[nuovopci] Saluto al II congresso di Comunisti Sinistra Popo…

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Autor: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Data:  
Para: npci.inter
Asunto: [nuovopci] Saluto al II congresso di Comunisti Sinistra Popolare - Promuovere la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato!


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Comunicato CC 2/2014 - 11 gennaio 2014

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SALUTO AL II CONGRESSO DI COMUNISTI SINISTRA POPOLARE

PROMUOVERE LA RINASCITA DEL MOVIMENTO COMUNISTA COSCIENTE E ORGANIZZATO!


LA CONCEZIONE COMUNISTA DEL MONDO È UNA SCIENZA SPERIMENTALE

Il CC del (nuovo) PCI augura ai delegati che dal 17 al 19 gennaio si
riuniranno a Roma nel Congresso di Comunisti Sinistra Popolare di
compiere un lavoro fruttuoso: che essi diano un contributo importante
alla rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato nel
nostro paese e di conseguenza nel mondo, un contributo corrispondente
alle aspirazioni dei compagni che li hanno delegati e di loro stessi.

Le masse popolari del nostro paese e tra esse gli operai hanno assoluto
bisogno del partito comunista, ma hanno bisogno di un partito comunista
che sia all'altezza del ruolo che deve svolgere nella lotta di classe in
corso oggi.

È possibile dare una svolta al corso catastrofico delle cose che la
Repubblica Pontificia impone nel nostro paese e che la Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti
impone nel mondo. Le masse popolari organizzate lo possono fare. Ma solo
con la guida del partito comunista le masse popolari riusciranno a
organizzarsi fino a dare una svolta al corso catastrofico delle cose e
prendere la strada che porta all'instaurazione del socialismo, fino a
porre fine al capitalismo imballato nella sua crisi generale e aprire
una nuova era nella storia dell'umanità, il comunismo. È un compito che
possiamo assolvere, un compito da cui non possiamo prescindere, un
compito di valore nazionale e internazionale. Il primo paese
imperialista che romperà le catene che la Comunità Internazionale dei
gruppi imperialisti europei, americani e sionisti impone al mondo,
aprirà la via e mostrerà la strada anche alle masse popolari degli altri
paesi e si gioverà dell'appoggio che esse in vari modi daranno alla sua
lotta.

Ma proprio per adempiere a questo ruolo storico, non basta un partito
che si dichiara comunista: occorre un partito che abbia una comprensione
abbastanza avanzata delle condizioni, delle forme e dei risultati della
lotta di classe e che su questa base spinga in avanti, promuova,
organizzi e diriga la lotta degli operai e delle altre classi delle
masse popolari contro la borghesia imperialista e il clero. Questo
definisce il compito principale e specifico di noi comunisti in questi
mesi.

Quindi noi non discutiamo con i membri di Comunisti Sinistra Popolare di
questa o quella linea particolare e in generale di tattiche. Queste
devono essere dettate dalle condizioni particolari e concrete, sono
varie e persino contrastanti perché varie sono le condizioni e cambiano
al cambiare di queste. Il principale criterio a cui devono corrispondere
è di essere efficaci per attuare la strategia del partito. Flessibili
nella tattica e fermi sulla strategia. Ciò che qualifica il partito
comunista è principalmente la sua strategia e quindi la concezione del
mondo che lo guida. Di questo discutiamo con i compagni che vogliono
essere comunisti e costruire il partito comunista. Di linee particolari
e di tattica discutiamo con gli organismi e con gli individui con cui
aspiriamo a stabilire un'unità d'azione su questo o quel fronte, a fare
un pezzo di strada insieme: con organismi e individui che non vogliono o
non sono capaci di diventare comunisti.

