[Forumlucca] due articoli dal manifesto di oggi

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Author: Alessio Ciacci
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Subject: [Forumlucca] due articoli dal manifesto di oggi
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Gli usurai del mondo=20
JEREMY BRECHER, DENNIS BRUTUS, - TIM COSTELLO, BRENDAN SMITH=20




Gli investitori internazionali hanno imposto la loro volont=E0 al mondo =
per mezzo di un "cartello di creditori" rappresentato dal Fondo =
monetario internazionale, dalla Banca mondiale, dal G 7/8 e dalle loro =
filiazioni e i loro alleati. Hanno imposto alla popolazione dei paesi =
debitori politiche crudeli e devastanti. Le =E9lite che controllano in =
larga misura i paesi debitori hanno spesso collaborato con gli =
investitori stranieri e si sono arricchiti essi stessi. Ora in Argentina =
la gente dice: ne abbiamo abbastanza.
Finch=E9 gli argentini saranno soli, il cartello dei creditori potr=E0 =
imporre loro ulteriori crudelt=E0, ed =E8 quel che si stanno preparando =
a fare. Ma c'=E8 una strategia che pu=F2 cambiare le carte in tavola.
Organizzazioni di base provenienti da tutto il mondo, a Porto Alegre, =
hanno l'opportunit=E0 di sparare un colpo (non violento) che sar=E0 =
sentito in tutto il mondo: una campagna globale per la costituzione di =
un cartello di debitori. E' nozione comune tra i creditori - un segreto =
che non vogliono rivelare ai debitori - che i creditori dipendono dai =
loro debitori per il loro benessere. Se i debitori non possono o non =
vogliono onorare il debito, i creditori sono nei guai.
Ma il solo modo in cui i paesi debitori di oggi possono trarre vantaggio =
da questa dipendenza =E8 spezzare l'isolamento in cui ciascuno affronta =
i suoi problemi, come fosse una questione tra s=E9 e il cartello dei =
creditori.
Proprio come un lavoratore =E8 individualmente impotente davanti a un =
capo, ma forte nel sindacato con gli altri lavoratori, cos=EC i paesi =
debitori devono insieme mettere un limite alla dominazione dei creditori =
internazionali. Una volta che i paesi debitori cominceranno a trattare =
collettivamente - grazie a un "cartello dei debitori" - si potrebbe =
radicalmente spostare la configurazione del potere a livello globale. La =
minaccia di una moratoria collettiva sul ripianamento del debito =
equivale idealmente a uno sciopero. Consentirebbe al cartello dei =
debitori di bloccare le ritorsioni ora minacciate contro l'Argentina.
Naturalmente i governi debitori e le =E9lite che li controllano =
difficilmente perseguiranno questa strategia spontaneamente. Ma un =
movimento per la giustizia globale, combinato con un crescente rifiuto =
del neo-liberismo tra i paesi debitori, potrebbe costringerli a =
perseguirla - o per rimpiazzarli con altri che lo facciano. Quella che =
segue una risoluzione che illustra questa strategia.

