[nuovopci] Per un nuovo anno di lotte e di vittorie!

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Author: \(nuovo\) Partito comunista italiano
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To: npci.inter
Subject: [nuovopci] Per un nuovo anno di lotte e di vittorie!


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Comunicato CC 31/2015 - 30 dicembre 2015

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PER UN NUOVO ANNO DI LOTTE E DI VITTORIE!

Giusto cento anni fa, in occasione del Natale e del Capodanno, nelle
trincee del fronte franco-tedesco ci furono le prime fraternizzazioni
tra soldati che i gruppi imperialisti europei e americani con la
benedizione del Vaticano avevano schierato l'uno contro l'altro e
indotto a uccidersi tra loro a vantaggio dei profitti dei rispettivi
padroni. L'Italia era entrata in guerra solo da sette mesi, ma in Europa
era già pienamente dispiegata la prima guerra mondiale prodotta dal
sistema imperialista, dalla prima crisi generale del capitalismo. Grazie
alla resistenza delle masse popolari e all'attività dei comunisti di
Lenin da essa sarebbe sorta la Rivoluzione d'Ottobre che costruì i primi
paesi socialisti e mise in moto la prima ondata della rivoluzione
proletaria che percorse tutto il mondo e mise in moto le masse popolari
di ogni paese. L'umanità era entrata nell'epoca del declino del
capitalismo e della rivoluzione socialista. È l'epoca che stiamo ancora
vivendo, che sta a noi concludere.

Nell'anno che termina in questi giorni la crisi generale del capitalismo
si è continuamente aggravata e la borghesia imperialista non è in grado
di cambiare strada. Allargamento della disoccupazione, della precarietà
e della miseria, diffusione dell'abbrutimento e della criminalità,
dissoluzione dei legami sociali e costrizione in massa della popolazione
all'emigrazione, dissesto delle strutture civili e dei territori,
catastrofi ambientali e climatiche, cancellazione delle conquiste
politiche e sociali strappate durante la fase ascendente della prima
ondata della rivoluzione proletaria, estensione della guerra promossa
dai gruppi imperialisti nonostante l'eroica resistenza dei popoli
oppressi alla ricolonizzazione: ecco i principali capitoli degli
avvenimenti dell'anno che termina. Questo corso delle cose conferma che
l'umanità ha bisogno di un nuovo sistema di relazioni sociali e di
relazioni internazionali: il socialismo, fase di transizione dal
capitalismo al comunismo.

Di questo nuovo sistema più di 150 anni fa Marx ed Engels, i fondatori
del movimento comunista cosciente e organizzato, hanno illustrato i
presupposti creati dalla società borghese stessa, le caratteristiche che
avrebbe assunto e le leggi della sua instaurazione. Durante la prima
ondata della rivoluzione proletaria il movimento comunista guidato da
Lenin, Stalin e Mao Tse-tung ha confermato che la classe operaia è
effettivamente capace di guidare le masse popolari e i popoli oppressi a
costruire questo nuovo ordinamento sociale e questo nuovo sistema di
relazioni internazionali. La costituzione dei primi paesi socialisti in
Europa e in Asia, la potenza raggiunta dall'Unione Sovietica diretta da
Stalin, la vittoria della rivoluzione cinese diretta da Mao Tse-tung e
la costituzione della Repubblica Popolare Cinese, la resistenza di Cuba,
la vittoria del Vietnam hanno mostrato che, per quanto ancora potenti,
gruppi e potenze imperialiste non sono in grado di arrestare l'opera del
movimento comunista cosciente e organizzato: tutte le aggressioni delle
potenze imperialiste e le loro ciniche e criminali manovre per sabotare
lo sviluppo dei paesi socialisti sono state battute. Per alcuni decenni,
nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria, tutti i
popoli del mondo hanno lavorato e combattuto in una opera variegata ma
concorde per mettere fine al sistema imperialista, al colonialismo,
all'arretratezza e alla miseria che l'umanità ha ereditato dalla sua
storia.

