vecna wrote:
> gli anonymous remailer che usavano questo
> software sono andati diminuendo negli ultimi anni, sono 10-15 ore
volevo dire "ora" :) dati alla mano:
http://wayback.archive.org/web/*/http://www.noreply.org/echolot/rlist.html
2002: 44 entry
2003: 35 entry
2004: 36/35
2005: 28
2006: 26
2007: 18
2008: 18
2009: 19
2010: 14
2011: non disponibile
ora: 10 anonymous remailer disponibili.
Marco Calamari wrote:
> Vecna, vabbe' che le nostre rispettive posizioni sono molto chiare
> a riguardo, ma queste 4 righe in una lista non tecnica come
> hackmeeting generano piu' entropia in chi non conosce
> gli aspetti tecnici che sembrano una ben fatta PSYOPS di
> disinformazione.......
>
> Senza offesa, eh .... Marco
ah, ok, saro' piu' chiaro :)
coff coff,
lacrime stoiche,
son sul patio,
silenzio.
Amici, amiche ed entità anonime. Siamo qui riuniti in questa giornata di
primavera per ricordare e festeggiare una delle tecnologie piu'
importanti per la nostra storia.
Anonymous Remailer, quel che ci ha dato è stato estremamente importante:
ci ha ricordato che gli utenti sono i padroni dei loro dati, ci ha
insegnato che una community coesa puo' mettere insieme abbastanza
risorse per raggiungere i suoi scopi, e, ai piu' valorosi di noi, ha
richiesto tempo, responsabilità, attenzione e capacità divulgativa. E' a
voi che mi rivolgo, perché so che per voi la perdita brucia piu' di una
trapdoor crittografica in AES.
Ancora adesso le vostre voci son costanti, son nate in culla a queste
tecnologia, e non hanno mai smesso di spiegare i meccanismi alla base.
Meccanismi in grado di affascinare chiunque abbia il minimo di curiosità
per leggersi le mix net di Chanum, e la visione sufficente da immaginare
il tecnocontrollo online cadere, cadere impotente, davanti ad una
tecnologia che si affida a: software libero, web of trust, crittografia
e responsabilità diffuse.
Nelle notti degli ultimi anni, sebbene sempre un passo avanti rispetto
ai concetti offensivi post guerra fredda, ha mostrato i segni del
cedimento.
Vogliamo ricordarli non per sminuire la sua grandezza, quanto perché i
suoi insegnamenti siano di monito e guida, per noi suoi figli terreni.
Ci aveva insegnato che l'anonimato è forte, fintanto che gli utenti
attivi sono molti, altrimenti un utente anonimo che fa parte di un
gruppo ristretto, sarà immediatamente piu' esposto.
Ci ha insegnato che l'usabilità deve crescere al passo della sicurezza,
mostrandoci la dura realtà degli utenti odierni, che raramente
dispongono di server h24, e dominio con mail server.
Ci ha insegnato l'utilità della comunicazione, evidente lacuna che ha
sempre precluso gli anonymous remailer ad un pubblico piu' ampio.
Nei suoi ultimi ruggenti anni, era diventato evidente che Internet si
stava muovendo in una direzione diversa, e che i contenuti da poter
fruire anonimamente, che i dati personali da dover proteggerse, stavano
migrando su altri layer. Potremmo banalizzare dicendo "il web", ma in
vero, si stava mettendo in discussione l'utilità di avere un protocollo
di anonimato a layer 5.
Come gli anonymous remailer, anche sua sorella, freenet, tento' di
coprire il layer 5, mostrando di saper apprendere dagli errori del
passato, ma commettendone di nuovi.
Ma un fratello minore Tor, qui con noi durante questa cerimonia, al
quale tutti ci stringiamo in un abbraccio, aveva mostrato una vision
innovativa. Le reti interattive anonime del passato erano estremamente
vulnerabili, e anziché combattere questi problemi con l'alta latenza, li
ha combattuti con la distribuzione!
La scelta, rivelatosi vincente, gli ha fatto raggiungere vette che prima
solo speravamo. Ha creato nuove generazioni di cipherpunk, ha coperto
tutto il bacino applicativo che transita su TCP.
Ora egli si è preso in carico anche il lavoro, che un tempo spettava
alla sua maggior sorella, Anonymous Remailer, e nella sofferenza per la
perdita, sappiamo che ogni email anonima che transita tramite lui, la
memoria della scomparsa, rivive in lui, rivive in noi, uniti ancora una
volta da una mix net.
abbracci,
applausi,
firma reciproca delle chiavi.