1. Gli investitori internazionali hanno cooperato attraverso un fronte =
unito: il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale, il G =
7/8.... Ma hanno imposto ai paesi debitori di negoziare con loro =
singolarmente. 2. L'effetto =E8 uno squilibrio drastico di potere che ha =
devastato sia i paesi poveri che quelli in via di industrializzazione. =
3. Se troppo spesso i governi dei paesi debitori e le =E9lite hanno =
collaborato con gli investitori stranieri per arricchirsi, l'Argentina =
ha per=F2 dimostrato che i movimenti popolari possono imporre delle =
politiche diverse. Ma i governi che abbandonano le politiche =
neo-liberiste sono minacciati di ritorsioni devastanti da parte dei =
creditori. La soluzione =E8 la solidariet=E0 tra i debitori. 4. Noi =
chiediamo che i creditori e chi li rappresenta, compresi il Fondo =
monetario internazionale, la Banca mondiale e il G 7/8, accettino di =
trattare collettivamente con i paesi debitori. 5. Ci impegneremo =
perch=E9 questa richiesta sia supportata dalla minaccia di una moratoria =
congiunta sul pagamento dei debiti. Che continuer=E0 finch=E9 i =
creditori accetteranno di negoziare con le nazioni debitrici, in accordo =
con rappresentanti popolari, su un'agenda che comprenda:
- La definizione di un tetto massimo alla percentuale di introiti sulle =
esportazioni che si pu=F2 esigere per il pagamento degli interessi sul =
debito. E' un modo di rifiutare il fatto che le economie dei paesi =
debitori debbano servire a ripagare gli interessi sul debito, piuttosto =
che rispondere ai bisogni delle persone.
- Eliminare le condizioni per il prestito che impediscono ai paesi di =
ampliare i mercati interni, fornendo credito a agricoltori e =
imprenditori e usando le risorse a loro disposizione per sviluppare le =
loro economie, piuttosto che pagare gli interessi ai ricchi della terra.
- Cancellare il debito dei paesi pi=F9 poveri.
- Fornire sostegno internazionale a "controlli di capitale" imposti =
dagli stati che limitino il flusso di capitale speculativo in entrata e =
in uscita dai vari paesi.
- Ridurre il potere del Fmi e di altre istituzioni finanziarie =
internazionali e creare un sistema di organizzazioni parzialmente =
sovrapposte rappresentanti regioni particolari e funzioni particolari, =
come l'ambiente e la salute, coordinate dalle Nazioni unite.
- Sostuire alle "operazioni di salvataggio" del Fmi, con il suo =
meccanismo di insolvenza dei paesi indebitati, arbitraggi che =
rappresentino sia i debitori che i creditori, e che salvaguardino =
l'esigenza che le reti di sicurezza sociale garantiscano a tutti un =
minimo di dignit=E0 umana.
- Istituire una "Tobin Tax" internazionale sui flussi finanziari =
speculativi per ridurre l'instabilit=E0 finanziaria internazionale e =
fornire risorse ai paesi pi=F9 poveri.
L'idea di un cartello di debitori =E8 gi=E0 promossa da gruppi come =
Jubilee South, la cui South-South Summit Declaration sottolinea "il =
bisogno di azione collettiva nel Sud" e la formazione di una alleanza =
strategica su questioni come "il rifiuto del debito". Poi i =
rappresentanti di organizzazioni di base di 13 paesi africani - che si =
sono incontrati a Lusaka, in Zambia - hanno auspicato il rifiuto =
collettivo "del pagamento illegittimo del debito estero" e di "tenderci =
la mano attraverso le frontiere" per fare "pressione sui nostri leader =
affinch=E9 istituiscano un Cartello dei Debitori". L'idea =E8 stata =
ampiamente discussa nel Pt (Partito dei lavoratori, ndt), il partito =
brasiliano il cui leader pi=F9 visibile, Lula, =E8 il favorito nelle =
prossime presidenziali.
Ora toccher=E0 fare i passi successivi, come aggiungere questa =
cooperazione tra i paesi debitori ai programmi dei movimenti locali e =
nazionali: includendola nelle richieste delle mobilitazioni di massa che =
si oppongono all'aggiustamento strutturale, inserendola nelle campagne =
elettorali, chiedendo un esplicito impegno ai partiti che dichiarano di =
opporsi alla politica del Fmi.
Questo approccio fornisce anche un legame naturale ai lavoratori del =
Nord. Le condizioni imposte dal Fmi hanno costretto paesi come la Corea =
del Sud, il Brasile e la Russia a esportare i prodotti finiti a prezzi =
bassissimi grazie a salari da fame, cosa che ha contribuito al ricorso =
massiccio alla cassa integrazione e alla disoccupazione, specialmente =
nell'industria manifatturiera Usa. L'attacco unitario alle politiche =
ispirate all'"aggiustamento strutturale" e il sostegno alla crescita =
prodotta dalla domanda interna nei paesi del Terzo Mondo potrebbero =
essere la base di una potente alleanza tra il sindacato del Primo Mondo =
e un ampio schieramento di forze nel Terzo Mondo.
Persino la sola minaccia di una inadempienza concertata =E8 una bomba =
atomica finanziaria; brandirla potrebbe cambiare la dinamica delle =
relazioni finanziarie globali.

