[Forumlucca] articoli

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Author: Unknown
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2 articoli sulla guerra
1 sul WTO
dalla stampa di ieri
NUOVO MODELLO DI DIFESA
L'interventismo italiano. Kabul, bel suol d'amore=20
MANLIO DINUCCI=20



La partenza di un gruppo di battaglia della marina italiana verso il =
Mare Arabico, per partecipare alla guerra Usa in Afghanistan, =
costituisce l'ultimo passo di una escalation interventista, iniziata =
dieci anni fa. Ricostruiamone le tappe principali.
Nel 1991, con il governo Andreotti (Dc-Psi-Pri-Psdi-Pli), la Repubblica =
italiana combatte la sua prima guerra, partecipando all'operazione =
"Tempesta del deserto" lanciata dagli Usa nel Golfo Persico. Sette mesi =
dopo la guerra, in ottobre, il ministero della difesa pubblica il =
rapporto Modello di difesa / Lineamenti di sviluppo delle FF.AA. negli =
anni '90. E' l'inizio della mutazione genetica delle forze armate: il =
loro compito, secondo il rapporto, non =E8 pi=F9 solo la difesa della =
patria (art. 52 della Costituzione), ma la "tutela degli interessi =
nazionali ovunque sia necessario". Contemporaneamente, all'art. 11 sul =
ripudio della guerra quale mezzo di risoluzione delle controversie =
internazionali, si sostituisce il criterio degli "interventi militari =
per la gestione delle crisi" ovunque siano toccati gli "interessi =
vitali" del paese.
Viene cos=EC enunciata, a livello istituzionale, una nuova politica =
militare e contestualmente una nuova politica estera, con funzioni =
contrarie a quelle stabilite dalla Costituzione. Una volta varato, il =
Nuovo modello di difesa passa di mano in mano, da un governo all'altro, =
dalla prima alla seconda repubblica, senza mai essere discusso in quanto =
tale in parlamento. A elaborarlo e applicarlo sono i vertici delle forze =
armate, ai quali i governi lasciano piena libert=E0 decisionale, pur =
trattandosi di una materia di basilare importanza politica per la =
Repubblica italiana.
Nel 1993, mentre l'Italia sta partecipando all'operazione militare =
lanciata dagli Usa in Somalia, e al governo Amato subentra quello Ciampi =
(Dc-Psi-Psdi-Pli), lo stato maggiore della difesa dichiara che "occorre =
essere pronti a proiettarsi a lungo raggio" per difendere ovunque gli =
"interessi vitali", al fine di "garantire il progresso e il benessere =
nazionale mantenendo la disponibilit=E0 delle fonti e vie di =
rifornimento dei prodotti energetici e strategici" (Stato maggiore della =
difesa, Aggiornamento del modello di difesa, 1993).
Nel 1995, durante il governo "tecnico" Dini, lo stato maggiore della =
difesa fa un ulteriore passo avanti, affermando che "la funzione delle =
forze armate trascende lo stretto ambito militare per assurgere anche a =
misura dello status e del ruolo del paese nel contesto internazionale" =
(Stato maggiore della difesa, Modello di difesa, 1995).
Nel 1996, durante il governo Prodi (Pds-Ppi-Lista Dini-Ud-Verdi), tale =
concetto viene ulteriormente sviluppato nella 47a sessione del Centro =
alti studi della difesa. "La politica della difesa - afferma il generale =
Angioni - diventa uno strumento della politica della sicurezza e, =
quindi, della politica estera". Essa costituisce, secondo l'ammiraglio =
Mariani, una "fondamentale risorsa strategica" per "ciascun paese che =
intenda avere un ruolo internazionale e sostenere adeguatamente lo =
sviluppo della sua economia". E il generale Arpino rafforza il concetto =
affermando che "il potere aereo potr=E0 fornire un contributo di primo =
piano quale vero fattore di potenza, per garantire all'Italia quel peso =
politico che vorremmo avere, ma che sinora non =E8 stato ancora =
possibile vederci riconosciuto" (Informazioni della Difesa, suppl. al n. =
4 1996).
