(05.Apr 00:45:31) brno wrote:
> interessante spunto http://phrack.org/papers/fall_of_groups.html
bell'articolo, grazie per averlo postato qui.
secondo me vale la pena tradurlo e ripubblicarlo sul sito hackit.
"Communities, rather than individuals, should be more intellectually
empowered to create, but lately we have been watching the force of the
solo, the age of the ego."
riposto qualche riga che avevo scritto qualche settimana fa.
rileggendola, mi accordo che forse con la scelta del logo non c'entra
un cazzo, ma come spunto per una discussione notturna all'hackmeeting
resta un valido argomento:
Date: Sun, 16 Mar 2014 13:06:07 +0100
Subject: Re: [Hackmeeting] di bozza logo
Message-ID: <20140316120607.GA11700@???>
perche' penso che quel logo rappresenti la giusta evoluzione dal 2002[2]
ad oggi: nel 2002 l'hackmeeting era ancora un ambiente traversale,
all'interno del quale erano nate le relazioni tra gruppi e persone che
avrebbero permesso la nascita di alcuni progetti: autistici, indymedia,
le telestreet, gli hacklab, le radio (e scusate se mi dimentico
qualcuno). c'era un desiderio di relazione e volonta' di fare progetti
insieme, che in qualche modo il simbolo usb puo' rappresentare, come
tecnologia abilitante alla connessione.
oggi invece assistiamo alla frenesia per la connessione permamente (il
wifi, gli smartofoni) e onnipresente, che ci riporta ad un uso passivo
della tecnologia (il diventare bestia), e che ci ha fatto perdere il
senso di partecipazione collettiva a favore di una partecipazione
individuale.
--
void