Autor: putro Datum: To: hackmeeting Betreff: Re: [Hackmeeting] javascript e facilit? = felicit?
On Sat, Jul 26, 2014 at 05:28:51PM +0200, ɣęƈƞą wrote: >
> Semplicemente il mondo in cui stiamo cambia in fretta, e gli utenti
> cambiano esigenze, i più vecchi maturano ed i più giovani sono ancora più
> ignoranti di chi doveva mettere un CD per installare office.
noi siamo cresciuti con alcuni modelli culturali abbastanza condivisi,
se devo pensare a testi chiave mi vengono in mente "1984",
come scenario distopico da contrastare e temere (in quanto consapevoli
che si stava lentamente realizzando qualcosa di simile),
e "TAZ" e la letteratura cyberpunk come modelli di resistenza,
la pirateria, la criminalita' romantica.
A me non importa molto l'ignoranza tecnica dei giovani e meno giovani,
e' un problema secondario, il problema e' molto piu' politico che tecnico.
> > nn e' windows che ha dato agli utenti quel che volevano, microsoft
> > ha obbligato tutti a usare il suo sistema preinstallato su qualunque
> > PC che compravi (a parte i mac), questo non si chiama dare all'utente
> > quello che vuole, questo si chiama attirare le mosche con una lampadina,
> > e' un po' diverso.
> >
>
> Ok, ma ha vinto. è stata una strategia meschina ? Sì, il mercato l'ha
> premiata ? Sì. Loro sono i nostri concorrenti, insieme a molti altri che
> hanno potuto pianificare meglio una gestione del prodotto, studi di
> usabilità, comunicazione e offerta migliore.
ma loro giocano una partita tesa esclusivamente al profitto,
su cui poi si sono innestate logiche di controllo.
Il giudizio del mercato per me non ha alcun valore positivo,
mettersi a giocare anche noi su quel piano e' pericoloso.
Non ho bisogno di utonti che usino sistemi che io gli definisco e
propongo (magari anche in modo totalmente trasparente),
certo ci sono lati positivi in questo, in parte li "proteggo",
ma puo' bastarci ?
e a proposito di strategie meschine, a sto punto preferisco il
terrorismo, se non riesci a convincerli, spaventali.
Il modo migliore per convincere qualcuno che dovrebbe pensare un po' di
piu' alla sicurezza e' rubargli dei dati e rivendicarlo.
(certo il rischio e' che poi se e' scemo, invece di capire va dalla postale....)
e poi ci sarebbe tutta una discussione sul fatto di dover per forza
vincere, Zeman non vince mai, ma fa calcio spettacolo :)
> > qui' mi pare ci sia il punto focale della discussione.
> > Io non la vedo la necessita' degli utenti, io vedo, rispetto a 10 anni
> > fa un numero di utenti nmila volte maggiore, che non ha altra necessita'
> > se non click and go.
>
> è vero, ma perché si è creata questa necessità ? (e magari chiediamoci:
> perchè noi più vecchi la vediamo con disgusto ?)
perche' anche mio nonno vedeva con disgusto i capelloni,
si chiama resistenza al cambiamento :)
poi magari le nuove generazioni ci stupiranno eh, ma in quel caso si
trattava di una controcultura che stava demolendo una serie di totem,
in questo non possiamo parlare di controcultura, non c'e' scontro di generazioni,
questa e' (in)cultura di massa.
> parlado di consapevolezza: prima era una barriera all'ingresso necessaria,
> perché non c'era ancora stato il progresso. ora c'è stato, questa barriere
> non c'è più, non è più necessario essere consapevoli di nulla.
ma io non parlo di consapevolezza tecnica, perdipiu' io manco sono un
tecnico, la tecnica l'ho imparata (e poco) solo quel tanto che mi serviva.
Prima la teoria, poi la pratica.
> (impuntarsi ed uscire, causa solo frammentazione)
ti ricordo che hackmeeting e' nato ad es. da cybernet
chiaro esempio di impuntazione e uscita da fidonet :)
ecn era un frammento, freaknet pure. eppure...
le taz non sono per tutti, ma sono aperte a tutti.
> allora si possono usare le tecnologie parassite, tipo chi si era fatto il
> plugin per attaccare skype a pidgin, così da usare OTR sopra a skype.
>
> Ma almeno puoi, essendo nella condizione di cui sopra, parlare in modo
> riservato con chi si è posto il problema, senza dover splittare le reti. E'
> un tradeoff, e in questo caso non è tra usabilità e sicurezza, è tra
> insicurezza+schiavità della rete chiusa e sicurezza+schiavitù della rete
> chiusa+rischio di violare un ToS ed essere bannato.
tutto quel che e' pirateria e' buono.
La pirateria e' destinata a perdere ? probabilmente si, ma lascia un bel ricordo.
> > E' un passo in avanti per l'umanita' ? mah, anche no, senza
> > consapevolezza non c'e' molto progresso.
>
> Ecco, e qui centri il punto. consapevolezza. utile ? disutile ? necessaria ?
> Io credo che sia irrilevante in questa fase cercare di dare agli utenti
> consapevolezza dei meccanismi.
vedi sopra, non dei meccanismi tecnici, dei meccanismi politici.
E' ovvio che spiegare ssl a tutti non ha senso, ma sono io il primo
a non sapere come funziona esattamente ssl, tls e sa la minchia,
sono un chimico non un informatico,
ma non mi serve per davvero, so che c'e' gente che se ne occupa,
so che c'e' una comunita' di cui in qualche modo mi fido,
so che con il codice aperto posso sempre quantomeno sperare che le
vulnerabilità vengano scoperte, condivise e fixate,
devo fidarmi dei medici informatici e questo mi sta bene,
pero' devo conoscere il "valore" del codice aperto, devo sapere
che e' bene diffidare da qualunque soggetto commerciale etc.
> Nel mondo ipercontrollato, i quali processi informativi, sociali economici
> e politici transitano sulla tecnologia, chi la padroneggia avrà un
> vantaggio competitivo in più.
> Essere in grado di proteggersi è uno di questi vantaggi.
> Possiamo tenercelo per noi, possiamo creare tecnologie che siano selettivie
> (che so, "gira solo su linux" o "git clone" sono due esempi di selettori
> umani), o possiamo crearle intese "4 the masses" (purtroppo non avremo mai
> contezza precisa della barriere all'ingresso minima e dello sforzo massimo
> che possiamo chiedere ad una massa di utenti, quindi si andrà per prove).
>
> Secondo me, un po' come 1984 citava "Nel tempo dell'inganno universale dire
> la verità è un atto rivoluzionario" mi pare appropriato dire "nel mondo del
> controllo globale, proteggere una vittima è un atto rivoluzionario".
sono d'accordo, pero' l'approccio "paternalistico" non mi basta.