Szerző: Ismeretlen Dátum: Tárgy: [Forumlucca] benritrovati
E' la prima volta che scrivo a questo forum e mi crea un pò di imbarazzo...
ma bon, vediamo di rompere il ghiaccio.
Ho letto alcuni degli interventi e degli articoli segnalati. Un pò
forzandomi. Perchè sono veramente nauseata. No, non delle vostre lettere
ovviamente. Ma di questo clima che mi ricorda tanto una logica che andava di
moda tempo fa (o che forse non è mai passata di moda). Ovvero di creare dei
nemici per compattare l'opinione pubblica. E peggio ancora per manipolare
l'opinione del pubblico. Eh si perchè noi ormai siamo un pubblico più che un
popolo. Quante volte ce lo avranno detto che la parola "popolo" è intrisa di
significati ideologici?? Eppure io non riesco ancora a trovare un sinonimo
altrettanto espressivo. Si perchè quando penso al "movimento" mi viene
subito in mente l'immagine di un popolo. Gente che cammina, si muove,
dialoga, ha scambi continui. E questo mi sembra molto in controtendenza di
questi tempi. L'impressione tangibile che ho è di una chiusura progressiva
dei nostri concittadini italiani nelle proprie paure. E in parte è una
reazione comprensibile di fronte allo spauracchio della guerra. Ma lo sforzo
di apertura che sto facendo, anche in questo momento, è quello di ritrovare
il "mio" popolo. Quello della gente che ha la testardaggine di opporsi
quando non è prevista nessuna voce contraria. Molte volte mi son sentita
dare dell'idealista. In senso negativo ovviamente. "Tu combatti contro i
mulini a vento"... quante volte ce lo saremo sentiti ripetere?! Eppure
questo è l'unico modo che conosco per sentirmi veramente libera. Non è una
questione di posizione politica o di ideologia. E' da molto tempo che non mi
riconosco in nessuna struttura organizzata. Ed è da molto tempo che ho fatto
una scelta. Quella di rinunciare a "contare". Di rinunciare alla mia
porzioncina di "potere". Di essere una signorina "nessuno" che non conta un
cazzo. E questo perchè in tal modo non devo rendere conto a nessuno se non
alla mia coscienza. Ovvero sono completamente libera.
La guerra, questa guerra è un obbrobrio. Si ha l'impressione che sia una
grossa manovra per coprire interessi che stanno altrove. Ancora una volta ci
hanno propinato la storia della necessità dell'intervento militare, della
moralità se non eticità di questa guerra. Le bombe intelligenti, le
inevitabili vittime civili. Tutte storie già sentite. Tutte stronzate già
sentite. Finchè un bel giorno usciranno i primi casi che faranno indignare
la "gente per bene", magari una sindrome come quella del Golfo o qualche
altra cosa che è fin troppo semplice pronosticare. La cosa che mi chiedo è:
come mai la gente è ancora disposta a bersi queste baggianate? Voglio dire:
si sa già, perchè lo abbiamo visto e vissuto, come andrà a finire... quand'è
che imparanno? Forse sto davvero inseguendo un'utopia, ma Eduardo Galeano
aveva un'opinione particolare su questo. "L'utopia è come l'orizzonte:
cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si
allontana di dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa
serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare."