[nuovopci] Saluto all'Assemblea Nazionale di Potere al Popol…

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Autore: Delegazione del (nuovo)PCI
Data:  
To: Npci Inter
Oggetto: [nuovopci] Saluto all'Assemblea Nazionale di Potere al Popolo 'Mobilitiamoci contro il governo Meloni'
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Comunicato CC 11/2024 - 17 aprile 2024

_[Scaricate il testo del comunicato in Open Office [4] / Word [5]]_

Saluto all'Assemblea Nazionale "Mobilitiamoci contro il governo Meloni"
promossa da Potere al Popolo!

Costruire il fronte anti Larghe Intese che lotta contro l'aumento delle
spese militari, l'obbedienza alla NATO e allo Stato sionista d'Israele e
la guerra della classe dominante contro le masse popolari!

Cari compagni e compagne,

il (nuovo)Partito Comunista Italiano si congratula con Potere al Popolo
per aver promosso l'Assemblea Nazionale di sabato 20 aprile 2024 a Roma
[6] presso il Cinema Aquila dal titolo "Mobilitiamoci contro il governo
Meloni. Questo è il governo della guerra, all'esterno e all'interno del
paese".

L'iniziativa, già sottoscritta da una trentina o più tra organismi
popolari (ambientalisti, per il diritto alla casa, contro le grandi
opere inutili o addirittura dannose, contro la guerra, ecc.), organismi
del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) e sindacali, ha
il pregio 1. di collegare strettamente il fronte esterno della guerra
mondiale a pezzi (Ucraina, Palestina, Indo-Pacifico e altre zone) con il
"fronte interno": la guerra di sterminio non dichiarata contro le masse
popolari del nostro paese (guerra ai lavoratori, ai giovani, alle donne,
ai pensionati, agli immigrati) e la devastazione dell'ambiente e 2. di
chiamare alla lotta per la cacciata del governo Meloni, fautore della
mobilitazione reazionaria delle masse popolari italiane e asservito ai
gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti e UE ed esecutore delle loro
politiche di guerra più ancora dei governi delle Larghe Intese
precedenti.

Come abbiamo scritto su _La Voce _76 [7]_,_ andiamo verso una svolta. Il
governo Meloni, installatosi dopo le elezioni del 25 settembre 2022, è
instabile, traballa sia per questioni interne alla coalizione che lo
regge, alle relazioni tra i partiti delle Larghe Intese e al corso delle
cose nel paese, sia per l'instabilità del sistema di relazioni
internazionali alla quale concorrono le guerre in corso nella zona
europea e mediterranea (principalmente Ucraina e Federazione Russa,
Palestina, Yemen), la particolarmente grave crisi interna del paese
imperialista egemone (gli USA), i contrasti tra i gruppi imperialisti,
la lotta per la propria indipendenza di un numero crescente di paesi e
la crescita dei BRICS.

Per dare una parvenza democratica al regime politico della borghesia
imperialista, la classe dominante è costretta a mantenere in vita il
teatrino delle elezioni. Questo contrappone non solo i partiti della
coalizione di governo a quelli dell'opposizione, ma anche uno contro
l'altro gli stessi partiti che compongono il governo. Le elezioni dei
prossimi mesi (europee, regionali e comunali) acuiscono questo scontro.
La lotta tra di essi non è semplicemente per raccogliere voti e per la
composizione del governo, delle giunte regionali e dei consigli comunali
e provinciali, ma anche per la gestione del governo e
dell'amministrazione pubblica a cui sono legati gli interessi delle
varie clientele e di gran parte dei circa 4 milioni e mezzo di aziende
private.

Inoltre, tutti i partiti delle Larghe Intese hanno a che fare con il
crescente distacco delle masse popolari dalle procedure (elezioni) e
dagli organismi politici e sindacali della Repubblica Pontificia,
distacco causato da smantellamento dell'apparato produttivo,
eliminazione delle conquiste di civiltà e benessere strappate dalla
classe operaia nel periodo del "capitalismo dal volto umano"
(1945-1975), privatizzazione e riduzione dei servizi pubblici
(assistenza sanitaria, istruzione, trasporti, manutenzione del
territorio, ecc.), intossicazione di alimenti, di aria, acqua e terra,
crisi ambientale.

La maggiore subordinazione agli imperialisti USA, quindi il maggiore
coinvolgimento nelle loro guerre per mantenere la supremazia e la
complicità con i sionisti d'Israele inguaiano il governo Meloni nei
confronti delle masse popolari italiane. Questi processi allargano il
numero di persone che scendono in piazza o comunque indignate e
preoccupate, rafforzano la lotta degli organismi già attivi contro la
guerra, contro le basi USA e NATO e in solidarietà con la resistenza
palestinese, mettono in discussione prassi correnti che prima erano più
o meno pacificamente accettate, come gli accordi di collaborazione tra
le università italiane e università, aziende ed enti sionisti.

Dinnanzi alla svolta verso cui stiamo andando, ai promotori delle
mobilitazioni e proteste dei lavoratori e del resto delle masse popolari
si aprono nella sostanza due strade distinte.

