[RSF] OGM: quello che Clini dovrebbe sapere

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Autor: Equivita
Data:  
Para: Equivita
Asunto: [RSF] OGM: quello che Clini dovrebbe sapere
COMUNICATO EQUIVITA
18/03/2012
OGM: quello che Clini dovrebbe sapere


Le sorprendenti affermazioni sugli Ogm del Ministro dell¹Ambiente Clini e
una parte dei commenti e delle affermazioni che ad esse hanno fatto seguito
(talvolta ugualmente stupefacenti) richiedono un urgente commento.

Il Comitato scientifico EQUIVITA (già CSA), che sin dagli albori ha seguito
il lancio sul mercato di questi alimenti e le vicende politiche che lo hanno
accompagnato (a livello sia europeo che globale) ritiene sia suo dovere
rendere note alcune precisazioni e smentire informazioni errate che sono
state pubblicate.

E¹ errato affermare che senza l¹ingegneria genetica non avremmo alcuni dei
prodotti italiani più tipici: incroci e mutagenesi non hanno nulla a che
vedere con le modifiche genetiche che danno origine agli Ogm.

E¹ errato far intendere che chi si oppone agli Ogm è contrario all¹uso delle
biotecnologie e alla ricerca. Al contrario, chi come noi si oppone ad un uso
improprio delle biotecnologie chiede cha la ricerca venga incentivata, ma
avvenga in ambiente confinato per evitare il rischio di una contaminazione
dagli effetti imprevedibili quanto incontrollabili (via libera dunque alla
ricerca in laboratorio e in particolare alla ricerca farmacologica, purchè
vengano rispettati i necessari paletti etici).

E¹ errato affermare, come hanno fatto per anni le multinazionali e come
molti sostengono tuttora, che gli Ogm consentono di ³combattere la fame nel
mondo² in quanto producono di più. Numerosi studi scientifici, incluso il
rapporto IAASTD di 400 scienziati indipendenti, commissionato dalla Nazioni
Unite, hanno dimostrato che gli Ogm producono in media un 10% in meno delle
colture convenzionali.

E¹ errato sostenere che gli Ogm consentono di ridurre l¹uso dei pesticidi:
gli stessi studi hanno tutti dimostrato che con gli Ogm l¹uso dei pesticidi
aumenta di ben 4 volte!

E¹ errato non far sapere che il FDA, ente di controllo statunitense, che
autorizza al commercio ogni prodotto nuovo, dovette ricorrere alla
definizione di ³sostanze sostanzialmente equivalenti a quelle naturali² per
aggirare l¹ostilità dei suoi stessi scienziati a rilasciare i permessi.

E¹ errato sostenere che gli Ogm non recano danno alla salute. Esiste il
danno diretto (allergie, qualche intossicazione), ma poiché tutti i
pesticidi sono causa provata di tumori, danni neurologici e molti altri, il
danno in assoluto più grave è quello indiretto, causato dall¹uso dei
pesticidi: questo, come abbiamo visto, viene quadruplicato nelle colture di
Ogm vegetali che, al 70%, sono modificati per resistere proprio ai pesticidi
(diserbanti). Il danno deriva anche dal residuo 30% di piante Ogm,
modificate per divenire esse stesse pesticida e combattere in tal modo gli
insetti predatori. Gli effetti devastanti di tanta tossicità che dalle
colture Ogm si trasmette nell¹ambiente circostante, sono ben noti nei paesi
dove gli Ogm vengono coltivati. Due sole testimonianze: il ripetuto allarme
degli agricoltori USA causato dalle ³superweeds² (supererbacce), ovvero
piante infestanti divenute talmente ³resistenti² da rendere necessario il
ricorso a veleni sempre più potenti
(www.equivita.it/index.php/it/newslettermanipolazioni), e l¹appello lanciato
in tutto il mondo dei medici argentini per salvare la popolazione argentina
dagli effetti gravissimi dell¹inquinamento chimico dovuto alla soia Ogm
(www.equivita.it/index.php/it/comunicati/12-comunicati/401-comunicato-310711
).

E¹ errato sostenere che gli Ogm risolveranno i problemi nutritivi e
ambientali. In oltre 15 anni di produzione, le uniche caratteristiche
introdotte negli Ogm che hanno trovato applicazione pratica sono state le
due già citate: resistenza ai diserbanti e tossicità per gli insetti
predatori. Due tratti ³commerciali² e non certo ³migliorativi², che, come
abbiamo visto, hanno causato non pochi problemi agli agricoltori,
all¹ambiente e ai cittadini.