Traduzione di Marina Impallomeni


Jeremy Brecher, Tim Costello e Brendan Smith sono gli autori di =
"Globalization from Below: The Power of Solidarity" (South End Press) e =
i produttori del documentario video "Global Village or Global Pillage?" =
Per maggiori informazioni, www.villageorpillage.org. Dennis Brutus =E8 =
membro del Council of South Countries e patrocinatore di Jubilee South =
Africa.




-------------------------------------------------------------------------=
-------

COMUNITA' LOCALI
La globalizzazione dolce della Toscana=20
CLAUDIO MARTINI *=20


Siamo pi=FA di mille amministratori di comuni, province e regioni qui a =
Porto Alegre per testimoniare le proprie convinzioni ed esperienze. Oggi =
ci sono le condizioni per dar vita a una rete di relazioni e iniziative =
tra comunit=E0 locali in grado di attraversare l'intero pianeta. La =
realt=E1, dopo l'11 settembre, non =E8 favorevole ai cambiamenti. Chi =
critica la globalizzazione viene spesso accusato di svolgere un ruolo =
distruttivo, di non saper intravedere n=E9 costruire un'alternativa ai =
problemi del pianeta. Che un altro mondo =E8 possibile dobbiamo =
dimostrarlo con i fatti. Quando parliamo di una sostenibilit=E0 capace =
di creare sviluppo, dobbiamo rispondere alla domanda: come si =
costruisce? come si gestisce? Mi spiego meglio: nel corso del '900 la =
popolazione =E8 cresciuta di 4 volte e l'economia di 17. Con quelle =
risorse avremmo potuto sfamare, dare pi=F9 dignit=E0 e migliorare la =
vita a molte persone. Invece gli squilibri tra ricchi e poveri sono =
cresciuti, ovunque.
Il punto =E9 come si utilizzano le risorse che abbiamo a disposizione, =
sapendo che non possiamo continuare a consumarle come facciamo oggi. Ed =
=E8 proprio qui che i governi regionali e locali possono svolgere un =
ruolo attivo. Lo dico con chiarezza: denunciare responsabilit=E0 e =
limiti dell'Occidente non significa essere antiamericani. Perch=E9 =
dovremmo rinunciare a cambiare una globalizzazione che non ci piace e =
che rende infelici gli uomini, sia nei paesi ricchi che poveri. Mi ha =
colpito la notizia di una riunione di economisti americani per discutere =
di felicit=E0. "La felicit=E0 - affermano - non =E8 un fatto puramente =
individuale. Cresce di solito insieme con la ricchezza, ma il grado di =
soddisfazione offerto dal denaro si attenua con la crescita delle nostre =
aspettative o per effetto dell'invidia altrui provocata da un'eccessivo =
livello di diseguaglianze". Parole che confermano la scelta di chi si =
propone di coniugare ricchezza economica col rispetto di ambiente e =
individui.
A Porto Alegre ho parlato delle esperienze avviate in Toscana. Nel 1992 =
la Regione ha fatto propri gli indirizzi emersi con il documento =
Brundtland e la dichiarazione di Rio de Janeiro. Ci siamo dati strumenti =
di intervento per introdurre i princ=ECpi di Agenda 21 nella =
programmazione regionale. Non =E8 stato facile: mentre tutti pensavano =
solo allo sviluppo ed alla crescita del Pil, noi in Toscana spendevamo =
energie e risorse per avviare lo sviluppo sostenibile. Fin dal 1997 =
abbiamo impostato politiche coerenti con questo principio. Abbiamo =
sperimentato Agenda 21 in tre realt=E1: un'area di montagna che =
rischiava di essere emarginata; una zona costiera minacciata da processi =
di deindustrializzazione e da fenomeni di erosione; un distretto =
industriale, dove si conciano le pelli, con forti problemi di =
inquinamento. In queste aree, Comuni e operatori economici hanno deciso =
interventi per lo sviluppo nel rispetto dell'ambiente e delle risorse =
naturali. Dopo 3 anni Agenda 21 =E8 stata estesa al resto della regione: =
nel 2001 erano 40 i Comuni che hanno scelto questa strada.
Ma il nostro impegno non si ferma qui. Mentre gli Usa boicottano con =
ogni mezzo il protocollo di Kyoto e la stessa Ue non l'ha ancora fatto =
proprio, la Toscana si =E8 data, fin dal 2000, un piano per ridurre le =
emissioni inquinanti del 30% in pi=F9 rispetto agli obiettivi fissati =
dal protocollo. Tradotto: stiamo riducendo di 1 milione di tonnellate =
all'anno le emissioni inquinanti in atmosfera, con un risparmio =
energetico pari a 332mila tonnellate di petrolio.
La nostra esperienza dimostra che ricchezza e benessere, aumento dei =
posti di lavoro e rispetto dell'ambiente possono convivere. Ecco i dati: =
fra il 1994 e il 2000 il Pil pro capite in Toscana =E9 cresciuto del =
2,1% e il tasso di disoccupazione =E8 sceso dall'8,4% al 6,1%, e oggi =
=E8 al 4,9%. Questa =E8 la nostra globalizzazione. Sono venuto qui a =
Porto Alegre per raccontare la nostra esperienza e continuare questo =
impegno. Per allacciare un filo che unisca Porto Alegre a S.Rossore: =
l'appuntamento =E8 per il prossimo 11 e 12 luglio. Sar=E0 l'occasione =
per confrontarci su come portare avanti i progetti che qui saranno =
decisi. A S. Rossore discuteremo con tutti, anche con quelli a cui =
questa globalizzazione piace. Discuteremo di sicurezza alimentare, di =
diritto a cibo buono per tutti. E ancora del ruolo che le istituzioni =
locali devono svolgere in questo processo che deve essere sempre pi=F9 =
democratico e partecipato.

