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      3 articoli sul locale
      2 sulla situazione afganistan e dintorni
      1 sulla scuola
      1 intervista di Ramonet a Marcos





      venerd=EC 4 gennaio 2002  =20
      Occupazione soltanto diurna
      dell'istituto d'arte Passaglia
      LA PROTESTA Fatto l'accordo con il preside


      di Giulio Sensi


      LUCCA. Vogliono continuare la protesta, avviata nel mese di =
dicembre, gli studenti che mercoled=EC notte sono entrati nell'istituto =
d'arte Passaglia occupandone i locali.
      Ieri mattina il personale della scuola, che ogni mattina entra in =
servizio, ha trovato le porte sbarrate dell'istituto che era stato =
occupato la sera prima.
      =ABAbbiamo occupato l'istituto - affermano alcuni giovani - =
programmando tre giorni di lavoro in cui analizzare la Finanziaria, il =
progetto di riforma scolastica e altri temi di attualit=E0.
      =ABL'occupazione - proseguono - si =E8 svolta in modo pacifico, =
senza che si arrecasse alcun danno all'edificio scolastico=BB.
      In seguito all'arrivo del personale della scuola, sono intervenuti =
alcuni agenti della Digos di Lucca che hanno invitato i ragazzi a =
desistere dall'iniziativa.
      Dopo una discussione fra di loro, i giovani hanno trovato un =
accordo con il preside dell'istituto per continuare la protesta per tre =
giorni, ma soltanto durante la giornata e tornando a casa la notte.
      Cos=EC gli agenti hanno lasciato la scuola e i ragazzi hanno =
continuato a stare nei locali del terzo piano dell'edificio.
      =ABIl preside si =E8 mostrato disponibile - proseguono i ragazzi - =
e abbiamo raggiunto con lui un accordo. Questo accordo prevede la =
gestione della scuola da parte degli alunni del movimento studentesco =
per i tre giorni in questione dalle sette del mattino alla otto di =
sera=BB.
      Ieri i ragazzi hanno avviato alcuni gruppi di discussione sui temi =
caldi come la riforma della scuola del ministro Moratti, le commissioni =
d'esame, la riforma degli organi collegiali e i finanziamenti agli =
istituti privati.
      Oggi continueranno le discussioni avviate e i locali sono aperti a =
tutti.
      Gli studenti hanno annunciato che controlleranno con uno specifico =
servizio d'ordine tutte le entrate nell'istituto con la registrazione =
dei nomi per garantire l'ordine interno alla scuola.
      =ABAbbiamo scelto questi tre giorni di vacanza - concludono gli =
studenti - per mostrare che il nostro obiettivo non =E8 quello di =
perdere ore di lezione, ma di far capire alla comunit=E0, ed in =
particolare alle autorit=E0 ministeriali, la volont=E0 di decidere noi =
il futuro della nostra scuola=BB.



-------------------------------------------------------------------------=
-
                  Licenziamenti
                  Un'assemblea
                  dei lavoratori


                =20
                  Autoconvocazione per i lavoratori di tutti i settori e =
per le rappresentanze sindacali unitarie, precari e non, sia del settore =
pubblico che di quello privato. L'invito =E8 per la partecipazione a =
un'assemblea pubblica contro l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto =
dei lavoratori e, si legge in una nota, contro =ABl'attacco =
generalizzato da parte del governo Berlusconi al mondo del lavoro=BB. =
L'assemblea =E8 convocata per mercoled=EC 9 Gennaio, alle ore 21, presso =
la ex =ABPia casa=BB, in via Santa Chiara, per definire le modalit=E0 =
della mobilitazione. =20


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                  sabato 5 gennaio 2002  =20
                  Ma la sinistra attacca
                  Gestione
                  delle acque,
                  la proposta
                  della Geal


                  Servizi


                  LUCCA.Una societ=E0 pi=F9 credibile dal punto di vista =
finanziario. Con i privati che controllino anche il 51% del capitale. =
Una societ=E0, insomma, che affianchi alla componente pubblica - =
incarnata dalle aziende comunali di gestione delle acque - una =
componente privata forte, rappresentata dalle imprese che nella Toscana =
Nord gestiscono acquedotti o depuratori. Eccola qui la societ=E0 che la =
Geal - azienda lucchese di gestione delle acque, partecipata al 48% da =
partner francesi - vedrebbe =20



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            Le macerie della guerra
            In Afghanistan ancora si muore sotto le bombe americane. Il =
Pakistan =E8 stato destabilizzato dalla guerra oltre confine e, bench=E9 =
arricchito, umiliato. L'India intende dichiarare guerra ai "terroristi =
pakistani" cos=EC come gli Usa hanno fatto con i Taliban. E il Kashmir =
resta il nodo di un conflitto, forse nucleare, mai risolto=20
            TARIQ ALI=20