La prima è quella di lottare anche tenacemente contro il governo Meloni,
alimentando l'ingovernabilità del paese nelle aziende, nelle scuole e
università, ritorcendo contro il governo Meloni ogni tentativo
autoritario di colpire con la repressione le masse popolari in lotta,
animando campagne di mobilitazione e organizzazione città per città,
quartiere per quartiere, per far fronte ai problemi che attanagliano le
masse popolari fino a cacciare questo governo e lo stuolo di
scimmiottatori del fascismo riciclati che lo compongono. Questa strada è
giusta e necessaria per assestare un duro colpo ai vertici della
Repubblica Pontificia (Vaticano, gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti
ed europei, Organizzazioni Criminali e Associazioni Padronali) che
ripongono fiducia nel governo Meloni, affinché prosegua più speditamente
l'attuazione dell'agenda Draghi. Ma questa strada è monca, non indica
dove andare, a cosa miriamo in prospettiva. Cacciare il governo Meloni
senza porsi il problema di quale alternativa di governo costituire, vuol
dire consegnare il paese nuovamente nelle mani del polo PD delle Larghe
Intese o di un qualche governo tecnico e di funzionari scelti dai
vertici della Repubblica Pontificia.

La seconda è quella di cacciare il governo Meloni e costituire un
governo d'emergenza popolare [8]: un governo sostenuto dalle
organizzazioni operaie e popolari, già presenti in gran numero in tutto
il nostro paese, un governo deciso ad attuare tutte quelle misure che
nessun governo espressione dei partiti delle Larghe Intese attua, come
la messa in sicurezza del territorio attraverso le centinaia di piccole
opere necessarie a impedire le stragi dovute agli eventi climatici
estremi; la messa in sicurezza delle aziende per far fronte agli omicidi
padronali nei luoghi di lavoro; il blocco dell'esportazione di
armamenti; l'interruzione per decreto di tutti gli accordi pubblici e
segreti di cooperazione militare, industriale, scientifica e accademica
che i governi delle Larghe Intese hanno stipulato nel corso degli anni
con aziende, agenzie e istituti dello Stato sionista d'Israele.

All'Assemblea Nazionale promossa da Potere al Popolo hanno già aderito
una serie di organismi politici e sindacali in grado, per
l'autorevolezza conquistata sul campo e i legami costruiti con la classe
operaia e altri lavoratori, di farsi promotori della costituzione di un
ampio fronte di forze anti Larghe Intese che lotta contro l'aumento
delle spese militari, l'obbedienza alla NATO e allo Stato sionista
d'Israele, la guerra di sterminio non dichiarata che la classe dominante
promuove contro le masse popolari del nostro paese. Questa mobilitazione
deve rafforzare il fronte anti Larghe Intese al punto da farsi forza
autorevole e di governo, capace di imporre ai vertici della Repubblica
Pontificia il governo d'emergenza che serve al paese, formato dagli
esponenti di fiducia delle organizzazioni operaie e popolari. Sono
numerosi i sinceri democratici, gli esponenti dei sindacati di base e
della sinistra dei sindacati di regime, gli esponenti della sinistra
borghese capaci di amministrare il paese secondo gli interessi delle
masse popolari. Costituire un tale governo rappresenta un salto
qualitativo importante nella lotta di classe in corso, perché romperà
nel suo anello debole la catena della Comunità Internazionale dei gruppi
imperialisti USA-NATO, sionisti e UE e sarà d'esempio per tutti gli
altri paesi.

Siamo in una situazione rivoluzionaria in sviluppo. Non nel senso che
c'è già un ampio movimento di massa in lotta per il socialismo, ma che
la classe dominante è lacerata da contraddizioni che non può risolvere,
che il suo potere sulla società diventa sempre più debole. Quelli che
vogliono porre fine al corso catastrofico delle cose devono inserirsi in
ogni episodio e contesto della lotta di classe, usare ogni appiglio e
spunto che la situazione nel campo nemico e nel campo delle masse
popolari presenta per arrivare a costituire questo governo d'emergenza.
Dobbiamo valorizzare ogni appiglio per mobilitare gli operai e il resto
delle masse popolari, portarli a rafforzarsi in termini di
organizzazione e coscienza, superare e far superare nei comunisti, nei
lavoratori avanzati e nelle masse popolari la sfiducia nelle proprie
forze e nel socialismo nata dalla sconfitta subita nel secolo scorso. In
questo modo avanzeremo fino a costituire un governo d'emergenza popolare
e creeremo le condizioni per uno scontro di livello superiore, un deciso
passo avanti nella lotta per instaurare il socialismo.

Osare guardare lontano, osare lottare!

Cacciamo il governo Meloni, sottomesso alla Comunità Internazionale dei
gruppi imperialisti!

Vincere è possibile, dipende da noi!

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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell'Ordine borghese,
una via consiste nell'usare TOR [vedere
https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html], aprire una casella
email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i
messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere
https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html].



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[4]
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[5]
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[6]
https://poterealpopolo.org/mobilitiamoci-contro-governo-meloni-guerra-esterno-interno/
[7] https://nuovopci.it/voce/voce76/indvo76.html
[8] https://nuovopci.it/dfa/avvnav07.html