Autor: Foc Data: Para: critical mass Roma Asunto: Re: [cm-Roma] Sabato staffette
On 23/11/2012 09:30, sofista@??? wrote:
[...] > Certo in bici ci si sposta alla grandissima, si passa pure il
> Tevere.....e quindi.....
>
? bastano tre bici per terra per chiudere improvvisamente, anche se per
poco, una strada. Non è nemmeno una cosa specificamente di sinistra, se
è per quello.
Ma è vero anche che quando sei in bici una mano sul manubrio la devi
pure avere, hai una visione periferica scarsa, non puoi fare un cambio
di direzione senza mostrarlo in modo plateale, non puoi forzare un
passaggio non puoi scalare un palo non puoi nemmeno entrare in un
palazzo. Quindi tanto è facile chiudere, tanto è facile farsi chiudere,
e quindi è meglio, la bici, portarla a mano, e forse non portarla
nemmeno, a seconda dell'esposizione che si vuole avere (pronto a partire
/ pronto a fermarsi).
Foc
PS1 (cosa farò io)
L'esposizione che penso avrò io - che sono un pessimo manifestante
perché non credo nella "rappresentanza" sottintesa nella maggior parte
delle manifestazioni - sarà che probabilmente preferirò andare a dare
una mano in ciclofficina o portare i miei bimbi a giocare ai giardini
con altri bambini. Perché il mio personale chiodo fisso non si chiama
politica ma educazione, e pensa e ripensa il senso pedagogico massimo
della contromanifestazione è far vedere al pischello del liceo Antichità
Mentali di Borgo Deserto, che viene praticamente in gita scolastica
seguendo il suo capo-muretto, che c'è gente strafica che non soltanto è
fuori dal giro del suo capo-muretto, ma gli è proprio opposta, e poi
magari quel pischello si rende conto che il suo capo-muretto è 'na sola,
e si stacca, e poi magari inizia a vivere senza la dose di odio, e poi
si emancipa. Magari. Invece la ciclofficina fa crescere proprio come
persone, non è un pronto intervento. Io ragiono così: le cose si leggono
nel tempo. Spesso pensiamo che sono le azioni rapide le più efficaci o
dannose. Ma le azioni rapide, improvvise, drammatiche spesso non
esistono senza quelle di tutti i giorni. È la quasi normalità
dell'automobile a generare il fatto drammatico della morte del pedone o
del ciclista.
PS2 (perché ho scritto cosa penso che farò io)
A volte anche nello scrivere c'è un po' di retorica (ciao Sofista) e
nell'antifascismo c'è una specie strana di machismo per cui bisogna
essere "superantifascisti" sennò è come non esserlo. In pratica sarebbe
come dire a chi viene in Ciclofficina "che c... di bici hai? dove pensi
di andare? ah ah ah!" E così succede che il superantifascismo finisce
col mandare in depressione l'antifascismo corrente; alla fine il vino è
buono ma l'acqua non è più potabile.