            Nonostante gli appelli del nuovo regime filo-occidentale, =
l'Afghanistan =E8 ancora sotto i bombardamenti. Ogni giorno muoiono =
persone innocenti. Osama Bin Laden =E8 ancora introvabile, ma =
l'attenzione si =E8 gi=E0 spostata sul Pakistan. Per ovvie ragioni, le =
probabilit=E0 che gli effetti destabilizzanti della guerra in =
Afghanistan si facessero sentire qui prima che altrove sono sempre state =
alte.
            La popolazione Pashtun della provincia pakistana del confine =
nord-occidentale ha legami linguistici ed etnici con la regione che =
formava la principale base dei Taliban in Afghanistan. Da entrambi i =
lati della frontiera =E8 forte lo stesso ceppo di Islam Deobandi. Vale =
la pena di sottolineare che negli ultimi tre mesi c'=E8 stata in =
realt=E0 meno conflittualit=E0 sul terreno di quanto non ce ne sia stata =
nell'ultimo quarto di secolo. Gli uomini barbuti hanno selto di non =
combattere. Una porzione considerevole delle forze Taliban ha =
semplicemente fatto rientro in Pakistan. Alcuni di loro sono certo =
demoralizzati e felici di essere vivi, ma c'=E8 probabilmente una =
consistente minoranza infuriata per il tradimento di Islamabad e =
desiderosa di unirsi ai gruppi fondamentalisti armati gi=E0 presenti nel =
paese. I leader delle sette jihadi pi=F9 virulente sono in arresto, ma =
chi disarmer=E0 i loro militanti? Fino alla fine dello scorso anno =
alcuni dei leader islamici si vantavano di aver scelto venti citt=E0 in =
cui sarebbero state imposte le leggi islamiche. La minaccia implicita =
era chiara. Se una qualunque autorit=E0 avesse tentato di interferire, =
avrebbero scatenato una guerra civile.
            Quando =E8 cominciata l'ultima guerra in Afghanistan =
Washington non ha fatto mistero del timore che un massiccio intervento =
occidentale in Afghanistan, in cui il Pakistan fosse platealmente usato =
come piattaforma di lancio, potesse innescare maggiori disordini o =
addirittura un colpo di stato contro un regime collaborazionista. Gli =
americani hanno fatto di tutto perch=E9 il generale Musharraf mantenesse =
apparenze decorose, garantendosi la concreta collaborazione di =
Islamabad. In cambio si sono eliminate le sanzioni e in Pakistan sono =
tornati ad affluire denaro e armamenti.
            Ora che i Taleban sono stati sonfitti, si pu=F2 essere certi =
che le varie foglie di fico riusciranno davvero a proteggerla =
dall'indignazione dei fedeli? Tutto dipenderebbe dall'unit=E0 del corpo =
ufficiali. In una certa misura, per quanto difficile da calcolare, il =
fondamentalismo sunnita =E8 penetrato anche nei ranghi delle forze =
armate. In tutto il paese l'islamismo radicale, di un tipo o dell'altro, =
=E8 una forza che - bench=E9 minoritaria - si fa sentire. Lo stesso =
regime militare di Musharraf =E8 inoltre una creazione molto recente e =
non poi cos=EC forte che gode di scarso sostegno da parte della =
popolazione civile.
            Per molti nell'esercito l'abbandono della loro creatura in =
Afghanistan sar=E0 una pillola amara, specialmente nei gradi pi=F9 bassi =
del comando dove =E8 pi=F9 forte l'influenza religiosa. Comunque, anche =
gli ufficiali di mentalit=E0 pi=F9 laica non sono contenti di questo =
esito. La presa di Kabul da parte dei Taliban =E8 stata la sola vittoria =
dell'esercito pakistano. Ufficiali, burocrati e politici - ossia =
l'=E9lite al potere - si erano congratulati privatamente l'uno con =
l'altro per essersi aggiudicati una nuova provincia, quasi un =
risarcimento per la secessione del Bangladesh nel 1971. Come se =
volessero strofinare il sale sulle ferite, l'Alleanza del Nord e il suo =
primo ministro scelto da Washington, Hamid Karzai, hanno appena =
dichiarato la loro intenzione di stringere forti relazioni con l'India, =
cos=EC come avveniva negli anni dal 1947 al 1989. Questo ha =
ulteriormente indebolito la posizione del generale che governa il =
Pakistan.
            E' vero che, a livelli pi=F9 alti, la crociata americana =
contro i Taliban =E8 stata vista come una benedizione. D'un colpo essa =
ha permesso ai generali pakistani di recuperare la loro tradizionale =
priorit=E0 regionale agli occhi di Washington, investendoli di un =
prestigio di cui essi hanno disperatamente bisogno, e ha eliminato la =
resistenza al loro arsenale nuleare. A differenza dei suoi omologhi =
arabi, l'esercito pakistano non ha mai visto un colpo di stato =
organizzato da capitani, maggiori e colonnelli. Quando ha preso il =
potere, cosa che =E8 accaduta spesso, lo ha sempre fatto senza divisioni =
interne, per iniziativa e sotto il controllo dei suoi generali =
(tradizioni o disciplina ereditata dal Raj). Ad ogni modo, a meno di una =
rottura in questo paradigma consolidato da lungo tempo, appare =
improbabile che i pezzi grossi del regime pakistano soffriranno molto =
per i pezzi d'argento che gli sono piovuti addosso. Comunque le =
dimensioni della sconfitta pakistana sono tali che, una volta cessato il =
flusso di soldi e armi, il generale Musharraf potrebbe essere rovesciato =
dall'interno. In Pakistan i generali affamati di potere non sono mai =
stati merce rara.
            Questo =E8 ci=F2 che rende la frizione con l'India =
potenzialmente pericolosa. Ironia vuole che il Pakistan sia guidato da =
un generale laico, l'India da un politico fondamentalista hindu: una =
combinazione ideale per costruire la pace. Tuttavia, a un certo livello =
una piccola guerra piacerebbe a entrambe le parti. Musharraf potrebbe =
dimostrare di non essere soltanto una pedina. Vajpayee potrebbe vincere =
le elezioni. I kashmiri potrebbero continuare a soffrire. Ma chi pu=F2 =
garantire che la guerra sia piccola?
            Il fatto =E8 che l'infiltrazione da parte del Pakistan di =
gruppi jihadi come il Lashkar-I-Tayyaba e il Jaish-i-Mohammed nel =
Kashmir sotto occupazione indiana, ha creato un apparato militare =
alternativo che Islamabad finanzia e rifornise, ma che non =E8 in grado =
di controllare completamente. Proprio come i Taliban. E' evidente che =
l'attacco al parlamento indiano =E8 stato messo a segno da uno di questi =
gruppi allo scopo di provocare un conflitto pi=F9 grave. Ad alcuni dei =
jihadi non importa molto del Pakistan come entit=E0. Il loro obiettivo =
=E8 restaurare un governo musulmano in India. Pazzi? S=EC, ma armati e =
capaci di portare la distruzione in entrambi i paesi. Se Musharraf non =
affronter=E0 la minaccia, Vajpayee lo far=E0. Se Washington pu=F2 =
intraprendere la sua "guerra al terrorismo", perch=E9 non Delhi? Solo =
perch=E9 non pu=F2 ottenere una ratifica retrospettiva dall'Onu? Ma, =
come vi spiegher=E0 qualunque politico del secondo mondo, Nazioni unite =
vuol dire Usa.
            La minaccia di una guerra indo-pakistana d=E0 da pensare a =
Washington. Come dare agli indiani la loro libbra di carne senza =
destabilizzare il Pakistan? Forse si sta avvicinando il momento in cui =
Musharraf potr=E0 essere sacrificato in nome del ritorno alla democrazia =
in Pakistan. Il problema =E8 che in Pakistan nessun politico civile =E8 =
forte abbastanza da sfidare l'esercito che governa il paese da pi=F9 =
tempo di qualunque partito politico.
            La vera soluzione risiede nel Kashmir, la causa di una =
disputa che potrebbe condurre a un conflitto nucleare. I kashmiri hanno =
sofferto abbastanza a lungo. La brutalit=E0 dell'occupazione indiana ha =
fatto rivolgere molti di loro al Pakistan, ma il comportamento degli =
infiltrati jihadi ha scioccato quasi tutti i kashmiri. Il pensiero =
stesso della talibanizzazione ha spinto molti professionisti istruiti, =
uomini e donne, a lasciare il paese. Loro vorrebbero liberarsi di =
entrambe le fazioni. Un Kashmir autonomo, che condivida la sovranit=E0 =
sia con l'India che col Pakistan e persino con la Cina, potrebbe =
diventare un'oasi di pace nella regione. Prima o poi esso richieder=E0 =
una soluzione di questo tipo, ma dobbiamo attendere una guerra perch=E9 =
i politici ritrovino il senno?


            Traduzione di Marina Impallomeni




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            Roma, 18:05
            L'Italia cancella 90 ml euro debito Pakistan=20
            L'Italia canceller=E0 circa 90 milioni di euro di debito =
estero del Pakistan che il governo di Islamabad si impegna a destinare =
all'assistenza ai profughi afghani. Lo hanno deciso congiuntamente il =
ministro degli Esteri Renato Ruggiero e il ministro dell'Economia Giulio =
Tremonti nel quadro della strategia politico-finanziaria del=20
            governo italiano a favore del Pakistan e dell'Afghanistan. =
La decisione - ha spiegato la Farnesina - =E8 stata adottata sulla base =
della legge 209/2000 sulla riduzione del debito estero dei paesi pi=F9 =
poveri approvata all'unanimit=E0 dal Parlamento italiano. La legge =
prevede la possibilit=E0 di effettuare cancellazioni debitorie nel caso =
di catastrofi naturali e di gravi crisi umanitarie al fine di alleviare =
le condizioni delle popolazioni coinvolte.
            L'iniziativa dei ministri Ruggiero e Tremonti =E8 conforme =
alla strategia di lotta alla povert=E0 nel mondo che ha portato il Club =
di Parigi, il foro multilaterale che riunisce alcuni dei pi=F9 =
importanti creditori bilaterali internazionali, a ristrutturare nel =
dicembre scorso l'ingente debito del Pakistan.
            Con un reddito medio pro-capite di 470 dollari americani, =
Islamabad destina il 60% delle risorse finanziarie della bilancia dei =
pagamenti al servizio del proprio debito estero. (Red)=20