* Presidente Regione Toscana



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COSTELLO,=20
BRENDAN SMITH </FONT></SPAN><BR></ACM><SPAN class=3Dtesto1>
<P><FONT size=3D2></FONT></SPAN><BR></ACM><SPAN class=3Dtesto1>
<P><FONT size=3D2>Gli investitori internazionali hanno imposto la loro =
volont=E0 al=20
mondo per mezzo di un "cartello di creditori" rappresentato dal Fondo =
monetario=20
internazionale, dalla Banca mondiale, dal G 7/8 e dalle loro filiazioni =
e i loro=20
alleati. Hanno imposto alla popolazione dei paesi debitori politiche =
crudeli e=20
devastanti. Le =E9lite che controllano in larga misura i paesi debitori =
hanno=20
spesso collaborato con gli investitori stranieri e si sono arricchiti =
essi=20
stessi. Ora in Argentina la gente dice: ne abbiamo =
abbastanza.<BR>Finch=E9 gli=20
argentini saranno soli, il cartello dei creditori potr=E0 imporre loro =
ulteriori=20
crudelt=E0, ed =E8 quel che si stanno preparando a fare. Ma c'=E8 una =
strategia che=20
pu=F2 cambiare le carte in tavola.<BR>Organizzazioni di base provenienti =
da tutto=20
il mondo, a Porto Alegre, hanno l'opportunit=E0 di sparare un colpo (non =
violento)=20
che sar=E0 sentito in tutto il mondo: una campagna globale per la =
costituzione di=20
un cartello di debitori. E' nozione comune tra i creditori - un segreto =
che non=20
vogliono rivelare ai debitori - che i creditori dipendono dai loro =
debitori per=20
il loro benessere. Se i debitori non possono o non vogliono onorare il =
debito, i=20
creditori sono nei guai.<BR>Ma il solo modo in cui i paesi debitori di =
oggi=20
possono trarre vantaggio da questa dipendenza =E8 spezzare l'isolamento =
in cui=20
ciascuno affronta i suoi problemi, come fosse una questione tra s=E9 e =
il cartello=20
dei creditori.<BR>Proprio come un lavoratore =E8 individualmente =
impotente davanti=20
a un capo, ma forte nel sindacato con gli altri lavoratori, cos=EC i =
paesi=20
debitori devono insieme mettere un limite alla dominazione dei creditori =

