Lähettäjä: ei tiedossa Päiväys: Aihe: [Consumo critico - MSF] manifestazione Sabato 10 novembre
Ecco ciò che ho raccolto, per chi non fosse nella mailing-list del Punto
Rosso e fosse interessato a Roma.
Arianna
COMUNICATO STAMPA
CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL VERTICE WTO
MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI ROMA DEL 10 NOVEMBRE (partenza da Piazza Esedra
alle ore 15)
Il MILANO SOCIAL FORUM organizza un Treno Speciale da Milano alle ore 6.30
di sabato 10 novembre dalla Stazione Garibaldi. Partenza da Roma per il
rientro a Milano entro e non oltre le ore 21.00 dello stesso sabato (causa
scioperi ferrovie).
Arrivo a Milano in nottata.
Il prezzo è di Lire 60.000.
I NOSTRI RIFERIMENTI ORGANIZZATIVI PER COSTITUIRE L'ELENCO DEI PARTECIPANTI,
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONE BIGLIETTI, SONO:
Punto Rosso, 02/72016642
Rifondazione, 02/66805615-05
Leoncavallo, 02/6705185
Network, 02/27080806
Cantiere, 339/4050668
DOCUMENTO: Il manifesto, 31 ottobre 2001
Roma, tre giorni per dire no a guerra e Wto
Il Social forum della capitale presenta le iniziative dell'8, 9 e 10
novembre: un forum antiliberista sui temi in discussione in Qatar, un
grande corteo contro la guerra e l'Organizzazione mondiale del commercio,
poi tutti al concerto nella "piazza dei popoli"
" No alla guerra economica, sociale, militare. Un altro mondo è
possibile". Con questa parola d'ordine si apre a Roma dall'8 al 10
novembre la mobilitazione contro l'Organizzazione mondiale del commercio,
che si riunisce in Qatar dal 9 al 13. Neanche le bombe, infatti rallentano
la tabella di marcia del Wto. Solo una volta, d'altronde, l'organizzazione
fu costretta a chiudere un vertice. Era il 1999, e al mondo si palesava il
popolo di Seattle.
Con quello spirito, rafforzato da molti altri incontri internazionali,
centinaia di persone parteciperanno al Forum antiliberista e al corteo
indetto dal Roma social forum il 10 novembre, che oltre a ribattere punto
per punto l'agenda in discussione in Qatar, mette al primo posto la
condanna dell'attacco all'Afghanistan. Ieri è stato presentato il
programma della tre giorni, un controvertice in piena regola a cui si
lavora da mesi e che è stato cambiato in corsa, quando il vertice della
Fao - a cui la tre giorni doveva fare da contraltare - è stato rinviato.
Gli appuntamenti, quindi, affronteranno vari temi.
La prima sessione è prevista alle 17 dell' 8 novembre presso l'ex
Mattatoio del quartiere Testaccio (dove si svolgeranno tutti i lavori) su
"Popoli, migranti, insicurezza sociale guerre e repressioni"; alle 19
"Crisi ambientali, povertà e competizione globale". Nei giorni seguenti
assemblee sui saperi, il dominio delle multinazionali sulla propietà
intellettuale, i paradisi fiscali, salario e lavoro. Il 10 alle 11 "Per la
sovranità alimentare dal lavoro della terra al lavoro per un'altra
società", organizzata da Altragricoltura. "Il programma attraversa i
contenuti su cui si stanno misurando i Social forum locali - ha spiegato
Gianni Fabris di Altragricoltura - d'altronde l'obiettivo centrale, ora, è
proprio quello di lavorare sul radicamento territoriale. E' questo il
percorso che porterà alla costruzione di un Social forum nazionale".
La questione della terra, della rinascita di un movimento contadino
globale, sarà una delle facce più presenti durante il lavoro del Forum
antiliberista. A Roma arriveranno, tra gli altri, rappresentanti di Via
Campesina, della Cocca colombiana che si incontreranno con l'Assemblea
contadina italiana. Insieme a loro rappresentanti del sindacato americano
Alfcio e di una ong afghana per lo sminamento, un'organizzazione di
Bassora (Iraq), la Cta argentina, il Congresso mapuche, un'organizzazione
algerina. Insomma, un tavolo che metterà insieme la società civile globale
in un momento in cui la coalizione antiterrorismo rischia di offuscare la
critica alle politiche dei "grandi della terra". "Non vogliamo essere
schiacciati dall'effetto domino del ground zero creato dall'attacco agli
Stati uniti. Occorre rompere il silenzio e andare avanti con la nostra
lotta che ha sempre avuto contenuti molto chiari", ha ricordato Noemi
Colombo dell'Arci. E a fare "rumore" ci penserà il concerto-spettacolo con
cui si concluderà la tregiorni, dopo il corteo, a piazza Bocca della
Verità, ribattezzata per l'occasione "La piazza dei popoli".
"Sventoleranno le bandiere di tutto il mondo, da quella americana a quella
afghana - spiega Nando Simeone del Roma social forum - con le fiaccole che
porteremo in corteo scriveremo un grande "No alla guerra" di fronte alla
sede della Fao".
Il corteo parte alle 15 del 10 novembre da piazza Esedra "perché non c'è
possibilità di giustizia nella guerra, non c'è possibbilità di pace se
permangono le condizioni di ingiustizia", scrive il Roma social forum nel
documento che convoca la manifestazione. E si concluderà nella "Piazza dei
popoli", proprio mentre il centrodestra manifesterà a piazza del Popolo.
Soluzione, questa, che ha permesso il ricompattarsi dell'intero movimento.
Al concerto, infatti, partecipano le realtà che si erano dissociate
dall'idea del corteo, come Legambiente e Rete Lilliput che nei giorni del
controvertice saranno presenti anche con loro iniziative. D'altronde il
centrodestra a qualche isolato di distanza sarà unito, sotto la bandiera
statunitense. "Respingiamo ogni provocazione - ha detto Simeone - il
problema semmai è il loro, che hanno convocato la loro manifestazione
sapendo benissimo che l'appuntamento del 10 era già stato lanciato durante
le drammatiche giornate di Genova".
Comunque una parte del movimento ha anche una richiesta da fare a chi si
ritroverà in piazza del Popolo: "Che almeno si pensi a una sospensione dei
bombardamenti per portare aiuti alla popolazione e per aprire i corridoi
umanitari", ha dichiarato Gianni Fabris. D'accordo Tom Benetollo
dell'Arci: "Non si tratta di "appannare" l'opposizione alla guerra. Ma da
una cosa non si scappa: in Afghanistan si avvicina un inverno freddo. E
queste sono responsabilità politiche ineludibili".