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3° commissione internazionale in Messico, richiesta di adesioni
mandiamo di nuovo il manifesto della III° Commissione su cui si richiedono
adesioni.
Su esigenza di alcuni di voi abbiamo provveduto alla traduzione in italiano
buon lavoro
gruppo manitese di Lucca
Ci scusiamo con chi ha già ricevuto manifesto e mandato l'adesione e
preghiamo
chi voglia mandare l'adesione di farlo prima possibile.
alle associazioni e gruppi di solidarietà con il Messico
ai partiti politici e parlamentari italiani
ai singoli interessati
ADESIONE E FIRMA DEL MANIFESTO DELLA TERZA COMMISSIONE INTERNAZIONALE DI
OSSERVAZIONE DEI DIRITTI UMANI IN CHIAPAS
Con la presente, a nome della costituita III° commissione internazionale di
osservazione dei diritti umani che opererà negli stati messicani di Chiapas
Guerrero e Oaxaca dal 16 al 28 febbraio prossimi, vi chiediamo di aderire al
manifesto e appoggiare, nelle forme ritenute più opportune, l'iniziativa.
La necessità di una commissione internazionale che, con l'appoggio delle
organizzazioni civili e per i diritti umani presenti in Messico, verifichi,
a più di un anno dall'entrata in carica del presidente Fox, lo stato del
rispetto dei diritti umani, è grande visto anche l'inarrestabile recente
aumento della repressione di chi in Messico si batte per i diritti umani,
culminato a novembre con l'assassinio della avvocata Digna Ochoa del centro
diritti umani di Città del Messico Augustine Pro e le minacce ad altri
centri diritti umani in tutto il paese.
Alleghiamo il manifesto della commissione e vi preghiamo di inviare le
adesioni all'indirizzo di posta elettronica rsens@???, che provvederà a
girarle al centro organizzativo della commissione che opera a Barcellona.
un abbraccio
gruppo manitese di Lucca
P.S. vi chiediamo di diffondere ai gruppi e ai singoli interessati questo
avviso
grazie e buon lavoro
Manifesto de la Commissione Civile Internazionale di osservazione sui
Diritti Umani
A la società civile messicana
A la società civile internazionale
Al governo messicano
Agli organi di comunicazioni
Alle comunità indigene del Chiapas
Al Congresso Nazionale Indigeno (CNI)
All'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN)
Noi, organizzazioni e membri della società civile internazionale impegnati
per un totale compimento dei diritti umani e del processo di pace in Chiapas
(Messico), alla luce degli avvenimenti politici e sociali avvenuti a partire
dal primo dicembre del 2000, basandoci sulle due esperienze precedenti,
abbiamo deciso di formare la terza CCIODH (Commissione Civile Internazionale
di osservazione sui Diritti umani).
Nel febbraio del 1998 e a seguito della strage di Acteal avvenuto nel
dicembre del 1997, la società civile del mondo reagì con numerose
mobilitazioni per dimostrare il suo ripudio verso un massacro realizzato
contro gli indigeni ribelli del Chiapas e per cercare una via verso una
soluzione pacifica del conflitto.
Più di 500 persone ed organizzazioni dei cinque continenti avallarono la
creazione di una Commissione Civile Internazionale di Osservazione sui
Diritti Umani che andò in Chiapas nel febbraio del 1998.
Nel novembre del 1999, una seconda Commissione realizzò una nuova visita di
osservazione per valutare la situazione in quel momento e confrontarla con
le osservazioni e le raccomandazioni della precedente.
Come risultati di queste due commissioni vennero realizzati dei rapporti che
furono consegnati a tutti gli interlocutori della Commissione in Messico, a
tutte le organizzazioni e singoli che avevano appoggiato le Commissioni e
alle istituzioni internazionali (al Parlamento Europeo, ai Parlamenti
Nazionali, al Parlamento Centroamericano, agli uffici dell'Alto
Commissariato per i Diritti Umani dell'ONU, tra gli altri).
Il 2 dicembre del 2000, si è insediato un nuovo Governo in Messico,
presieduto dal Sig. Vincente Fox. Sia durante la sua campagna elettorale,
sia nel discorso di insediamento, il nuovo Presidente ha promesso di
risolvere il conflitto pacificamente e con il dialogo. L'EZLN ha fatto
sapere che il suo ritorno al tavolo del dialogo sarebbe dipeso dalla
realizzazione di tre segnali:
la liberazione dei prigionieri base di appoggio del EZLN, lo smantellamento
di 7 dei 256 accampamenti militari esistenti in Chiapas e il compimento
degli accordi di San Andrés.
Il Governo ha realizzato il primo punto e ha liberato la maggioranza dei
prigionieri (anche se 9 di loro ancora aspettano di essere rimessi in
libertà).
Rispetto agli accordi di San Andrés, sebbene il governo avesse presentato
al Parlamento federale il progetto di legge elaborato dalla COCOPA che
raccoglieva gli aspetti principali degli accordi di San Andrés, l'
approvazione da parte del Parlamento di un testo che differisce nei suoi
aspetti fondamentali dalla proposta originale, ha vanificato tutti gli
sforzi intrapresi nei mesi precedenti.
Nonostante l'impatto che ebbe nel paese la Marcia per la Dignità Indigena,
che attraversò 10 Stati messicani fino ad arrivare a Città del Messico,
nonostante l'importanza che ebbe l'intervento dei delegati del EZLN e del
CNI davanti al Congresso dell'Unione e nonostante il rifiuto espresso dall'
EZLN, dal CNI e dai ampi settori de la società messicana, la Legge indigena
così delegittimata fu inviata per la ratifica ai Congressi statali e infine
pubblicata dal Governo.
L'approvazione di questa legge ha interrotto il cammino del dialogo per una
soluzione pacifica del conflitto. Da allora, la soluzione del conflitto
attraversa una fase di impasse e a noi sembra opportuna una nuova visita
della Commissione di osservazione che sul terreno e grazie alla relazione
diretta con i protagonisti del conflitto, permetta di valutare la situazione
attuale anche rispetto a le considerazioni e alle raccomandazioni che furono
fatte nei precedenti rapporti (desplazados, prigionieri,
paramilitarizzazione, tra gli altri). Nello stesso tempo, la Commissione
desidera conoscere l'evoluzione dei nuovi sviluppi e verificare in che
misura riguardano o meno la ricerca di una soluzione giusta al conflitto
(Piano Puebla-Panama, situazione politica ed economica).
Per tutto questo sollecitiamo la società civile messicana così come il
governo federale, le comunità indigene e l'EZLN a fornirci la stessa
fiducia che ci diedero nel febbraio del 1998 e nel novembre del 1999, a
riceverci, a farci conoscere le loro posizioni e a permetterci di
realizzare liberamente e responsabilmente il nostro lavoro e a tutte le
organizzazioni che ci appoggiarono allora di farlo anche adesso per
osservare, riflettere, comprendere e fare le nostre osservazioni.
Per tutto questo, noi sottoscritti appoggiamo questo manifesto che sarà
presentato alla stampa, al governo messicano e alle istanze internazionali
così come alla società civile il 12 gennaio del 2002. La CCIODH sarà in
Messico dal 16 febbraio al 2 marzo per incontrare i protagonisti del
conflitto e successivamente invierà il rapporto a le istanze internazionali,
alle istituzioni e alle organizzazioni così come fece nelle due visite
precedenti.