internazionali. Una volta che i paesi debitori cominceranno a trattare=20
collettivamente - grazie a un "cartello dei debitori" - si potrebbe =
radicalmente=20
spostare la configurazione del potere a livello globale. La minaccia di =
una=20
moratoria collettiva sul ripianamento del debito equivale idealmente a =
uno=20
sciopero. Consentirebbe al cartello dei debitori di bloccare le =
ritorsioni ora=20
minacciate contro l'Argentina.<BR>Naturalmente i governi debitori e le =
=E9lite che=20
li controllano difficilmente perseguiranno questa strategia =
spontaneamente. Ma=20
un movimento per la giustizia globale, combinato con un crescente =
rifiuto del=20
neo-liberismo tra i paesi debitori, potrebbe costringerli a perseguirla =
- o per=20
rimpiazzarli con altri che lo facciano. Quella che segue una risoluzione =
che=20
illustra questa strategia.<BR><BR><B>1.</B> Gli investitori =
internazionali hanno=20
cooperato attraverso un fronte unito: il Fondo monetario internazionale, =
la=20
Banca mondiale, il G 7/8.... Ma hanno imposto ai paesi debitori di =
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loro singolarmente. <B>2.</B> L'effetto =E8 uno squilibrio drastico di =
potere che=20
ha devastato sia i paesi poveri che quelli in via di =
industrializzazione.=20
<B>3.</B> Se troppo spesso i governi dei paesi debitori e le =E9lite =
hanno=20
collaborato con gli investitori stranieri per arricchirsi, l'Argentina =
ha per=F2=20
dimostrato che i movimenti popolari possono imporre delle politiche =
diverse. Ma=20
i governi che abbandonano le politiche neo-liberiste sono minacciati di=20
ritorsioni devastanti da parte dei creditori. La soluzione =E8 la =
solidariet=E0 tra=20
i debitori. <B>4.</B> Noi chiediamo che i creditori e chi li =
rappresenta,=20
compresi il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e il G =
7/8,=20
accettino di trattare collettivamente con i paesi debitori. <B>5.</B> Ci =

