----- Original Message -----
From: "cybergobbo"
> 4 Ottobre 2001
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> il Manifesto
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> "Le euro-manette sono troppo strette"
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> EVELYNE SIRE-MARIN Intervista alla presidente del Sindacato della
> magistratura francese
> ANNA MARIA MERLO - PARIGI
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> Uno degli effetti collaterali degli attentati dell'11 settembre è stata, in > Europa, l'accelerazione della costruzione dell'Europa della giustizia.
> Presentata da alcuni come un approfondimento positivo, che va verso "più
> Europa", questa precipitazione è considerata da altri molto pericolosa,
> perché mette in pericolo la democrazia, appiattendo tutti i paesi sul minimo > comun denominatore della garanzia del rispetto delle libertà. Tra questi c'è > Evelyne Sire-Marin, presidente del Sindacato della magistratura, una delle
> principali organizzazioni sindacali della magistratura francese
> (corrispondente alla nostra Magistratura democratica, raggruppa circa un
> terzo della professione).
>
> Al prossimo consiglio europeo, il 6 e 7 dicembre a Laeken in Belgio, i capi > di stato e di governo adotteranno molto probabilmente una legge europea che > istituisce il mandato d'arresto comunitario. Perché giudica negativamente
> questa decisione?
>
> Per ora, questa decisione solleva due tipi di problemi. Primo: se al
> consiglio europeo di dicembre verrà adottata la proposta avanzata il 27
> settembre dai ministri della giustizia e degli interni, che contiene una
> domanda di allargamento della nozione di terrorismo, questo sarà abbastanza > pericoloso per le libertà. Sarà considerato atto terroristico ogni atto che > mira a minacciare le strutture economiche, sociali e politiche di un paese. > Per esempio, il movimento anti-mondializzazione oppure chi sradica le piante > transgenetiche potrà essere accusato di aver commesso un atto terroristico. > Potrà essere interpretato così, non dico che lo sarà. Ma siamo di fronte a
> un allargamento della nozione di terrorismo. In secondo luogo, c'è il
> mandato d'arresto europeo. Per esempio, io francese vado a manifestare a
> Genova, poi torno a casa mia. Ma un giudice italiano può emettere un mandato > d'arresto contro di me e io vengo arrestata senza potermi rivolgere a un
> avvocato, senza poter contestare. Il mandato d'arresto europeo vale per
> tutti i reati da un anno di prigione in su, cioè ha una portata molto ampia. > Rompere un vetro, una frase considerata blasfema, l'omosessualità in
> Irlanda, per esempio: l'accusato verrà arrestato dovunque sia, senza potersi > opporre, anche se nel suo paese d'origine il reato, la bestemmia o
> l'omosessualità, non esiste.
>
> La vecchia procedura di estradizione era più garantista?
>
> Finora era impossibile a uno stato europeo consegnare uno dei propri
> cittadini perché sia giudicato. Avrebbero potuto migliorare la procedura di > estradizione, che è lenta. Avrebbe potuto diventare più rapida: ma in questo > caso, si passa di fronte a un giudice nel proprio paese, si fa appello
> all'avvocato. La nuova procedura limita molto più la libertà. Ormai, con la > scusa della lotta al terrorismo, chi partecipa a una manifestazione, lo
> straniero senza documenti o chi si oppone all'ordine neo-liberista dovranno > stare molto attenti.
>
> Siamo alla preminenza della procedura poliziesca su quella giudiziaria?
>
> Basta vedere quello che succede in Francia, da quando esiste una procedura
> anti-terrorismo, varata nell'86: l'istituzione giudiziaria si affida alla
> polizia, non ha più la distanza necessaria. I giudici eseguono ciò che viene > richiesto dai poliziotti, mentre il ruolo del giudice sarebbe di prendere un > po' le distanze. In Francia, vengono così arrestate molte persone e poi ne
> vengono condannate poche: ci sono stati grandi processi, dopo un anno e
> mezzo di prigione preventiva, ma per certi accusati non sono state trovate
> prove a carico. Intanto avevavo fatto del carcere. I metodi anti-terrorismo > sono molto sbrigativi, c'è una tendenza al sospetto, a non rispettare la
> presunzione di innocenza. Bastano dei documenti falsi, un falso passaporto, > per accusare qualcuno di minacciare le istituzioni politiche di un paese.
>
> Secondo lei il mandato d'arresto europeo equivale a una legge speciale?
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> Sì, e non vedo a cosa serva un mandato d'arresto europeo per atti che non
> siano di terrorismo. Secondo me il traffico d'auto o il soggiorno irregolare > di stranieri non hanno bisogno di una legislazione speciale. Infatti, se il > mandato d'arresto europeo valesse solo contro gli atti di terrorismo non
> sarebbe stato esteso a tutte le infrazioni che incorrono a un anno di
> carcere. Cioè riguarda uno spettro enorme di reati.
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> Esiste un'opposizione di magistrati europei a questa novità?
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> Credo che ci sarà un dibattito. Almeno spero. Per esempio, c'è
> un'organizzazione che si chiama Medel, che raggruppa magistrati italiani,
> spagnoli, francesi e portoghesi. Spero che lì si interrogheranno sulla
> questione. Molti italiani di Magistratuira democratica fanno parte del
> Medel. E' importante che ci sia una maggiore cooperazione tra magistrature
> europee, ma con strumenti giuridici che non minaccino le libertà
> individuali. Il giudice non può essere posto sullo stesso piano della
> polizia. Perché, allora, a cosa servono i giudici? Il mandato d'arresto
> europeo, ripeto, è molto coercitivo: vengono a cercarvi a casa, per un reato > commesso in altro paese - e che può non essere considerato reato nel
> vostro - e voi non potere discutere.
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