[Hackmeeting] Comunicato: Bida 3 anni dopo

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Author: jops
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To: hackmeeting
Subject: [Hackmeeting] Comunicato: Bida 3 anni dopo

Introduzione:

A breve saranno tre anni dall'inizio della sperimentazione di questo
strumento. Abbiamo pensato che fosse un buon momento per tracciare un
bilancio dell'esperienza, sperando possa aiutare la riflessione
collettiva e farci crescere insieme.

Questo testo vuole essere un bilancio del percorso ad oggi, ed è scritto
da chi attualmente fa parte del collettivo.
Da dove siamo partitə e perché l'abbiamo fatto

Abbiamo ritenuto importante provare ad immaginare un social network
alternativo in quanto commercializzazione, gamificazione e sorveglianza
permeano la vita dei milioni persone che usano questi strumenti
violandola. Credevamo e crediamo che un uso consapevole di questo tipo
di strumenti, tuttavia, possa essere utile per condividere informazioni
e provare a discuterle insieme.

Gli attori principali in questo campo sono multinazionali che con le
loro piattaforme hanno affinato meccanismi che, fondandosi sulla
psicologia cognitiva, spingono l'utente a una sempre maggiore permanenza
al loro interno. Parallelamente, si è prodotto un accentramento delle
informazioni, creando una sorta di bolla che fornisce tutte le
informazioni di cui l'utente "ha bisogno" quotidianamente. L'algoritmo
"presume" ciò che ci piace dalle nostre interazioni, riproponendolo
continuamente.

Ci piaceva l'idea di provare a sperimentare l'uso di una piattaforma
decentralizzata, in cui tentare una gestione differente del mezzo:
condivisa tra admin e comunità, tra persone con competenze tecniche e
non tecniche.

Siamo partitə con l'idea che fosse molto preoccupante il fatto che
diverse realtà di movimento continuassero ad usare esclusivamente dei
social network commerciali per la loro comunicazione, esponendo le
proprie militanti a una vera e propria schedatura di massa, mentre
venivano abbandonati blog e siti.

Per questo motivo ci siamo anche messə a disposizione per aiutare nella
creazione di nuove istanze, e nell'apertura di siti/blog in cui
condividere racconti e progetti, perché crediamo nelle piattaforme
autogestite.

I social network commerciali hanno pesantemente modificato il modo in
cui ci relazioniamo, per questo abbiamo provato a sperimentare mastodon
in termini di ri-appropriazione , con l'idea di utilizzare strumenti che
siano sotto il nostro controllo e il cui funzionamento possiamo decidere
collettivamente.

Come l'abbiamo fatto

Dopo aver vagliato alcune piattaforme per social network "alternativi",
abbiamo deciso di puntare su mastodon.

Una delle cose che ci interessava di più fare, e per cui mastodon ci
sembrava una buona scelta, era la possibilità di condividere
informazioni. Il nostro obiettivo era quello di far vivere mastodon
principalmente come uno spazio di "rimbalzo" verso altri Blog/Siti/Forum
e non come un contenitore di contenuti.

Le funzionalità che abbiamo ritenuto cruciali per intraprendere questa
strada erano:

Decentralizzazione e federazione
Accesso alle informazioni/notizie in modo anonimo
Aggregatore di notizie
Controllo dei contenuti a carico dell'utente
Identità multiple

E soprattutto ci premeva che si creasse una "Comunità oltre lo
strumento", nella convinzione che qualunque altra soluzione unicamente
tecnica non possa essere davvero la soluzione: soluzioni parziali
situate si trovano e costruiscono a partire e all'interno delle
realtà/gruppi/esperienze e dai legami e dalle interazioni tra le persone
che ne fanno parte.

Cosa è successo davvero

Non abbiamo attecchito nel movimento come avremmo voluto. Dopo 3 anni
vediamo ancora tante, troppe persone che si affidano esclusivamente a
social network commerciali per portare avanti le loro rivendicazioni, e
in generale il capitalismo della sorveglianza continua a imperare in
contesti politici che fanno dell'anticapitalismo una delle loro bandiere.