Il corso delle cose ha anche mostrato e permesso di capire i limiti che
il movimento comunista cosciente e organizzato deve superare, in
particolare nei paesi imperialisti, per portare a termine
l'instaurazione del socialismo nel mondo. In sintesi i limiti hanno
riguardato la strategia della rivoluzione socialista (la rivoluzione
socialista non scoppia, è una guerra popolare rivoluzionaria di lunga
durata), il ruolo dei partiti comunisti nella rivoluzione socialista e
la riforma intellettuale e morale (RIM) che i suoi membri devono
compiere perché il Partito sia all'altezza del suo compito, il riflesso
nei partiti comunisti della lotta di classe che si svolge nella società
(la lotta tra le due linee nel Partito), il metodo di lavoro che i
partiti comunisti devono seguire per promuovere l'emancipazione delle
masse popolari dalle classi dominanti (la linea di massa), la
continuazione della lotta di classe dopo l'instaurazione del socialismo.


È a causa dei limiti del movimento comunista cosciente e organizzato in
questi campi che la prima ondata della rivoluzione proletaria si è
esaurita, che i gruppi imperialisti hanno ripreso il sopravvento e
condotto l'umanità nel marasma attuale, che catastrofi maggiori
minacciano l'umanità intera. Sono limiti che sta a noi comunisti
superare. Tutte le idee, le aspirazioni e le proposte di porre fine
all'attuale catastrofico corso delle cose senza riprendere la
rivoluzione socialista, chiedendo ai governi dei gruppi imperialisti di
porre fine alla guerra, di cessare la loro politica di sfruttamento e di
rapina dei lavoratori e dei popoli oppressi e di devastazione della
Terra, sono illusioni e creano diversioni. Le proteste delle masse
popolari e le loro lotte rivendicative sono importanti principalmente
perché alimentano il movimento rivoluzionario, se noi comunisti oltre a
promuoverle e sostenerle ne valorizziamo questo lato.

Ma chiedere al governo Renzi o ad altri governi emanazione dei vertici
della Repubblica Pontificia di rispettare la Costituzione del 1948 è
come chiedere a un cane di cantare. Il Vaticano, la borghesia italiana,
gli imperialisti americani e le organizzazioni criminali nel 1948 non
avevano la forza di impedire che i protagonisti della Resistenza
vincitori del nazifascismo scrivessero nella Costituzione molte idee e
principi del movimento comunista: ma una volta consolidato il loro
potere ne hanno impedito, attenuato o deformato l'attuazione. Oggi li
violano apertamente e li cancellano anche formalmente perché il loro
potere è allo sfascio e la Costituzione è diventata strumento delle loro
lotte intestine. Per lo stesso motivo cancellano uno dopo l'altro
persino gli istituti della stessa democrazia borghese che pure è a tutto
vantaggio dei capitalisti e dei ricchi. Avviene in Italia, ma è quello
che avviene in ogni altro paese imperialista.

La Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e
sionisti ha scatenato e conduce contro le masse popolari nei paesi
imperialisti e nei paesi oppressi una guerra di sterminio non dichiarata
e una guerra apertamente dispiegata a cui essa non porrà mai fine, non è
in grado di porre fine perché per ogni capitalista è condizione
necessaria della valorizzazione del suo capitale. La Repubblica
Pontificia è parte importante di questa Comunità. Chiedere ai governi
della Repubblica Pontificia di essere neutrali in questa guerra è
seminare illusioni.

Neanche noi comunisti siamo né possiamo essere neutrali, perché siamo i
promotori e gli organizzatori della resistenza delle masse popolari
bersagliate da questa guerra, siamo gli alleati dei popoli dei paesi
oppressi che resistono a questa guerra. Il nostro compito storico è
dirigere il contrattacco delle vittime di questa guerra scatenata dai
gruppi imperialisti e guidarle alla vittoria. Siamo coinvolti in una
guerra in cui è impossibile essere neutrali. Oggi l'economia capitalista
è in crisi e per la borghesia la guerra è una delle risorse fondamentali
per frenare la sua crisi, per tirare in lungo. Senza la guerra, senza la
produzione e il commercio di armi, senza la ricerca militare e dei
sistemi di controllo e repressione, la crisi si aggraverebbe, milioni di
lavoratori in più sarebbero licenziati. Solo negli USA circa il 10 per
cento dell'economia (cioè circa 15 milioni di lavoratori) dipende
direttamente dall'industria militare e affine e per di più nell'economia
moderna un settore tira l'altro. Se rinunciassero a usare la loro
supremazia in campo militare, i gruppi imperialisti USA sarebbero
rapidamente surclassati dagli altri gruppi imperialisti. Bando alle
illusioni: porre fine alla guerra è possibile, ma solo rovesciando il
capitalismo. E questo è possibile, dipende principalmente da noi
comunisti. Il primo paese imperialista che romperà le catene della
Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e
sionisti mostrerà la strada e aprirà la via anche alle masse popolari
degli altri paesi.