Nel 1999 - dopo che il governo D'Alema (Ds-Ppi-Ri-Udeur-Verdi-Sdi-Pdci) =
ha fatto partecipare l'Italia, sotto il comando Usa, alla guerra contro =
la Jugoslavia - la marina militare annuncia che l'Italia =E8 riuscita ad =
"affermare il suo ruolo di media potenza regionale nell'area =
euro-mediterranea con interessi economici e commerciali di carattere =
globale". "Si pu=F2 dunque parlare - dichiara orgogliosamente - di un =
crescente e solido ruolo geostrategico dell'Italia nel "Mediterraneo =
allargato": spazio geopolitico comprendente, oltre al Mar Nero, anche le =
vie meridionali di accesso al Canale di Suez e cio=E8 il Mar Rosso fino =
allo Stretto di Bab el-M=E0ndeb e, pi=F9 oltre, il Golfo Persico che, =
attraverso lo Stretto di Hormuz, =E8 intimamente collegato al sistema =
mediterraneo di rifornimenti energetici" (Marina militare italiana, =
Rapporto 1999).
Nel 2001 - mentre il governo Berlusconi (Fi-An-Ccd-Cdu-Lega =
Nord-Biancofiore) manda la flotta italiana a combattere un'altra guerra =
sotto comando Usa, a 8.000 km dalle nostre coste - occorre che la marina =
aggiorni cos=EC la sua geografia militare: "Poich=E9 il Golfo Persico =
=E8 collegato al Mare Arabico, su cui si affaccia il Pakistan, =
confinante con l'Afghanistan, il 'Mediterraneo allargato' si estende fin =
sulle montagne afghane".


-------------------------------------------------------------------------=
-------

GUERRA
I nuovi kabulisti=20
TOMMASO DI FRANCESCO=20




Una volta kabulista era chi si schierava con l'Urss corsa nel 1979 =
all'"aiuto fraterno" del disastro dei comunisti afghani al potere e in =
guerra civile fra loro, occupando poi il paese per dieci anni - e con =
quali risultati spaventosi. Ora, con un leggero cambiamento di senso, la =
parola kabulista, potrebbe essere rilanciata. D'ora in poi chiameremo =
cos=EC chiunque, forte dell'ultima "presa di Kabul", accamper=E0 le =
ragioni della concretezza della guerra come risposta al terrorismo, =
contro l'imbelle sinistra pacifista colpevole di due cose: non =
s'interroga sul che fare "qui e ora" di fronte al terrorrismo e parla =
invece "di fame e ineguaglianze nel mondo"; non si accorge delle =
vittorie militari sul campo. Queste le motivazioni di Piero Ostellino =
che dalle colonne del Corriere della Sera se l'=E8 presa, anche con il =
manifesto. Insomma, la sinistra contraria alla guerra sarebbe =
"imbarazzata" dai risultati della guerra.
Ostellino =E8 uomo intelligente - =E8 uno dei pochi ad aver scritto =
della violenza della svolta denghista in Cina - ma stavolta non capisce. =
Che la sconfitta dei talebani sia innegabile =E8 fuori discussione, ma =
=E8 altrettanto innegabile che questo non ferma il terrorismo: quanti =
terroristi in pi=F9 ci saranno dopo questa guerra? Nessun imbarazzo =
quindi, o forse Ostellino pensa che non era immaginabile tutto quello =
che sta avvenendo, visto il peso dei bombardamenti americani devastanti =
quanto "coraggiosi" - ha scritto Susan Sontag - dall'alto dei 10mila =
metri!? Kabul =E8 presa, ma senza colpo ferire, come le altre citt=E0, =
mentre in alcune altre la battaglia =E8 accesa. Tutto raccontato dalla =
regia della Cnn, dopo il bombardamento democratico della tv Al-Jazeera a =
Kabul. Ma i risultati? A meno che non ci si voglia gettare in un =
profluvio di menzogne esotiche come fa Enzo Bettiza che attribuisce =
all'Alleanza del Nord l'intenzione di "liberare le donne afghane".
