Re: [Forumlucca] luccacontrolaguerra continua a esistere

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Author: Annamaria
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To: forumlucca
Subject: Re: [Forumlucca] luccacontrolaguerra continua a esistere
grazie Aldo.
ottimo come spesso
annamaria

Il 20/02/2015 19:55, Aldo Zanchetta ha scritto:
>
>     Poco meno di 4 anni or sono scattò l’<<operazione Libia>> ad opera
>     di Francia e Inghilterra.

>
>     L’obbiettivo, si scrisse, era scalzare l’Italia dalle posizioni di
>     rapporti privilegiati con il governo Gheddafi e quindi
>     nell’approvvigionamento di petrolio.

>
>     E l’Italia? Il governo Berlusconi titubò un po’ e infine aderì e
>     entrò in guerra.

>
>     Ieri il sempre sorprendente Prodi su il Messaggero ha scritto che
>     fu un raro caso di un paese che entra in guerra contro se stesso e
>     i propri interessi. Non ricordo cosa disse allora.

>
>     Poi sull’operazione calò il silenzio e per quattro anni i grandi
>     media non informarono limitandosi a qualche accenno nei momenti
>     più cruciali senza però mai approfondire né raccontare cosa stava
>     accadendo.

>
>     Ora la Libia torna sulle prime pagine, ma se aspettate di capire
>     cosa accade realmente e perché, resterete delusi.

>
>     Allora uno sparuto gruppo di concittadini lanciò un appello “no
>     alla guerra in Libia” che raccolse oltre trecento firme in un
>     pugno di giorni.

>
>     In una assemblea pubblica cui parteciparono una sessantina di
>     concittadini venne creato il Comitato autonomo Lucca contro la
>     guerra cui potevano aderire cittadini e cittadine a titolo
>     personale ma non gruppi organizzati o associazioni per non
>     ripetere situazioni  di disputa della visibilità e del potere.
>     Nell’assemblea venne eletto un coordinamento di 7 persone che
>     sarebbe rimasto in carica per 6 mesi e i cui componenti sarebbero
>     variati ogni 6 mesi in occasione della assemblea periodica che
>     avrebbe fissato gli obiettivi per il corrispondente periodo.

>
>     Nei primi sei mesi venne creato il sito luccacontrolaguerra.org,
>     venne organizzata la proiezione del film Il leone del deserto e
>     alcune altre piccole cose.

>
>     La successiva assemblea semestrale andò deserta (oltre ai 6 del
>     coordinamento c’erano 3 persone)

>
>     Il coordinamento decise di auto-confermarsi per sei mesi e in
>     questo periodo venne messo a fuoco il problema dell’escalation
>     militare in Siria. In particolare venne organizzato un incontro
>     pubblico con l’autrice del libro “Clandestina a Damasco”. Furono
>     presenti una cinquantina di persone: incoraggiante. Ma alla
>     successiva assemblea semestrale si ripetè la stessa storia.

>
>     Il coordinamento decise di proseguire la gestione del sito a
>     titolo personale, convinto che meritasse tenere accesa una
>     fiammellina che testimoniasse che a Lucca c’era qualcuno che si
>     ostinava a dire “NO ALLE GUERRE”.

>
>     Probabilmente queste persone (Alberto, Aldo, Alfredo, Francesco,
>     Franco,Giorgio,Michela, Roberto) non sono state all’altezza, visto
>     il disinteresse che li ha circondati. Ma hannoalmenotenuto aperto
>     il sito, come testimonianzadi una voce lucchese contro lla guerra,
>     in attesa che si creinole condizioni perché a Lucca riprendanovoce
>     i cittadini che ritenengonodi esprimere collettivamente il proprio
>     pensierocontro la guerra

>
>     NELCLIMA DI RETORICA, DI FALSITA’, DI DISINFORMAZIONECHE STIAMO
>     VIVENDOOGGI ABBIAMO PUBBLICATO UN TESTO DI ANTONIO MOSCATO CHE
>     RITENIAMO DEGNO DI LETTURA E RIFLESSIONE : LO TROVATE SUL SITO
>     PRIMA CITATOCLICCANDO SU “ARTICOLI RECENTI”

>
>     NE RIPORTIAMO IN CALCE L’INIZIO

>
>     *SE POI RITENETE CHE SIA POSSIBILE E UTILE INCONTRARCI
>     NUOVAMENTE,**PER STABILIRE QUALCHE INIZIATIVA COMUNE**OGGI CHE LA
>     GUERRA E’ PIU’ VICINA CHE MAI**, **ANZI E’ IN ATTO SOTTO FORMA
>     DIVERSA DISPERSA SU **SVARIATI **TERRITORI**,**INVIA**TE**UNA MAIL
>     A: **info@???
>     <mailto:info@luccacontrolaguerra.org>***

>
>     **

>
>     *VIGILIA DI GUERRA?
>     <http://antoniomoscato.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2100:vigilia-di-guerra&catid=57:imperialismi&Itemid=73>*

>
>     Lunedì 09 Febbraio 2015 18:19  dal sito di Antonio Mosscato

>
>     La frenetica corsa delle diplomazie a cercare di riparare i danni
>     già fatti, non sembra premiata dal successo. Bene comunque ha
>     fatto la Merkel a scavalcare la valletta Mogherini, degna emula
>     dell’inconsistente baronessa Caterine Ashton che l’aveva
>     preceduta, e bene ha fatto a portarsi come copertura Hollande, ma
>     */a che titolo sono andati a Kiev e a Mosca, e forse domani a
>     Minsk?/* Chi li ha investiti di compiti che sarebbero formalmente
>     dell’ONU? Naturalmente se questo esistesse davvero e non fosse
>     ridotto (da quando esiste) a un puro registratore di decisioni
>     prese altrove… Dico che ha fatto bene, solo perché auspico che
>     tutte le finzioni di “comunità internazionale” vadano dove
>     meritano (cioè dove l’assistente segretario di Stato Victoria
>     Noland aveva spedito l’UE, con il suo /Fuck the EU!/).

>
>     La scena mondiale è assolutamente priva di strumenti reali di
>     mediazione. In realtà è stato sempre così, nei momenti cruciali,
>     ma veniva variamente mascherato. Oggi si direbbe che si sta
>     tornando alla situazione del 1914, in cui frenetici contatti
>     bilaterali tra gli Stati accrebbero i sospetti reciproci più che
>     abbozzare una soluzione.

>
>     Una serie di gesti irresponsabili ha provocato conflitti a catena
>     in tutto il mondo; non parlo qui e ora del Medio Oriente o
>     dell’Africa, ma solo perché voglio concentrarmi sulla crisi tra
>     Russia e Ucraina. Tuttavia è chiaro che tutto quel che accade di
>     orribile da quelle parti è conseguenza dello strapotere e
>     dell’ottusità dell’imperialismo statunitense (beninteso con il suo
>     corteggio di imperialismi europei) che sono intervenuti in tutti i
>     modi possibili, senza sospettare neppure le possibili conseguenze.
>     Dovremo riparlarne, perché Nigeria e Iraq o Siria sono assai meno
>     lontane da quel che appare dalle vicende di casa nostra, ma
>     intanto restiamo all’Europa.

>
>     *Segue sul sito*

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