Al tempo stesso, si è creata una comunità incredibile di persone che
hanno trovato in mastodon uno strumento di dialogo, crescita, scambio.
Abbiamo capito che lə utenti avevano molta voglia di approfondire i
contenuti che venivano condivisi sull'istanza: all'inizio volevamo
creare uno spazio di "rimbalzo", ma alla fine uno degli aspetti che è
emerso maggiormente è stata la volontà di discutere della comunità. A
questo proposito, ci siamo chieste spesso se lo strumento fosse davvero
adeguato (es: limite di caratteri, difficoltà nel seguire i thread,
problemi con la funzione di ricerca).

Ci sono anche state diverse discussioni, sia nel collettivo di gestione
che tra la comunità, su quanto mastodon potesse effettivamente andare
oltre le dinamiche nocive dei social network: la gamificazione,
l'autocelebrazione del sé, il fomentamento dei leoni da tastiera. Così
come abbiamo discusso di quanto alcune dinamiche "negative" siano in
realtà inerenti ai gruppi di essere umani, chiedendoci quanto siano
evitabili oppure no.

Siamo partiti con l'idea di gestire un'istanza locale di piccole
dimensioni, legata al territorio, fin da subito invece Bida si è trovata
a gestire grandi numeri ed è stata animata da soggettività scriventi da
ogni dove. Fin da subito, nonostante le sue premesse, Bida non è mai
stata veramente soltanto 'locale', una contraddizione con cui l'istanza
dovrà relazionarsi.

Lo sforzo è sempre stato quello di sollecitare la nascita di altre
istanze autogestite e rinforzare il concetto di federazione, e infatti
dal confronto con le altre istanze autogestite del fediverso è nato
autogestione.social, un progetto ancora tutto da costruire, ma che ha
trovato nuovo slancio nelle recenti assemblee che hanno riacceso il
dibattito e il discorso interistanza.

Come ogni progetto di media/lunga durata, nell'arco di questi tre anni
nuove persone sono entrate nel collettivo, mentre altre se ne sono
allontanate. Questo ricambio fisiologico ci ha portato a un picco di
massima partecipazione di 7 persone per tornare adesso a 5, con una
formazione in parte diversa rispetto alle facce che avete visto alla
presentazione "ufficiale" che ci fu in occasione dell'Hackmeeting 0x15 a
Genova.

Cosa è andato bene

Mastodon ha contribuito ad accorciare le distanze tra le persone, e si è
rivelato essere un utile strumento di conoscenza e condivisione.

A partire da questo, mastodon ha fatto anche da catalizzatore per la
creazione di ulteriori momenti di scambio. Sono stati organizzati
incontri online e offline interamente autogestiti dalla comunità: dai
gruppi di discussione tematici al campeggio.

Sono anche state intraprese importanti azioni politiche, come nel caso
della campagna #isolatebyoblu, nata anche qui come un progetto
interistanza completamente autogestito, o come Mastodon.Help, la miglior
guida introduttiva a mastodon, nata sull'istanza dalla prossimità e
dalla conoscenza di persone che hanno collaborato insieme per rendere il
fediverso piu autonomo e consapevole.

Dopo Bida, altre istanze autogestite sono state aperte nel Fediverso,
anche andando oltre lo strumento mastodon. Oggi contiamo almeno cinque
istanze autogestite e non commerciali su fediverso in lingua italiana :
mastodon.bida, mastodon.cisti, nebbia.fail, stereodon.social e
sociale.network.

Parlare di Bida negli spazi e negli eventi autogestiti è stata anche
un'occasione per portare avanti un discorso sull'uso critico delle
tecnologie digitali in contesti diversi dai "soliti giri nerd".

Le assemblee di istanza sono per noi state dei momenti importantissimi:
si è sempre creato un clima di discussione aperto e costruttivo, e hanno
arricchito notevolmente l'evolversi del progetto.

Cosa è andato male

Abbiamo affrontanto varie vicissitudini più o meno complicate, e ci
rendiamo conto che nel gestirle abbiamo commesso anche degli errori, di
cui ci assumiamo le responsabilità. Da marzo 2020 a oggi ci sono stati
periodi di tensione che hanno impedito spesso un confronto costruttivo,
sia all'interno del collettivo, che con la comunità.

Non potersi vedere e confrontare serenamente, sia in momenti formali che
informali, non poter fare assemblee dal vivo a causa della pandemia,
hanno senz'altro esasperato situazioni e criticità che in altri tempi
sarebbero state affrontate in modi più efficaci per tutte e tutti.