impegneremo perch=E9 questa richiesta sia supportata dalla minaccia di =
una=20
moratoria congiunta sul pagamento dei debiti. Che continuer=E0 finch=E9 =
i creditori=20
accetteranno di negoziare con le nazioni debitrici, in accordo con=20
rappresentanti popolari, su un'agenda che comprenda:<BR>- La definizione =
di un=20
tetto massimo alla percentuale di introiti sulle esportazioni che si =
pu=F2 esigere=20
per il pagamento degli interessi sul debito. E' un modo di rifiutare il =
fatto=20
che le economie dei paesi debitori debbano servire a ripagare gli =
interessi sul=20
debito, piuttosto che rispondere ai bisogni delle persone.<BR>- =
Eliminare le=20
condizioni per il prestito che impediscono ai paesi di ampliare i =
mercati=20
interni, fornendo credito a agricoltori e imprenditori e usando le =
risorse a=20
loro disposizione per sviluppare le loro economie, piuttosto che pagare =
gli=20
interessi ai ricchi della terra.<BR>- Cancellare il debito dei paesi =
pi=F9=20
poveri.<BR>- Fornire sostegno internazionale a "controlli di capitale" =
imposti=20
dagli stati che limitino il flusso di capitale speculativo in entrata e =
in=20
uscita dai vari paesi.<BR>- Ridurre il potere del Fmi e di altre =
istituzioni=20
finanziarie internazionali e creare un sistema di organizzazioni =
parzialmente=20
sovrapposte rappresentanti regioni particolari e funzioni particolari, =
come=20
l'ambiente e la salute, coordinate dalle Nazioni unite.<BR>- Sostuire =
alle=20
"operazioni di salvataggio" del Fmi, con il suo meccanismo di insolvenza =
dei=20
paesi indebitati, arbitraggi che rappresentino sia i debitori che i =
creditori, e=20
che salvaguardino l'esigenza che le reti di sicurezza sociale =
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tutti un minimo di dignit=E0 umana.<BR>- Istituire una "Tobin Tax" =
internazionale=20
sui flussi finanziari speculativi per ridurre l'instabilit=E0 =
finanziaria=20
internazionale e fornire risorse ai paesi pi=F9 poveri.<BR>L'idea di un =
cartello=20
di debitori =E8 gi=E0 promossa da gruppi come <I>Jubilee South,</I> la =
cui=20
South-South Summit Declaration sottolinea "il bisogno di azione =
collettiva nel=20
Sud" e la formazione di una alleanza strategica su questioni come "il =
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del debito". Poi i rappresentanti di organizzazioni di base di 13 paesi =
africani=20
- che si sono incontrati a Lusaka, in Zambia - hanno auspicato il =
rifiuto=20
collettivo "del pagamento illegittimo del debito estero" e di "tenderci =
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attraverso le frontiere" per fare "pressione sui nostri leader =
affinch=E9=20
istituiscano un Cartello dei Debitori". L'idea =E8 stata ampiamente =
discussa nel=20
Pt (Partito dei lavoratori, ndt), il partito brasiliano il cui leader =
pi=F9=20
visibile, Lula, =E8 il favorito nelle prossime presidenziali.<BR>Ora =
toccher=E0 fare=20
i passi successivi, come aggiungere questa cooperazione tra i paesi =
debitori ai=20
programmi dei movimenti locali e nazionali: includendola nelle richieste =
delle=20
mobilitazioni di massa che si oppongono all'aggiustamento strutturale,=20
inserendola nelle campagne elettorali, chiedendo un esplicito impegno ai =
partiti=20
che dichiarano di opporsi alla politica del Fmi.<BR>Questo approccio =
fornisce=20
anche un legame naturale ai lavoratori del Nord. Le condizioni imposte =
dal Fmi=20
hanno costretto paesi come la Corea del Sud, il Brasile e la Russia a =
esportare=20
i prodotti finiti a prezzi bassissimi grazie a salari da fame, cosa che =
ha=20
contribuito al ricorso massiccio alla cassa integrazione e alla =
disoccupazione,=20
specialmente nell'industria manifatturiera Usa. L'attacco unitario alle=20
politiche ispirate all'"aggiustamento strutturale" e il sostegno alla =
crescita=20
prodotta dalla domanda interna nei paesi del Terzo Mondo potrebbero =
essere la=20
base di una potente alleanza tra il sindacato del Primo Mondo e un ampio =

schieramento di forze nel Terzo Mondo.<BR>Persino la sola minaccia di =
una=20
inadempienza concertata =E8 una bomba atomica finanziaria; brandirla =
potrebbe=20
cambiare la dinamica delle relazioni finanziarie =
globali.<BR><BR><I>Traduzione=20
di Marina Impallomeni<BR><BR><BR>Jeremy Brecher, Tim Costello e Brendan =
Smith=20
sono gli autori di "Globalization from Below: The Power of Solidarity" =
(South=20
End Press) e i produttori del documentario video "Global Village or =
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Pillage?" Per maggiori informazioni, www.villageorpillage.org. Dennis =
Brutus =E8=20
membro del Council of South Countries e patrocinatore di Jubilee South=20
Africa.<BR></I></FONT></SPAN><BR></P></FONT></SPAN></FONT></DIV>
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province e=20
regioni qui a Porto Alegre per testimoniare le proprie convinzioni ed=20
esperienze. Oggi ci sono le condizioni per dar vita a una rete di =
relazioni e=20
iniziative tra comunit=E0 locali in grado di attraversare l'intero =
pianeta. La=20
realt=E1, dopo l'11 settembre, non =E8 favorevole ai cambiamenti. Chi =
critica la=20
globalizzazione viene spesso accusato di svolgere un ruolo distruttivo, =
di non=20
saper intravedere n=E9 costruire un'alternativa ai problemi del pianeta. =
Che un=20
altro mondo =E8 possibile dobbiamo dimostrarlo con i fatti. Quando =
parliamo di una=20
sostenibilit=E0 capace di creare sviluppo, dobbiamo rispondere alla =
domanda: come=20
si costruisce? come si gestisce? Mi spiego meglio: nel corso del '900 la =