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            Scuola, un golpe sottobanco
            Un misterioso decreto del ministero smantella l'autonomia =
scolastica e ripristina il centralismo=20
            IAIA VANTAGGIATO=20






            Centralismo gerarchico e limitazione dell'autonomia =
scolastica. Rema in questa direzione il decreto ministeriale firmato a =
sorpresa, il 21 dicembre scorso, da Letizia Moratti. Un decreto =
fantasma, come lo definisce il segretario generale della Cgil scuola =
Enrico Panini che ne ha avuto notizia - "in maniera rocambolesca", come =
tiene a precisare - solo il 3 gennaio scorso. Del decreto non c'=E8 =
traccia, infatti, su nessuna Gazzetta ufficiale n=E9 alcuna notizia ne =
=E8 stata data sul sito Internet del ministero dell'istruzione.
            Eppure le disposizioni che il provvedimento contempla non =
sono certo di poco conto: viene sospesa l'entrata in vigore dei Centri =
Servizi per le istituzioni scolastiche (Cis) e decretato il =
potenziamento dei Centri scolastici amministrativi (Csa). Entrambi - Cis =
e Csa - erano stati pensati come reti decentrate di supporto per le =
scuole: i primi sul versante didattico, dell'aggiornamento e della =
formazione; i secondi, su quello amministrativo. Questi ultimi, =
addirittura, avrebbero dovuto sostituire gli ormai obsoleti e =
pachidermici provveditorati.
            Il decreto con cui Cis e Csa erano stati istituiti mirava, =
insomma, a spostare la gestione della pubblica istruzione dal centro =
alla periferia e, non a caso, era stato approvato con l'assenso della =
conferenza unificata stato-regioni e con l'approvazione delle =
confederazioni sindacali. Ma il nuovo assetto - che doveva entrare in =
vigore dall'1 gennaio di quest'anno - non decolla. La spiegazione =E8 in =
un provvediemnto che viene inviato ai soli direttori regionali: nessuna =
consultazione con la conferenza stato-regioni n=E9 con i sindacati di =
categoria. Al governo Berlusconi basta, insomma, una semplice =
informativa per liquidare il confronto con i sindacati.
            "Ci sono tutti gli elementi - commenta Panini - per =
aumentare il livello di contenzioso tra la gestione centralizzata del =
ministero che nega l'esistenza delle regioni e il ruolo affidato alle =
regioni stesse dalle leggi della Repubblica". Giova ricordare che la =
stessa autonomia scolastica - dal 7 ottobre scorso - =E8 entrata nel =
nuovo testo della nostra Costituzione.
            Cos=EC che il decreto-Moratti apre due ordini di questioni: =
di merito e di metodo.
            Nel merito: la sospensione dei Cis determina il fallimento =
di qualsiasi progetto di sperimentazione didattica legato al territorio =
mentre i centri amministrativi appaiono come una riedizione dei vecchi =
provveditorati, con un dirigente a capo di ciascuno. "Oltre a una =
lievitazione della spesa - commenta Panini - ci=F2 comporta un maggiore =
centralismo nell'amministrazione e va contro l'autonomia e il ruolo =
delle regioni".
            Quanto al metodo: come =E8 possibile che un decreto =
ministeriale possa modificare senza consultazione del consiglio dei =
ministri o pubblicazione ufficiale una legge dello stato? La risposta - =
naturalmente - =E8 in punta di diritto. Se la norma che ha istituito Cis =
e Csa =E8 una legge, beh, ci vuole un'altra legge per modificarla. A =
meno che l'inghippo non sia nascosto nelle pieghe di una qualche delega =
che consente - fino a oggi - interventi correttivi. Ma anzich=E9 di una =
legge potrebbe trattarsi di un regolamento e non di conti: in tal caso =
ci vorrebbe comunque un nuovo regolamento del consiglio dei ministri =
previo parere del consiglio di stato. Nell'un caso e nell'altro - =
trattandosi di materie di competenza regionale - sarebbe gradito il =
parere della conferenza unificata di stato-regioni. Che =E8 ben lungi =
dall'essere stata consultata. La battaglia sulla devolution potrebbe =
cominciare da qui. Vittime, intanto, di un altro fantasma - "il =
contratto che non c'=E8" - sciopereranno i presidi l'11 febbraio. =
Confermata per il 15 febbraio la grande mobilitazione unitaria del =
pubblico impiego.





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            Due amici alla Realidad
            Le prossime sfide del movimento zapatista nel libro =
intervista di Ignacio Ramonet al subcomandante Marcos=20
            MAURIZIO GALVANI=20