Il nuovo potere di cui l'umanità ha bisogno non è né il potere di un
uomo né il potere di un partito: né l'uno né l'altro è in grado di
risolvere i problemi con cui l'umanità si scontra oggi in ogni paese del
mondo. Il potere di cui l'umanità ha bisogno è il potere della classe
operaia. Dell'instaurazione e dell'esercizio di questo potere uomini e
partiti possono solo essere strumenti: anzi in questa veste sono
indispensabili. Il socialismo non cade dal cielo, è un sistema di potere
e di organizzazione sociale che nasce dai presupposti già esistenti, ma
il suo avvento deve essere preparato con scienza e realizzato con arte.
Questo è il compito che noi comunisti dobbiamo assolvere, è il nostro
compito storico.

Nei paesi arabi e musulmani, che in questi anni sono al centro
dell'aggressione imperialista, in questo periodo le masse popolari
oppongono una resistenza accanita ed eroica: essa trabocca già anche nei
paesi imperialisti, con contrattacchi che gli organi di intossicazione
dell'opinione e i loro servi denigrano chiamandoli terrorismo. Per
aggregare le masse popolari dei paesi imperialisti al proprio servizio,
i caporioni dell'imperialismo denigrano quella resistenza come guerra di
religione. Ma i fatti li smentiscono: anche gruppi della stessa
religione si combattono tra loro. Gli imperialisti e i loro portavoce
approfittano del fatto che ognuno dei gruppi promotori della resistenza
oggi esprime i suoi obiettivi con termini, immagini e riferimenti presi
dalla propria religione, che non è la religione cristiana dei paesi in
cui si è sviluppato il capitalismo e che sono alla testa del sistema
imperialista mondiale.

Ma vero è che gli stessi gruppi della resistenza si combattono tra loro
e subiscono manovre e infiltrazioni dei gruppi imperialisti. Le
contraddizioni tra le masse popolari prevalgono sulla contraddizione tra
le masse popolari e il sistema imperialista mondiale e quindi i gruppi e
le potenze imperialiste hanno via libera per tessere i loro intrighi e
le loro manovre. L'umanità ha bisogno del comunismo come una donna
gravida ha bisogno di partorire: per questo solo la rivoluzione
socialista è in grado di unire in uno sforzo comune le masse popolari
dei paesi imperialisti e i popoli dei paesi oppressi nonostante le mille
contraddizioni e la grande diversità di condizioni che ereditiamo dalla
storia. Lo abbiamo visto durante la prima ondata della rivoluzione
proletaria. Solo quando noi comunisti riusciremo a sviluppare su grande
scala la seconda ondata della rivoluzione proletaria, cesseranno la
"guerra tra poveri" e la mobilitazione reazionaria che al contrario i
gruppi imperialisti e i loro portavoce fomentano nei paesi oppressi e
anche nei paesi imperialisti prendendo a bersaglio gli immigrati.