In alcuni casi Mastodon non si è rivelato lo strumento più adatto alla
discussione, ed è per questo che stiamo valutando la sperimentazione di
un altro strumento complementare da affiancare a mastodon, piu adatto
per discussioni e approfondimenti.

Abbiamo lanciato una riflessione sulle relazioni online di cui abbiamo
avuto modo di parlare in una bellissima assemblea d'istanza (Febbraio
2020), ma poi per alcune conflittualità emerse all'interno del
collettivo non abbiamo seguito e curato i processi e le riflessioni
raccolte invece, e per fortuna, da molte persone e portati avanti nelle
liste messe a disposizione: in qualche modo abbiamo respinto la
partecipazione che era arrivata, attenta e calorosa. C'è stato un Bida
Camp addirittura, esperienza che avremmo voluto sostenere e valorizzare
di piu.

Da un lato, vedere la comunità che si auto-organizza e prende iniziativa
senza di te è certamente un successo per un progetto autogestito.
Dall'altro, ci rendiamo conto che nell'ultimo anno non siamo stati
davvero in grado di favorire e relazionarci con la partecipazione.
Pensiamo che la cura sia una dimensione importante che avremmo dovuto
seguire di più: all'interno del collettivo e all'interno della comunità.

"Dinamiche da social"?

L'istanza è stata teatro di diversi episodi di "trollaggio":

Alcune caratteristiche di Mastodon non sono molto diverse da quelle di
twitter, in particolare quelle che rendono difficile riconoscere e
arginare interazioni provocatorie, irritanti, col solo fine di
disturbare e fomentare gli animi.

Questo è un argomento che vogliamo approfondire. Ci stiamo interrogando
su cosa si intenda per "troll" e "trollaggio": non abbiamo ancora delle
risposte ma intanto ci tenevamo a citare questo punto nel report.

Abbiamo capito che tuttə abbiamo un piccolo troll dentro di noi, il
problema è cosa succede quando il troll prende il sopravvento.

Come abbiamo imparato dal film "Troll Hunter", i troll diventano di
pietra di fronte alla luce: in che modo illuminare i troll nel momento
del trollaggio, rendendoli consapevoli della situazione e quindi
interrompendola? Ma anche: come riconocere un troll? E come relazionarsi
col troll una volta riconosciuto?

Moderazione

Sapevamo non sarebbe stato semplice, ma gestire la moderazione è stato
molto più complesso del previsto. Nel dover applicare la policy sono
emerse una grande quantità di variazioni e interpretazioni non sempre
facili da gestire. In alcuni casi si sono palesate delle differenze
d'approccio tra i membri del collettivo che si sono rivelate
paralizzanti. Questo ci ha portato a infiniti ritardi nella gestione dei
rapporti di moderazione, solo in parte colmati nelle questioni più urgenti.

L'aver stimolato un dibattito sulle relazioni e la necessità di una
comunità consapevole, che non deleghi alle e agli admin la policy, ha
portato poi all'effetto-paradosso per cui parte della comunità ha
lamentato una sorta di 'moralizzazione dell'ambiente'. Si sono create
fazioni tra lə utenti più attivi, è venuta meno la fiducia su diversi
fronti, si sono scoperchiate contraddizioni in un momento già
particolarmente teso per tutte e tutti, che hanno amplificato una
cattiva comunicazione digitale.

Nella comunità sono emerse due necessità: da una parte quella di
promuovere una comunicazione inclusiva, dall'altra quella di non creare
un ambiente completamente sterilizzato dalla contraddizione e dal
conflitto. Questa tensione non è stata risolta e probabilmente non sarà
mai completamente risolvibile, ma dobbiamo impegnarci affinché si
sviluppi in senso costruttivo e non distruttivo.

Su queste criticità legate alla moderazione ha influito negativamente
anche l'impossibilità di avere assemblee d'istanza nell'ultimo anno, e
la difficoltà di trovare metodi alternativi per discutere con la comunità.

Ci chiediamo anche: in che modo favorire il coinvolgimento della
comunitá nel mantenere l'istanza un luogo accogliente, senza che le
iniziative singole vengano percepite come "moralizzatrici"?