Eccoli i risultati: il ministro della difesa americana Rumsfeld dice che =
bin Laden "forse =E8 fuggito"; forse =E8 stato ucciso il numero 3 di Al =
Qaeda, ma ci sono centinaia di civili, donne e bambini, uccisi in pi=F9 =
rispetto all'11 settembre, e sono tutti afghani. Una dolorosa =
necessit=E0? Chi paga per queste morti, quali tribunali internazionali =
saranno attivati, o vogliamo sentire la frottola degli errori, viste le =
tonnellate di cluster bomb che hanno minato il territorio e fatto =
scempio di civili in fuga? Troppi poi i massacri di talebani arresi, =
anche per l'Onu che chiede un'inchiesta. La guerra era contro gli =
afghani, i talebani o contro al-Qaeda? Se era contro i talebani =E8 =
chiaro che la guera, se non li annienta, rinfocoler=E0 la loro =
iniziativa armata, prima o poi, in Pakistan, dove cadono bombe americane =
e Musharraf =E8 stavolta davvero in difficolt=E0, e in Afghanistan, =
tanto da minare la sicurezza futura del nuovo potere dell'Alleanza del =
Nord che gi=E0 malsopporta la presenza di truppe straniere. Quali sono i =
risultati? Forse la Palestina che precipita nel silenzio dei media? O =
forse la legge sulle "corti militari internazionali" che una parte della =
stessa destra americana, preoccupata dell'azzeramento del diritto negli =
Usa, chiama "infame golpe di Bush"?
Comunque sia, sfugge ai nuovi "kabulisti" la fatica che stanno facendo =
gli Stati uniti. Che fatica deve essere infatti quella =
del'Amministrazione americana! Prima aiuta i mujaheddin e bin Laden a =
cacciare i sovietici e il governo pro-sovietico, poi mette i mujaheddin =
al potere nel 1992 con tanto di stragi ed esecuzioni sommarie, poi mette =
i talebani al potere nel 1995-1996 con tanto di consiglieri militari =
americani e sauditi che li aiutano nelle battaglie contro i mujaheddin, =
poi caccia i talebani dal potere e aiuta l'Alleanza dei mujaheddin a =
prendere Kabul e tutto il resto. Che fatica, prima per la lotta =
all'Impero del male, poi per il petrolio.



-------------------------------------------------------------------------=
-------

Chi ha vinto e chi ha perso nel vertice di Doha
WTO ESORCISMO GLOBALE


Non c'=E8 accordo pi=F9 ampio di quello in cui non si decide niente. E a =
voler considerare i contenuti, l'accordo di Doha =E8 una scatola vuota: =
l'unica cosa su cui c'=E8 stata convergenza =E8 stato l'impegno di =
continuare a negoziare in futuro. Si sa, per=F2, che la potenza dei =
simboli spesso ha poco a che fare con i contenuti reali. Lanciare un =
nuovo round significava esorcizzare Seattle: un innegabile valore =
d'immagine che consente a Mike Moore, direttore generale del Wto, di =
parlare di data storica. Se i 142 paesi membri non si fossero messi =
d'accordo, l'esistenza stessa dell'Organizzazione sarebbe stata messa in =
discussione e l'obiettivo finale dei contestatori pi=F9 radicali, quelli =
che chiedevano senza mezzi termini la fine del Wto, sarebbe stato =
pericolosamente vicino. Come aveva fatto notare il predecessore di =
Moore, Peter Sutherland, =ABnel meeting di Doha potrebbe essere messa in =
crisi la credibilit=E0 stessa del Wto=BB. Era questa, insomma, la posta =
in gioco.=20
Fino all'ultimo minuto Un suq, ha detto il Tg1. Un gigantesco children's =
party dove ogni bambino vuole arraffare il suo dono, l'ha definita il =
Financial Times. Nelle ultime ore, l'assemblea generale del Wto sembrava =
tutto meno che una riunione di responsabili statisti chiamati a decidere =
sui destini del mondo. Con gli occhi rossi per la mancanza di sonno, =
ognuno rilanciava le proprie pretese cercando di venire a compromessi =
con le contraddizioni che stavano dietro a ciascun delegato di ciascun =
paese. Di fatto, come si =E8 visto nella delegazione pi=F9 potente, =
ovvero quella statunitense, la guerra ha accelerato una contraddizione =
sotterranea interna, presente gi=E0 dai tempi di Seattle: quella fra un =