Comunisti Sinistra Popolare non è uno qualsiasi dei tanti frammenti che
si sono staccati e si staccano dal PRC, dopo che la pluriennale gestione
dichiaratamente anticomunista di Fausto Bertinotti (per lui la storia
del movimento comunista è stata "una storia di errori e orrori", tesi
che Paolo Ferrero ha ribadito nel Comitato Politico Nazionale del 29-30
giugno 2013) lo ha portato a perdere seguito e consensi tra le masse
popolari fino a perdere, con le elezioni del 2008, persino il suo posto
nel Parlamento della Repubblica Pontificia. Tra quei frammenti CSP è
quello che con maggiore chiarezza rivendica il patrimonio di teoria e di
esperienze del movimento comunista cosciente e organizzato che ha i suoi
esponenti principali in Marx, Engels, Lenin e Stalin. Il patrimonio che
nel nostro paese è stato impersonato dal PCI fondato a Livorno il 21
gennaio 1921 sotto l'impulso della prima Internazionale Comunista. Il
primo PCI che, diretto da Antonio Gramsci posto alla fine del 1923 a
capo del partito dall'Internazionale Comunista, raccolse le forze
proletarie e popolari residue dalla sconfitta del Biennio Rosso e
scompaginate dal contrattacco che la borghesia, la Corte dei Savoia e la
Corte Pontificia avevano lanciato contro di loro con le squadre
fasciste, le riorganizzò, diede loro un indirizzo che le rese capaci non
solo della lunga lotta contro il regime fascista ma di prendere la
direzione delle masse popolari e condurre la Resistenza fino alla
vittoria del 1945. Il (nuovo) PCI condivide con CSP questo patrimonio.

Ma raccogliendo l'eredità gloriosa ed eroica del primo PCI, noi
comunisti oggi dobbiamo dare risposte chiare e scientifiche alla
questione del motivo per cui il primo PCI non ha instaurato il
socialismo nel nostro paese, ma dopo la vittoria della Resistenza ha
lasciato che la Repubblica Pontificia prendesse il posto del fascismo.

È la questione che abbiamo posto a CSP già con l'Avviso ai Naviganti 32
[7] del 29 ottobre 2013.

Oliviero Diliberto (PdCI), anche lui proveniente dal PRC, sostiene
(_Ricostruire il partito comunista_, Marx XXI, 2011) che né in Italia né
negli altri paesi imperialisti vi sono ancora, neanche oggi, le
condizioni oggettive necessarie per instaurare il socialismo: quindi
avevano torto l'Internazionale Comunista e il PCI di Gramsci (_Tesi di
Lione_, 1926) a proporsi l'obiettivo di instaurare il socialismo in
Italia e negli altri paesi dell'Europa; ne viene che a maggior ragione
avevano avuto torto Lenin, Stalin e il loro partito a prendere il potere
in Russia.

CSP è più avanti. Nel _Documento Politico_ [8] del suo imminente
congresso attribuisce la responsabilità dell'instaurazione della
Repubblica Pontificia dopo il 1945 alla linea imposta nel PCI da Palmiro
Togliatti a cui inutilmente Pietro Secchia era contrario. Tesi che Marco
Rizzo ribadisce nell'articolo _Pietro Secchia, un altro punto di vista
nel PCI_ [9] (18 dicembre 2013). Ma è una spiegazione inconsistente: chi
la sostiene ha una concezione non materialista dialettica del ruolo
degli individui nella storia. Perché Palmiro Togliatti l'avrebbe avuta
vinta su Pietro Secchia, in un partito comunista costruito per
instaurare il socialismo e legato a un movimento comunista che aveva
ancora alla sua testa Stalin e l'Unione Sovietica e che allora ancora
avanzava in tutto il mondo?

Del resto, l'inconsistenza della tesi che indica la causa nella vittoria
di Togliatti su Secchia è dimostrata anche dal fatto che non solo il PCI
non instaurò il socialismo in Italia, ma in nessun paese imperialista i
partiti della prima Internazionale Comunista hanno instaurato il
socialismo e la prima ondata della rivoluzione proletaria si è via via
esaurita e persino i primi paesi socialisti o sono rientrati nel mondo
capitalista o hanno comunque cambiato di colore.