            Come due vecchi amici. Cosi, Ignacio Ramonet descrive il suo =
incontro con il subcomandante Marcos, nel quartiere generale clandestino =
dell'Ezln a La Realidad. Due amici che parlano lo stesso linguaggio. =
Entrambi sono personaggi noti. Uno =E8 il direttore de Le Monde =
Diplomatique, la rivista da sempre contro il pensiero unico e la =
globalizzione; l'altro =E8 il subcomandante zapatista che si batte per i =
diritti delle popolazioni indigene del Chiapas.
            L'incontro-intervista, raccolta nel libro Marcos, La =
dignit=E0 ribelle (Asterios, pp. 70, L. . 14.522), si svolge poco tempo =
dopo la marcia zapatista di tremila chilometri, durante i quali migliaia =
di zpatisti, messicani e persone provenienti da tutto il mondo hanno =
attraversato 11 stati messicani e realizzato numerosi incontri con le =
comunit=E0 indigene e con la societ=E0 civile. "Un evento fondatore", =
come scrive nella prefazione Ignacio Ramonet, che ha cambiato il =
Messico, dato che - per la prima volta - ha reso "visibili gli =
invisibili", cio=E8 i 10 milioni di indigeni del Messico. "Un evento =
storico e antirazzista", come l'ha definito lo scrittore messicano =
Carlos Monsivais. Una mobilitazione pacifica che ha emergere in =
superficie le origini profonde del Messico.
            La marcia =E8 stata anche un grande evento che non ha avuto =
solo come protagonisti Marcos e il presidente messicano Vicente Fox. Va =
per=F2 detto che Fox, il quale =E8 l'ex-capo della Coca-Cola in Messico, =
ha cercato in tutti i modi di appropiarsi della marcia per dimostrare al =
mondo che era in grado di "pacificare" il Messico prima che fossero =
riconosciuti i diritti delle popolazioni indigene. Non =E8 stato cos=EC. =
Il libro di Ramonet sottolinea troppo poco la differenza di obiettivi =
tra il presidente messicano e i comandanti dell'Ezln. Quando la marcia =
ha raggiunto lo Zocalo, il subcomandante Marcos si =E8 sottratto a =
qualsiasi colpo di scena e non ha voluto incontrare Fox per la foto di =
rito; come pure non si =E8 presentato davanti al Congresso. Qui =E8 =
intervenuta - un altro evento fondatore - una donna indigena (la =
comandante Ester) che ha esposto la grave situazione di emarginazione =
nella quale vivono le donne messicane, in particolare le indigene. Un =
intervento che ha provocato un terremoto nella societ=E0 messicana.
            Il libro offre tanti spunti di riflessione. Ad esempio: =
quale il futuro e il ruolo della lotta zapatista tra i movimenti =
rivoluzionari? Come in precedenti occasioni - il libro-intervista di =
Manuel Vasquez Montalban Marcos, il signore degli specchi e lo speciale =
di Gianni Min=E0 per la Tv italiana - il sub Marcos delinea una precisa =
collocazione dell'Ezln che si discosta dagli stereotipi delle esperienze =
rivoluzionarie latinoamericane.
            Marcos conferma che lo zapatismo non cerca di diventare =
"un'avanguardia" dei movimenti rivoluzionari e dichiara che la lotta in =
Chiapas sta sullo stesso piano di altri movimenti di resistenza: i Sem =
Terra brasiliani, la lotta degli indigeni ecuadoriani o dei Mapuche =
cileni. Ribadisce che l'Ezln si sente parte del movimento no-global. =
Colloca l'Ezln all'interno del "Forum di Porto Alegre", auspicando =
per=F2 che l'incontro brasiliano non diventi un appuntamento rituale. =
Per Marcos, a Porto Alegre devono confluire tutte le esperienze di =
resistenza mondiale, a partire da quelle che stanno sperimentando forme =
di democrazia partecipativa simili a quelle che la citt=E0 brasiliana ha =
realizzato da molti anni.
            Il direttore de Le Monde Diplomatique allarga il discorso =
sulla globalizzazione e i suoi effetti perversi ("la quarta guerra =
mondiale" secondo Marcos) ed il sub segnala i pericoli dell'attuale =
situazione mondiale, sostenendo che "se non si sviluppano dal basso i =
movimenti di resistenza si possono correre due rischi: o quello di =
essere assorbiti dalla globalizzazione e dal mercato, o quello di vedere =
crescere i diversi fondamentalismi che si mascherano dietro la =
religione, il nazionalismo, o, peggiore, di tutti, il tribalismo", =
ribadendo al tempo stesso la particolarit=E0 della lotta zapatista, =
quando afferma che gli indigeni del Chiapas non "vogliono isolarsi dal =
resto dal Messico".
            Suo malgrado, Marcos =E8 diventato il "guerrigliero =
leggendario" di fine millennio. A volte descritto come un moderno Robin =
Hood, a volte come l'ingenuo Don Chisciotte (il libro di Cervantes, che =
lo stesso sup considera una lettura irrinunciabile). Per questo =E8 =
scontata la curiosit=E0 di Ignacio Ramonet sul suo destino, su ci=F2 che =
potr=E0 far=E0 "da grande". Marcos risponde con una battuta: "sicuro che =
non mi ritirer=F2 a fare il fai da te". Spetta a lui ed agli altri =
comandanti zapatisti prendere la decisione su come e quando svestirsi =
del passamontagna. In quel momento, potrebbe essere auspicabile che =
l'Ezln si trasformasse in una nuova formazione politica della sinistra =
messicana.


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          =20


     =20



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      preside<BR></STRONG></FONT><FONT color=3D#000000 face=3DArial =
size=3D1><BR>di=20
      Giulio Sensi<BR></FONT><FONT color=3D#000000 face=3DArial =
size=3D2><BR>LUCCA.=20
      Vogliono continuare la protesta, avviata nel mese di dicembre, gli =


      studenti che mercoled=EC notte sono entrati nell'istituto d'arte =
Passaglia=20
      occupandone i locali.<BR>Ieri mattina il personale della scuola, =
che ogni=20
      mattina entra in servizio, ha trovato le porte sbarrate =
dell'istituto che=20
      era stato occupato la sera prima.<BR>=ABAbbiamo occupato =
l'istituto -=20
      affermano alcuni giovani - programmando tre giorni di lavoro in =
cui=20
      analizzare la Finanziaria, il progetto di riforma scolastica e =
altri temi=20
      di attualit=E0.<BR>=ABL'occupazione - proseguono - si =E8 svolta =
in modo=20
      pacifico, senza che si arrecasse alcun danno all'edificio=20
      scolastico=BB.<BR>In seguito all'arrivo del personale della =
scuola, sono=20
      intervenuti alcuni agenti della Digos di Lucca che hanno invitato =
i=20
      ragazzi a desistere dall'iniziativa.<BR>Dopo una discussione fra =
di loro,=20
      i giovani hanno trovato un accordo con il preside dell'istituto =
per=20
      continuare la protesta per tre giorni, ma soltanto durante la =
giornata e=20
      tornando a casa la notte.<BR>Cos=EC gli agenti hanno lasciato la =
scuola e i=20
      ragazzi hanno continuato a stare nei locali del terzo piano=20
      dell'edificio.<BR>=ABIl preside si =E8 mostrato disponibile - =
proseguono i=20
      ragazzi - e abbiamo raggiunto con lui un accordo. Questo accordo =
prevede=20
      la gestione della scuola da parte degli alunni del movimento =
studentesco=20
      per i tre giorni in questione dalle sette del mattino alla otto di =


