Re: [Hackmeeting] [_TO* hacklab] di trojan di stato

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Autore: ginox
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To: hackmeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] [_TO* hacklab] di trojan di stato
On 2017-04-24 21:40, Arclele wrote:
> Il 24/04/2017 21:28, Elettrico ha scritto:
>> l'assenza di norme precise lascia più spazi di manovra in tribunale?
>>
>
> ma dati alla mano c'e' qualcuno che sa se le prove "atipiche" in
> tribunale hanno retto ai vari gradi di giudizio? cioe' ci sono
> gia' stati in italia casi che sono arrivati al 3°?
>
> Se e' gia' successo(?) e le prove sono state considerate valide, la
> normazione dell'uso dei captatori e' un + per i poveracci sotto
> processo, se non sono state considerate valide le prove all'ora la
> normazione dell'uso dei captatori e' un - per i poveracci sotto
> processo.
>
> non capisco cosa mi sfugge...
>


niente penso tu abbia capito bene.
La situazione attuale sta riassunta abbastanza bene qui, o almeno
a me e' sembrato un buon riassunto

https://m.filodiritto.com/articoli/2017/01/captatori-informatici-per-scopi-intercettivi-il-dibattito-dopo-la-sentenza-scurato-delle-sezioni-unite-penali.html

Il problema e' in che senso andra' la legge, cioe' ad esempio in
germania
anni fa, la corte costituzionale aveva ribadito una roba interessante
sul
principio della spontaneita' della comunicazione, cioe' che se mi sento
pesantemente controllato, tendero' ad autocensurarmi e non potro'
esercitare il
mio diritto alla libera comunicazione. La vicenda era quella del trojan
di stato
reso pubblico dal CCC.
Si parlava allora di un uso disinvolto da parte delle fdo di questi
strumenti.
La corte costituzionale ribadiva la necessita' di sottoporli a regole
stringenti,
autorizzazione, enti di controllo e garanzia, ecc...
Che e' quello che si discute in italia, non so come sia finita in
germania.
Penso che le perplessita' nascano un po' dalla sensazione diffusa nei
giri nostri
che ci sia una spinta forte nel normare questi oggetti per superare lo
scoglio
dell'utilizzo in tribunale, e che una parte delle persone che masticano
in qualche
modo di questa roba stia provando a limitare i danni. Si tratta di
capire se
si arriva quando i buoi sono gia' scappati dalla stalla oppure no e in
ogni
caso se ci si cava qualcosa di buono oppure no.
Io vedo 4 casi

(a)
la situazione attuale dove tutti faticano in tribunale sia l'accusa
che la difesa e si affronta caso per caso, con leggi vaghe e
interpretazioni
discordanti

(b)
la legge viene modificata in senso favorevole per l'accusa

(c)
la legge viene modificata in senso favorevole per la difesa

(d)
la legge viene modificata e si tende all'equilibrio

a noi conviene solo (c)
(b) e' male
(a) e (d) ci si gioca, ma (a) e' meglio di (b) e (b) tendera' a
prevalere nei processi
in cui per esempio rientra la parola terrorismo, mafia, e via cosi'

i dubbi di lesion e samba si comprendono dall'assunto che accadra' (b)
e che non essendo noi direttamente coinvolti nel processo di
legiferazione,
sia piu' corretto assumere una posizione che si appella a principi
etico/morali
in una strategia del tipo "vi ho detto di no, e' un problema vostro
gestire questo no".

Che potrebbe pure essere un'opzione se si costituisse un movimento di
opinione
piu' ampio a riguardo. Cioe' se la lotta notav si appiattiva sul sedersi
al tavolo
di un osservatorio, la tav in valle di susa sicuro l'avevano gia' finita
come
nel devastato mugello. Il problema se mai e' che noi non siamo in grado
di
creare un movimento di quel tipo, neppure nel digitale. Questo e' un
nostro limite
e quindi ci tocca sperare che la legge non faccia troppo schifo.

Sicuramente ad hackit ci sara' occasione e l'oppurtunita' di discutere
su queste
cose, che per allora la legge sara' magari stata votata e sapremo di che
morte
dovremo morire. Il lavoro fatto dall'underscore e' cmq fighissimo
perche' fa
quello che secondo me dovrebbe fare la comunita' di hackit: cioe'
prendere gli
aggeggi, passarli al setaccio, fargli le pulci, dare una visione critica
della
realta' tecnologica in cui siamo calati, cercando di esprimere
un'analisi anche
tecnicamente approfondita degli ammennicoli elettronici.