In definitiva, è possibile instaurare il socialismo in Italia e, se è
possibile, che fare per instaurarlo?

Il Partito comunista deve dare risposte chiare e scientifiche a queste
domande, altrimenti resta un partito delle rivendicazioni e della
protesta, ora corroso dal dubbio insinuato nelle masse popolari e nella
stessa classe operaia dalla sconfitta che ha concluso la prima ondata
della rivoluzione proletaria e dall'attacco denigratorio della borghesia
e del clero e, secondo la concezione individualista della storia che la
borghesia e il clero hanno reso nuovamente senso comune, in preda alla
fragilità della volontà e delle intenzioni degli individui che lo
dirigono. Per riuscire a costruire un partito comunista bisogna dare
risposte scientifiche a quelle domande. Noi le abbiamo date e le abbiamo
esposte nel nostro Manifesto Programma [10] (2008). Questo è il
contributo migliore che possiamo dare e diamo ai congressisti e ai
membri di CSP che veramente vogliono il partito comunista e quindi
cercano la verità, non risparmiano sforzi per conquistarla.

I partiti della prima Internazionale Comunista non sono riusciti a
instaurare il socialismo né in Italia né negli altri paesi imperialisti,
nonostante la volontà e l'eroismo di milioni dei loro membri e di tanti
loro dirigenti, perché non avevano una comprensione abbastanza avanzata
delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta di classe in
corso nei loro paesi. In particolare non avevano una comprensione
scientifica delle seguenti quattro questioni:

- la rivoluzione socialista non ha la forma di un'insurrezione popolare
che scoppia nel corso della quale il partito comunista prende il potere,
ma ha la forma di una guerra popolare rivoluzionaria che il partito
promuove e nel corso della quale, conquistando posizione dopo posizione,
costruisce il Nuovo Potere fino a distruggere il potere della borghesia
e del clero;

- la lotta tra le due linee (della sinistra contro la destra) è
strumento ineliminabile di vita e di sviluppo del partito comunista,
indispensabile sorgente della sua disciplina da Stato Maggiore della
rivoluzione socialista (centralismo democratico): la disciplina risulta
dalla capacità della sinistra di prevalere e avanzare, altrimenti è
necrosi del partito che lo porta alla morte;

- i comunisti sono oggetto oltre che soggetto della rivoluzione
socialista e per essere in grado di trasformare il mondo devono
trasformarsi;

- i paesi capitalisti erano in preda a una crisi generale per
sovraccumulazione assoluta di capitale a cui la seconda guerra mondiale
aveva dato una pausa che sarebbe durata trent'anni circa (1945-1975).

Nella prima ondata della rivoluzione proletaria la borghesia e il clero
sono riusciti a prevalere non per la loro forza: il corso attuale delle
cose dimostra la loro impotenza a governare il mondo. Sono riusciti a
prevalere per i limiti del movimento comunista cosciente e organizzato,
che non aveva una linea giusta per avanzare. Nel caso italiano questa
impasse della sinistra del PCI è illustrata dall'articolo _Pietro
Secchia e due importanti lezioni_ [11] della compagna Rosa L. che
abbiamo pubblicato nel n. 26 di _La Voce_ (2007). Nei partiti comunisti
la destra (impersonata da Togliatti nel caso italiano) è riuscita a
prevalere sulla sinistra (impersonata da Secchia nel nostro caso)
principalmente per i limiti della sinistra.

