[Intergas] Fwd: INVITO 6 dicembre Università Cattolica - "So…

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Author: Sandra Cangemi
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To: ekonomi, intergas, 'Sandra Cangemi' via GAS del Parco
Subject: [Intergas] Fwd: INVITO 6 dicembre Università Cattolica - "Sono rom e ne sono fiera. Dalle baracche romane alla Sorbona" di Anina Ciuciu



-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto:     INVITO 6 dicembre Università Cattolica - "Sono rom e ne sono 
fiera. Dalle baracche romane alla Sorbona" di Anina Ciuciu
Data:     Sat, 3 Dec 2016 13:07:28 +0100
Mittente:     Stefano Pasta <stefanopasta@???>
Rispondi-a:     scendiamoincampo@???




Con grande piacere vi mando questo invito

Martedì 6 dicembre (11,30-13,30) all'Università Cattolica di Milano
(Aula Colombo G23, Largo Gemelli 1, M2 Sant'Ambrogio) presenteremo il
libro "Sono rom e ne sono fiera. Dalle baracche romane alla Sorbona"
(Alegre, 2016). Sarà presente l'autrice, Anina Ciuciu
In allegato la locandina.

IL TESTO
Anina ha 25 anni, ed è Rom. Oggi studia per diventare magistrato alla
Sorbona dove, grazie ad una borsa di studio, frequenta un Master di
secondo livello. Prima di riuscirci però ha conosciuto i terribili
viaggi per migrare dalla Romania, gli squallidi campi nomadi italiani,
la miseria, la necessità di chiedere l’elemosina per strada, gli insulti
dei passanti.
In questo libro – che in Francia ha già venduto 10mila copie – racconta
la sua storia in prima persona. Aveva 7 anni quando la sua famiglia
scappa da un Paese ostile per raggiungere l’Occidente. In Italia si
ritrova nella baraccopoli Casilino 900 in cui trascorre mesi di miseria,
soprusi e umiliazioni, per poi fuggire verso la Francia dove, grazie
all’aiuto di due donne, la famiglia Ciuciu trova un appartamento dove
alloggiare. Dopo un periodo di clandestinità, i suoi genitori trovano
lavoro ottenendo così il permesso di soggiorno, e la possibilità di far
studiare i propri figli.
Anina è una donna rom. Ha mantenuto le sue tradizioni, parla il romanès,
cucina secondo la tradizione familiare. Ma si considera anche rumena e
francese ed è orgogliosa di esserlo. “Se fossimo rimasti a Casilino 900
– racconta – avremmo condotto la vita imposta da quelle condizioni: mi
sarei sposata, avrei avuto figli, avrei continuato a chiedere
l’elemosina senza nemmeno aspirare ad un futuro migliore. È normale;
sono le conseguenze delle politiche di marginalizzazione e di esclusione
e non di pratiche culturali intrinseche alle nostre comunità. La miseria
obbliga a sviluppare l’economia della miseria”.


Dr. Stefano Pasta
Centro di Ricerca sull Relazioni Interculturali - Università Cattolica
di Milano
stefanopasta@??? <mailto:stefanopasta@gmail.com>
3387336925
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