COMUNICATO verso il 25 aprile 2020
Questanno la commemorazione attiva del 25 aprile, nel 75° della Liberazione
dal nazifascismo, sarà particolarmente dispiegata nella nostra provincia,
con epicentro nella città di Nardò. Questa necessità è data dal fatto che
democrazia e antifascismo sono sotto attacco e la nostra stessa
associazione, ente morale per la memoria partigiana, viene indicata come
revisionista, negazionista e poco democratica, da parte di soggetti
politici del mondo fascista e parafascista che vogliono mischiare le carte
in tavola e capovolgere la realtà. Il pretesto a Nardò è stato il Giorno del
Ricordo dove quel sindaco, che già aveva attaccato lANPI lanno precedente
come ente inutile, ora ne chiede lo scioglimento in nome della sua becera
retorica sulle foibe. Un sindaco che ha incitato ai culti macabri dei
neofascisti, amico di CasaPound, i fascisti del secondo millennio, di cui
ha inaugurato la sede, che mai ha partecipato alle cerimonie ufficiali del
25 aprile, che voleva andare oltre la destra e la sinistra per allargarsi
e ora ripiega sulla destra a carattere fascioleghista, salvo cercare agganci
di comodo alla Regione Puglia. Il clima di intimidazione a Nardò, primo
paese della provincia per abitanti, è palese ed è alimentato da
quellamministrazione e dalle attività aggressive e debordanti dei
neofascisti, nelle scuole e nelle piazze.
Ecco che la rete associativa, sindacale, culturale e sociale di Nardò,
organizzerà una serie di eventi pubblici, sin da subito, verso il 25 aprile
pomeriggio con una manifestazione in cui ci sarà anche una presenza
provinciale e regionale. Cogliamo con piacere le prese di posizione della
CGIL, dei partiti antifascisti, delle reti spontanee, a convergere su quel
paese dalle tradizioni democratiche così notevoli. Lunità antifascista è un
bene prezioso, nella sua pluralità e nella sua determinazione. Ragion per
cui le numerose iniziative, a partire da quella ufficiale la mattina in
piazza Partigiani a Lecce, così come le manifestazioni e le feste, hanno
la nostra adesione. In un momento storico di evidenti rischi per la
democrazia, di clima di odio e razzismo, di antisemitismo, di negazione
della memoria antifascista, con tentativi postdemocratici e repressivi da
stato deccezione permanente, è ora di alzare la testa e scendere numerosi
nelle piazze.
ANPI provinciale Lecce
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