blocco di potere sostanzialmente protezionista, rappresentato da un =
Congresso fermamente intenzionato a difendere i propri lavoratori e le =
proprie industrie dagli effetti di ulteriori cicli di liberalizzazioni, =
e un altro blocco di potere, che si potrebbe definire espansionista, =
rappresentato dalle grandi transnazionali che hanno tentato, senza =
riuscirci, di avere un mandato molto forte, il cosiddetto fast-track una =
sorta di assegno in bianco per trattare a Doha. Finora la contraddizione =
dei paesi ricchi, sempre esistita, poteva venire comodamente gestita =
attraverso la prassi della doppia morale: protezionismo con i prodotti =
degli altri - vedi le norme anti-dumping contro acciaio e tessili - e =
ultraliberismo con i prodotti propri. La doppia morale si =E8 per=F2 =
inceppata di fronte all'alzata di testa dei paesi in via di sviluppo, =
che hanno gestito al meglio - sia come gruppo, sia per proprio conto - =
il potenziale fornito dal clima di "ora o mai pi=F9" che regnava a Doha. =
Secondo i media dell'establishment sono loro i vincitori. Dichiarazione =
naturalmente strumentale, ma =E8 innegabile che, per la prima volta, si =
sono sentite le voci di paesi finora afasici, e che =E8 stata loro =
l'importantissima vittoria riportata sull'industria farmaceutica.=20
La guerra dei brevetti sui farmaci Fanno benissimo gli attivisti delle =
Ong a sottolineare i limiti dell'accordo, come fa Oxfam, protagonista =
della battaglia, che evidenzia =ABl'enorme lacuna presente nel testo che =
riguarda i paesi che non dispongono di proprie capacit=E0 produttive=BB. =
Oxfam, come altre Ong, si riferiscono alla modifica dei Trips, gli =
accordi sulla propriet=E0 intellettuale, che consentono la sospensione =
dei brevetti in caso di crisi sanitaria nazionale. Grazie a questa =
modifica il paese che decidesse di produrre da s=E9 i propri farmaci - =
come ha fatto il Brasile per combattere la pandemia di Aids - non =
rischia pi=F9 di incorrere nelle sanzioni economiche internazionali. Una =
modifica importantissima che, fino alla primavera scorsa, quando il =
governo sudafricano fu trascinato in tribunale per la Legge Mandela che =
sosteneva esattamente questa possibilit=E0, sembrava impossibile. Una =
vittoria ottenuta, oltre che sulla proposizione di un progetto comune di =
accesso ai farmaci, ideato dal Gruppo africano, puntando anche sulla =
psicosi statunitense dell'antrace e sul fatto - vedi il caso - che la =
multinazionale che produce l'anti-antrace =E8 tedesca. Dall'accordo =
resta per=F2 fuori un aspetto importante, la lacuna appunto segnalata da =
Oxfam. Uno stato pu=F2 produrre in proprio i farmaci generici necessari =
invocando quella che si chiama "licenza forzata" ma non pu=F2 ricorrere =
alle "importazioni parallele", ovvero andare a comprare il generico da =
chi lo offre al prezzo pi=F9 accessibile. L'accordo beneficer=E0 quindi =
quei paesi in grado di produzioni proprie, Brasile, Thailandia, Egitto, =
India e, ovviamente, i paesi industrializzati, ma potrebbe non avere =
effetti su quel 25 per cento di popolazione africana infettata =
dall'Aids, che abita in paesi privi di possibilit=E0 produttive. In =
sintesi =E8 stata conseguita un'importante vittoria, ma la lotta =E8 =
ancora lunga.=20
Agricoltura, la partita europea La questione farmaci non =E8 stata =
l'unica su cui gli ultr=E0 liberisti hanno dovuto mollare la presa. =
Mentre piccole concessioni - aperture di quote di mercato, abbassamenti =
di tariffe doganali - venivano fatte a tutti, si stava bene attenti a =
non menzionare una bestia nera, la liberalizzazione dei servizi, quei =
Gats visti come il fumo negli occhi da buona parte dei paesi membri e da =
tutte le componenti della societ=E0 civile. Rispunteranno, ci si pu=F2 =
giurare, in momenti pi=F9 propizi. Ma la partita pi=F9 complicata, e =
