Re: [inquieto] Riflessioni a briglia sciolta

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Author: ca_favale_mlist
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To: ca_favale_mlist
Subject: Re: [inquieto] Riflessioni a briglia sciolta
Molto interessante. Se possibile rileggerò e risponderò anche con più
tempo e in modo più articolato. Osservo soltanto e a braccio, ma senza
ulteriori approfondimenti, che secondo me le scelte in autonomia degli
individui non esistono. Questo mondo non consente una reale autonomia e
pertanto reali e autentiche scelte in autonomia, benchè andrebbe
conquistata (al pari della libertà) e difesa, valorizzata ed
incrementata. Non è un fattore cosi secondario nel provare a tracciare
quel che ci circonda e in cui siamo, nonostante tutto, immersi.
In ogni caso a presto...vividamente spero si aggiungano anche altre
considerazioni, valutazioni, analisi e quant'altro, fermo restando la
consapevolezza dei limiti di tutte le comunicazioni e scambi virtuali.

Un abbraccio...buone cose a tutt* <F>


Il 2019-11-27 22:12 ca_favale_mlist@??? ha scritto:
> Pensiero unico e semplificazione per la dittatura globale
>                   a cura di vlad - basse_frequenze@???
> 27 novembre 2019

>
> Da più parti, e nei più svariati ambiti, assistiamo ad un trionfo della
> semplificazione associato ad un generale decadimento della qualità più
> importante per un essere umano, ovvero la capacità di discernere,
> comprendere i meccanismi in atto, fare delle scelte in piena autonomia,
> contrapporre il proprio vissuto a uno schema preordinato.
>
> L'irrigidimento delle istituzioni corrisponde alla necessità di
> contenere una situazione sociale che prevede un orizzonte di miseria
> sempre più incalzante, ed è reso necessario quando i governati mostrino
> un temperamento incline alla ribellione ed ostile al controllo.
>
> Il dominio incontrastato della ragione, causa e risultato di un tenore
> di vita ai più alti livelli della social democrazia (a spese degli
> sfruttati), pare istintivamente disumano a chi parta da altre
> espressioni di umanità, bollate dalla storia (che ricordiamo essere da
> sempre la storia dei vincitori) come utopie. Ma queste utopie possono
> essere tentativi di mettere in atto società complesse, la somma di
> tutte le complicazioni necessarie se vogliamo parlare di libertà. Alla
> loro base, stanno passione e complessità. Ma oggi assistiamo invero al
> trionfo della semplificazione.
>
> Uomini senza passione o empatia
> Non la gioia, non il brivido
> verso ciò che non conoscono
> l'ignoto? il salto nel buio?
>
> Partendo dall'empatia e scendendo a compromessi con la ragione, tra le
> qualità della propria utopia - passione potremmo indicare l'equilibrio
> tra raziocinio e spregiudicatezza, tra autorità e potere, tra
> insubordinazione ed umiltà. La consapevolezza di sè, la famosa
> coscienza, cresce misurandosi con le coscienze degli altri con cui
> siamo in relazione, con il sentirsi parte di un tutto, con l'uscire
> allo scoperto nell'avventura sociale, con il sentirsi liberi nonostante
> tutto intorno cerchi di subordinarci al 'dogma' secondo il quale la
> nostra capacità di autodeterminazione deve essere rintuzzata
> dall'osservazione di rituali e leggi volte alla governabilità.
>
> Serve a nulla distinguere tra differenti modalità di governo quando
> queste condividono le medesime basi, e quando l'unico potere per noi
> degno di nome non ammette l'istituzione della sopraffazione e del
> privilegio, ma si fonda sull'autorevolezza che siamo in grado di
> riconoscere ed apprezzare.
>
> L'autorità in questa società malata deriva da un principio mantenuto
> con la forza. Un principio, che opera dunque dall'inizio del processo
> sociale, per impedirne altri sviluppi. A questo principio, in un quadro
> più desolante, possiamo associare la pretesa autonomia da parte delle
> scienze nei confronti delle arti. La storia degli ultimi secoli mostra
> come l'autonomizzarsi delle scienze dal consesso delle arti chiuda
> definitivamente la partita verso il progredire del pensiero inteso come
> un tutto. L'unico ad andare avanti è il pensiero scientifico. Ma senza
> sinergia nè confronto con altre facoltà del pensiero, la direzione è
> quella già individuata... da profitto, sfruttamento e controllo
> sociale.
>
> Quel sistema che sotto il nome di "capitalismo" ha emancipato ed
> autonomizzato su scala globale il "mercato" ha fatto diversi salti di
> prospettiva. Spazzati via i campi locali della comunità e del
> confronto, costruito il campo del pensiero unico - assolutamente
> inopinabile -, ci prospetta come ineluttabile una dittatura della
> semplificazione che avrebbe del fantascientifico se non fosse reale.
> L'internet delle cose nasce per realizzarla.
>
> Id2020 : agenda digitale globale. Necessario corollario: il fascismo
> sanitario
> _______________________________________________
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> Ca_Favale_mlist@???
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