24 e 25 settembre 2010

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Autore: retecosenza
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To: retecosenza
Oggetto: 24 e 25 settembre 2010





venerdì 24 settembre, dalle ore 18.00, presso il campo rom, sponda
sinistra del fiume Crati
In coincidenza con il clandestino day risulta essere occasione propizia
per l’incontro di tutte le realtà e le soggettività antirazziste della
nostra città. Ancor più da un punto di vista umano è l’opportunità, per
quanti non ne abbiano ancora avuto il piacere, di conoscere i membri e
la vita di una comunità che vive in mezzo a noi, seppur relegata ai
margini sociali e istituzionali.
Abbracciamo l’idea che l’incontro con l’altro da noi sia il primo
strumento per aggredire pregiudizi e luoghi comuni che spingono, quasi
in modo inconscio, ad avere paura del diverso e a considerarlo come
nemico.
L’integrazione non è un processo astratto e unidirezionale, ma un
percorso comune di conoscenza e riconoscimento reciproco.
Con questo pensiero ci auguriamo di raccogliere quante più anime
possibili affinché le nostre energie, all’unisono, siano prova che
stralci di società  civile ancora esistono e che, insieme, possono
affrancare dalla carta il concetto di “accoglienza”  per renderlo
pratica costante.


sabato 25 settembre dalla mattina a sera ai capannoni ex officine
FdC, via popilia / viale mancini
Un nuovo clima di paura e di discriminazione pervade l’Europa. Il
governo francese sta mettendo in pratica il suo piano che prevede
l'espulsione di 160 Rom, mentre si conta di dirigere verso la Romania e
la Bulgaria almeno 700 nomadi da qui alla fine di settembre. Unico
reato quello di vivere nel territorio francese in condizioni spesso
disumane. Il nostro governo in questo si è dichiarato da subito
solidale con il governo francese prospettando iniziative analoghe. Sul
nostro mare, ponte naturale fra l’Africa e l’Europa, si mitraglia
contro le imbarcazioni “sospette”. Oggi è toccato a dei pescatori
italiani ma domani ci arriveranno notizie sulla sorte dei barconi
carichi di disperati spesso in fuga da situazioni di vita umanamente
insopportabili? Tale clima è inoltre sostenuto da tutti i media che,
giocando sulle nostre paure più intime, gareggiano nello stilare
l’idetikit del lupo cattivo che ora è islamico, ora di colore, ora ROM.
Non ultimo l’episodio dei netturbini londinesi sospettati di tramare
contro la vita del Papa forse solo per un equivoco ma sicuramente
perché nordafricani. Noi associazioni che popolano l’area delle ex
Officine ferroviarie vogliamo dichiararci completamente estranei a
questo clima di paura e pregiudizio ed anche per questo vogliamo
riprendere le nostre attività dopo la pausa estiva con una giornata di
festa vissuta insieme a tutte le comunità di migranti presenti nella
nostra città per dimostrare che è possibile e doveroso costruire un
mondo più fraterno e conviviale dove le diversità di tradizione, di
religione, di nazionalità e di cultura non siano considerati più come
parametri generatori di diffidenza ma come elementi preziosi per una
contaminazione, fecondazione e crescita reciproca.