quella di pi=F9 grande impatto politico, si =E8 giocata =
sull'agricoltura. Oggi, nella maggior parte dei Paesi nord europei e =
negli Stati Uniti, =E8 facile trovarsi a fare colazione con succo di =
arancia della Florida, acqua minerale francese, formaggio olandese, t=E8 =
indiano, biscotti italiani e banane centroamericane. E' il risultato =
pi=F9 tangibile della globalizzazione, quello, come dire, nella bocca di =
tutti. Ed =E8 anche quello che ha fatto pi=F9 vittime: milioni di =
contadini sono stati espropriati delle loro terre, schiavizzati, =
deportati e perfino uccisi nell'imporre questo modello di produzione =
alimentare. Sulla liberalizzazione dell'agricoltura e sulla riduzione ai =
sussidi, il cosiddetto gruppo Cairns, ovvero i ricchi Stati Uniti, =
Australia e Canada, ma anche i ben pi=F9 poveri Argentina e Brasile, si =
sono giocati il tutto per tutto contro un'Europa protezionista e contro =
un gruppo di paesi in via di sviluppo, capeggiati dall'India, =
intenzionati a non mollare su temi quali la sicurezza alimentare, la =
protezione dei piccoli coltivatori e delle produzioni locali =
dall'invasione del cibo spazzatura delle transnazionali. In una partita =
a scacchi maledettamente complicata sembra alla fine aver vinto =
l'Europa, ma =E8 meglio dire la Francia, che =E8 riuscita a portare a =
casa un bel risultato: quello di svuotare completamente l'accordo. In =
sintesi gli europei alla fine hanno accettato di firmare un documento in =
cui ci si impegna per l'eliminazione graduale dei sussidi pur lanciare =
il nuovo ciclo di negoziati, salvo per=F2 specificare che l'accordo non =
=E8 vincolante per le discussioni che verranno. E' come accettare di =
firmare un contratto solo se contiene la clausola: "questo contratto non =
impegna nessuno". Niente male come artificio retorico.=20

Sabina Morandi








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discusso in quanto tale in parlamento. A elaborarlo e applicarlo sono i =
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1996</B>, durante il governo Prodi (Pds-Ppi-Lista Dini-Ud-Verdi), tale =
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viene ulteriormente sviluppato nella 47a sessione del Centro alti studi =
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estera". Essa=20
costituisce, secondo l'ammiraglio Mariani, una "fondamentale risorsa =
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adeguatamente lo sviluppo della sua economia". E il generale Arpino =
rafforza il=20
concetto affermando che "il potere aereo potr=E0 fornire un contributo =
di primo=20
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che vorremmo avere, ma che sinora non =E8 stato ancora possibile vederci =

riconosciuto" (<I>Informazioni della Difesa</I>,<I> </I>suppl. al n. 4=20
1996).<BR><B>Nel 1999</B> - dopo che il governo D'Alema=20
(Ds-Ppi-Ri-Udeur-Verdi-Sdi-Pdci) ha fatto partecipare l'Italia, sotto il =
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Usa, alla guerra contro la Jugoslavia - la marina militare annuncia che =
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Piero=20
Ostellino che dalle colonne del <I>Corriere della Sera</I> se l'=E8 =
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"imbarazzata" dai risultati della guerra.<BR>Ostellino =E8 uomo =
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uno dei pochi ad aver scritto della violenza della svolta denghista in =
Cina - ma=20
stavolta non capisce. Che la sconfitta dei talebani sia innegabile =E8 =
fuori=20
discussione, ma =E8 altrettanto innegabile che questo non ferma il =
terrorismo:=20
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imbarazzo quindi,=20
o forse Ostellino pensa che non era immaginabile tutto quello che sta =
avvenendo,=20
visto il peso dei bombardamenti americani devastanti quanto "coraggiosi" =
- ha=20
