[Consumo critico - MSF] ATTAC MILANO: INIZIATIVE SULLE BANCH…

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Aihe: [Consumo critico - MSF] ATTAC MILANO: INIZIATIVE SULLE BANCHE ARMATE
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=20
ATTAC Milano articola, nel mese di dicembre, due giornate di =
mobilitazione sul tema delle "Banche armate".

Il 19 dicembre un incontro alla Casa della Cultura in via Borgogna, 3 =
alle ore 21.

Il 20 dicembre una mobilitazione con presenza attorno/dentro/sopra =
alcune banche coinvolte, la proposta verr=E0 comunicata in tempi utili.

L'incontro presso la Casa della Cultura e' in fase di costruzione e, per =
il momento, e' cosi' articolato:

Giorgio Beretta di Missione Oggi (padri Saveriani di Brescia, fra i =
promotori della campagna),

interverra' su:

- Legislazione italiana - Aspetti tecnico giuridici;

- Valenza sociale - etica della campagna

- Rapporto tra commercio d'armi e aiuti allo sviluppo (aiuto ad ass. =
no-profit)


-------------------------------------------------------------------------=
-------
Piero Maestri di Attac su:

- Ruolo delle banche e delle banche armate in relazione alla fase =
attuale (Guerra per una liberta' duratura),

- transazioni finanziarie in un'economia di guerra e relazione con il =
lavoro di Attac (T.Tobin);

Roberto Minervino della LOC su:

-obiezione fiscale (delineazione per una campagna nazionale)

=20
-------------------------------------------------------------------------=
-------


Attac Milano

DISARMIAMO LE BANCHE, DISARMIAMO LA FINANZA DI GUERRA

NO ALLE BANCHE CHE ARMANO LA GUERRA E FINANZIANO LA REPRESSIONE DEI =
DIRITTI DEI POPOLI

Molte banche italiane sono coinvolte in transazioni finanziarie =
effettuate per la vendita, l'importazione ed il transito di armamenti. =
Un mercato importante, globalizzato, ed in contrasto con alcune precise =
disposizioni legislative riguardanti le finalit=E0 e le destinazioni =
finali delle esportazioni delle armi (Lg. 185/90 art. 6).

Se la questione era complessa prima dell'11 settembre, appare ora, =
allarmante ed incontrollabile per gli imprevedibili sviluppi della =
cosidetta "Guerra per la libert=E0 duratura", gestita dagli Stati Uniti =
con ruolo succube ed ancillare dei paesi della Nato e non solo quelli.

Se la guerra diventasse una sorta di costituente di un meccanismo di =
annullamento del diritto nazionale ed internazionale potremmo trovarci =
di fronte ad un ruolo delle banche sempre maggiormente proiettato a =
sostegno di nuove e tragiche regole inserite in un'economia e finanza =
perversamente legate e determinate dalla e per la guerra.

DISARMARE LE BANCHE DIVENTA UN PRIMO MOMENTO DI UNA LAVORO ED UNA=20

MOBILITAZIONE PER DISARMARE I CONFLITTI ED I MERCATI.

In una profonda trasformazione degli assetti geopolitici regolati dalla =
devastante arroganza del modello liberista del FMI, della Banca =
Mondiale, del WTO, le banche opereranno con sempre maggior generosit=E0 =
all'interno di un'economia che incentiver=E0 produzioni di armamenti e =
transazioni illimitate.

Non sono solo le armi, in senso stretto, l'oggetto della questione =
"etica" e politica, ma le derive accessorie rappresentate dalla =
tecnologia, dai saperi e dalle commissioni di transazione, i cosidetti =
"importi accessori".

Le banche, quindi, ancora una volta, al servizio di quegli accordi =
internazionali non riconosciuti dai popoli ma che penetrano, modificando =
e distruggendo, elementi qualitativi e strutturali delle societ=E0 pi=F9 =
deboli.

Le Banche coinvolte:

Banco di Sicilia, Banca Commerciale Italiana, Banca di Roma, Credito =
italiano, BNL, Banco Ambrosiano Veneto, Gruppo Bancario S.Paolo/Imi, =
Credito Bergamasco, Cariplo, Banco di Napoli, Monte dei Paschi di Siena, =
Banco di Brescia, Banca Carige, Cariverona, UGBI Bank, Unicredito =
Italiano, Banca Popolare di Brescia, Banca Popolare di Lodi, Banca =
Nazionale dell'Agricoltura, Arab Banking Co., Banca Popolare di Novara, =
Banca Toscana, Banca Popolare di Intra, Baerclays Bank PLC, Cassa di =
Risparmio di Firenze, Arab Bank PLC, Cassa di Risparmio di La Spezia.

L'importo totale degli importi autorizzati =E8 pari a L. 1.524,595 =
miliardi di lire per complessive 370 autorizzazioni consentite. Gli =
importi accessori segnalati (compensi di intermediazione) sono pari a =
75,609 miliardi di lire. I dati si riferiscono all'anno 2000 e sono =
tratti dal sito "www.saveriani.b.it.missioneoggi/relazione2001.htm" sono =
stati elaborati dall' Os.c.ar. (Osservatorio sul Commercio delle armi) =
di IRES Toscana (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali della =
Toscana). I flussi di vendita si dirigono verso Sudafrica, Romania, Usa, =
India, Turchia, Nigeria, Grecia, Danimarca, Gran Bretagna, Spagna, Cina.