I gruppi e le potenze imperialiste provocano l'emigrazione di milioni di
persone e i paesi imperialisti non sono in grado di dare una vita
dignitosa agli immigrati perché non sono in grado di dare una vita e un
lavoro dignitosi neanche ai lavoratori autoctoni. I promotori sfacciati
e aperti della mobilitazione reazionaria (Lega Nord in Italia, Fronte
Nazionale in Francia, ecc.) dicono che bisogna assicurare una vita
dignitosa ai lavoratori italiani prima di pensare agli immigrati, ma non
dicono come questo sistema potrebbe assicurare una vita dignitosa ai
lavoratori italiani. L'eliminazione delle conquiste è incominciata ben
prima che incominciasse l'immigrazione di massa. La realtà è che il
sistema attuale non assicura una vita dignitosa agli immigrati perché
non è in grado di assicurarla neanche agli italiani. Gli immigrati sono
un problema insolubile per un regime che non risolve neanche il problema
degli italiani. Esso usa gli immigrati per aggravare il problema degli
italiani, li sfrutta in condizioni peggiori di quelle che impone ai
lavoratori italiani, li usa come concorrenti dei lavoratori italiani, li
addita come causa dei problemi dei lavoratori italiani, per mascherare
il fatto che non è in grado di assicurare una vita dignitosa neanche ai
lavoratori italiani.

Questo è il contesto della lotta che noi comunisti dobbiamo condurre
nell'anno nuovo. Da qui la linea che seguiremo:

- PROMUOVERE E SOSTENERE OGNI PROTESTA E OGNI LOTTA RIVENDICATIVA DELLE
MASSE POPOLARI E INDIRIZZARLA A COSTITUIRE ORGANIZZAZIONI OPERAIE IN
OGNI AZIENDA CAPITALISTA E ORGANIZZAZIONI POPOLARI IN OGNI AZIENDA E IN
OGNI ISTITUZIONE PUBBLICA, IN OGNI PAESE, QUARTIERE E CITTÀ;

- ORIENTARE OGNI OO E OP AD ATTUARE DA SUBITO IN OGNI CAMPO LE MISURE
NELL’INTERESSE DELLE MASSE POPOLARI CHE SI POSSONO ATTUARE LOCALMENTE;

- ORIENTARE OGNI OO E OP AD AIUTARE E SOSTENERE TUTTI GLI ALTRI SETTORI
DELLE MASSE POPOLARI A ORGANIZZARSI ANCHE LORO;

- ORIENTARE OGNI OO E OP A COORDINARSI TRA LORO A LIVELLO REGIONALE E
NAZIONALE FINO A COSTITUIRE UN PROPRIO GOVERNO D’EMERGENZA E A FARLO
INGOIARE AI VERTICI DELLA REPUBBLICA PONTIFICIA E CON ESSO ATTUARE LE
MISURE CHE ALL’INTERNO E A LIVELLO INTERNAZIONALE UN GOVERNO PUÒ FAR
VALERE.

IL (NUOVO) PARTITO COMUNISTA ITALIANO CHIAMA TUTTI GLI ELEMENTI AVANZATI
DEL NOSTRO PAESE, IN PARTICOLARE GLI OPERAI AVANZATI, I GIOVANI, LE
DONNE E GLI IMMIGRATI A SEGUIRE QUESTA LINEA; CHIAMA I PIÙ AVANZATI AD
ARRUOLARSI NELLE FILE DEL PARTITO E COSTITUIRE COMITATI DI PARTITO
CLANDESTINI NELLE AZIENDE CAPITALISTE E NELLE AZIENDE PUBBLICHE, NELLE
SCUOLE E NELLE UNIVERSITÀ, NELLE ZONE D’ABITAZIONE PER ASSIMILARE LA
CONCEZIONE COMUNISTA DEL MONDO E IMPARARE AD APPLICARLA CONCRETAMENTE
OGNUNO NELLA SUA SITUAZIONE PARTICOLARE. STUDIARE IL _MANIFESTO
PROGRAMMA [7] _DEL PARTITO È LA PRIMA ATTIVITÀ DI CHI SI ORGANIZZA PER
DIVENTARE COMUNISTA. STABILIRE UN CONTATTO CLANDESTINO CON IL CENTRO DEL
PARTITO È LA SECONDA. PROMUOVERE LA COSTITUZIONE DI OO E OP E IL LORO
ORIENTAMENTO A COSTITUIRE IL GBP È LA TERZA.

AVANTI COMPAGNI, CON CORAGGIO E INTELLIGENZA!

FAREMO DELL’ITALIA UN NUOVO PAESE SOCIALISTA!

CONTRIBUIREMO ALLA SECONDA ONDATA DELLA RIVOLUZIONE PROLETARIA CHE
AVANZA NEL MONDO!

_**************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[8]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [8]_].
_

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