"Il movimento dei movimenti si reincontra nella città simbolo della lotta 
contro la globalizzazione. Qui a Porto Alegre si sta per aprire il più 
grande cantiere sociale per la costruzione dell'altro mondo possibile, nel 
frattempo la fatica è approntare le strutture che ospiteranno i delegati e 
gli invitati. Saranno centinaia di migliaia a giungere nella città "globale" 
per eccellenza, quella del bilancio partecipativo e del protagonismo delle 
persone coi loro bisogni. Dall'italia arriveranno nella calda città 
brasiliana almeno un migliaio di persone con il Social Forum che raggruppa 
tutte le organizzazioni e i movimenti sociali che hanno costruito il contro 
G8. In tutto il mondo Genova non è una città italiana ma il luogo di nascita 
e sciluppo del movimento europeo, capace di superare la spirale della 
violenza a cui è stato sottoposto e di rilanciare una un cammino comune 
aanche in opposizione alla guerra. Non tutti i movimenti in Europa hanno 
retto ai tentativi di divisione cche sono stati tentati. Il movimento 
italiano si presenta con due punti irrinunciabili: la lotta al neoliberismo 
e il no alla guerra. Il confrntarsi dei movimenti di tutto il mondo porrà 
domande che sono maturate in quest'anno di cammino e comincerà a cercare 
risposte. "Sulla nostra pelle" come scrive Chomsky abbiamo le ferite di una 
repressione globale che non risparmia nessuno. Dai bambini palestinesi della 
nuova intifada ai sindacalisti in Colombia passando per la morte di Carlo 
Giuliani a Genova. La scelta dei giovani organizzatori del campeggio di 
intitolarlo a Carlo e di chiedere l'apertura alla madre Haidi non 
vuol'essere solo il tentativo di ricordare ma di parlare di futuro di una 
generazione che ritiene illegittimi i G8 e tutti gli organismi 
internazionali come B.M., F.M.I. e N.A.T.O.. In molti, anche dall'Italia, 
(giungono queste notizie) vengono a Porto Alegre pensando di sfilare sulla 
passerella globale e accreditarsi come i rappresentanti istituzionali del 
movimento, quello che sembrano non aver capito è che Porto Alegre è uno 
spazio pubblico globale e che tutti vi possono prendere parte, contribuire 
ma ci deve essere una disponibilità di fondo a mettere in discussione 
posizioni acquisite. I ragazzi che stanno lavorando all'allestimento delle 
strutture dicono che se ci sono partiti, organizzazioni che non si sono 
espresse contro il neoliberismo e per un'altro mondo o magari altri che sono 
favorevoli alla guerra, "beh non possiamo cacciarli ma che vengono a fare?" 
Io qualche ipotesi ce l'avrei ma le lascio ai lettori italiani.... Tutti al 
campo Carlo Giuliano quindi e per chi non ci sarà appuntamento sul sito dei 
G. C. e a Liberazione per gli aggiornamenti..... da Porto Alegre è tutto, 
almeno penso, per oggi!"
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