20
          funzione di ristabilire l'ordine eventualmente perduto. =
Trasferito sul=20
          piano della politica estera, tale ruolo implica tre =
precondizioni:=20
          l'esistenza di una "legge" internazionale, un sistema di =
valori=20
          riconosciuto del cui rispetto gli Stati Uniti siano in qualche =
modo=20
          depositari; un mondo divenuto multipolare e attraversato da =
intense=20
          crisi in vari teatri regionali; la preferibilit=E0 della =
convocazione di=20
          "posse comitatus", rispetto ad azioni unilaterali, per aiutare =
lo=20
          sceriffo a ristabilire l'ordine. Il Paese, infine, dovr=E0 =
evitare di=20
          definire troppo strettamente le sue alleanze, dovr=E0 cio=E8 =
essere=20
          <I>libero di formare le coalizioni che ritiene pi=F9 opportune =
senza=20
          essere limitato da partnership cogenti</I>. Lo scopo ultimo =
della=20
          <I>regolazione</I> sarebbe quello di fornire gli Usa di una =
dottrina=20
          capace di guidarli verso il mantenimento di una egemonia=20
          "consensuale", a fronte della contesa con gli altri soggetti =
della=20
          scena internazionale. Non sfuggir=E0 come questi due testi =
definiscano=20
          gli estremi del pendolo della politica estera =
dell'amministrazione=20
          attuale.<BR>In mezzo, la "brillante" consigliera alla =
Sicurezza=20
          nazionale, Condoleeza Rice, che al suo esordio (1984) come =
autrice=20
          (<I>L'Unione Sovietica e le forze armate cecoslovacche =
1948-1983</I>,=20
          dalla sua dissertazione di dottorato) veniva severamente =
redarguita da=20
          un importante recensore con queste parole: "<I>Frequentemente =
non=20
          vengono distinti i fatti dalla propaganda e le solide =
informazioni=20
          dalla disinformazione o dalla voluta distorsione della =
realt=E0</I>=20
          [..la Rice] <I>veicola giudizi ed esprime opinioni senza una =
adeguata=20
          conoscenza dei fatti"</I>. Sar=E0 stata forse l'influenza del =
suo primo=20
          mentore alla University of Denver, quell'impeccabile falco che =
era=20
          Joseph Kolber, padre della ex-segretaria di Stato, Albright.=20
          <P></FONT></SPAN><BR></P>
          <P></FONT></SPAN><BR></P></FONT></TD>
        <TD align=3Dmiddle vAlign=3Dtop></TD></TR></TBODY></TABLE>
    <DIV>&nbsp;</DIV>
    <DIV></FONT>&nbsp;</DIV></BLOCKQUOTE></BLOCKQUOTE></BODY></HTML>


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