---------- Forwarded message ----------
From: Lilio Giannecchini
Date: Tue, 9 Aug 2011 00:33:52 +0200
Subject: La delegittimazione di un Comandante partigiano
*Lettera aperta
ai Cittadini che si riconoscono nei valori espressi dalla Resistenza
ai Consiglieri Regionali toscani
ai Consiglieri Provinciali di Lucca
ai Consiglieri Comunali di Lucca
ai Membri del Consiglio Generale dell'INSMLI
e p.c. alla stampa*
Caro Massimiliano,
in questo grigio clima politico, caratterizzato da complicità e da interessi
bipartisan in cui il ricordo della Resistenza è diventato solo fonte di
imbarazzo, il tuo messaggio rappresenta uno spiraglio di speranza per chi
alla mia età si trovi a confrontarsi con l'indifferenza e la malvagità degli
altri.
Ho contribuito in misura determinante a fare dell'Istituto Storico della
Resistenza in provincia di Lucca uno dei centri di documentazione ed
informazione sugli anni che hanno portato al riscatto dell'Italia dalla
dittatura fascista e dalla sua complicità col nazismo.
In questi ultimi tempi sono stato oggetto di una feroce persecuzione in seno
all'Istituto Storico stesso, portata avanti con pervicacia al fine di
estromettermi dalla Direzione. Nell'esprimervi la mia riconoscenza per la
solidarietà che mi avete espresso per una completa informazione segue la mia
esposizione della questione.
La catena degli eventi è partita da una pubblicazione sui giornali, relativa
ad una querela fattami da un tal Sereni, cui avevo indirizzato una lettera
privata; da tale pubblicazione il presidente dell'Istituto Storico di
Firenze, Simone Neri Serneri, senza nemmeno tentare di appurare la sostanza
della notizia appresa dalla stampa, è intervenuto durante una riunione del
Consiglio Generale dell'INSMLI a Milano, cui sarebbe dovuta essere, per
Statuto, convocato anche l'Istituto Storico della Resistenza in provincia di
Lucca (cosa non avvenuta), per chiedere di farmi sospendere, pena
l'esclusione dell'Istituto Storico lucchese dalla rete associativa facente
capo all'INSMLI. E' da notare che l'intervento del Neri è stato fatto anche
fuori tema rispetto all'argomento trattato all'Ordine del Giorno e che la
Deliberazione adottata da Consiglio Generale, in assenza del'"accusato" e
basandosi sul solo materiale del tutto opinabile proveniente dalla stampa.
La Delibera stessa presenta aspetti particolarmente censurabile sotto il
profilo della legittimità ad intervenire, dal punto di vista statutario,
nella questione da parte dell'INSMLI nei confronti dell'Istituto Storico
lucchese oltre che per la pretestuosità relativamente al merito della
questione. Questa Delibera anomala è stata trasmessa via email a vari
organi, tra cui l'Amministrazione provinciale di Lucca, il cui presidente,
Stefano Baccelli, ha convocato la Giunta Provinciale per deliberare un
intervento sul Consiglio Direttivo dell'Istituto Storico lucchese per
ottenere la mia sospensione dalla funzione di Direttore dell'Istituto, in
ottemperanza alla Delibera dell'INSMLI. L'atto provinciale è viziato sin
dall'origine dalla falsa affermazione: "Ravvisata la propria competenza, ai
sensi dell'art. 48 del D. Lgs. 267/2000", come se l'Istituto Storico facesse
parte dei propri organi provinciali, quando l'Istituto Storico lucchese è un
organismo assolutamente autonomo ed indipendente. Da questo falso clamoroso
è derivato una vera e propria persecuzione, portata avanti attraverso atti
del Consiglio Direttivo, viziati nella forma e nella sostanza, culminati con
una irregolare Assemblea dei Soci, nulla secondo l'art. 23 del Codice
Civile, per i quali pende il giudizio della magistratura da me invocata.
A seguire mi è stato negato l'accesso all'Istituto, cui avrei avuto diritto
anche come semplice Socio; è stata violata la sede in cui avevo depositato i
miei oggetti personali, utilizzando addirittura il falso pretesto che fosse
stata decretata una disinfestazione, intervento sanitario di pertinenza ASL,
la quale non è stata in alcun modo nemmeno interrogata.