Privacy, anonimato e servizi autogestiti

Un altro nodo importante che abbiamo dovuto affrontare riguarda i limiti
dell'autogestione in una comunitá online. Iniziamo con il dire che
l'ultimo anno (speriamo) è stato anomalo: senza pandemia avremmo
organizzato piú momenti pubblici di incontro, dalle assemblee d'istanza
alle tante presentazioni che avevamo in programma di fare e che sono
saltate. Ma anche senza pandemia, mastodon.bida resta comunque una
comunitá che vive insieme soprattutto nella dimensione online.

In una comunitá online, soprattutto se incentrata sul rispetto e la
protezione della privacy e dell'anonimato, entrano in gioco dei fattori
che condizionano e modificano la pratica dell'autogestione. O meglio:
modificano i livelli in cui questa autogestione si puó applicare. Ci
saranno necessariamente una serie di componenti tecniche che non possono
essere condivise liberamente con l'istanza, ad esempio gli accessi ai
server o l'accesso all'interfaccia della moderazione.

Questo crea una disparitá di ruoli, e puó sembrare una contraddizione
insanabile in un collettivo libertario. Ma non lo è per un collettivo
"nerd", quale anche siamo: i servizi autogestiti all'interno dei
movimenti si basano sulla fiducia in chi gestisce questi servizi, e nel
fatto che un numero limitato di persone, a sua volta parte di una rete
"interna" di fiducia, ha accesso ai dati e alle informazioni sensibili
degli utenti. L'unica cosa che possiamo fare è vivere in questa
contraddizione e considerarne insieme i limiti.

Non vediamo molte alternative: o c'è privacy, o c'è trasparenza
radicale. Bida nasce anche con l'obiettivo di tutelare privacy e
anonimato, e siamo tutt'ora convintə di questa scelta. Anche perché
pensiamo che la trasparenza radicale puó diventare facilmente
sorveglianza totale, e non è questo quello che vogliamo.

Con questo non vogliamo peró dare un falso senso di sicurezza: la
protezione della propria privacy non va mai delegata, e ogni utente è in
questo responsabile di quello che posta sulla istanza e delle sue
interazioni. Quando si sta su una piattaforma o un'infrastruttura
digitale c'è necessariamente un fattore di fiducia, ma questa fiducia
non dovrebbe mai essere totale. Possono capitare sempre errori e
circostanze impreviste.

Quello che noi possiamo fare da qui in avanti per cercare di aumentare
il livello di autogestione sull'istanza è cominiciare a condividere
seriamente le conoscenze, stabilire canali e curare meglio il dialogo,
tutelare spazi di critica e autocritica e renderci attraversabili come
collettivo.

Prossimi passi sul lato tecnico

Un punto cruciale che da sempre contraddistingue la nostra comunità è la
condivisione delle conoscenze. Questa diventa ancora più importante
nell'ottica di arricchire e allargare il percorso già iniziato di
costruzione di una federazione di istanze autogestite
(autogestione.social). Per facilitare la creazione di nuove istanze
organizzeremo un laboratorio su come avviare un'istanza mastodon da
zero, partendo dalle basi e accessibile a chi non ha conoscenze tecniche.

Nei prossimi giorni l'ecosistema degli strumenti software free e open si
arricchirà ulteriormente. Insieme a questo report inauguriamo anche un
nuovo progetto del collettivo: l'istanza jitsi "videocitofono.bida.im".
Inoltre stiamo anche ragionando su un altro strumento da affiancare a
mastodon, piu adatto a discussioni e approfondimenti. E ne seguiranno altri.

Piani per il presente e per il futuro

Il cuore di questo progetto sono le relazioni tra le persone che lo
vivono e lo fanno vivere. Solo queste relazioni possono distruggere
facebook e i social network del capitalismo della sorveglianza.

Vogliamo continuare a esplorare forme nuove per relazionarsi in rete,
organizzarsi, discutere, confrontarsi;
Vogliamo mettere in discussione lo stare insieme in rete e i modi di
autorganizzarsi e condividere;
Vogliamo sperimentare strumenti e scombinare poteri;
In altre parole: costruire comunità dal basso per creare mondi
alternativi, virtuali e reali.


https://bida.im/press.html#treannidopo



Collettivo Bida
https://bida.im
https://mastodon.bida.im

--
jops

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