      sera=BB.<BR>Ieri i ragazzi hanno avviato alcuni gruppi di =
discussione sui=20
      temi caldi come la riforma della scuola del ministro Moratti, le=20
      commissioni d'esame, la riforma degli organi collegiali e i =
finanziamenti=20
      agli istituti privati.<BR>Oggi continueranno le discussioni =
avviate e i=20
      locali sono aperti a tutti.<BR>Gli studenti hanno annunciato che=20
      controlleranno con uno specifico servizio d'ordine tutte le =
entrate=20
      nell'istituto con la registrazione dei nomi per garantire l'ordine =
interno=20
      alla scuola.<BR>=ABAbbiamo scelto questi tre giorni di vacanza - =
concludono=20
      gli studenti - per mostrare che il nostro obiettivo non =E8 quello =
di=20
      perdere ore di lezione, ma di far capire alla comunit=E0, ed in =
particolare=20
      alle autorit=E0 ministeriali, la volont=E0 di decidere noi il =
futuro della=20
      nostra scuola=BB.<BR><BR></FONT>
      <HR>
      <FONT size=3D2>
      <TABLE align=3Dcenter border=3D0 cellPadding=3D0 cellSpacing=3D0 =
width=3D454>
        <TBODY>
        <TR>
          <TD><!-- ** Link to article ** -->
            <TABLE border=3D0 cellPadding=3D0 cellSpacing=3D0 =
width=3D468>
              <TBODY>
              <TR>
                <TD><FONT color=3D#000000 face=3D"Arial, HELVETICA"=20
                  =
size=3D4><STRONG><B>Licenziamenti<BR>Un'assemblea<BR>dei=20
                  lavoratori</B></STRONG></FONT><BR><BR></TD></TR>
              <TR>
                <TD>
                  <DIV align=3Djustify><FONT=20
                  face=3D"Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif"=20
                  size=3D2>Autoconvocazione per i lavoratori di tutti i =
settori e=20
                  per le rappresentanze sindacali unitarie, precari e =
non, sia=20
                  del settore pubblico che di quello privato. L'invito =
=E8 per la=20
                  partecipazione a un'assemblea pubblica contro =
l'abolizione=20
                  dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e, si =
legge in=20
                  una nota, contro =ABl'attacco generalizzato da parte =
del governo=20
                  Berlusconi al mondo del lavoro=BB. L'assemblea =E8 =
convocata per=20
                  mercoled=EC 9 Gennaio, alle ore 21, presso la ex =
=ABPia casa=BB, in=20
                  via Santa Chiara, per definire le modalit=E0 della=20
                  mobilitazione.</FONT> </DIV></TD></TR></TBODY></TABLE>
            <HR>
            <FONT size=3D2>
            <TABLE border=3D0>
              <TBODY>
              <TR>
                <TD width=3D393><FONT face=3DArial size=3D1>sabato 5 =
gennaio=20
                  2002</FONT></TD>
                <TD width=3D164>&nbsp;</TD></TR>
              <TR>
                <TD vAlign=3Dtop width=3D393><!-- INIZIO ll102a  =
--><FONT=20
                  color=3D#000000 face=3DArial size=3D2><STRONG>Ma la =
sinistra=20
                  attacca<BR></STRONG></FONT><FONT color=3D#000000 =
face=3DArial=20
                  size=3D5><STRONG>Gestione<BR>delle acque,<BR>la=20
                  proposta<BR>della Geal<BR></STRONG></FONT><FONT =
color=3D#000000=20
                  face=3DArial size=3D2><STRONG></STRONG></FONT><FONT =
color=3D#000000=20
                  face=3DArial size=3D2><STRONG></STRONG></FONT><FONT =
color=3D#000000=20
                  face=3DArial size=3D1><BR>Servizi<BR></FONT><FONT =
color=3D#000000=20
                  face=3DArial size=3D2><BR>LUCCA.Una societ=E0 pi=F9 =
credibile dal=20
                  punto di vista finanziario. Con i privati che =
controllino=20
                  anche il 51% del capitale. Una societ=E0, insomma, che =
affianchi=20
                  alla componente pubblica - incarnata dalle aziende =
comunali di=20
                  gestione delle acque - una componente privata forte,=20
                  rappresentata dalle imprese che nella Toscana Nord =
gestiscono=20
                  acquedotti o depuratori. Eccola qui la societ=E0 che =
la Geal -=20
                  azienda lucchese di gestione delle acque, partecipata =
al 48%=20
                  da partner francesi - vedrebbe =
</FONT></TD></TR></TBODY></TABLE>
            <DIV>
            <HR>
            </DIV>
            <DIV><SPAN class=3Dtitolo3><FONT size=3D5>Le macerie della=20
            guerra</FONT></SPAN><BR><SPAN class=3Dsommario><FONT =
size=3D2>In=20
            Afghanistan ancora si muore sotto le bombe americane. Il =
Pakistan =E8=20
            stato destabilizzato dalla guerra oltre confine e, bench=E9=20
            arricchito, umiliato. L'India intende dichiarare guerra ai=20
            "terroristi pakistani" cos=EC come gli Usa hanno fatto con i =
Taliban.=20
            E il Kashmir resta il nodo di un conflitto, forse nucleare, =
mai=20
            risolto </FONT></SPAN><BR><SPAN class=3Dfirma><FONT=20
            size=3D2></TXFC>TARIQ ALI </FONT></SPAN><BR></TXT><SPAN =
class=3Dtesto1>
            <P><FONT size=3D2></FONT></SPAN><BR></ACM><SPAN =
class=3Dtesto1>
            <P><FONT size=3D2>Nonostante gli appelli del nuovo regime=20
            filo-occidentale, l'Afghanistan =E8 ancora sotto i =
bombardamenti. Ogni=20
            giorno muoiono persone innocenti. Osama Bin Laden =E8 ancora =


            introvabile, ma l'attenzione si =E8 gi=E0 spostata sul =
Pakistan. Per=20
            ovvie ragioni, le probabilit=E0 che gli effetti =
destabilizzanti della=20
            guerra in Afghanistan si facessero sentire qui prima che =
altrove=20
            sono sempre state alte.<BR>La popolazione Pashtun della =
provincia=20
            pakistana del confine nord-occidentale ha legami linguistici =
ed=20
            etnici con la regione che formava la principale base dei =
Taliban in=20
            Afghanistan. Da entrambi i lati della frontiera =E8 forte lo =
stesso=20
            ceppo di Islam <I>Deobandi</I>. Vale la pena di sottolineare =
che=20
            negli ultimi tre mesi c'=E8 stata in realt=E0 meno =
conflittualit=E0 sul=20
            terreno di quanto non ce ne sia stata nell'ultimo quarto di =
secolo.=20
            Gli uomini barbuti hanno selto di non combattere. Una =
porzione=20
            considerevole delle forze Taliban ha semplicemente fatto =
rientro in=20
            Pakistan. Alcuni di loro sono certo demoralizzati e felici =
di essere=20
            vivi, ma c'=E8 probabilmente una consistente minoranza =
infuriata per=20
            il tradimento di Islamabad e desiderosa di unirsi ai gruppi=20
            fondamentalisti armati gi=E0 presenti nel paese. I leader =
delle sette=20
            <I>jihadi</I> pi=F9 virulente sono in arresto, ma chi =
disarmer=E0 i loro=20
            militanti? Fino alla fine dello scorso anno alcuni dei =
leader=20
            islamici si vantavano di aver scelto venti citt=E0 in cui =
sarebbero=20
            state imposte le leggi islamiche. La minaccia implicita era =
chiara.=20
            Se una qualunque autorit=E0 avesse tentato di interferire, =
avrebbero=20
            scatenato una guerra civile.<BR>Quando =E8 cominciata =
l'ultima guerra=20
            in Afghanistan Washington non ha fatto mistero del timore =
che un=20
            massiccio intervento occidentale in Afghanistan, in cui il =
Pakistan=20
            fosse platealmente usato come piattaforma di lancio, potesse =


            innescare maggiori disordini o addirittura un colpo di stato =
contro=20
            un regime collaborazionista. Gli americani hanno fatto di =
tutto=20
            perch=E9 il generale Musharraf mantenesse apparenze =
decorose,=20
            garantendosi la concreta collaborazione di Islamabad. In =
cambio si=20
            sono eliminate le sanzioni e in Pakistan sono tornati ad =
affluire=20
            denaro e armamenti.<BR>Ora che i Taleban sono stati =
sonfitti, si pu=F2=20
            essere certi che le varie foglie di fico riusciranno davvero =
a=20
            proteggerla dall'indignazione dei fedeli? Tutto dipenderebbe =


            dall'unit=E0 del corpo ufficiali. In una certa misura, per =
quanto=20
            difficile da calcolare, il fondamentalismo sunnita =E8 =
penetrato anche=20
            nei ranghi delle forze armate. In tutto il paese l'islamismo =


