Il workshop su informatici, nerd e lavoratori del settore IT e lo
sciopero precario ha visto la partecipazione di una 30ina di persone.
La discussione verteva sostanzialmente su due piani: in primo luogo in
che modo coinvolgere i lavoratori di questo settore nello sciopero
precario e in secondo luogo che tipo di contributo hacker e informatici
potessero dare in termini di pratiche per realizzare lo sciopero precario.
Il primo punto è stato toccato molto di sfuggita: si è richiamato il
percorso di autoinchiesta iniziato lo scorso hackmeeting con la nascita
della lista IT-Crowd e poi arenatosi come un'idea da recuperare e
rivitalizzare. Infatti immaginare la partecipazione e un terreno
rivendicativo comune per coloro che lavorano nell'IT è risultato un
esercizio molto complesso soprattutto a fronte della difficoltà di
percepirsi come soggetto precario e non privilegiato, e alla
differenziazione dei contesti e delle forme di contrattualizzazione
lavorativa. Infatti nel settore IT non esiste una forma principale con
cui i lavoratori sono contrattualizzati: si va dai contratti di settore
o nazionali per le grandi aziende, alla pletora di contratti a progetto
delle piccole aziende, alla miriade di lavoratori autonomi assunti come
consulenti anche quando sono risorse strutturali di un determinato
contesto produttivo. In questo senso la necessità di inchiestare come i
lavoratori si percepiscono e come effettivamente lavorano (modalità,
contratti, difficoltà) è ancora molto sentita. Forse sarebbe necessario
includere i lavoratori del settore IT in ragionamenti comuni per
tipologia di contratto più che per categoria di impiego.
Viceversa l'aspetto del contributo pratico alla realizzazione dello
sciopero precario è stato più dibattuto e ha visto maggiori proposte
concrete, spesso ovviamente interconnesse con l'aspetto comunicativo e
comunicazionale dell'iniziativa. Una prima idea è quella di costruire un
sito per raccogliere "leaks" e denunce sui precarizzatori associandolo a
un piccolo contest sullo "stronzo più stronzo degli altri", che poi
dovrebbe venire indicato come target di mobilitazioni online sul modello
del netstrike o di anonymous (accesso massiccio contemporaneo al sito
bersaglio anche con strumenti che facilitino la partecipazione di
chiunque dal proprio luogo di lavoro alla mobilitazione [tools, script,
ecc]).
A questa forma di partecipazione ludica si è proposto di associare altre
forme virali come per esempio la realizzazione di flash games da
distribuire su social network e siti (es: netparade su facebook, ecc) o
la distribuzione sulle reti p2p di versioni lievemente modificate con
intro/outro/inserti subliminali di divx et similia. Sempre in termini di
propaganda si è proposto di indagare le possibilità di "hacking" di
schermi pubblici, e display di varia natura dove far transitare messaggi
relativi allo sciopero precario e alla sua indizione (es: paline atac a
roma o atm a milano).
Accanto a queste forme di propaganda/comunicazione e di coinvolgimento a
vari livelli si è proposto forme di vero e proprio sabotaggio: da un
lato la preparazione di un vademecum che spieghi a chiunque come
sabotare senza danneggiare la rete informatica del proprio luogo di
lavoro così da consentire la partecipazione volontaria o meno allo
sciopero precario (dalle istruzioni su come mandare in tilt fisicamente
la rete di un ufficio ad altre forme di piccoli disservizi che possano
rendere complicato ripristinare in breve tempo le funzionalità di un
certo contesto lavorativo come la manomissione della stampante in un
quotidiano o in una casa editrice); dall'altro la realizzazione di
dispositivi di interferenza semplici e di facile trasporto per
organizzare poi flash mob o happening in luoghi strategici dal punto di
vista delle telecomunicazioni e del profitto metropolitano. A questo
andrebbe associata una mappatura dei luoghi di interesse da questo punto
di vista da lasciare come possibile indirizzario di obiettivi sensibili
(alla mercé del popolo). Inoltre si sono accennate le possibilità di
intasare per via telematica servizi che costituiscono in sé una forma di
profitto: ad esempio sms- o mail-bombing di servizi di ticketing e di
risoluzione problemi di molti provider e servizi clienti.
Il workshop si è concluso dandosi appuntamento all'hackmeeting per
proseguire il discorso e all'istituzione di una lista "chiusa" dove
continuare a ragionare dell'aspetto informatico dello sciopero precario
(in aggiunta alla rivitalizzazione se possibile dell'ambito di
autoinchiesta di IT-Crowd).
Per partecipare al seguito del workshop iscrivetevi alla lista:
sgp_nerd@???
https://www.autistici.org/mailman/listinfo/sgp_nerd
--
blicero
- don't mourn, organize. - j.h. (IWW)
- ci sono alcune cose che un uomo fa. ci sono alcune cose che un uomo non fa. - Kong Fuzi
- la buonafede non esiste (autocit.)