Autore: Sconosciuto Data: Oggetto: [Consumo critico - MSF] interessantissima proposta da parte del
tavolo Reddito di Cittadi
nanza. La mettiamo all'ordine del giorno del 13?
Ciao, vi rigiro questo messaggio arrivatomi da Paolo (già a molto di noi, ma
opportuno girarlo a tutta la mailing list).
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Reddito e consumo, due aspetti della stessa medaglia?
Come tavolo di lavoro sul reddito di cittadinanza, ci siamo accorti che
spesso nell'approfondimento di questa tematica emergevano dei nessi e dei
tratti comuni con le questioni affrontate da altri tavoli.
Da questa constatazione è nata l'idea di provare a proporre anche ad altri/e
lo sviluppo di dibattiti ed iniziative comuni.
E' in questo contesto che vorremmo proporre al tavolo sul consumo critico,
nello specifico, ed a tutti/e gli/le altre, la costruzione di un dibattito
pubblico sui nessi tra reddito e consumo.
Più volte ci è capitato di affermare che la nostra vita è messa in
produzione per il suo intero arco, che oggi oltre ai muscoli vengono
sfruttati anche i cervelli, che le stesse relazioni ed emozioni sono oggetto
di produzione.
La divisione tra produzione e consumo nell'odierna società diviene quindi
sempre più sottile, fino a scomparire del tutto.
Spesso i prodotti vengono acquistati più che per necessità, per affermazione
di status (il telefonino ultimo modello, l'automobile grossa e potente,
ecc.). E quindi il numero di ore di lavoro aumenta per permetterci di
soddisfare bisogni indotti più dalla moda che dalle nostre esigenze
personali. E/o l'acquisto di beni "accattivanti" ci compensa e ci gratifica
in parte della vita non troppo entusiasmante che conduciamo, nella mancanza
di relazioni, di socialità a cui la nostra esistenza "flessibile" ci
costringe.
Così i centri commerciali pullulano di gente, di tutte le età, che oltre a
far la spesa incontrano altri/e, scambiano qualche parola, chiacchierano del
più e del meno e magari ci scappa pure la partitella (a carte, a calcio,
ecc.).
Assodato che è indispensabile riflettere criticamente sul consumo, qual'é la
forma possibile con cui praticare e diffondere questo ragionamento?
Potremmo riuscire a spiegare, e come? Uno slogan del tipo "consuma di meno
(le cose inutili e costose), lavora di meno?
Ha senso, oggi, parlare di boicottaggio o questo rischia di essere una
formula che penalizza il consumatore (obbligandolo ad un maggior dispendio
di tempo e energia) ed incide pochissimo sulla multinazionale contro cui è
diretto, che ha invece la possibilità di "rifarsi la faccia" in pochissimo
tempo con qualche pubblicità/progresso, beneficenza, fondazione a favore
di.... ecc. ecc.
Puo' la garanzia di un reddito riequilibrare il rapporto tra lavoro e
consumo e allentare il ricatto della disoccupazione?
Puo' il reddito di cittadinanza contribuire a liberare parte del nostro
tempo da utilizzare per costruire e fare altro?
Quali sono i limiti e le potenzialità di esperienze come il commercio equo e
solidale, l'agricoltura biologica, le banche etiche, ecc. ?
La scelta di "costruire altro" senza creare momenti di lotta e quindi di
dialettica e di contrapposizione apre la strada ad un numero più ampio di
soggetti o finisce per accettare e giustificare la logica del profitto e
dello sfruttamento di molti da parte di pochi?
Partendo da queste domande noi vorremmo proporre ai componenti del tavolo
sul consumo critico, ma anche a chiunque sia interessato, di aprire un
confronto, alla ricerca di tratti comuni, ma anche delle possibili
divergenze, per arrivare a costruire, come prima tappa, un dibattito
pubblico su queste questioni, tutt'altro che risolte.
Cosa ne pensate? Quando possiamo vederci per discuterne?
Tavolo sul Reddito di Cittadinanza
Le eventuali risposte e riflessioni possono essere inviate a: Paolo:
atteco@???
Sarà mia premura girare immediatamente le varie mail a tutti i componenti
del tavolo sul reddito di cittadinanza.