On Tue, 24 Apr 2012, scarph wrote:
> l'utente di feisbuc e' una scimmia che si masturba davanti ad uno
> specchio, pensando di stare di fronte ad una telecamera, e che
> quella visione sia proiettata, in diretta, ad altri che si
> masturbano di fronte a questa visione...dopo di che non c'e' ne'
> telecamera, ne' pubblico, ma nessuno lo dice alle altre scimmie,
> senno' l'illusione del gioco non funziona piu'
e' vero, del resto per il primo servizio online di videochat CuSeeMe
gia' negli ultimi anni '90 era proprio questo l'uso piu' diffuso, ma
proprio senza mezzi termini eh.
> non ci resta che continuare a sbavare, implorando un rinforzo (un
> biscottino) sotto forma di ''i like'' , che ci costringera'
> perennemente a stare di fronte allo schermo a nutrire la
> macchina....
no dai che ci restano anche altre belle cose da fare :^)
> ...e infatti come dice billie non esiste nessuna evidenza empirica
> dell'utilita' comunicativa di feisbuc...ormai e' soltanto
> simulazione, e' il plusvalore allo stato puro...non sara' neanche
> possibile fare alcuno studio o inferenza su feisbuc, perche' su
> feisbuc non avremo mai dati, neanche quelli che noi stesse/i abbiamo
> immesso...li ha soltanto feisbuc e gli servono per dirci che feisbuc
> funziona, che ci e' utile, che non possiamo farne a meno...
si' ma visto che ci sono anche discussioni delicate e molta onesta e
quasi mi par di vedere occhi umidi in questa lista recentemente, non
facciamo a prenderci il culo e a fare i "moralisti" per favore, billie
stessa studia cose come la "sociologia dei social networks" e penso
che se diamo un valore accademico a studi del genere da una parte, ma
poi diciamo che facebook non ha nessuna utilita' comunicativa e' un
bel doppio senso.
in generale credo che per tenere insieme questo accampamento e'
importante non raccontarsi fregnacce per fare quello che ce l'ha piu'
lungo. c'e' gente che in altri thread ha messo sul piatto ben piu' di
questi discorsi e se cominciamo a fare i moralisti che si nascondono
dietro ad un dito c'e' il pericolo di perdere stima reciproca.