Successivamente è stato violato anche il magazzino dell'ITC Carrara, dato in
comodato all'Istituto Storico, nel quale erano depositati documenti e libri
di mia personale proprietà -link all'articolo di giornale-.
Corollario intermedio alla mia emarginazione è stata la esclusione dal palco
delle autorità nel corso delle cerimonie relative all'Anniversario della
Liberazione ed altre celebrazioni, per le quali avevo diritto in quanto
oltre che Direttore dell'Istituto Storico, anche Presidente
dell'Associazione dei Perseguitati Politici. In conseguenza, dopo aver
inutilmente esposto alle autorità locali la questione, mi sono rivolto al
Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, perché mi venga
restituito il mio onore e la mia dignità.
L'ultimo episodio riguarda la commemorazione di Don Aldo Mei, sacerdote
martire, fucilato il 4 agosto 1944 dai tedeschi, cui ho sempre partecipato,
perché tra l'altro possiedo l'intero patrimonio della memoria, consegnatomi
personalmente dalla madre del sacerdote. Questa volta, dopo che i giornali
avevano riportato l'intero iter celebrativo, con la segnalazione della mia
presenza, è stata operata una forzatura da parte dell'incaricato provinciale
affinché fossi escluso ed è solo attraverso la buona volontà dell'incaricato
comunale, Roberto Magrini del Comune di Lucca, che ho avuto la possibilità
di trasmettere il testo del mio intervento, nel quale tra l'altro comunicavo
la mia volontà di donare l'intero patrimonio documentario ed i cimeli
relativi a Don Aldo Mei alla comunità ecclesiastica lucchese, perché potesse
essere il nucleo di un museo a lui dedicato. I media locali hanno alterato o
ignorato il mio intervento, per ragioni a me incomprensibili, ma certamente
a loro note.
La documentazione di quanto ho detto è reperibile presso il sito:
<
www.idealievalori.org>
<
www.youtube.com/watch?v=1I8LIcA9Ixg>
Sarebbe di gran conforto la solidarietà espressa anche da altri uomini
attenti e sensibili.
*Lilio Giannecchini, detto "Toscano"
Vicecomandante della Brigata Partigiana Oreste
email: toscano.brigataoreste@???
web:
http://www.idealievalori.org*
CV DI VITA PARTIGIANA
Il Cav. Lilio Giannecchini, oggi trattato dalla Provincia di Lucca di Lucca
come un appestato, è stato Comandante partigiano della Brigata Oreste ed
ebbe un ruolo importante nel ruolo della liberazione di Genova dai
nazifascisti, trattando tra l'altro la resa del generale tedesco Günter Von
Meinhold,
"La mia formazione è decorata di 3 medaglie d'oro, 14 d'argento, 14 di
bronzo, 7 croci di
guerra e la Stella dell'Unione Sovietica a ricordo del. partigiano russo
Fiodar Alexander
Poetar (medaglia d'oro caduto nelle nostre file)."
Tratto da CURRICULM DI VITA PARTIGIANA DI LILIO GIANNECCHINI
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Il giorno 07 agosto 2011 21:40, Massimiliano Piagentini <*****@gmail.com> ha
scritto:
Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà a Lilio Giannecchini,
partigiano e, fino al momento della sua discutibile estromissione,
direttore dell'Istituto storico della Resistenza. Da mesi, come "pena
aggiuntiva" a questo provvedimento, Giannecchini non viene più
invitato, da Provincia e Comune, alle celebrazioni ufficiali che
ricordano la lotta partigiana, alla quale ha partecipato da
protagonista. Uno sgarbo inqualificabile, un atto di vera e propria
cattiveria nei confronti di un uomo che, per la sua storia,
meriterebbe solo grande rispetto e gratitudine.
La Giunta provinciale e quella comunale hanno il dovere di porre
subito fine all'emarginazione messa in atto nei confronti di
Giannecchini.
Tutti coloro che - come noi- deplorano il comportamento di questi due
enti, è bene che si adoperino per far sentire il proprio dissenso.*
*
Massimiliano Piagentini
Giovanna Niccoli
Massimo Duranti*