Nell'elenco relativo all'anno 2000, tra gli altri, sono destinatari di =
contingenti di armi paesi quali la Turchia, la Nigeria oltre alla Cina =
(dati 1999).

L'art. 1 comma 6 della Legge n. 185/90 vieta l'esportazione ed il =
transito di armi "verso i paesi i cui governi sono responsabili di =
accettare violazioni delle convenzioni internazionali in materia di =
diritti dell'uomo (...)".

In queste tre nazioni il problema dei diritti umani =E8 =
internazionalmente conosciuto nei termini di genocidio (nei confronti =
del popolo curdo), di sterminio tribale (nel caso della Nigeria) e di =
occupazione militare ed impossibilit=E0 di dissenso nonch=E9 altre forme =
di grave limitazione delle libert=E0 personali, politiche e religiose =
(si veda l'occupazione del Tibet da parte della Cina, con migliaia di =
morti e con la soppressione, ora violenta, ora diplomatica, delle forme =
di culto).

E' indubbio rilevare che, quasi sempre ed ovunque, la via delle armi =
segue quella dei conflitti. In un sistema globalizzato capita anche che =
oltre alle armi le transazioni comprendano licenze e tecnologia, utili, =
se non indispensabili per modernizzare e produrre armi ancora pi=F9 =
sofisticate.

Vi =E8, ormai, una conosciuta documentazione che fornisce elementi =
disaggregati dei flussi delle armi (almeno quelle ufficialmente =
conosciute e registrate).

Le armi italiane autorizzate si dirigono verso i paesi del cosidetto Sud =
del mondo (circa il 70%). Il continente africano "ne beneficia" =
generosamente.

L'art. 1.6 della citata Legge n. 185/90 vieta, inoltre, l'esportazione =
di armi verso paesi in via di sviluppo (!) nel caso in cui eventuali =
aiuti relativi alla cooperazione internazionale siano destinati, quali =
risorse eccedenti la difesa del paese, al proprio bilancio militare.

E' il caso, ad esempio, della Mauritania con una spesa militare del 2,3% =
ed un rapporto tra debito estero e Pil pari al 243%. La Mauritania ha =
acquistato velivoli Aermacchi per 7 miliardi di lire.

Per quanto concerne le nazioni in conflitto in relazione sempre all'art. =
1.6 della Legge n. 185/90, per quale motivo vi sono state autorizzazioni =
alla vendita ad India e Pakistan, notoriamente "in guerra" per la =
questione del Kashmir? Oltretutto il Pakistan ha acquistato 22 radar M3 =
della Fiar da installare sui caccia Mirage IIIE, in grado, =
probabilmente, di trasportare bombe nucleari. Quindi componentistica ad =
alta tecnologia non certamente inerte.

Vi =E8 poi una domanda che potrebbe moltiplicarsi all'infinito ed =E8 =
relativa a consegne di armi delle quali non si rintraccia =
autorizzazione. Il riferimento =E8 a commesse per circa 12 miliardi =
effettuate verso Israele, di cui non vi sono state autorizzazioni. =
Qual'=E8 stata la banca coinvolta?

Il ruolo di ATTAC.

Attac continua, nel promuovere ed identificare in questa campagna di =
sostegno contro "Le Banche armate", un percorso di coerenza nell'analisi =
dei flussi finanziari che possono anche procedere ed essere immersi =
nella speculazione finanziaria internazionale.

In questo caso sarebbe problematico introdurre un'aliquota sulle =
commissioni di transazioni e destinarle a quell'ambito redistributivo in =
risorse solidali. La materia dei finanziamenti e della finanza nella =
dimensione del mercato e della politica a sostegno del "paradigma =
guerra", si pu=F2 condensare in un progetto partecipativo definibile =
come "disarmiamo il neoliberismo".

Appare, oggi, esemplare la progettualit=E0 di Attac per l'abolizione dei =
cosidetti "paradisi fiscali", luoghi apparentemente imperscrutabili, =
tollerati e condivisi da tutti i paesi in cui la finanziarizzazione =
dell'economia ha disintegrato le basi della politica ed ha modificato la =
politica per il lavoro.

Il ricorso ai "luoghi off-shore" per lavare, riconvertire e riutilizzare =
"denaro sporco" (proventi dallo spaccio della droga, del traffico d'armi =
convenzionali e/o di materiale nucleare, dal riciclaggio, dall'evasione =
fiscale ecc.), =E8 lo stesso utilizzato dalle centrali del terrorismo =
(non solo quello tradizionalmente conosciuto, ma anche quello di =
apparati deviati e consapevoli di alcuni stati).

Solo ora ci si accorge di tracce evidenti e tollerate, in primis, =
dall'intelligence dei paesi avanzati.

=20

=20



=20






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finanziarizzazione dell&#8217;economia ha disintegrato le basi della =
politica ed ha=20
modificato la politica per il lavoro.</P>
<P class=3DMsoNormal>Il ricorso ai &#8220;luoghi off-shore&#8221; per =
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d&#8217;armi convenzionali e/o di materiale nucleare, dal riciclaggio, =
dall&#8217;evasione=20
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