Re: [Hackmeeting] mi fischiavano le orecchie

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Autor: blicero
Data:  
A: hackmeeting
Assumpte: Re: [Hackmeeting] mi fischiavano le orecchie
Che ridere le vendettine laterali mascherate da opinione tecnica per cercare di
tenere alta la propria reputation.
Che tristezza che fai.
Ma sono peggio quelli che ti danno credito in un sacco di contesti privacy
oriented: io con uno con i tuoi trascorsi un progetto che si propone di
difendere la privacy di chi gli si affida non lo farei mai.
Ma ognuno ovviamente è libero di fare gli errori che preferisce.

On Sat, Aug 24, 2013 at 07:53:11AM +0200, Fabio Pietrosanti (naif) wrote:
> Il 8/23/13 11:38 PM, Joe ha scritto:
> > ?
> > Rispondendo civilmente, anche se forse la pochezza del ragionamento non
> > lo meriterebbe.
> >
> > Innanzitutto, il ragionamento "i flussi sono intercettati" vale
> > abbastanza chiaramente su una scala che nessuno di noi si immaginava. Il
> > che significa che si', i flussi sono intercettati. E' pur vero che le
> > mail viaggiano crittate verso chiunque lo permetta. Il che sara' un
> > contentino, ma e' meglio di quanto fanno il 90% dei provider commerciali.
> >
> > Ma tralasciando quelli e passando al restante 10%, il mio ragionamento
> > e' - voglio davvero mettere la mia posta nelle mani di qualcuno che:
> > a) ha la mia identita'
> > b) conserva i log degli ip da cui mi connetto, e di chissa' cos'altro
> > c) collaborera' con le forze dell'ordine e con i servizi quando gli
> > venga richiesto
> >
> > A/I (o riseup, o ecn...) non fa queste cose, da qui la ragione dei
> > sequestri, tra l'altro.
>
> Comprendo la buona volontà e apprezzo il lavoro svolto, tuttavia in un
> contesto reale può essere più dannoso che utile.
>
> Provo ad articolare, bevendo il caffè mattutino, il ragionamento.
>
> Se partiamo dall'assunzione che:
> - Un provider di posta "normale" con utenti "normali" non è
> ragionevolmente preventivamente intercettato
> - Un provider di posta "attivista" con utenti "attivisti" è
> ragionevolmente preventivamente intercettato
>
> In questo possiamo condividere che la comunicazione fra due utenti di un
> provider di posta "attivista" è certamente più sicura di quella di un
> provider "normale".
>
> Tuttavia penso che per chi ha esigenze di comunicare con "il resto del
> mondo", ovvero lavorare su una rete interconnessa globalmente (flussi in
> ingresso ed in uscita) inviando e ricevendo email con il resto del
> sistema, sia più sicuro il provider "normale" .
>
> Questo perchè?
>
> Perchè su un provider normale, dove "non sono intercettato di default",
> ho la proprietà della PFS (Perfect Forward Secrecy), ovvero tutti i miei
> flussi di comunicazione pregressi non sono disponibili (a terzi) fino al
> momento in cui questo qualcuno decide di richiederli.
>
> Al contrario se uso un provider "attivista", che abbiamo dato in questo
> scenario per assunto che è intercettato per default, non posso avere
> questa proprietà.
>
> Questa considerazione va' fatta in particolare tenendo conto
> dell'evoluzione e disponibilità oramai a basso costo dei cosidetti
> strumenti di "Intercettazione parametrica", in cui dato un "tubo di
> comunicazione" vado a cercare solo quello che mi interessa sulla base di
> parametri.
>
> A questo ci aggiungiamo che l'utente medio, per quanto attivista,
> finisce per non usare Tor per tutto.
>
> Quindi chi intercetta è solo che felice di avere centralmente la mappa
> di tutti i collegamenti (tabulati telematici) con gli orari di
> collegamento dei vari IP italiani che si controllano la posta, potendo
> fare agevolmente richieste di anagrafiche agli operatori telefonici e
> potendo quindi mappare l'intera rete di utilizzatori.
>
> Se a questo aggiungiamo due bit di analisi statistica del traffico,
> l'utente finale è fregato quando:
> a) si collega da casa, dall'ufficio, dal centro sociale o dal cellulare
> b) fa' traffico cifrato fino ad autistici per accedere al sefvizio e
> invia una email di 50k
> c) il server di autistici (intercettato di default) invia al mondo
> esterno una email da 50k
>
> L'utente è a quel punto interamente de-anonimizzato perchè ho il suo IP
> (intercettato e localizzato), ho correlato la dimensione della email
> inviata fra traffico cifrato (con identità apparentemente protetta) con
> l'email in uscita (non protetta).
>
> Non solo, ma quando io AG mi troverò di fronte a una investigazione, ad
> esempio con davanti a me una email ricevuta in data Y da Mr. X in data
> che usa autistici, mi sarà sufficiente andare a ritroso nei dump di
> traffico per fare questi tipi di correlazioni, raccogliendo preziosa
> intelligence al fine di de-anonimizzare l'utente.
>
> Questi sono alcuni dei ragionamenti che mi portano a dire che è
> pericoloso per la privacy di un utente utilizzare un servizio di questo
> genere, perchè per quanto vi voglia bene e possa apprezzare l'impegno,
> attraverso la centralizzazione si porta a favorire la capacità di
> intelligence del soggetto da cui vi vorreste proteggere.
>
> Ho articolato meglio l'opinione?
>
> Se vuoi possiamo farci anche una chiacchiera vis-a-vis o un google hangout.
>
> In un threat model reale in cui vuoi ridurre la capacità investigativa
> di "governmental agency", penso che A/I o Riseup siano soluzioni che
> possono portare ad esporsi a maggiori rischi rispetto a quelli da cui
> vorrebbero fornire protezione.
>
> Fabio
> _______________________________________________
> Hackmeeting mailing list
> Hackmeeting@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting


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blicero

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- ci sono alcune cose che un uomo fa. ci sono alcune cose che un uomo non fa. - Kong Fuzi
- la buonafede non esiste (autocit.)
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