            radicale, di un tipo o dell'altro, =E8 una forza che - =
bench=E9=20
            minoritaria - si fa sentire. Lo stesso regime militare di =
Musharraf=20
            =E8 inoltre una creazione molto recente e non poi cos=EC =
forte che gode=20
            di scarso sostegno da parte della popolazione civile.<BR>Per =
molti=20
            nell'esercito l'abbandono della loro creatura in Afghanistan =
sar=E0=20
            una pillola amara, specialmente nei gradi pi=F9 bassi del =
comando dove=20
            =E8 pi=F9 forte l'influenza religiosa. Comunque, anche gli =
ufficiali di=20
            mentalit=E0 pi=F9 laica non sono contenti di questo esito. =
La presa di=20
            Kabul da parte dei Taliban =E8 stata la sola vittoria =
dell'esercito=20
            pakistano. Ufficiali, burocrati e politici - ossia l'=E9lite =
al potere=20
            - si erano congratulati privatamente l'uno con l'altro per =
essersi=20
            aggiudicati una nuova provincia, quasi un risarcimento per =
la=20
            secessione del Bangladesh nel 1971. Come se volessero =
strofinare il=20
            sale sulle ferite, l'Alleanza del Nord e il suo primo =
ministro=20
            scelto da Washington, Hamid Karzai, hanno appena dichiarato =
la loro=20
            intenzione di stringere forti relazioni con l'India, cos=EC =
come=20
            avveniva negli anni dal 1947 al 1989. Questo ha =
ulteriormente=20
            indebolito la posizione del generale che governa il =
Pakistan.<BR>E'=20
            vero che, a livelli pi=F9 alti, la crociata americana contro =
i Taliban=20
            =E8 stata vista come una benedizione. D'un colpo essa ha =
permesso ai=20
            generali pakistani di recuperare la loro tradizionale =
priorit=E0=20
            regionale agli occhi di Washington, investendoli di un =
prestigio di=20
            cui essi hanno disperatamente bisogno, e ha eliminato la =
resistenza=20
            al loro arsenale nuleare. A differenza dei suoi omologhi =
arabi,=20
            l'esercito pakistano non ha mai visto un colpo di stato =
organizzato=20
            da capitani, maggiori e colonnelli. Quando ha preso il =
potere, cosa=20
            che =E8 accaduta spesso, lo ha sempre fatto senza divisioni =
interne,=20
            per iniziativa e sotto il controllo dei suoi generali =
(tradizioni o=20
            disciplina ereditata dal Raj). Ad ogni modo, a meno di una =
rottura=20
            in questo paradigma consolidato da lungo tempo, appare =
improbabile=20
            che i pezzi grossi del regime pakistano soffriranno molto =
per i=20
            pezzi d'argento che gli sono piovuti addosso. Comunque le =
dimensioni=20
            della sconfitta pakistana sono tali che, una volta cessato =
il flusso=20
            di soldi e armi, il generale Musharraf potrebbe essere =
rovesciato=20
            dall'interno. In Pakistan i generali affamati di potere non =
sono mai=20
            stati merce rara.<BR>Questo =E8 ci=F2 che rende la frizione =
con l'India=20
            potenzialmente pericolosa. Ironia vuole che il Pakistan sia =
guidato=20
            da un generale laico, l'India da un politico fondamentalista =
hindu:=20
            una combinazione ideale per costruire la pace. Tuttavia, a =
un certo=20
            livello una piccola guerra piacerebbe a entrambe le parti. =
Musharraf=20
            potrebbe dimostrare di non essere soltanto una pedina. =
Vajpayee=20
            potrebbe vincere le elezioni. I kashmiri potrebbero =
continuare a=20
            soffrire. Ma chi pu=F2 garantire che la guerra sia =
piccola?<BR>Il=20
            fatto =E8 che l'infiltrazione da parte del Pakistan di =
gruppi=20
            <I>jihadi</I> come il Lashkar-I-Tayyaba e il =
Jaish-i-Mohammed nel=20
            Kashmir sotto occupazione indiana, ha creato un apparato =
militare=20
            alternativo che Islamabad finanzia e rifornise, ma che non =
=E8 in=20
            grado di controllare completamente. Proprio come i Taliban. =
E'=20
            evidente che l'attacco al parlamento indiano =E8 stato messo =
a segno=20
            da uno di questi gruppi allo scopo di provocare un conflitto =
pi=F9=20
            grave. Ad alcuni dei <I>jihadi</I> non importa molto del =
Pakistan=20
            come entit=E0. Il loro obiettivo =E8 restaurare un governo =
musulmano in=20
            India. Pazzi? S=EC, ma armati e capaci di portare la =
distruzione in=20
            entrambi i paesi. Se Musharraf non affronter=E0 la minaccia, =
Vajpayee=20
            lo far=E0. Se Washington pu=F2 intraprendere la sua "guerra =
al=20
            terrorismo", perch=E9 non Delhi? Solo perch=E9 non pu=F2 =
ottenere una=20
            ratifica retrospettiva dall'Onu? Ma, come vi spiegher=E0 =
qualunque=20
            politico del secondo mondo, Nazioni unite vuol dire =
Usa.<BR>La=20
            minaccia di una guerra indo-pakistana d=E0 da pensare a =
Washington.=20
            Come dare agli indiani la loro libbra di carne senza =
destabilizzare=20
            il Pakistan? Forse si sta avvicinando il momento in cui =
Musharraf=20
            potr=E0 essere sacrificato in nome del ritorno alla =
democrazia in=20
            Pakistan. Il problema =E8 che in Pakistan nessun politico =
civile =E8=20
            forte abbastanza da sfidare l'esercito che governa il paese =
da pi=F9=20
            tempo di qualunque partito politico.<BR>La vera soluzione =
risiede=20
            nel Kashmir, la causa di una disputa che potrebbe condurre a =
un=20
            conflitto nucleare. I kashmiri hanno sofferto abbastanza a =
lungo. La=20
            brutalit=E0 dell'occupazione indiana ha fatto rivolgere =
molti di loro=20
            al Pakistan, ma il comportamento degli infiltrati =
<I>jihadi</I> ha=20
            scioccato quasi tutti i kashmiri. Il pensiero stesso della=20
            talibanizzazione ha spinto molti professionisti istruiti, =
uomini e=20
            donne, a lasciare il paese. Loro vorrebbero liberarsi di =
entrambe le=20
            fazioni. Un Kashmir autonomo, che condivida la sovranit=E0 =
sia con=20
            l'India che col Pakistan e persino con la Cina, potrebbe =
diventare=20
            un'oasi di pace nella regione. Prima o poi esso richieder=E0 =
una=20
            soluzione di questo tipo, ma dobbiamo attendere una guerra =
perch=E9 i=20
            politici ritrovino il senno?<BR><BR><I>Traduzione di Marina=20
            Impallomeni</I></P><BR>
            <HR>
            <SPAN class=3Dtitolo3><FONT size=3D2><SPAN =
class=3Dtitolo3><FONT=20
            size=3D5></FONT></SPAN></FONT></SPAN></FONT></SPAN></DIV>
            <DIV><SPAN class=3Dtesto1><FONT size=3D2><SPAN =
class=3Dtitolo3><FONT=20
            size=3D2><SPAN class=3Dtitolo3><FONT size=3D2><FONT =
color=3D#000000=20
            face=3D"Arial, Helvetica" size=3D3><B>Roma, =
18:05<BR></B></FONT><FONT=20
            color=3D#000000 face=3D"Arial, Helvetica" =
size=3D5><B>L'Italia cancella 90=20
            ml euro debito Pakistan</B> </FONT>
            <P><FONT color=3D#00000 face=3D"Arial, Helvetica" =
size=3D2>L'Italia=20
            canceller=E0 circa 90 milioni di euro di debito estero del =
Pakistan=20
            che il governo di Islamabad si impegna a destinare =
all'assistenza ai=20
            profughi afghani. Lo hanno deciso congiuntamente il ministro =
degli=20
            Esteri Renato Ruggiero e il ministro dell'Economia Giulio =
Tremonti=20
            nel quadro della strategia politico-finanziaria del =
<BR>governo=20
            italiano a favore del Pakistan e dell'Afghanistan. La =
decisione - ha=20
            spiegato la Farnesina - =E8 stata adottata sulla base della =
legge=20
            209/2000 sulla riduzione del debito estero dei paesi pi=F9 =
poveri=20
            approvata all'unanimit=E0 dal Parlamento italiano. La legge =
prevede la=20
            possibilit=E0 di effettuare cancellazioni debitorie nel caso =
di=20
            catastrofi naturali e di gravi crisi umanitarie al fine di =
alleviare=20
            le condizioni delle popolazioni coinvolte.<BR>L'iniziativa =
dei=20
            ministri Ruggiero e Tremonti =E8 conforme alla strategia di =
lotta alla=20
            povert=E0 nel mondo che ha portato il Club di Parigi, il =
foro=20
            multilaterale che riunisce alcuni dei pi=F9 importanti =
creditori=20
            bilaterali internazionali, a ristrutturare nel dicembre =
scorso=20
            l'ingente debito del Pakistan.<BR>Con un reddito medio =
pro-capite di=20
            470 dollari americani, Islamabad destina il 60% delle =
risorse=20
            finanziarie della bilancia dei pagamenti al servizio del =
proprio=20
            debito estero. <I>(Red)</I></FONT>=20
            </P></FONT></SPAN></FONT></SPAN></FONT></SPAN></DIV>
            <DIV><SPAN class=3Dtesto1><FONT size=3D2><SPAN =
class=3Dtitolo3><FONT=20
            size=3D2><SPAN class=3Dtitolo3><FONT=20
            =
size=3D5></FONT></SPAN></FONT></SPAN></FONT></SPAN>&nbsp;</DIV>
            <DIV><SPAN class=3Dtesto1><FONT size=3D2><SPAN =
class=3Dtitolo3><FONT=20
            size=3D2><SPAN class=3Dtitolo3><FONT=20
            =
size=3D5></FONT></SPAN></FONT></SPAN></FONT></SPAN>&nbsp;</DIV>
            <DIV><SPAN class=3Dtesto1><FONT size=3D2><SPAN =
class=3Dtitolo3><FONT=20
            size=3D2><SPAN class=3Dtitolo3><FONT size=3D5>
            <HR>
            </DIV>
            <P>Scuola, un golpe sottobanco</FONT></SPAN><BR><SPAN=20
            class=3Dsommario><FONT size=3D2>Un misterioso decreto del =
ministero=20
            smantella l'autonomia scolastica e ripristina il centralismo =