popolazione =E8 cresciuta di 4 volte e l'economia di 17. Con quelle =
risorse=20
avremmo potuto sfamare, dare pi=F9 dignit=E0 e migliorare la vita a =
molte persone.=20
Invece gli squilibri tra ricchi e poveri sono cresciuti, ovunque.<BR>Il =
punto =E9=20
come si utilizzano le risorse che abbiamo a disposizione, sapendo che =
non=20
possiamo continuare a consumarle come facciamo oggi. Ed =E8 proprio qui =
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governi regionali e locali possono svolgere un ruolo attivo. Lo dico con =

chiarezza: denunciare responsabilit=E0 e limiti dell'Occidente non =
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essere antiamericani. Perch=E9 dovremmo rinunciare a cambiare una =
globalizzazione=20
che non ci piace e che rende infelici gli uomini, sia nei paesi ricchi =
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poveri. Mi ha colpito la notizia di una riunione di economisti americani =
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discutere di felicit=E0. "La felicit=E0 - affermano - non =E8 un fatto =
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individuale. Cresce di solito insieme con la ricchezza, ma il grado di=20
soddisfazione offerto dal denaro si attenua con la crescita delle nostre =

aspettative o per effetto dell'invidia altrui provocata da un'eccessivo =
livello=20
di diseguaglianze". Parole che confermano la scelta di chi si propone di =

coniugare ricchezza economica col rispetto di ambiente e individui.<BR>A =
Porto=20
Alegre ho parlato delle esperienze avviate in Toscana. Nel 1992 la =
Regione ha=20
fatto propri gli indirizzi emersi con il documento Brundtland e la =
dichiarazione=20
di Rio de Janeiro. Ci siamo dati strumenti di intervento per introdurre =
i=20
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tutti pensavano solo allo sviluppo ed alla crescita del Pil, noi in =
Toscana=20
spendevamo energie e risorse per avviare lo sviluppo sostenibile. Fin =
dal 1997=20
abbiamo impostato politiche coerenti con questo principio. Abbiamo =
sperimentato=20
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una zona costiera minacciata da processi di deindustrializzazione e da =
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di erosione; un distretto industriale, dove si conciano le pelli, con =
forti=20
problemi di inquinamento. In queste aree, Comuni e operatori economici =
hanno=20
deciso interventi per lo sviluppo nel rispetto dell'ambiente e delle =
risorse=20
naturali. Dopo 3 anni Agenda 21 =E8 stata estesa al resto della regione: =
nel 2001=20
erano 40 i Comuni che hanno scelto questa strada.<BR>Ma il nostro =
impegno non si=20
ferma qui. Mentre gli Usa boicottano con ogni mezzo il protocollo di =
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stessa Ue non l'ha ancora fatto proprio, la Toscana si =E8 data, fin dal =
2000, un=20
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obiettivi=20
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all'anno le emissioni inquinanti in atmosfera, con un risparmio =
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a 332mila tonnellate di petrolio.<BR>La nostra esperienza dimostra che =
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e benessere, aumento dei posti di lavoro e rispetto dell'ambiente =
possono=20
convivere. Ecco i dati: fra il 1994 e il 2000 il Pil pro capite in =
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cresciuto del 2,1% e il tasso di disoccupazione =E8 sceso dall'8,4% al =
6,1%, e=20
oggi =E8 al 4,9%. Questa =E8 la nostra globalizzazione. Sono venuto qui =
a Porto=20
Alegre per raccontare la nostra esperienza e continuare questo impegno. =
Per=20
allacciare un filo che unisca Porto Alegre a S.Rossore: l'appuntamento =
=E8 per il=20
prossimo 11 e 12 luglio. Sar=E0 l'occasione per confrontarci su come =
portare=20
avanti i progetti che qui saranno decisi. A S. Rossore discuteremo con =
tutti,=20
anche con quelli a cui questa globalizzazione piace. Discuteremo di =
sicurezza=20
alimentare, di diritto a cibo buono per tutti. E ancora del ruolo che le =

istituzioni locali devono svolgere in questo processo che deve essere =
sempre pi=F9=20
democratico e partecipato.<BR><BR>* <I>Presidente Regione=20
Toscana</I><BR></FONT></SPAN></P></FONT></BODY></HTML>

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