[Pacifistat] prove di larghe intese pd forza italia

Delete this message

Reply to this message
Author: Carmine De Angelis
Date:  
To: pacifistat
Subject: [Pacifistat] prove di larghe intese pd forza italia

Giuliano balestrieri

https://it.businessinsider.com/prove-di-larghe-intese-pd-forza-italia-agcom-e-vigilanza-rai-apparecchiano-il-regalo-milionario-per-mediaset/


Il nuovo tetto all’affollamento pubblicitario della Rai *doveva essere
il regalo di Renzi a Mediaset (e Berlusconi) all’indomani del Referendum
costituzionale dello scorso anno*
<https://it.businessinsider.com/tutto-pronto-per-il-regalo-del-governo-a-mediaset/>.
La sconfitta delle urne e le dimissioni di Renzi hanno cambiato lo
scenario e fermato l’intraprendenza del Pd. Un anno dopo, però, il piano
è tornato di prepotente attualità: con il voto a marzo e i sondaggi che
mostrano il Pd in caduta libera, l’obiettivo dei Dem è rinsaldare l’asse
con Berlusconi per restare al governo.

A tirare le fila della partita è l’attivissima Gina Nieri, la lobbista
di Mediaset che grazie al silenzio assenso del premier Paolo Gentiloni
ha messo a punto *una manovra a tenaglia capace di portare nelle casse
di Cologno tra i 30 e i 70 milioni di ulteriori incassi pubblicitari a
costo zero.* Per evitare di creare problemi al presidente del Consiglio
– che è un esperto del settore radiotelevisivo -, la partita si è
spostata sul doppio binario della Commissione vigilanza Rai e
dell’Agcom, l’authority delle comunicazioni. E dopo mesi di trattative è
arrivata la settimana decisiva.

La vigilanza Rai, *arrivata alle battute conclusive per il rinnovo del
contratto di servizio di Viale Mazzini*, si troverà a discutere su uno
dei tanti emendamenti presentati del senatore Gasparri, ma il più
importante è quello che da un lato impone alla Rai di non vendere spot
“*a prezzi inferiori a quelli del mercato*” (per non danneggiare
Mediaset) e dall’altro chiede “*l’applicazione su ogni singola rete, e
non cumulativamente per le tre reti generaliste, del limite del 4 per
cento di affollamento pubblicitario settimanale di cui all’articolo 38,
comma 1, del TUSMAR*”.

Oggi la Rai *ha per legge un doppio limite all’affollamento
pubblicitario: uno orario fissato al 12% e un altro settimanale al 4%
per il quale però si considerano Rai1, Rai2 e Rai3 nel loro insieme.* In
sostanza si possono trasmettere fino a 432 secondi di pubblicità
all’ora, ma la media settimanale delle tre reti non può superare i 144
secondi l’ora. Con l’emendamento Gasparri, invece, ogni canale avrebbe
il proprio tetto da rispettare e di conseguenza Viale Mazzini dovrebbe
svuotare di spot Rai1 (oggi intorno al 6%), ricaricando Rai3 (che è
vicina 3% di affollamento, ma ha tariffe più basse per gli inserzionisti).

Un travaso che sarebbe in buona parte a beneficio della rete ammiraglia
di Mediaset, Canale5: *non trovando spazio su Rai1 gli investitori
migrerebbero verso il canale della tv commerciale con il target più
simile.* Una mossa del genere toglierebbe alla Rai fino a 120 milioni di
euro di pubblicità che verrebbero trasferiti in larga parte a Mediaset.
Soprattutto se l’esecutivo sfruttasse a proprio uso e consumo la nuova
direttiva sui media in arrivo da *Bruxelles che per far fronte allo
strapotere di Facebook e Google ha intenzione di togliere il tetto
all’affollamento pubblicitario per le televisioni.* E anche in questo
caso a beneficiarne sarebbe Mediaset che potrebbe allocare più spot sul
prime time, sforando l’attuale tetto del 18% orario, e meno negli orari
a minor ascolto che valgono di meno.

Michele Anzaldi, deputato Pd in Vigilanza Rai, è convinto che
l’emendamento non passerà “perché abbiamo un parere legale secondo cui
il contratto di servizio non può modificare una norma primaria. *Il vero
regalo a Mediaset, però, è stato fatto con la programmazione dei
palinsesti: il mercato ha già deciso dove investire e infatti la Rai
neppure arriva a raccogliere quanto permesso dalla legge*”.

Per evitare che qualche intoppo impedisca a Mediaset di passare un
Natale migliore – anche in vista dell’accordo con i francesi di Vivendi
-, martedì si pronuncerà sull’affollamento pubblicitario della Rai anche
l’*Agcom discutendo un ordine del giorno presentato dal commissario
Antonio Martusciello, ex dipendente di Publitalia approdato in
Parlamento tra le fila di Forza Italia.* La proposta di Martusciello è
la stessa di Gasparri: calcolare il tetto di affollamento settimanale
sulle singole reti Rai anziché sull’insieme delle tre generaliste.

Se l’ordine del giorno venisse approvato, sarebbe efficace da subito,
*senza bisogno di ulteriori passaggi parlamentari.* L’authority per le
comunicazione ha infatti il compito di vigilare sul rispetto dei tetti
pubblicitari:*la legge Gasparri che ha definito il 4% della Rai non
specifica se il limite sia da intendersi per singola rete o meno e così
l’Agcom si è autoregolata.* E adesso è libera di cambiare idea.
Spostando decine di milioni di euro dalla Rai a Mediaset.