scritto Susan Sontag - dall'alto dei 10mila metri!? Kabul =E8 presa, ma =
senza=20
colpo ferire, come le altre citt=E0, mentre in alcune altre la battaglia =
=E8 accesa.=20
Tutto raccontato dalla regia della <I>Cnn</I>, dopo il bombardamento =
democratico=20
della tv <I>Al-Jazeera</I> a Kabul. Ma i risultati? A meno che non ci si =
voglia=20
gettare in un profluvio di menzogne esotiche come fa Enzo Bettiza che=20
attribuisce all'Alleanza del Nord l'intenzione di "liberare le donne=20
afghane".<BR>Eccoli i risultati: il ministro della difesa americana =
Rumsfeld=20
dice che bin Laden "forse =E8 fuggito"; forse =E8 stato ucciso il numero =
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all'11 settembre, e sono tutti afghani. Una dolorosa necessit=E0? Chi =
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queste morti, quali tribunali internazionali saranno attivati, o =
vogliamo=20
sentire la frottola degli errori, viste le tonnellate di cluster bomb =
che hanno=20
minato il territorio e fatto scempio di civili in fuga? Troppi poi i =
massacri di=20
talebani arresi, anche per l'Onu che chiede un'inchiesta. La guerra era =
contro=20
gli afghani, i talebani o contro al-Qaeda? Se era contro i talebani =E8 =
chiaro che=20
la guera, se non li annienta, rinfocoler=E0 la loro iniziativa armata, =
prima o=20
poi, in Pakistan, dove cadono bombe americane e Musharraf =E8 stavolta =
davvero in=20
difficolt=E0, e in Afghanistan, tanto da minare la sicurezza futura del =
nuovo=20
potere dell'Alleanza del Nord che gi=E0 malsopporta la presenza di =
truppe=20
straniere. Quali sono i risultati? Forse la Palestina che precipita nel =
silenzio=20
dei media? O forse la legge sulle "corti militari internazionali" che =
una parte=20
della stessa destra americana, preoccupata dell'azzeramento del diritto =
negli=20
Usa, chiama "infame golpe di Bush"?<BR>Comunque sia, sfugge ai nuovi =
"kabulisti"=20
la fatica che stanno facendo gli Stati uniti. Che fatica deve essere =
infatti=20
quella del'Amministrazione americana! Prima aiuta i mujaheddin e bin =
Laden a=20
cacciare i sovietici e il governo pro-sovietico, poi mette i mujaheddin =
al=20
potere nel 1992 con tanto di stragi ed esecuzioni sommarie, poi mette i =
talebani=20
al potere nel 1995-1996 con tanto di consiglieri militari americani e =
sauditi=20
che li aiutano nelle battaglie contro i mujaheddin, poi caccia i =
talebani dal=20
potere e aiuta l'Alleanza dei mujaheddin a prendere Kabul e tutto il =
resto. Che=20
fatica, prima per la lotta all'Impero del male, poi per il=20
petrolio.</P><BR></FONT></SPAN>
<HR>
</FONT></SPAN></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2><SPAN class=3Dtesto1><FONT =
size=3D2><BIG><FONT size=3D2=20
style=3D"TEXT-DECORATION: none">Chi ha vinto e chi ha perso nel vertice =
di=20
Doha</FONT><BR><FONT size=3D4 style=3D"TEXT-DECORATION: =
none"><STRONG>WTO ESORCISMO=20
GLOBALE</STRONG></FONT><BR></BIG><!--Foto--><BR>
<P align=3Djustify>N<FONT face=3D"Times New Roman" size=3D2><N>on =
c&#8217;=E8 accordo pi=F9=20
ampio di quello in cui non si decide niente. E a voler considerare i =
contenuti,=20
l&#8217;accordo di Doha =E8 una scatola vuota: l&#8217;unica cosa su cui =
c&#8217;=E8 stata convergenza=20
=E8 stato l&#8217;impegno di continuare a negoziare in futuro. Si sa, =
per=F2, che la=20
potenza dei simboli spesso ha poco a che fare con i contenuti reali. =
Lanciare un=20
nuovo round significava esorcizzare Seattle: un innegabile valore =
d&#8217;immagine che=20
consente a Mike Moore, direttore generale del Wto, di parlare di data =
storica.=20
Se i 142 paesi membri non si fossero messi d&#8217;accordo, =
l&#8217;esistenza stessa=20
dell&#8217;Organizzazione sarebbe stata messa in discussione e =
l&#8217;obiettivo finale dei=20
contestatori pi=F9 radicali, quelli che chiedevano senza mezzi termini =
la fine del=20