            </FONT></SPAN><BR><SPAN class=3Dfirma><FONT =
size=3D2></TXF>IAIA=20
            VANTAGGIATO </FONT></SPAN><BR></P></TXT><SPAN =
class=3Dtesto1>
            <P><FONT size=3D2></FONT></SPAN><BR></TXT><SPAN =
class=3Dtesto1>
            <P><FONT size=3D2>Centralismo gerarchico e limitazione =
dell'autonomia=20
            scolastica. Rema in questa direzione il decreto ministeriale =
firmato=20
            a sorpresa, il 21 dicembre scorso, da Letizia Moratti. Un =
decreto=20
            fantasma, come lo definisce il segretario generale della =
Cgil scuola=20
            Enrico Panini che ne ha avuto notizia - "in maniera =
rocambolesca",=20
            come tiene a precisare - solo il 3 gennaio scorso. Del =
decreto non=20
            c'=E8 traccia, infatti, su nessuna Gazzetta ufficiale n=E9 =
alcuna=20
            notizia ne =E8 stata data sul sito Internet del ministero=20
            dell'istruzione.<BR>Eppure le disposizioni che il =
provvedimento=20
            contempla non sono certo di poco conto: viene sospesa =
l'entrata in=20
            vigore dei Centri Servizi per le istituzioni scolastiche =
(Cis) e=20
            decretato il potenziamento dei Centri scolastici =
amministrativi=20
            (Csa). Entrambi - Cis e Csa - erano stati pensati come reti=20
            decentrate di supporto per le scuole: i primi sul versante=20
            didattico, dell'aggiornamento e della formazione; i secondi, =
su=20
            quello amministrativo. Questi ultimi, addirittura, avrebbero =
dovuto=20
            sostituire gli ormai obsoleti e pachidermici =
provveditorati.<BR>Il=20
            decreto con cui Cis e Csa erano stati istituiti mirava, =
insomma, a=20
            spostare la gestione della pubblica istruzione dal centro =
alla=20
            periferia e, non a caso, era stato approvato con l'assenso =
della=20
            conferenza unificata stato-regioni e con l'approvazione =
delle=20
            confederazioni sindacali. Ma il nuovo assetto - che doveva =
entrare=20
            in vigore dall'1 gennaio di quest'anno - non decolla. La =
spiegazione=20
            =E8 in un provvediemnto che viene inviato ai soli direttori =
regionali:=20
            nessuna consultazione con la conferenza stato-regioni n=E9 =
con i=20
            sindacati di categoria. Al governo Berlusconi basta, =
insomma, una=20
            semplice <I>informativa</I> per liquidare il confronto con i =


            sindacati.<BR>"Ci sono tutti gli elementi - commenta Panini =
- per=20
            aumentare il livello di contenzioso tra la gestione =
centralizzata=20
            del ministero che nega l'esistenza delle regioni e il ruolo =
affidato=20
            alle regioni stesse dalle leggi della Repubblica". Giova =
ricordare=20
            che la stessa autonomia scolastica - dal 7 ottobre scorso - =
=E8=20
            entrata nel nuovo testo della nostra Costituzione.<BR>Cos=EC =
che il=20
            decreto-Moratti apre due ordini di questioni: di merito e di =


            metodo.<BR>Nel merito: la sospensione dei Cis determina il=20
            fallimento di qualsiasi progetto di sperimentazione =
didattica legato=20
            al territorio mentre i centri amministrativi appaiono come =
una=20
            riedizione dei vecchi provveditorati, con un dirigente a =
capo di=20
            ciascuno. "Oltre a una lievitazione della spesa - commenta =
Panini -=20
            ci=F2 comporta un maggiore centralismo nell'amministrazione =
e va=20
            contro l'autonomia e il ruolo delle regioni".<BR>Quanto al =
metodo:=20
            come =E8 possibile che un decreto ministeriale possa =
modificare senza=20
            consultazione del consiglio dei ministri o pubblicazione =
ufficiale=20
            una legge dello stato? La risposta - naturalmente - =E8 in =
punta di=20
            diritto. Se la norma che ha istituito Cis e Csa =E8 una =
legge, beh, ci=20
            vuole un'altra legge per modificarla. A meno che l'inghippo =
non sia=20
            nascosto nelle pieghe di una qualche delega che consente - =
fino a=20
            oggi - interventi correttivi. Ma anzich=E9 di una legge =
potrebbe=20
            trattarsi di un regolamento e non di conti: in tal caso ci =
vorrebbe=20
            <I>comunque</I> un nuovo regolamento del consiglio dei =
ministri=20
            previo parere del consiglio di stato. Nell'un caso e =
nell'altro -=20
            trattandosi di materie di competenza regionale - sarebbe =
gradito il=20
            parere della conferenza unificata di stato-regioni. Che =E8 =
ben lungi=20
            dall'essere stata consultata. La battaglia sulla devolution =
potrebbe=20
            cominciare da qui. Vittime, intanto, di un altro fantasma - =
"il=20
            contratto che non c'=E8" - sciopereranno i presidi l'11 =
febbraio.=20
            Confermata per il 15 febbraio la grande mobilitazione =
unitaria del=20
            pubblico impiego.<BR></FONT></SPAN><BR></P></FONT></SPAN>
            <P><SPAN class=3Dtitolo3><FONT size=3D5>
            <HR>
            Due amici alla Realidad</FONT></SPAN><BR><SPAN =
class=3Dsommario><FONT=20
            size=3D2>Le prossime sfide del movimento zapatista nel libro =


