[Forumlucca] Fw: [VAS] per costruire un mondo diverso

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Szerző: Mauro Dispenza
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Tárgy: [Forumlucca] Fw: [VAS] per costruire un mondo diverso
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From: "I.C." <faraioca@???>
To: "VAS" <vasonlus@???>
Sent: Saturday, February 02, 2002 6:19 PM
Subject: [VAS] per costruire un mondo diverso


> Saluti a tutti della lista.
> Qualche notizia da Porto Alegre , per costruire un mondo diverso !
> Netstrike contro la Follia Economica Mondiale.
> Un potente netstrike anti-davos ha messo fuori uso il sito
> del WEF World Economic Forum, impedendone l'accesso e bloccando così la
> comunicazione
> ciao
> iolanda
>
> ilnuovo.it
> Chomsky: "Un mondo senza guerra è possibile"
> Muso duro contro la politica militare ed economica degli Usa. Il

politologo
> idolo dei no global lancia, da Porto Alegre, critiche sulla conduzione

della
> guerra in Afghanistan, ma anche sulla crisi occidentale.
> da Porto Alegre - Emiliano Guanella
>
> - NO GLOBAL CONTRO I DEPUTATI 'GUERRAFONDAI'
>
> - GLI HACKER ATTACCANO L'ECONOMIC FORUM
>
> - LO SPECIALE
>
> PORTO ALEGRE - Era atteso da tutti con ansia e non ha deluso le

aspettative.
> Il linguista e politologo nordamericano Noam Chomsky è stato il

protagonista
> assoluto della prima giornata di attività piena del Forum Sociale Mondiale
> di Porto Alegre; sua una lunga conferenza dal titolo “Un mondo senza

guerra
> è possibile”. Un’ora e mezza filata di monologo spaziando su diversi temi,
> dagli attentati dell’undici settembre alla biodiversità, dalla difesa

della
> democrazia ai problemi del neoliberismo economico. Ad ascoltarlo c’era

mezzo
> Forum; almeno cinque sale della cittadella universitaria stracolme di

gente
> per la trasmissione in simultanea del monologo. Una marea di giovani si

sono
> seduti per terra nella hall principale del padiglione 41 della cittadella
> universitaria per seguirlo. “Noam – Noam” cantavano centinaia di discepoli
> del “Chomsky-pensiero”; un tifo quasi da stadio per il guru riconosciuto

del
> pensiero no-global, che a 80 anni suonati dimostra di essere più arzillo

che
> mai.
>
> “Gli Stati Uniti – ha esordito Chomsky - stanno conducendo oggi una guerra
> ingiusta, portata avanti nel nome della lotta al terrorismo da parte di
> personaggi che vent’anni fa si sono macchiati dei peggiori atti
> terroristici. Basta pensare agli interventi armati nordamericani in
> Nicaragua, in Salvador, in Africa e in Asia. Quello che hanno fatto in
> Afghanistan ha dell’inaudito e va contro i loro stessi manuali di tattica
> militare; hanno iniziato ufficialmente il conflitto per scovare i

terroristi
> di al-Qaeda, ma in pochi giorni hanno cambiato idea e puntato direttamente
> al rovesciamento del governo dei Taleban. Il mondo, complice la copertura
> informativa faziosa dei media occidentali, non ha fatto nulla per fermarli

e
> a rimetterci la vita sono stati migliaia di civili, di cui non sapremo mai
> la cifra esatta”.
>
> Chomsky parla come un fiume in piena, tradotto nelle altre tre lingue
> ufficiali del Forum, spagnolo, francese e portoghese. È interrotto diverse
> volte dagli applausi del pubblico. “Il mondo oggi giorno è governato da un
> gruppo di “signori dell’universo”; grandi finanzieri internazionali che
> hanno ormai più potere degli stessi governi. Questa gente è capace di
> occultare e manovrare le informazioni e le statistiche economiche per
> presentarci come miracoli dei veri e propri disastri. Basta pensare all’
> Argentina. Un altro esempio è il “Nafta”, l’accordo commerciale tra Stati
> Uniti e Messico. Ce l’hanno fatto passare come un accordo di cooperazione
> regionale: di fatto, è stata la giustificazione per la conquista

commerciale
> degli USA sul paese vicino, basato sullo sfruttamento delle materie prime

e
> sulla creazione di una grande massa di manodopera di immigrati clandestina
> assolutamente funzionale, in quanto meno costosa, all’economia

statunitense”
> .
>
> L’ultima parte della conferenza è stata dedicata alla crisi della politica
> nei paesi occidentali. “La gente ormai ha capito che l‘azione dei governi
> dipende quasi esclusivamente dalle scelte di grandi gruppi trasnazionali

di
> banchieri e speculatori finanziari. La politica viene svuotata di

contenuti;
> il compito stesso dei comunicatori sociali è quello di rendere tutti i
> discorsi simili fra loro, appiattendo le differenze e gli scontri
> ideologici. Questo sta succedendo negli USA; ancora prima delle ultime
> elezioni il 50% della popolazione pensava che fosse tutta una farsa
> gigantesca alla quale non valesse nemmeno la pena di partecipare. I
> cittadini rifiutano la politica ma di fatto non sanno ancora come fare per
> generare un cambio profondo e radicale. Il nostro compito, al Forum e

dopo,
> è quello di pensare agli strumenti adatti per rendere questo cambio
> possibile”.
> 2 FEBBRAIO 2002
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