Si e' aperta la discussione per approvare il nuovo piano regolatore del Porto di Genova.
L’obiettivo generale del piano, illustrato dal presidente dell’Autorità portuale Luigi Merlo, è quello di consentire al porto di Genova di vincere la scommessa con il gigantismo navale e di garantire allo scalo un altro secolo di sviluppo al passo con le esigenze del mercato e nel rispetto della sostenibilità.
Obiettivo e' di movimentare tra i cinque e i sei milioni di teu l’anno, accogliendo navi fino a 24 mila teu. Questo attraverso processi di modernizzazione e trasformazione, quindi limitando al massimo i riempimenti a mare.
Ovviamente per esprimere un giudizio compiuto vanno anallilzzate le carte, pero' si puo' gia' prendere atto che tale piano comprende alcuni riempimenti a mare per permettere l'allocazione dello smarino derivante da opere devastanti e scarsamente utili come Gronda autostradale e Terz<o Valico.
Ma l'aspetto piu' interessante e' l'ostinazione a perseguire un modello di sviluppo che gia' oggi mostra la corda.
Si immagina un futuro ancora piu' problematico dell'attuale, dove le produzioni sono delocalizzate laddove si possono sfruttare al massimo persone, anche e soprattutto minorenni, e ambiente e si prevede che i nostri territori siano piattaforme logistiche e sedi di enormi ipermercati.
Da qui l'auspicio di una aumento del commercio mondiale (ineguale e distruttivo) e la ricerca del profitto dei grandi armatori con il gigantismo navale (cosa che gia' oggi e' in profonda crisi).
Noi che apparteniamo a quella parte del pianeta che vorrebbe meno sfruttamento e piu' equilibrio, piu' produzione a chilometro zero, prendiamo atto che Un Altro Mondo Possibile si sta costruendo, faticosamente in America Latina e in Grecia, per il momento.
A fianco dei popoli e del futuro del pianeta, estranei ai profitti delle multinazionali, degli armatori, degli sfruttatori di ogni specie.
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antonio bruno
consigliere comunale Genova
Forum Sinistra Europea - FdS
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