            intervista di Ignacio Ramonet al subcomandante Marcos=20
            </FONT></SPAN><BR><SPAN class=3Dfirma><FONT =
size=3D2></TXF>MAURIZIO=20
            GALVANI </FONT></SPAN><BR></P></TXT><SPAN class=3Dtesto1>
            <P><FONT size=3D2>Come due vecchi amici. Cosi, Ignacio =
Ramonet=20
            descrive il suo incontro con il subcomandante Marcos, nel =
quartiere=20
            generale clandestino dell'Ezln a La Realidad. Due amici che =
parlano=20
            lo stesso linguaggio. Entrambi sono personaggi noti. Uno =E8 =
il=20
            direttore de <I>Le Monde Diplomatique</I>, la rivista da =
sempre=20
            contro il pensiero unico e la globalizzione; l'altro =E8 il=20
            subcomandante zapatista che si batte per i diritti delle =
popolazioni=20
            indigene del Chiapas.<BR>L'incontro-intervista, raccolta nel =
libro=20
            <I>Marcos, La dignit=E0 ribelle</I> (Asterios, pp. 70, L. . =
14.522),=20
            si svolge poco tempo dopo la marcia zapatista di tremila =
chilometri,=20
            durante i quali migliaia di zpatisti, messicani e persone=20
            provenienti da tutto il mondo hanno attraversato 11 stati =
messicani=20
            e realizzato numerosi incontri con le comunit=E0 indigene e =
con la=20
            societ=E0 civile. "Un evento fondatore", come scrive nella =
prefazione=20
            Ignacio Ramonet, che ha cambiato il Messico, dato che - per =
la prima=20
            volta - ha reso "visibili gli invisibili", cio=E8 i 10 =
milioni di=20
            indigeni del Messico. "Un evento storico e antirazzista", =
come l'ha=20
            definito lo scrittore messicano Carlos Monsivais. Una =
mobilitazione=20
            pacifica che ha emergere in superficie le origini profonde =
del=20
            Messico.<BR>La marcia =E8 stata anche un grande evento che =
non ha=20
            avuto solo come protagonisti Marcos e il presidente =
messicano=20
            Vicente Fox. Va per=F2 detto che Fox, il quale =E8 l'ex-capo =
della=20
            Coca-Cola in Messico, ha cercato in tutti i modi di =
appropiarsi=20
            della marcia per dimostrare al mondo che era in grado di=20
            "pacificare" il Messico prima che fossero riconosciuti i =
diritti=20
            delle popolazioni indigene. Non =E8 stato cos=EC. Il libro =
di Ramonet=20
            sottolinea troppo poco la differenza di obiettivi tra il =
presidente=20
            messicano e i comandanti dell'Ezln. Quando la marcia ha =
raggiunto lo=20
            <I>Zocalo</I>, il subcomandante Marcos si =E8 sottratto a =
qualsiasi=20
            colpo di scena e non ha voluto incontrare Fox per la foto di =
rito;=20
            come pure non si =E8 presentato davanti al Congresso. Qui =
=E8=20
            intervenuta - un altro evento fondatore - una donna indigena =
(la=20
            comandante Ester) che ha esposto la grave situazione di=20
            emarginazione nella quale vivono le donne messicane, in =
particolare=20
            le indigene. Un intervento che ha provocato un terremoto =
nella=20
            societ=E0 messicana.<BR>Il libro offre tanti spunti di =
riflessione. Ad=20
            esempio: quale il futuro e il ruolo della lotta zapatista =
tra i=20
            movimenti rivoluzionari? Come in precedenti occasioni - il=20
            libro-intervista di Manuel Vasquez Montalban <I>Marcos, il =
signore=20
            degli specchi</I> e lo speciale di Gianni Min=E0 per la Tv =
italiana -=20
            il <I>sub</I> Marcos delinea una precisa collocazione =
dell'Ezln che=20
            si discosta dagli stereotipi delle esperienze rivoluzionarie =


            latinoamericane.<BR>Marcos conferma che lo zapatismo non =
cerca di=20
            diventare "un'avanguardia" dei movimenti rivoluzionari e =
dichiara=20
            che la lotta in Chiapas sta sullo stesso piano di altri =
movimenti di=20
            resistenza: i <I>Sem Terra</I> brasiliani, la lotta degli =
indigeni=20
            ecuadoriani o dei Mapuche cileni. Ribadisce che l'Ezln si =
sente=20
            parte del movimento no-global. Colloca l'Ezln all'interno =
del "Forum=20
            di Porto Alegre", auspicando per=F2 che l'incontro =
brasiliano non=20
            diventi un appuntamento rituale. Per Marcos, a Porto Alegre =
devono=20
            confluire tutte le esperienze di resistenza mondiale, a =
partire da=20
            quelle che stanno sperimentando forme di democrazia =
partecipativa=20
            simili a quelle che la citt=E0 brasiliana ha realizzato da =
molti=20
            anni.<BR>Il direttore de <I>Le Monde Diplomatique</I> =
allarga il=20
            discorso sulla globalizzazione e i suoi effetti perversi =
("la quarta=20
            guerra mondiale" secondo Marcos) ed il <I>sub</I> segnala i =
pericoli=20
            dell'attuale situazione mondiale, sostenendo che "se non si=20
            sviluppano dal basso i movimenti di resistenza si possono =
correre=20
            due rischi: o quello di essere assorbiti dalla =
globalizzazione e dal=20
            mercato, o quello di vedere crescere i diversi =
fondamentalismi che=20
            si mascherano dietro la religione, il nazionalismo, o, =
peggiore, di=20
            tutti, il tribalismo", ribadendo al tempo stesso la =
particolarit=E0=20
            della lotta zapatista, quando afferma che gli indigeni del =
Chiapas=20
            non "vogliono isolarsi dal resto dal Messico".<BR>Suo =
malgrado,=20
            Marcos =E8 diventato il "guerrigliero leggendario" di fine =
millennio.=20
            A volte descritto come un moderno Robin Hood, a volte come =
l'ingenuo=20
            Don Chisciotte (il libro di Cervantes, che lo stesso =
<I>sup</I>=20
            considera una lettura irrinunciabile). Per questo =E8 =
scontata la=20
            curiosit=E0 di Ignacio Ramonet sul suo destino, su ci=F2 che =
potr=E0 far=E0=20
            "da grande". Marcos risponde con una battuta: "sicuro che =
non mi=20
            ritirer=F2 a fare il fai da te". Spetta a lui ed agli altri =
comandanti=20
            zapatisti prendere la decisione su come e quando svestirsi =
del=20
            <I>passamontagna</I>. In quel momento, potrebbe essere =
auspicabile=20
            che l'Ezln si trasformasse in una nuova formazione politica =
della=20
            sinistra messicana.<BR></FONT></SPAN>
            <HR>
            <BR></P>
            =
<P><BR><BR></FONT></SPAN></FONT></P></TD></TR></TBODY></TABLE></FONT><BR>=
<!-- FINE --></TD>
    <TD align=3Dmiddle=20
vAlign=3Dtop></TD></TR></TBODY></TABLE></FONT></DIV></BODY></HTML>


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