Wto, sarebbe stato pericolosamente vicino. Come aveva fatto notare il=20
predecessore di Moore, Peter Sutherland, =ABnel meeting di Doha potrebbe =
essere=20
messa in crisi la credibilit=E0 stessa del Wto=BB. Era questa, insomma, =
la posta in=20
gioco. <BR><FONT face=3D"Times New Roman" size=3D2><B><N>Fino =
all&#8217;ultimo minuto=20
<FONT face=3D"Times New Roman" size=3D2><N>Un suq, ha detto il Tg1. Un =
gigantesco=20
<EM><N>children&#8217;s party<FONT face=3D"Times New Roman" size=3D2><N> =
dove ogni bambino=20
vuole arraffare il suo dono, l&#8217;ha definita il <EM><N>Financial =
Times<FONT=20
face=3D"Times New Roman" size=3D2><N>. Nelle ultime ore, =
l&#8217;assemblea generale del=20
Wto sembrava tutto meno che una riunione di responsabili statisti =
chiamati a=20
decidere sui destini del mondo. Con gli occhi rossi per la mancanza di =
sonno,=20
ognuno rilanciava le proprie pretese cercando di venire a compromessi =
con le=20
contraddizioni che stavano dietro a ciascun delegato di ciascun paese. =
Di fatto,=20
come si =E8 visto nella delegazione pi=F9 potente, ovvero quella =
statunitense, la=20
guerra ha accelerato una contraddizione sotterranea interna, presente =
gi=E0 dai=20
tempi di Seattle: quella fra un blocco di potere sostanzialmente =
protezionista,=20
rappresentato da un Congresso fermamente intenzionato a difendere i =
propri=20
lavoratori e le proprie industrie dagli effetti di ulteriori cicli di=20
liberalizzazioni, e un altro blocco di potere, che si potrebbe definire=20
espansionista, rappresentato dalle grandi transnazionali che hanno =
tentato,=20
senza riuscirci, di avere un mandato molto forte, il cosiddetto=20
<EM><N>fast-track<FONT face=3D"Times New Roman" size=3D2><N> una sorta =
di assegno in=20
bianco per trattare a Doha. Finora la contraddizione dei paesi ricchi, =
sempre=20
esistita, poteva venire comodamente gestita attraverso la prassi della =
doppia=20
morale: protezionismo con i prodotti degli altri - vedi le norme =
anti-dumping=20
contro acciaio e tessili - e ultraliberismo con i prodotti propri. La =
doppia=20
morale si =E8 per=F2 inceppata di fronte all&#8217;alzata di testa dei =
paesi in via di=20
sviluppo, che hanno gestito al meglio - sia come gruppo, sia per proprio =
conto -=20
il potenziale fornito dal clima di &#8220;ora o mai pi=F9&#8221; che =
regnava a Doha. Secondo i=20
media dell&#8217;establishment sono loro i vincitori. Dichiarazione =
naturalmente=20
strumentale, ma =E8 innegabile che, per la prima volta, si sono sentite =
le voci di=20
paesi finora afasici, e che =E8 stata loro l&#8217;importantissima =
vittoria riportata=20
sull&#8217;industria farmaceutica. <BR><FONT face=3D"Times New Roman" =
size=3D2><B><N>La=20
guerra dei brevetti sui farmaci <FONT face=3D"Times New Roman" =
size=3D2><N>Fanno=20
benissimo gli attivisti delle Ong a sottolineare i limiti =
dell&#8217;accordo, come fa=20
Oxfam, protagonista della battaglia, che evidenzia =ABl&#8217;enorme =
lacuna presente nel=20
testo che riguarda i paesi che non dispongono di proprie capacit=E0 =
produttive=BB.=20
Oxfam, come altre Ong, si riferiscono alla modifica dei Trips, gli =
accordi sulla=20
propriet=E0 intellettuale, che consentono la sospensione dei brevetti in =
caso di=20
crisi sanitaria nazionale. Grazie a questa modifica il paese che =
decidesse di=20
produrre da s=E9 i propri farmaci - come ha fatto il Brasile per =
combattere la=20
pandemia di Aids - non rischia pi=F9 di incorrere nelle sanzioni =
economiche=20
internazionali. Una modifica importantissima che, fino alla primavera =
scorsa,=20
quando il governo sudafricano fu trascinato in tribunale per la Legge =
Mandela=20
che sosteneva esattamente questa possibilit=E0, sembrava impossibile. =
Una vittoria=20
ottenuta, oltre che sulla proposizione di un progetto comune di accesso =
ai=20
farmaci, ideato dal Gruppo africano, puntando anche sulla psicosi =