E¹ errato non rivelare che gli Ogm si diffondono in modo incontrollato
(nell¹aria, l¹acqua e il suolo) anche a molti chilometri di distanza,
rendendo in pratica impossibile la loro coesistenza con le colture
tradizionali o biologiche. Non è un caso infatti che la UE, dopo avere
stabilito le regole di tracciabilità e di etichettature degli Ogm al fine di
consentire la nostra libera scelta alimentare, si sia arresa davanti
all¹ultimo capitolo, quello delle regole di coesistenza, e ne abbia delegato
la stesura agli Stati membri.

E¹ errato non far sapere che gli Ogm sono stati, per le industrie che in
essi hanno investito a partire dal 1980,³il peggiore investimento degli
ultimi anni² e che degli attuali terreni coltivati in Europa essi coprono
soltanto lo 0,06% di superficie. Ciò si deve al fortissimo movimento
d¹opposizione che ha contrastato l¹influenza dei ³poteri forti² sui governi.
Oggi la Monsanto (una delle più importanti multinazionali biotech) ha
rinunciato ad esportare il mais MON810 in Francia e la BASF, maggiore
azienda chimica mondiale, ha rinunciato al suo piano di sviluppo di Ogm in
tutta Europa Š mentre un¹analoga situazione di stallo riguarda pure l¹Asia e
le Americhe Š Oggi infatti l¹80% delle coltivazioni Ogm del mondo si trovano
concentrate in sole 4 nazioni: Stati Uniti, Canada, Brasile e Argentina.

E¹ oltremodo scorretto non far sapere che la caratteristica più importante
che contraddistingue gli Ogm è che tali organismi (sia piante che animali),
con il pretesto della modifica genetica, vengono brevettati, ovvero
privatizzati. La multinazionale detentrice del brevetto potrà esigere da
quel momento il ³diritto di brevetto² ad ogni risemina della pianta, ad ogni
ciclo riproduttivo dell¹animale. Migliaia di azioni legali ne sono derivate,
promosse dai ³colossi² del biotech (la più famosa quella della Monsanto
contro il canadese Percy Schmeiser, che con grande coraggio si oppose
dimostrando che nelle sue colture di colza, minacciate di sequestro, gli Ogm
non erano stati seminati ma erano giunti per inquinamento).

E¹ oltremodo scorretto non ricordare - quando si parla di Ogm - che la
materia vivente del pianeta è il ³bene comune² più prezioso di noi tutti
(più dell¹acqua) e che la nuova legge brevettuale (definita dagli esperti
³mostro giuridico²), adottata negli Stati Uniti nel 1980, poi in Europa nel
1998, ha dato inizio ad una nuova forma di colonizzazione dei paesi poveri
da parte delle multinazionali dei paesi ricchi, il fine evidente di queste
ultime essendo il controllo del mercato più vasto e più ambito: il mercato
del cibo (e la minaccia riguarda anche l¹Europa).

E¹ importante invece che si capisca che gli Ogm sono ben lontani
dall¹essere, come qualcuno tenta ancora di far credere, uno strumento per
l¹equa distribuzione del cibo. La fame nel mondo ­ tutti ormai lo sanno -
non è dovuta a carenza di cibo (che al momento non scarseggia, come dichiara
anche la FAO) ma ad una carenza di denaro dei paesi poveri, costretti ad
esportare la loro produzione agricola di sussistenza, rinunciando a
sovranità e sicurezza alimentari.

E¹ importante che si sappia che a quest¹ultima rinuncia si aggiungono
ulteriori danni, che vanno dalla scomparsa di tradizioni e culture locali al
pagamento dei diritti di brevetto, al rischio di vedere i raccolti
vanificati (vedi gli esiti del cotone bt in india e i 200.000 suicidi di
piccoli agricoltori di quel paese). Ma il danno più grave che si aggiunge è
la perdita di biodiversità, vera ed unica ricchezza dei paesi poveri.


Per tutte queste ragioni gli Ogm, lungi dall¹essere strumento di un¹equa
distribuzione del cibo, sono al contrario un fattore importante della crisi
di fame nel mondo e di una pericolosa deriva del pianeta verso
un¹ingiustizia sempre più diffusa.




Per informazioni:

Comitato Scientifico EQUIVITA (Italia)
Tel. + 39.06.3220720, + 39.335.8444949 -

E-mail: equivita@???
www.equivita.org