[Forumlucca] EDUARDO GALEANO SU HUGO BLANCO

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Author: Aldo Zanchetta
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To: forumlucca, 'Gas lucca-mattaccio'
Subject: [Forumlucca] EDUARDO GALEANO SU HUGO BLANCO
Così ha scritto Eduarso Galeano, recentemente scomparso, su Hugo Blanco che
sarà a Lucca il prossimo 29 aprile dove sarà possibile incontrarlo alle ore
21 presso la Biblioteca Popolare di San Concordio



Eduardo Galeano scomparso pochi giorni addietro usa queste parole per
introdurre il volume tradotto in italiano
"Noi, gli indios" raccolta di scritti autobiografici dello storico leader
delle lotte per la terra in Perù,
<http://www.surnet.it/public/foto_newsletter/Hugo_scheda.pdf> Hugo Blanco.


Queste pagine, scritte a fiotti, disordinate, allegre, disperate, raccontano
le avventure e disavventure dell'uomo che guidò la lotta contadina in Perù,
l'organizzatore dei sindacati rurali, l'uomo che lottò per una riforma
agraria nata dal basso e dal basso combattuta.

Hugo Blanco ha attraversato il suo paese in lungo e in largo, dalle montagne
innevate alla costa desertica, passando per la selva umida dove si dà la
caccia ai nativi come fossero animali. E ovunque passava, aiutava i caduti a
rialzarsi, i silenziati a parlare.

Le autorità lo accusarono di essere un terrorista. Avevano ragione. Lui
seminava il terrore tra i padroni della terra e della gente.

Ha dormito sotto le stelle e in celle abitate da topi. Ha fatto quattordici
scioperi della fame. Durante uno di questi, quando non ce la faceva più, il
ministro degli Interni gli inviò affettuosamente in regalo una bara. Più di
una volta il pubblico ministero chiese per lui la pena di morte, e più di
una volta venne pubblicata la notizia che Hugo era morto.

E quando un trapano gli aprì il cranio, perché era scoppiata una vena, Hugo
si risvegliò in preda al panico per paura che i chirurghi gli avessero
cambiato le idee.

Ma no. Continua a essere, con il cranio ricucito, lo stesso Hugo di sempre.
Noi, i suoi amici, eravamo sicuri che nessun trapianto di idee avrebbe
funzionato. Però temevamo che Hugo si risvegliasse rinsavito.

Chiunque può costatarlo: lui continua a essere lo stesso stupendo folle che
decise di essere indio malgrado non lo fosse, e ha finito per essere il più
indio di tutti.