statunitense=20
dell&#8217;antrace e sul fatto - vedi il caso - che la multinazionale =
che produce=20
l&#8217;anti-antrace =E8 tedesca. Dall&#8217;accordo resta per=F2 fuori =
un aspetto importante,=20
la lacuna appunto segnalata da Oxfam. Uno stato pu=F2 produrre in =
proprio i=20
farmaci generici necessari invocando quella che si chiama &#8220;licenza =
forzata&#8221; ma=20
non pu=F2 ricorrere alle &#8220;importazioni parallele&#8221;, ovvero =
andare a comprare il=20
generico da chi lo offre al prezzo pi=F9 accessibile. L&#8217;accordo =
beneficer=E0 quindi=20
quei paesi in grado di produzioni proprie, Brasile, Thailandia, Egitto, =
India e,=20
ovviamente, i paesi industrializzati, ma potrebbe non avere effetti su =
quel 25=20
per cento di popolazione africana infettata dall&#8217;Aids, che abita =
in paesi privi=20
di possibilit=E0 produttive. In sintesi =E8 stata conseguita =
un&#8217;importante vittoria,=20
ma la lotta =E8 ancora lunga. <BR><FONT face=3D"Times New Roman"=20
size=3D2><B><N>Agricoltura, la partita europea <FONT face=3D"Times New =
Roman"=20
size=3D2><N>La questione farmaci non =E8 stata l&#8217;unica su cui gli =
ultr=E0 liberisti=20
hanno dovuto mollare la presa. Mentre piccole concessioni - aperture di =
quote di=20
mercato, abbassamenti di tariffe doganali - venivano fatte a tutti, si =
stava=20
bene attenti a non menzionare una bestia nera, la liberalizzazione dei =
servizi,=20
quei Gats visti come il fumo negli occhi da buona parte dei paesi membri =
e da=20
tutte le componenti della societ=E0 civile. Rispunteranno, ci si pu=F2 =
giurare, in=20
momenti pi=F9 propizi. Ma la partita pi=F9 complicata, e quella di pi=F9 =
grande=20
impatto politico, si =E8 giocata sull&#8217;agricoltura. Oggi, nella =
maggior parte dei=20
Paesi nord europei e negli Stati Uniti, =E8 facile trovarsi a fare =
colazione con=20
succo di arancia della Florida, acqua minerale francese, formaggio =
olandese, t=E8=20
indiano, biscotti italiani e banane centroamericane. E&#8217; il =
risultato pi=F9=20
tangibile della globalizzazione, quello, come dire, nella bocca di =
tutti. Ed =E8=20
anche quello che ha fatto pi=F9 vittime: milioni di contadini sono stati =

espropriati delle loro terre, schiavizzati, deportati e perfino uccisi=20
nell&#8217;imporre questo modello di produzione alimentare. Sulla =
liberalizzazione=20
dell&#8217;agricoltura e sulla riduzione ai sussidi, il cosiddetto =
gruppo Cairns,=20
ovvero i ricchi Stati Uniti, Australia e Canada, ma anche i ben pi=F9 =
poveri=20
Argentina e Brasile, si sono giocati il tutto per tutto contro =
un&#8217;Europa=20
protezionista e contro un gruppo di paesi in via di sviluppo, capeggiati =

dall&#8217;India, intenzionati a non mollare su temi quali la sicurezza =
alimentare, la=20
protezione dei piccoli coltivatori e delle produzioni locali =
dall&#8217;invasione del=20
cibo spazzatura delle transnazionali. In una partita a scacchi =
maledettamente=20
complicata sembra alla fine aver vinto l&#8217;Europa, ma =E8 meglio =
dire la Francia,=20
che =E8 riuscita a portare a casa un bel risultato: quello di svuotare=20
completamente l&#8217;accordo. In sintesi gli europei alla fine hanno =
accettato di=20
firmare un documento in cui ci si impegna per l&#8217;eliminazione =
graduale dei=20
sussidi pur lanciare il nuovo ciclo di negoziati, salvo per=F2 =
specificare che=20
l&#8217;accordo non =E8 vincolante per le discussioni che verranno. =
E&#8217; come accettare di=20
firmare un contratto solo se contiene la clausola: &#8220;questo =
contratto non impegna=20
nessuno&#8221;. Niente male come artificio retorico.=20
<P align=3Dright><B><N>Sabina=20
Morandi</P></B></FONT></B></FONT></FONT></B></FONT></FONT></EM></FONT></E=
M></FONT></EM></FONT></B></FONT></FONT><BR>
<P></P>
<P></FONT></SPAN><BR></P></FONT></DIV></BODY></HTML>

------=_NextPart_000_00BF_01C17128.967A1BE0--