[ssf] RADINKA, NOI NON CI FERMIAMO!

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Author: Mondo in Cammino
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To: forumsaronnese
Subject: [ssf] RADINKA, NOI NON CI FERMIAMO!
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[Mondo in Cammino]

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OBIETTIVO RADINKA, NOI NON CI FERMIAMO!

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"La solidarietà non è dare, ma agire contro le ingiustizie." - Abbé Pierre

Che cos’è per noi di Mondo in Cammino Radinka?

Radinka /ràdinka/, non é solo un piccolo villaggio rurale ucraino a circa 2 ore di auto verso nord ovest dalla capitale Kiev nascosto fra campi coltivati, macchie di betulle e fiumi..

..tagliato a metà dal confine invisibile che delimita la zona chiusa ucraina di Chernobyl, racchiude una comunità di poche centinaia di persone che cercano con fatica di sopravvivere al silenzio assordante della negligenza d’ufficio delle autorità di Stato.
Radinka per noi è una Promessa, una promessa di solidarietà, di comprensione della situazione, di protesta per le ingiustizie che tuttora Le vengono commesse.

Che cosa facciamo a Radinka?

..è la nostra missione, la nostra protesta contro l'abbandono ed il menefreghismo da parte delle autorità che hanno dimenticato la cosa più importante di ogni Stato: la salvaguardia della popolazione, specialmente coloro che ancora soffrono delle conseguenze dell'incidente di Chernobyl, che, anche se a distanza di più di 35 anni, continua a mietere le sue vittime fra la popolazione, indipendentemente dall'età, sesso, genere e confessione religiosa.

Con l’ ingiustificabile pretesto dell'inizio della crisi con la Russia nell’est del Paese, nel 2014 sono stati sospesi i servizi di fornitura alimentare alla mensa delle scuole e, cosa altrettanto importante e fondamentale, la fornitura di gas metano per il riscaldamento (in zone dove si raggiungono i -30°C nella stagione invernale).

Risultato?

La popolazione per riuscire a sopravvivere ha iniziato a bruciare legna radioattiva tagliata sul posto, creando conseguentemente dei nuovi fallout radioattivi, dato che bruciando la legna contaminata vengono sprigionati nuovamente i radionuclidi di Chernobyl assorbiti dalla vegetazione e, nutrendosi del poco cibo che le zone rurali possono offrire (ovvero animali da cortile allevati e le poche colture presenti, tutte, su terreno radioattivo) ancora più pericolosi dell’ardere legna radioattiva.

Infatti, nutrendosi di alimenti contaminati, é facile capire come l'organismo si avveleni con radionuclidi che non dovrebbero essere introdotti al suo interno.

E cosa ancora più pericolosa é appunto, in campo di radioprotezione, il danno biologico conseguente, ovvero risultante a carico di tutti gli organi ed apparati dell'organismo, da parte dei radionuclidi che rimangono nel corpo per mesi, anni ed a volte decenni, continuando a danneggiare le funzionalità biologiche fisiologiche.

Entrando a Radinka, si respira un'atmosfera di altri tempi, per lo meno per noi italiani, non é solo un villaggio di campagna, ma un villaggio di campagna semi abbandonato della seconda metà del '900 rurale ucraino.

Classiche case in mattoni con doppi infissi in legno dalla vernice sfogliante, tetti molto spioventi a causa delle intense nevicate che colgono questi villaggi durante il lungo inverno, i tetti ricoperti quasi sempre da onduline in cemento-amianto (lo so, pericolosi, ma successivamente spiegherò come sia il male minore).

E' vero che i manufatti in cemento-amianto sono pericolosi per la salute umana, questo ormai é assodato, come nel caso italiano (e non solo, ogni Stato ha il suo “ASBESTO’S DOSSIER”) della fabbrica Eternit di Casale Monferrato, che tutt'ora continua a mietere vittime fra gli ex lavoratori e parenti che si aggiungono ai più di 2000 persone che hanno perso la vita per inalazione di fibre di amianto.

Il fatto che nelle campagne ucraine é sovente trovare tetti ricoperti di manufatti cemento-amianto ha, a mio avviso, delle semplici giustificazioni:

1. La giustificazione più semplice, in situazioni di povertà "al momento c'é questo e costa troppo sostituirlo".

2. In passato, specialmente negli anni '90 quando in Europa occidentale é stato messo al bando, i molti venditori che avevano rimanenze di magazzino, hanno preferito svendere o regalare questo materiale invece che avere l'onere di conferirlo in discariche speciali come rifiuto speciale pericoloso.

