[NuovoLab] INVITO a partecipare MARTEDI' 6 SETTEMBRE

Supprimer ce message

Répondre à ce message
Auteur: cobas comunege
Date:  
À: genova Forum, liguria ambiente, Genova Pro Palestina
Nouveaux-sujets: [NuovoLab] INVITO a partecipare oggi mercoldei 14 presidio a deferrari dalle 16.30
Sujet: [NuovoLab] INVITO a partecipare MARTEDI' 6 SETTEMBRE
 
Cari/e tutti/ei,
come sapete martedì 6 settembre ci sarà lo sciopero generale proclamato da una parte dalla Cgil e dall'altra da alcuni sindacati di base (UsB, Orsa , Snater e sigle minori non presenti a Genova). Questo sciopero NON è stato indetto da noi COBAS (e anche dalla Cub..) per una serie di motivi che sinteticamente illustriamo nel volantino che riportiamo di seguito.
Naturalmente riteniamo che occorra rispondere con forza alla violenta e pesantissima manovra economica del governo che si presenta come un attacco senza precedenti ai diritti di lavoratori, pensionati e, precari e alle fasce più deboli.  Le scelte governative rappresentano anche, con le norme sulle liberalizzazione dei servizi pubblici locali,  una palese violazione del grande risultato referendario del 13 giugno, un'attacco proditorio al  movimenti difensori dei "beni comuni"
Il pesante attacco del governo non si esaurirà di certo con questa manovra ed è quindi necessario ed urgente costruire un percorso di iniziative e mobilitazioni che non si esauriscano con il 6 settembre. Per questo come COBAS proponiamo di unire TUTTE le lotte che ci sono rivolgendoci sia alle altre sigle del sindacalismo di base (ma anche alla Fiom) che a tutti i Movimenti e Comitati che esprimono impegno e lotte a livello locale appunto a difesa dei "beni comuni" e  contro le c.d "grandi opere" e simili (quindi Gronda, Terzo valico  e poi Scarpino, Acquasola,,) ; la ns proposta è rivolta anche a quelle realtà di lotta dei lavoratori precari (per es. IST e Gaslini).
Il 6 settembre non sarà il nostro sciopero ma saremo in piazza e termineremo con un'ASSEMBLEA PUBBLICA cui INVITIAMO TUTTI I MOVIMENTI A PARTECIPARE ED INTERVENIRE, PER COSTRUIRE MOMENTI DI LOTTA CHE UNISCANO IL MONDO DEL LAVORO CON I MOVIMENTI.
Ci vediamo martedì 6 alla Prefettura e, comunque, dalle 11 in Piazza Matteotti.
p. Confederazione COBAS di Genova
Andrea Tosa (347-4112598)

 
-----------------------------------------------------------------------------------------------
Confederazione COBAS Genova
QUELLO DEL 6 SETTEMBRE NON E’ IL “NOSTRO” SCIOPERO MA SAREMO IN PIAZZA……..
 
Non lo è quello indetto dalla CGIL che lo ha proclamato cercando così di riaccreditarsi come forza di opposizione al governo e che oggi  chiama a lottare i  lavoratori “dimenticando” di aver firmato solo due mesi fa un accordo unitario con CISL e UIL che rappresenta un disarmo unilaterale nei confronti dei padroni con ciò  alimentando la classica menzogna “siamo tutti sulla stessa barca quindi accettiamo sacrifici, purchè giusti”. La stessa CGIL ha firmato il 4 agosto, insieme a Cisl, Uil, Ugl, un accordo “unitario”(!!!) con Confindustria, Banche e Governo.
Non è nostro nemmeno lo sciopero proclamato dall'USB che rappresenta, a nostro avviso, un'occasione mancata per dare una seria risposta alla manovra e un ostacolo oggettivo alla costruzione di quella mobilitazione unitaria dei sindacati di base, che loro stessi poco tempo fa avevano auspicato, e che rimane per noi obiettivo da perseguire.
Tuttavia siamo in piazza, e lo saremo in altre occasioni e con altre iniziative insieme ad altri soggetti e organizzazioni che intendono manifestare in questa giornata la loro protesta contro il governo, per portare avanti una proposta di opposizione sociale generalizzata alla manovra partendo da alcuni semplici ragionamenti:

la manovra economica, in coerenza con quella del 15 luglio e di tutta una serie di misure precedenti prese dal governo rappresenta un attacco senza precedenti ai lavoratori e, nel complesso, agli interessi basilari della grande maggioranza dei cittadini di oggi e di domani, ma non risolverà minimamente i problemi strutturali del paese e quindi inaugura una stagione di conflitto di lunga durata che vedrà altri interventi non meno pesanti;
il mondo del lavoro nel suo complesso, cioè i lavoratori dipendenti, i precari, i disoccupati senza alcuna distinzione tra giovani e anziani, nativi e stranieri è il principale bersaglio di questa manovra che colpisce tutti nei diritti e negli interessi; quindi a tutti i lavoratori sindacalizzati o non, auto-organizzati o comunque aggregati compete il compito di costituire una prima linea di resistenza contro questo attacco;
la manovra colpisce a 360 gradi e non risparmia le fasce deboli, poveri, malati, disabili a cui sottrae risorse e tutele e rende inaccessibili servizi a loro indispensabili;
viene imposto agli Enti locali l'obbligo di mettere sul mercato i “servizi pubblici locali” (rifiuti e trasporti); così si privatizzano e mercificano beni comuni  in spregio del voto di 27 milioni di cittadini ai referendum di giugno;
in questo contesto di desertificazione sociale tuttavia nessun taglio viene previsto per le più gravi ribalderie a cui siamo costretti ad assistere: da una parte le “grandi opere” (TAV, Terzo valico, ponte sullo Stretto, ecc.) con tutta la loro corte di devastazioni, sprechi, parassitismi e corruzione; dall'altra le “missioni di pace” che portano per il mondo militari italiani impegnati principalmente in operazioni di neocolonialismo armato a danno di popoli e paesi che hanno bisogno di ben altra attenzione.
Evaporata in parlamento ogni opposizione che non sia di pura facciata, messi da parte per ragioni evidenti tutti i sindacati “concertativi”, che hanno già scelto da tempo da che parte conviene schierarsi, il peso di una doverosa, ma difficile e lunga resistenza va preso in carico da tutti noi che condividiamo l'idea di una società che tuteli prima di tutto diritti e beni comuni, che non sia devastata dalla polarizzazione economica, dalla dittatura del mercato e da uno sviluppo che distrugge diritti, beni comuni, ambiente, territorio ecc.
Si tratta di soggetti molto eterogenei: organizzazioni politiche e sindacali, comitati, associazioni e altre aggregazioni che spesso lavorano magari divisi, talvolta lontani, spesso diffidenti, ma che oggi devono superare le differenze e cominciare a parlarsi e ad organizzarsi.
Tutti insieme possiamo e dobbiamo costruire saldare un fronte di resistenza e di lotta all'altezza della sfida.
MARTEDI’ 6 SETTEMBRE A GENOVA  DALLE ORE 9.00 PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA (Largo  E. Lanfranco)  CORTEO  E DALLE ORE 11 ASSEMBLEA (aperta a TUTTI i movimenti) IN P.ZA MATTEOTTI