Marx, Engels, Lenin e Stalin hanno imparato dalla sconfitta della Comune
di Parigi (1871). Noi dobbiamo imparare dalla sconfitta subita dai primi
paesi socialisti e dalla prima ondata della rivoluzione proletaria,
oltre che dalle grandi vittorie conseguite. Mao Tse-tung è il dirigente
comunista che ha tratto su scala maggiore gli insegnamenti della prima
ondata della rivoluzione proletaria. Per questo oggi i partiti comunisti
che si ricostruiscono si dicono marxisti-leninisti-maoisti. Noi
comunisti italiani abbiamo il grande vantaggio della profonda
riflessione che Gramsci ci ha lasciato con i suoi _Quaderni del carcere_
sulla prima ondata allora in corso e sulla rivoluzione socialista nel
nostro paese. Per essere comunisti, all'altezza del compito che ci
spetta, dobbiamo usufruire dell'apporto di Mao e di Gramsci ed elaborare
la nostra esperienza con la concezione comunista del mondo, il
materialismo dialettico. Chi pensa che è possibile ricostruire un
partito comunista all'altezza del suo compito semplicemente riprendendo
l'insegnamento di Secchia e della sinistra del PCI ("fare come Secchia",
"fare come il vecchio e glorioso PCI"), è fuori strada. In Italia ci
hanno già provato i marxisti-leninisti (_Nuova Unità_): non era la buona
volontà che mancava loro, eppure sono falliti.

Il CC del (nuovo) PCI non è in grado di offrire a chi vuole costruire un
vero partito comunista la sua vittoria a prova della bontà delle
concezione che espone e mette in opera. Del resto chi vuole costruire un
vero partito comunista dà per scontato che la rinascita del movimento
comunista cosciente e organizzato non è ancora compiuta: non è una
vittoria pratica già conquistata che cerca come base del lavoro a cui si
accinge, ma un'elaborazione scientificamente fondata dell'esperienza
passata e presente della lotta di classe che sia guida per la lotta di
classe in corso: cerca compagni con cui fare la strada. È questo che noi
offriamo a chi vuole contribuire ad avanzare: è più la strada che resta
da fare che quella fatta.

Questo è il saluto che mandiamo ai delegati al congresso nazionale di
Comunisti Sinistra Popolare.

La volontà di ricostruire il partito comunista è una fattore di forza, è
un bene prezioso. La fertilità della loro giusta e preziosa aspirazione
dipende dalla giustezza della concezione che li ispira e dalla linea che
prenderanno.

DIPENDE PRINCIPALMENTE DA NOI COMUNISTI DARE UNA SVOLTA AL CORSO
CATASTROFICO DELLE COSE CHE LA BORGHESIA E IL CLERO HANNO IMPOSTO
ALL’UMANITÀ! NOI POSSIAMO FARLO!

LA CONCEZIONE COMUNISTA DEL MONDO È LA SCIENZA DELLA TRASFORMAZIONE
DELLA SOCIETÀ BORGHESE, DEL PASSAGGIO DELL’UMANITÀ AL COMUNISMO
ATTRAVERSO LA FASE INTERMEDIA DEL SOCIALISMO. MA COME OGNI ALTRA SCIENZA
È UNA SCIENZA SPERIMENTALE: LA ELABORIAMO A LIVELLI VIA VIA SUPERIORI
MAN MANO CHE L’APPLICHIAMO NELLA LOTTA DI CLASSE!

CHE L’ANNO APPENA INIZIATO SIA UN ANNO DI VITTORIE PER LA RINASCITA DEL
MOVIMENTO COMUNISTA COSCIENTE E ORGANIZZATO!

CELEBRIAMO COSÌ IL 93° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL PRIMO PARTITO
COMUNISTA ITALIANO!

 

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_ Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[12]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[12]_]._

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[7] http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav32/avvnav32.html
[8]
http://www.comunistisinistrapopolare.com/2013/09/26/verso-il-secondo-congresso-di-csp-partito-comunista-il-revisionismo-italiano-dal-dopoguerra-fino-al-pd-articolo-del-segretario-marco-rizzo/
[9]
http://www.comunistisinistrapopolare.com/2013/12/18/pietro-secchia-unaltro-punto-di-vista-nel-pci/
[10] http://www.nuovopci.it/scritti/mpnpci/indicmp.html
[11] http://www.nuovopci.it/voce/voce26/secchia.html
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