3. Dal punto di vista di prestazioni tecniche, come del resto é purtroppo è dote dell'amianto in sé, come fibra naturale, alta efficienza meccanica, specialmente in zone dai climi rigidi, ovvero resistenza alla contrazione da freddo, ed ai grandi sbalzi di temperatura (pensiamo che per esempio in ucraina c'é uno sbalzo di temperatura fra estate ed inverno che supera i 50°C, da -30 a più di +20°C) con limitati danni da rotture, fessurazioni etc..

Oltre a ciò ricordiamo che l’amianto è uno dei migliori materiali ignifughi, isolanti termici ed acustici, e conferisce maggior resistenza meccanica in manufatti.

Abbiamo sempre avuto un atteggiamento di dovere e riconoscenza verso persone come Nadezhda Lishilenko, Direttrice della scuola di Radinka, la scuola di riferimento dei villaggi della zona del Polesie, persone che hanno dedicato la propria vita agli ultimi, agli indifesi, ai bambini che hanno avuto la sola opportunità di nascere e crescere nella campagna ucraina desolata e contaminata ancora oggi..

Poteva fare altre scelte subito dopo l’incidente di Chernobyl nell’Aprile del 1986, poteva "sistemarsi" in altri luoghi, poteva lasciare Radinka, poteva voltarsi dall'altra parte e far finta che non fosse successo niente..

..ma così non é stato, la sua sensibilità, il suo gran cuore ed il suo amore per le persone ha fatto sì che continuasse la sua missione e che vigilasse sulla scuola e sui bambini che vi arrivano da Radinka e dalle frazioni vicine, in totale più di 150.

Bambini, che loro malgrado sono nati in territorio “interdetto”, in territorio contaminato non solo dai radionuclidi fuoriusciti dal reattore numero 4 del complesso elettronucleare di Chernobyl la notte del 26 Aprile del 1986 e nei giorni successivi, ma contaminato anche dall'ipocrisia, dall'indifferenza, menefreghismo e negazionismo, di tutto ciò che sta avvenendo.

Eh sì, perché non si può scendere a patti con la radioattività, non si può interloquire con i radionuclidi antropogenici (atomi radioattivi artificiali generati nei complessi nucleari industriali), non si può scendere a patti con loro.

Solo per fare dei semplici esempi, non ci si può sottrarre dal Cesio-137, anche se a distanza di quasi 36 anni ne abbiamo la metà di ciò che vi era fuoriuscito al momento dell'incidente, ma la sua enorme quantità e soprattutto ubiquitarietà fa’ sì che sia un'arma subdola che mina il nostro sistema immunitario e che crei alterazioni nel ritmo cardiaco, cose che perturba il naturale sviluppo della nuova generazione.

Lo Stronzio-90, anch’egli radionuclide antropogenico, che subdolamente mima e sostituisce il calcio nella crescita delle ossa (omeostasi), analogamente agli isotopi del Plutonio, che rimarranno sulla crosta terrestre per decine di migliaia di anni, e che colpiranno indistintamente tutti coloro con i quali verranno in contatto.

Sì, parliamo della nuova generazione, coloro che possiamo chiamare i "nipoti di Chernobyl", ovvero prole di coloro che a loro volta sono nati subito prima o subito dopo l'Aprile 1986, che loro malgrado portano nel loro genoma dei danni e modificazioni inflitte dall'esposizione interna ed esterna da radiazioni subita negli anni.

Ciò si traduce in un'incidenza esponenziale di malattie e perturbazioni delle funzioni fisiologiche dei vari organi ed apparati in giovane età, patologie che dovrebbero, fisiologicamente apparire molti decenni più tardi. Oltre a malformazioni e manifestazioni tumorali.

Per questo siamo riusciti, con accordi con consorzi di fornitori alimentari della capitale ucraina, a garantire l’apertura della mensa della scuola, un pranzo ed una merenda “puliti”, ovvero non radioattivi, durante le 8 ore della permanenza dei bambini nel complesso scolastico.

Il tutto, come Mondo in Cammino ODV, dopo mesi di lavoro, siamo riusciti a renderlo possibile con la modica cifra di 0.60€ al giorno per bambino, ovvero 120€ per tutto l’anno scolastico, da Settembre a Maggio.

Il direttivo MIC

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